Presentazione del libro d’artista
ERNESTO MORALES
L’Aleph
visioni parallele
Una lettura di J.L.Borges
(Barometz Edizioni)
Mercoledì 30 giugno 2021, ore 18.30
Labirinto della Masone, Sala Calvino
Strada Masone, 121, 43012 Fontanellato PR
Ingresso libero
Interventi di:
EDOARDO PEPINO, direttore del Labirinto della Masone
MARCO MARINACCI, Storico dell’Arte e Architetto, studioso dell’opera di J.L.Borges
LUISA PASSEROTTI, co-direttrice e co-fondatrice di Barometz Edizioni
CHIARA CANALI, curatore e critico d’arte
ERNESTO MORALES, artista
Nota dell’editore:
Dal mondo del multiforme e delle certezze, una scala conduce a una realtà parallela che va oltre le cose misurabili e in cui la simultaneità della percezione e la contemporaneità della visione aprono le porte a una nuova forma di conoscenza.
L’autore intraprende questo viaggio con il suo Virgilio d’eccezione, scende nello scantinato e si sdraia accanto a lui, pronto ad abbandonare ogni dogma precostituito e ogni prospettiva nota.
Con un atto d’amore Morales annota i momenti di questa stra-ordinaria visione e li restituisce devotamente a chi ha il coraggio di superare ogni convinzione provvisoria per guardare oltre le cose sensibili.
Da Appunti per L’Aleph di Ernesto Morales:
“Lo spettacolo dell’infinito inscenato magistralmente da Borges ne L’Aleph è una vertigine che dà vita a un movimento illusorio e cangiante, come quello che appare quando un’immagine riflessa si propaga potenzialmente all’infinito in una molteplicità di specchi. E così l’Aleph, il piccolo contenitore sferico di tutte le cose, è la rappresentazione perfetta, totale e onnicomprensiva di quella vertigine. La capacità borgesiana di raccontare la vastità del micro che è incredibilmente capace di contenere il macro, senza che questo venga depotenziato nelle sue più intime qualità, è un’intuizione che ha forse del divino, è una sincronia armoniosa che avvolge il lettore e lo trascina contemporaneamente in più mondi a loro volta infiniti e multiprospettici.
Tutto e il contrario di tutto possono essere a_errati insieme, sono un’unica realtà, dinamica e statica allo stesso tempo, e in questo attimo di eterno, che il narratore concede a se stesso e a chi ne legge le parole, è racchiusa la sfida filosofica più grande per l’uomo in quanto essere finito, ovvero concepire l’inconcepibile infinito attraverso il pensiero, pensiero che per sua stessa struttura è uno strumento finito, poiché la mente umana da cui è generato lo è. Una filosofa del limite di kantiana memoria che Borges scavalca con la fantasia e che annienta per un istante, quando ci fa apparire vertiginosamente plausibile che una piccola sfera fluttuante contenga dentro di sé l’universo intero nella sua simultaneità. È da questa visione dell’Aleph che si sviluppa tutto il mio lavoro così come la mia ricerca artistica.
L’Aleph come illuminazione, come Satori, come Nirvana, un’estasi mistica generatrice di arte e di interconnessioni tra opposti, come principio di analogie tra le pieghe del mondo. ”
PARMA 360 FESTIVAL DELLA CREATIVITÀ CONTEMPORANEA
PARMA 360 Festival della creatività contemporanea è il festival dedicato alla creatività contemporanea italiana e alla scena artistica emergente. Nella città eletta Capitale italiana della Cultura per il 2021, festeggia cinque anni e interpreta, attraverso mostre, eventi e incontri, il nuovo ritmo della città proiettandosi al futuro.
PARMA 360 festival si pone ancora una volta l’obiettivo di promuovere e divulgare l’arte contemporanea e la creatività giovanile con iniziative che favoriscono la partecipazione e il coinvolgimento di un pubblico ampio ed eterogeneo, con particolare attenzione alle nuove generazioni e alle famiglie.
Alla base della progettualità di PARMA 360 ci sono inoltre i concetti di rigenerazione urbana e di rifunzionalizzazione degli spazi cittadini per un coinvolgimento attivo della cittadinanza. Il Festival, infatti, mette in rete e promuove il patrimonio artistico già esistente in un vero e proprio museo diffuso sul territorio, valorizzando attraverso l’arte contemporanea chiese sconsacrate, palazzi storici e spazi di archeologia industriale non sempre conosciuti dagli abitanti della città.
L’iniziativa, che vede la direzione artistica e la curatela di Camilla Mineo e Chiara Canali, è organizzata dalle associazioni 360° Creativity Events ed Art Company, con il sostegno del Comune di Parma e di un’ampia rete di partner pubblici e privati.
Labirinto della Masone
Il Labirinto più grande del mondo nasce a Fontanellato da un’idea di Franco Maria Ricci – editore, designer, collezionista d’arte, bibliofilo e componente del Comitato Scientifico della candidatura di Parma a Capitale italiana della Cultura – e da una promessa da lui fatta nel 1977 allo scrittore argentino Jorge Luis Borges, affascinato da sempre dal simbolo del labirinto anche visto come metafora della condizione umana.
Quello di Ricci è un dedalo elegante e seducente, un luogo di cultura, che ospita spazi culturali destinati alla collezione d’arte di Franco Maria Ricci e a una biblioteca dedicata ai più illustri esempi di tipografia e grafica.
Ernesto Morales
L’artista italo-argentino Ernesto Morales nasce nel 1974 a Montevideo, in Uruguay, e inizia la sua carriera a Buenos Aires dove ha vissuto fino al 2006 per poi trasferirsi in Europa. Dopo un primo periodo a Parigi stabilisce il suo studio in Italia, inizialmente a Roma e dal 2011 a Torino.
La sua carriera artistica lo ha condotto negli ultimi venti anni a realizzare mostre in musei e gallerie d’arte in molti Paesi, tra i quali Stati Uniti, Italia, Francia, Germania, Spagna, Ungheria, Cina, Singapore, Malesia, Tailandia, Argentina, Brasile, Messico e Uruguay. Ha partecipato a numerose fiere internazionali e tra il 2009 e il 2015 ha rappresentato istituzionalmente i Governi di Italia, Argentina e Uruguay con una serie di importanti esposizioni personali realizzate in vari musei. Dal 2013 realizza periodicamente mostre negli Stati Uniti e nel Sudest Asiatico. Nel 2014 tiene un ciclo di importanti esposizioni a Singapore, a Bangkok e a Kuala Lumpur, e nel 2015 una grande esposizione personale a New York nelle sale del Consolato Generale della Repubblica Argentina. Nel 2019 realizza la mostra Heat in occasione della 58ª Biennale di Venezia. Nello stesso anno, in seguito alla mostra Mindscapes tenutasi presso il Consolato argentino di New York, il catalogo della sua serie Clouds è entrato far parte della collezione del MET - Metropolitan Museum di New York.