Di Daniele Trabucco (*) Belluno 2 maggio 2021 - Il Senato della Repubblica, com'era ampiamente prevedibile, ha bocciato le tre mozioni di sfiducia (Fratelli d'Italia, Italexit e L'Alternativa c'é) presentate contro Roberto Speranza. In primo luogo, non si possono non stigmatizzare le dichiarazioni penose del Ministro della Salute pro tempore laddove sostiene che, sulla pandemia, non si può fare politica.
Le scelte in materia di misure di contenimento, economica etc… non attengono alla sfera inerente all'indirizzo politico per quanto condizionato da logiche finanziarie e scientiste e relegato a spazi interstiziali? In secondo luogo, pare poco comprensibile e "farisaico" l'atteggiamento di Lega e Forza Italia che, da febbraio 2021, sono entrate in maggioranza e sostengono l'Esecutivo del prof. Mario Draghi.
Da una parte si chiede una Commissione parlamentare d'inchiesta per appurare eventuali responsabilità sulla diffusione dell'agente virale Sars-Cov2, dall'altra, per evidenti ragioni di equilibrio politico, o meglio di tenuta della legislatura fino al 2023, votano contro le mozioni di sfiducia al Ministro che, insieme al Governo Conte II, ha affrontato l'emergenza con un piano pandemico aggiornato al 2006, vecchio di ben quattordici anni (ovviamente sussistono gravi omissioni da parte anche degli Esecutivi precedenti il Conte I).
In terzo ed ultimo luogo, mi pare evidente che l'incisione delle ex due forze di opposizione sull'attività governativa appaia francamente debole.
Le cosiddette "riaperture", di cui al decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, non solo sono scaglionate a seconda della tipologia di attività, ma quelle operative dal 26 non possono certamente definirsi un grande risultato. Semmai un anticipo di quattro giorni rispetto a quanto previsto dall'art. 1, comma 2, del decreto 01 aprile 2021, n. 44 che suddivideva le Regioni italiane in arancioni e rosse fino al 30 aprile 2021.
Qualcuno ha ancora il coraggio di parlare di "pragmatismo".
P.S. Intanto la Commissione parlamentare Giustizia del Senato ha calendarizzato il progetto di legge "Zan-Scalfarotto" con 13 voti favorevoli e 11 contrari. Ostellari (Lega) promette un "ampio dibattito" (aria fritta) e la CEI adotta una nota ambigua. Continuo a ribadire la prepotente attualità del pensiero platonico: "il prezzo pagato dalla brava gente che non si interessa di politica è di essere governata da persone peggiori di loro".
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(*) prof. Daniele Trabucco. Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico. Professore a contratto in Diritto Internazionale presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano.