Sabato, 29 Maggio 2021 07:40

"In punta di penna: rubrica di libri". Favola umida, Sandro Pezzarossa, ed. Eretica In evidenza

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"In punta di penna: rubrica di libri". È uno spazio creato per condividere letture e storie, riflessioni e pensieri a voce alta. "In punta di penna": per dare inchiostro e carta alle parole. Il sesto titolo proposto è:Favola umida, Sandro Pezzarossa, ed. Eretica

Di Antonella Scarati Parma, 29 maggio 2021 - Un'apertura inusuale, coincidente alla chiusura di questa favola notturna quasi suggello o meglio ninna nanna per chi, animato da passione, sogna i luoghi in cui vive come fulcro di vita, trecentosessantacinque giorni all'anno.

Se sanità ed istruzione fossero gratuiti per tutti? È il 2064, il Sindaco di Roccabianca coglie l'opportunità degli incentivi stanziati dal governo centrale per l'istruzione e così decide di agevolare i giovani artisti, proponendo loro una fucina teatrale e musicale dove poter imparare: è questa l'unica regola ammessa. Garantite l'arte della musica e del teatro, come beni essenziali alla intera comunità. L'ambizioso progetto prende forma in poca tempo, si realizza e riscuote successo tra i giovani abitanti di questo piccolo comune della Bassa, che sorge lungo gli argini del Grande Fiume.

Nasce un luogo che, oltre a scaldare gli animi, ad arricchire i pensieri, diventa un ricordo in memoria di chi, per la Patria, si è distinto ed ha lottato: il partigiano Loris Minozzi.

Le descrizioni del borgo, delle anime che lo abitano, si intrecciano alle tradizioni dei luoghi in cui i protagonisti vivono, così la lettura mi cattura e mi avvicina agli usi e ai costumi di questo popolo così inquieto ed altrettanto caparbio.

Proseguo nel racconto con la curiosità di conoscerne i protagonisti e mi ritrovo in un ampio scenario dai diversi colori, in un intervallo di tempo fluttuante : la scrittura è chiara, le vicende si susseguono come a volermi coinvolgere personalmente nella nascita di un progetto così grande che pulsa e mette radici tra tre persone che presto si scopriranno amici, si saltella dall'anno 2064 al 2170. Con un tono voyeurista, l'autore mi accompagna da Said, Antonio, Elsa: i tre musicisti. Chi di loro fa della musica un lavoro, chi la abbraccia portandola con sé ovunque, chi la mastica, la mescola, ci passa notti insonni e ne resta sempre intrappolato, come un " tarantolato" in continua ricerca, della stesura della battitura durante lo scandire del ritmo e del testo la scrittura.

I sogni dei tre ragazzi coincidono con i sogni di chi ha abitato Roccabianca cento anni prima di loro, quale la contingenza in cui si scoprono capiti, o addirittura folgorati dai predecessori? La scoperta di un tesoro nascosto: un insieme di testi ed album, di simboli e fotografie. Così inizia un percorso di studio e rinascita, che coniuga alle salde radici l'amore per la musica, emozionando, turbando e manifestando le più belle coincidenze a cui si fa fatica credere.

È una favola in crescendo, che percorre la crescita di una intera comunità, delle realizzazioni professionali dei propri abitanti, alimentandone le passioni.

La vita in queste pagine è scandita dalla condivisione, dalla voglia di fare della propria parte un valore in più, della propria intuizione l'inizio di un nuovo lavoro in comunione. Meriti, tanti, alla musica, che unisce e sprona: di questi sogni non vi è solo la parola. Il romanzo nasce dall'idea di Sandro Pezzarossa, autore cantante e chitarrista dei

Mé Pék e Barba: un gruppo musicale che ha prodotto in diciotto anni di attività sei cd di inediti. 

Ascolto e riconoscenza verso tutti coloro che preservano i luoghi e le tradizioni, per rendere omaggio e gratitudine alle proprie radici. A tal proposito le parole di Giovannino Guareschi dal testo  Chi sogna nuovi gerani? " La provincia è la grande riserva intellettuale, artistica, spirituale del Paese. Questa sua meravigliosa sonnolenza, questo suo divino torpore, non servono a conciliare il sonno, ma a pensare. Ed è dal cervello, dalle idee, che nascono le uniche cose belle della vita" citazione di pag 103.

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L’Autrice si presenta

(*) Antonella Scarati, dottoressa in Medicina e Chirurgia. Pugliese di nascita, vivo a Parma dal 2009. Credo fermamente che le relazioni umane siano il regalo inaspettato di ogni giornata: qualsiasi persona che incontri ed abbia una storia da raccontarmi, non riuscirà a divincolarsi facilmente da me. Entusiasta, empatica, solare, socievole nei rapporti di amicizia, ma anche con i più piccoli con cui trascorro pomeriggi di gioco come volontaria Presso il reparto di Pediatria  dell' Ospedale dei Bambini " Pietro Barilla". Co-ideatrice di un gruppo di lettura virtuale: "Io sono l'altro", condividiamo letture inerenti la diversità, la disabilità, l'immigrazione, il bullismo. Esprimo a gran voce i miei stati d'animo, preferendo carta e penna al linguaggio parlato: scrivo lettere per accorciare le distanze del cuore.

Penso che la vita sia "Una somma di piccole cose".

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