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L’evoluzione digitale delle imprese italiane”, realizzato con Comau, Olivetti, Samsung, TIM attraverso il programma di open innovation TIM WCAP, PwC Italia e UniCredit
1.000 imprenditori in 30 sedi in tutta Italia durante 5.000 ore di workshop, hanno condiviso le esigenze e fatto il punto sui temi della trasformazione digitale delle PMI.
Milano, febbraio 2020 – L’innovazione digitale delle piccole e medie imprese è stata la grande sfida del progetto “PMI Digital Lab. L’evoluzione digitale delle imprese italiane” promosso da Talent Garden, la piattaforma leader in Europa per il networking e la formazione nell’ambito dell’innovazione digitale in collaborazione con CNA Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, e altri 6 importanti partner: Comau, Olivetti, Samsung, TIM attraverso il programma di open innovation TIM WCAP, PwC Italia e UniCredit, che ha fornito la tecnologia streaming consentendo il coinvolgimento di 20 città italiane.
Il Tour ha toccato 30 sedi, dal Piemonte alla Sicilia, e ha coinvolto direttamente circa 1.000 imprenditori all’interno di Workshop interattivi che hanno visto un confronto diretto con gli esperti delle aziende partner del progetto in modalità "speed dating" e con imprenditori di casi di successo di trasformazione digitale nelle PMI.
Alla base dell’attività una ricerca condotta nel 2019 su oltre 1.400 aziende che ha fotografato lo stato dell’innovazione digitale e che ha fatto emergere i principali bisogni sul tema della digitalizzazione delle aziende artigiane e delle piccole imprese.
Da qui la scelta dei partner di progetto per creare una sinergia concreta tra le primarie aziende che rappresentano l’ecosistema di supporto dell’intera filiera per la digitalizzazione delle PMI: Comau per Automazione e Robotica; Samsung per Smart Screens, Mobile Devices e Security; TIM WCAP per Connettività; Olivetti per Customer Experience e retail; PwC Italia per Processi per l’innovazione e UniCredit per supporto alla crescita delle imprese in Italia e all’estero.
“Siamo molto soddisfatti di questa esperienza che ci ha permesso di avvicinare e offrire un supporto concreto alle PMI italiane con cui contiamo di continuare a dialogare anche nel 2020 perché costituiscono il tessuto centrale del Paese e la loro trasformazione digitale è una leva strategica per il benessere del nostro sistema produttivo” dichiara Lorenzo Maternini, Vice President Global Sales & Country Manager di Talent Garden Italy.
“Le imprese italiane stanno affrontando un passaggio epocale. Sono a un giro di boa, costrette a reinventarsi e adattarsi a nuove modalità dello stesso fare impresa” dichiara Sergio Silvestrini, segretario generale della CNA. “La trasformazione digitale è parte di un sostanziale mutamento del nostro tessuto produttivo e il nostro ruolo di accompagnamento può risultare davvero utile ad affrontare tale sfida. PMI Digital Lab ha rappresentato un’esperienza molto proficua che ha posto finalmente al centro le piccole imprese, facendolo interagire con una partnership seria e apprezzata che, ne sono certo, saprà sostenere e accompagnare le imprese nel processo di trasformazione digitale in atto”.
Durante gli incontri gli esperti delle aziende partner e le imprese si sono confrontati sulle proprie esperienze su temi legati alla business innovation e su quali strategie adottare.
Tra le principali esigenze emerse dal confronto che necessitano di essere valorizzate come priorità per tutto il mondo delle PMI spiccano: il tema delle competenze e del mindset necessario per potersi affacciare alla sfida della digital transformation; la conoscenza e comprensione degli strumenti più adatti per gestire la trasformazione in modo efficace; un approccio al commercio al passo coi tempi, con la conseguente necessità di definire nuovi canali di vendita per l’Italia e per l’estero; le modalità con cui comunicare più efficacemente ed essere quindi maggiormente attrattivi sui nuovi clienti e prospects; l’innovazione in un’ottica ampia che vada da intercettare le mutate esigenze dei clienti sino alla progettazione di nuovi prodotti e servizi in grado di essere distintivi e funzionali a questi cambiamenti.
A ospitare la convention della Confederazione dell'artigianato e della piccola e media impresa un capannone della Ptl, ricostruito dopo il sisma del 2012. Presenti i Ministri del Lavoro Giuliano Poletti e dell'Ambiente Gian Luca Galletti. Orlando e Boschi danno forfait per impegni a Roma. Interviene anche il neo governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
di Manuela Fiorini - Mirandola (MO) 29 Novembre 2014 --
La Bassa modenese che si rialza e ce la fa dopo il sisma del 2012 viene ancora presa come esempio dell'Italia che vorremmo. Ieri mattina, infatti, a Mirandola, è stato un capannone della Ptl, uno stabilimento metalmeccanico ricostruito a tempo di record dopo il terremoto a ospitare l'Assemblea Nazionale della CNA, la Confederazione degli artigiani e delle piccole e medie imprese (PMI). Simbolico il luogo, simbolico il titolo dato alla convention, Nel cuore dell'impresa – Capitale Umano, per sottolineare l'importanza dei lavoratori, delle persone nella ripresa di un'Italia che ancora arranca dopo sette anni di crisi, ma che ha voglia di ripartire.
Lo stesso Stefano Bonaccini, neo eletto Presidente della Regione Emilia Romagna, ha voluto essere presente. "Nei prossimi due anni - ha detto nel suo intervento – saranno investiti due miliardi e mezzo di fondi europei per creare occupazione e sostenere le piccole e medie imprese, con il fine di diventare più competitive in Europa e nel mondo anche attraverso forme di aggregazione".
"Se il Governo taglia l'Irap – ha aggiunto- fa una buona cosa. Non bisogna aumentare le tasse e, nello stesso tempo, abolire quella più odiosa: la burocrazia. Nei prossimi anni non dovrò fare nuove leggi, ma dovrò abolirne e accorparne, eliminare gli enti inutili". Ai Comuni della Bassa terremotata promette, poi, di "velocizzare la ricostruzione, richiedendo al Governo vantaggi fiscali come nelle zone franche urbane".
E' poi il turno di Daniele Vaccarino, presidente nazionale di CNA. Contro la crisi, auspica più eticità, meno particolarismi e "uno Stato che funzioni, classi dirigenti competenti e responsabili, cura del territorio, investimenti in scuola e ricerca, soluzioni radicali a problemi endemici: divari territoriali, criminalità organizzata, corruzione e illegalità diffusa".
Secondo Vaccarino,occorre rinnovare anche il rapporto tra politica e forze sociali e superare le criticità dell'attuale assetto dei rapporti tra Stato e Regioni. Nel mirino anche la giustizia lenta, "che compromette la propensione all'investimento, all'allargamento dei mercati, alla crescita dimensionale delle imprese e distorce il mercato del credito".
E' critico anche nei confronti del SISTRI, il Sistema di Controllo della tracciabilità dei rifiuti, che definisce "inutilmente complesso, ingestibile e opaco, nato senza tenere conto le caratteristiche delle imprese che avrebbero dovuto utilizzarlo". Non si risparmia una critica anche nei confronti delle banche che "danno sempre meno credito nonostante i finanziamenti della BCE e l'abbondante liquidità". E' necessario "limitare l'adozione di norme sempre più stringenti per l'esercizio del credito che finiscono per penalizzare l'economia reale. Perché senza credito non c'è né ripresa né impresa".
Non può mancare una stoccata al fisco che soffoca le aziende. "La sua riduzione deve diventare una priorità assoluta dell'azione di Governo"- dice. E sul jobs act, si esprime a favore del contratto unico a tutele crescenti, che " può contribuire a semplificare l'attuale quadro normativo in materia di tipologie contrattuali. Bisogna però scongiurare il rischio che si introducano nelle imprese con meno di 15 dipendenti oneri nuovi e difficilmente sostenibili". Spezza poi una lancia a favore del contratto di apprendistato, "cerniera tra scuola e lavoro", che va mantenuto e incentivato per creare professionalità.
Segue la tavola rotonda a cui prendono parte, oltre a Vaccarini, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti e il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio Gian Luca Galletti.
Poletti parla della necessità di un cambiamento profondo in un paese che in sette anni ha visto chiudere migliaia di imprese e la perdita di altrettanti posti di lavoro, "che significa anche perdita del tessuto sociale e del rapporto con il territorio che avevano quelle aziende". Afferma che si sta lavorando sulla decontribuzione dei neoassunti per i contratti a tempo indeterminato e sull'introduzione del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti.
"In questo modo- afferma il Ministro – per le imprese sarà più facile scegliere questo tipo di contratto. Perché finora è valsa la regola della doppia coscienza. Il contratto a tempo indeterminato viene visto come l'ideale, ma poi si ricorre a quelli a tempo determinato, ai co.co.pro".
Parla di semplificazione anche Gian Luca Galletti, "perché la non chiarezza sulle regole ambientali condiziona le imprese" . E spiega come il problema del dissesto idrogeologico, sia stato messo in primo piano dal Governo fin dal primo Consiglio dei Ministri. "Oggi, ci sono 1600 cantieri aperti per arginare il fenomeno. E' stato varato un piano nazionale che prevede l'impiego di 7 miliardi di euro in sette anni. Non sarà più concesso alcun condono e saranno effettuate le demolizioni finora bloccate per mancanza di fondi" . Novità anche per quanto riguarda il SISTRI: sarà emesso un nuovo bando di gara entro il 30 giugno 2015 per la sostituzione del vecchio sistema.
(foto di Claudio Vincenzi)