Di Redazione e Francesca Bocchia Parma, 14 febbraio 2021 - San Valentino è la giornata dedicata agli innamorati, a quel sentimento di purezza che va oltre i rapporti di coppia.
Scremato della parte più "commerciale" la festa di San Valentino potrebbe rappresentare la ricongiunzione tra l'anima e lo spirito e tra le diverse anime belle che compongono la società; periodicamente oppresse dal male che, al contrario di quanto si possa pensare, è pur sempre il risultato di una attività umana.
E tra le anime belle si può certamente annoverare Paolo Cavalli immortalato, accanto al "suo Organo" in San Vitale, da quell'altra anima bella di Francesca Bocchia.
"Io con la musica ho iniziato ad avere i primi contatti dall'età di 4 anni - sottolinea Paolo Cavalli, perché andavo all'asilo dalle suore del San Carlo, in quell'edificio dove più recentemente c'è stata la sede dell'ex Banca Monte. Da piccolino trovavo le note e suonavo le melodie a orecchio. Poi a 11 anni ho avuto un incontro importante. Nella Chiesa di San Giovanni, dove c'era Don Pio Nocilli, l'organista, e sentendolo suonare sono rimasto colpito, un colpo di fulmine. Da lì con Don Armando Saccani alla chiesa della Santissima Trinità ho iniziato a arrangiarmi per accompagnare i canti, finché nel 1973 mi hanno chiamato qui in San Vitale, dove c'era don Sergio Sacchi, per accompagnare una messa. Dall'una tantum al "dai ritorna, dai ritorna", infine il mio amico Ugo Leoni, che purtroppo se ne è andato un anno fa, trasferendosi alla Steccata mi ha aperto la porta di San Vitale. Dal 1976 sono ufficialmente organista."
Dal bambino affascinato dai tasti dell'organo a oggi ci sono 45 anni di passione per la musica e per presidiare quello spettacolare strumento che è l'organo a canne.
"Nel 2015 è venuto a mancare il custode e così ho avuto l'opportunità di diventare il sacrestano di questa splendida chiesa dove rimango anche oggi, a un anno e mezzo dal mio pensionamento. Tanta bellezza che cerco di tenere in ordine, preparo la liturgia e…" si coccola un affetto duraturo, sottolineiamo noi.
Grazie a Paolo Cavalli per questo suo racconto di vita e di passione affettiva per uno spazio di culto ma anche per il "terzo polo musicale di Parma" come orgogliosamente conclude il nostro ospite.