AUSL Modena

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Come previsto, sono entrate in funzione oggi 15 nuove telecamere all’Ospedale Civile di Baggiovara che raggiunge così la ragguardevole quota di 100 dispositivi di videosorveglianza. Se consideriamo che al Policlinico sono attive 189 telecamere, l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena è dotata di ben 289 dispositivi di video-sorveglianza

L’istallazione dei nuovi impianti a Baggiovara rientra nel Piano di Sicurezza aziendale, varato nel 2015 al Policlinico ed esteso al Civile nel 2017, che ha visto la creazione di una vera e propria task force con lo scopo di migliorare la sicurezza nei nosocomi cittadini grazie al lavoro svolto in collaborazione tra la Vigilanza Interna e le Forze dell’Ordine.  

Il Piano Sicurezza mira a far collimare la vocazione di accoglienza dell’ospedale con la necessità di tutelare non solo i pazienti e dipendenti ma anche le attrezzature che, essendo di proprietà di un ente pubblico, sono della collettività

La maggior parte dei dispositivi vigila sugli ingressi e sulle aree comuni. Le altre controllano i parcheggi, e le aree più a rischio, tra cui i Pronto Soccorso. 

Il posizionamento delle telecamere deve consentire il controllo, senza impattare sulla privacy dei degenti e nel rispetto di quanto previsto dalla Statuto dei Lavoratori. A questi aspetti tecnologici si aggiunge la decisiva collaborazione tra il servizio di Vigilanza Interna (Coop Service) e i poliziotti dei due posti di polizia interni agli ospedali e le forze dell’ordine, che vengono attivate in caso di necessità a rafforzare l’apparato preposto alla sicurezza.

Oggi essere mamma con la sclerosi multipla si può. La Neurologia dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria di Modena diretta dal prof. Stefano Meletti è stato tra i 77 centri di tutta Italia segnalati nell'ambito dell'iniziativa "Una cicogna per la sclerosi multipla" voluta ONDA – Osservatorio per la salute delle donne, per i servizi offerti alle donne affette da sclerosi multipla (SM), in particolare durante la gravidanza.

Il Centro Malattie Demielinizzanti di Modenasi trova all'Ospedale Civile di Baggiovara, ha come referente la dr.ssa Patrizia Sola, e collaboratrici la dott.ssa Diana Ferraro e la dottoressa Francesca Vitetta. La premiazione si è svolta a Milano giovedì 28 marzo a Palazzo Pirelli, dove è stata conferita "Una cicogna" ai centri clinici multidisciplinari in possesso di requisiti specifici volti ad accompagnare la coppia fino al raggiungimento degli obiettivi desiderati. Nel sito www.ondaosservatorio.it  l'elenco delle strutture a cui è stata assegnata la "Cicogna".

Il progetto, promosso da Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, con il patrocinio di Associazione Italiana Sclerosi Multipla (Aism) e Società Italiana di Neurologia (Sin) ha l'obiettivo di spiegare che la malattia non deve essere considerata un ostacolo alla maternità, indicando in quali centri si può trovare un supporto multidisciplinare in fase preconcezionale e per tutta la durata della gravidanza.

Presso il Centro Malattie Demielinizzanti di Modena, sono seguite circa 900 persone affette da Sclerosi Multipla, di queste 616 sono donne, 235 delle quali hanno meno di 45 anni. Il riconoscimento di ONDA certifica il percorso attivato dall'Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena per accompagnare le donne con Sclerosi Multipla che desiderano diventare mamme, garantito da una rete multidisciplinare di professionisti, tra cui neurologi, infermiere, ginecologi, ostetriche, psicologi, professionisti del Centro Fertilità, sia ospedalieri, che dei consultori territoriali, adeguatamente formati sulla specifica patologia, che la possano sostenere per qualsiasi problematica inerente la gravidanza, il puerperio e allattamento.

"La sclerosi multipla – ha spiegato la dottoressa Patrizia Sola – è una malattia autoimmunitaria e degenerativa che del sistema nervoso centrale, colpisce principalmente i giovani adulti e, di questi, 2/3 sono donne nel pieno della loro attività lavorativa, sociale e di pianificazione familiare". Oltre 79.000 donne italiane soffrono di Sclerosi Multipla. "Se un tempo a queste donne era fortemente sconsigliato avere figli – continua la dottoressa Sola - oggi le evidenze scientifiche dimostrano che è possibile realizzare questo progetto di vita, senza modificare a lungo termine l'andamento della malattia e senza causare danni al nascituro. Ciò nonostante persistono ancora errate convinzioni che minano il desiderio di maternità in molte donne con Sclerosi Multipla, come dimostra un'indagine europea realizzata nel 2017 in cinque paesi, tra cui l'Italia, condotta su 1000 pazienti tra i 25 e i 35 anni: l'85% delle italiane con SM teme di non poter avere figli e il 49% dichiara di avere paura di trasmettere la malattia al proprio bambino".

Il Centro Malattia Demielinizzanti di Modena, ha promosso uno studio multicentrico sul tema della gravidanza, coordinato dalla dr.ssa Diana Ferraro, che ha visto il coinvolgimento di otto centri SM della Regione Emilia - Romagna e l'arruolamento di 302 pazienti fine dell'età fertile, raffrontate a un gruppo di controllo composto da donne over 45 non pazienti. Da questo studio è emerso che vi è una maggiore proporzione di donne senza figli tra le pazienti con Sclerosi Multipla (22%) rispetto al gruppo di controllo (13%). "I dati – commenta la dottoressa Ferraro – suggeriscono le pazienti con la Sclerosi Multipla hanno meno relazioni stabili rispetto, in parte in motivi connessi direttamente con la malattia, tra cui la disabilità o il timore di disabilità futura, la paura di trasmettere geneticamente la malattia ed il timore di sospendere trattamenti. Inoltre, una quota di pazienti era stata scoraggiata dal proprio medico ad intraprendere una gravidanza in relazione alla patologia di base." Lo studio è stato pubblicato sul numero del maggio 2017 di Neurological Sciences, una delle più prestigiose riviste del settore.

Importante riconoscimento nel campo della terapia della Broncopneumopatia cronica ostruttiva. Il dottor Roberto Tonelli, medico in formazione al quinto anno in Malattie dell'Apparato Respiratorio, è stato selezionato dall'European Respiratory Society (ERS) e verrà premiato a Madrid, per il proprio progetto di ricerca, come migliore nell'ambito specifico. A Modena circa il 5-10% della popolazione è affetto da Broncopneumopatia cronica ostruttiva.

Modena 

La Struttura Complessa di Malattie dell'Apparato Respiratorio dell'Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, diretta dal prof. Enrico Clini, ha ricevuto un importante riconoscimento nel campo della terapia della Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Il dottor Roberto Tonelli, medico in formazione al quinto anno in Malattie dell'Apparato Respiratorio, è stato selezionato dall'European Respiratory Society (ERS) e verrà premiato per il proprio progetto di ricerca, come migliore nell'ambito specifico, al Congresso annuale che si terrà il prossimo settembre a Madrid.

Lo studio si intitola "Ruolo dell'elastanza polmonare nella disfunzione diaframmatica dei pazienti con broncopneumopatia cronica riacutizzata che falliscono la ventilazione meccanica non invasiva" e ha coinvolto una limitata coorte di pazienti seguiti nella struttura Semintensiva Respiratoria (UTIR) per grave insufficienza respiratoria acuta che ha poi richiesto intubazione delle vie aeree.

"Gli studi condotti dal nostro gruppo di ricerca – ha spiegato il prof. Clini - hanno dimostrato che durante le riacutizzazioni della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), la funzionalità del diaframma (il "pistone" che regola la espansione del polmone) viene meno con aumento del rischio di fallire la cura che di solito viene adottata in queste situazioni (ventilazione meccanica non invasiva o NIV) e quindi di esito mortale".

La broncopneumopatia cronica ostruttiva è una malattia cronica e progressiva polmonare caratterizzata da limitazione del flusso aereo (ostruzione delle vie aeree) solo parzialmente o per nulla reversibile. È considerata la quarta causa di morte in Europa e negli Stati Uniti d'America (almeno 65.000 morti all'anno). I sintomi principali sono dispnea, tosse e produzione di espettorato. Al Policlinico, sono seguiti assiduamente circa 800-1000 pazienti affetti da questa malattia.

"In questo studio – ha aggiunto il dottor Tonelli - indaghiamo il ruolo delle caratteristiche meccaniche del polmone durante la grave riacutizzazione di malattia di questi pazienti e identifichiamo l'aumento anomalo e improvviso di volume dell'aria contenuta nel polmone quale causa principale della perdita di funzione del diaframma".

I dati raccolti in questo studio aprono pertanto la prospettiva per una migliore gestione strategica della ventilazione meccanica in questi pazienti che si presentano con insufficienza respiratoria acuta. Questo studio fa parte di un filone di ricerca in cui la struttura clinica MAR è impegnata da diversi anni.

Nato a Modena nel 1988, il dottor Roberto Tonelli si è laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Ateneo di Modena (votazione 110/110 e lode) e medico in formazione specialistica al V anno presso la Scuola di Malattie dell'Apparato Respiratorio diretta dal Professor Enrico Clini. Ha svolto periodi di formazione all'estero presso il Royal Brompton Hospital di Londra e la University of California San Francisco di San Francisco. Nel corso della formazione ha approfondito in particolare lo studio delle patologie rare del polmone (specie la fibrosi polmonare idiomatica e della insufficienza respiratoria acuta. Tali studi hanno condotto a 21 pubblicazioni su riviste internazionali.

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