“La nostra associazione” ha dichiarato Milan “da più di quarant’anni si confronta quotidianamente con i temi dell’educazione e della formazione, seguendo l’evoluzione del dibattito internazionale e sperimentando sul campo metodologie innovative sia in presenza che online. Per questo, in un momento così critico, di fronte a decisioni che saranno cruciali per il futuro di milioni di ragazzi, l’Associazione chiede di poter dare il proprio contributo al Paese”.
La lettera inviata alla Ministra riconosce il grande sforzo compiuto per consentire una prosecuzione del percorso educativo durante la pandemia, ma evidenzia anche le criticità che la scuola deve fronteggiare: “Siamo di fronte a una sfida metodologica e didattica che ci deve spingere a innovare profondamente il sistema scolastico, immaginando una scuola che non sia unicamente trasmissiva, ma partecipativa e interattiva, oltre che costruita tenendo conto delle modalità comunicative e relazionali proprie delle nuove generazioni.”
L’Associazione Italiana Formatori, che ha recentemente rinnovato il proprio consiglio direttivo, è costituita da una rete di 2000 professionisti tra cui hr, responsabili della formazione, formatori aziendali, coach, docenti universitari e insegnanti. Il recente convegno nazionale, con la direzione scientifica di Edoardo Boncinelli, è stato incentrato sul tema delle neuroscienze applicate alla formazione e ha coinvolto più di 500 persone in un confronto con i più autorevoli neuroscienziati italiani. Tra i vari progetti che l’Associazione sta portando avanti, la collaborazione con un’importante realtà no profit per la formazione degli insegnanti sui rischi della rete.
(In allegato la lettera alla Ministra Azzolina)