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Sostenuto un progetto sulle "terapie a bersaglio molecolare" dei tumori del tratto gastro-intestinale e genito-urinario -

Modena, 24 settembre 2014 -

Grazie alla Lega Italiana per la Lotta ai Tumori (LILT), un giovane medico cresciuto nel nostro Ateneo potrà lavorare un anno al Day Hospital Oncologico del Policlinico, diretto dal dottor Gabriele Luppi, su un programma volto a consolidare e studiare in modo sempre più approfondito le terapie a bersaglio molecolare nella lotta ai tumori del tratto gastro-intestinale e genito-urinario, campo nel quale il Policlinico è all'avanguardia da numerosi anni. La donazione ha permesso di finanziare un contratto libero professionale di 30 ore assegnato tramite avviso pubblico al dottor Fabio Gelsomino a partire dal 18 agosto scorso. Simbolicamente, la donazione è stata presentata ieri mattina, 23 settembre 2014, presso il Day Hospital Oncologico alla presenza del Direttore Sanitario del Policlinico, Anselmo Campagna, del Responsabile del Day Hospital, Gabriele Luppi, del presidente di LILT Dugoni e del ricercatore Fabio Gelsomino.

"La donazione di LILT – spiega il dottor Gabriele Luppi – permetterà al dottor Fabio Gelsomino, giovane medico specializzato nell'anno in corso nel nostro Ateneo, di lavorare un anno presso il Day Hospital sia nell'ambito dell'assistenza sia in quello della ricerca, per lo sviluppo di nuovi progetti che hanno lo scopo di valutare i fattori molecolari e clinici predittivi dell'efficacia delle terapie a bersaglio molecolare, i famosi "farmaci intelligenti" che inseriscono nel tumore una sorta di Cavallo di Troia che permette poi di distruggere solo le cellule maligne. Studi mirati anche a valutare gli effetti collaterali di queste terapie innovative."
"Questa donazione – spiega Claudio Dugoni – è stata in buona parte sostenuta da un nostro socio, ex paziente del Day Hospital che vive fuori città. Questa consapevolezza ci rende ancora più orgogliosi perché dimostra l'attaccamento dei nostri soci anche non modenesi ai professionisti di questa struttura con cui negli anni LILT ha costruito un solido rapporto di collaborazione reciproca".
Il Day Hospital Oncologico del Policlinico di Modena ha ricoverato nel 2013, 1815 pazienti (il 15% dei quali provenienti da fuori Provincia) con una media di 151 ricoveri al mese, dato sostanzialmente sovrapponibile a quelli del 2012 quando i ricoveri erano stati 1817. I dati del gennaio-luglio 2014 (1265 ricoveri), se confermati, indicano un trend addirittura in miglioramento con una media di 180 ricoveri al mese. Nel 2013 le prime visite sono state 1450 (+127 rispetto al 2012) dato che nei primi sette mesi del 2014 ha già raggiunto le 1320 prime visite.
"Siamo grati a LILT – conclude Anselmo Campagna – e a tutte le associazioni che supportano il Policlinico, in stretta collaborazione con i nostri professionisti e che contribuiscono a mantenere elevato lo standard di assistenza dell'ospedale. In questo caso la sensibilità di LILT ha permesso da un lato di mantenere in seno alla nostra struttura un giovane medico che si è formato a Modena, dall'altro di potenziare un settore, quello delle terapie cellulari, che vede il nostro ospedale all'avanguardia a livello nazionale grazie anche alla presenza Laboratorio di Biologia Cellulare."

Il Day Hospital Oncologico del Policlinico

Il Day Hospital Oncologico del Policlinico è una Struttura Semplice Dipartimentale del Dipartimento Di Oncologia, Ematologia e Malattie dell'Apparato Respiratorio, diretto dal prof. Leonardo Fabbri. Responsabile del Day Hospital è il dottor Gabriele Luppi col quale, tra strutturati, ricercatori e contrattisti, lavorano altri 16 medici. Il Day Hospital svolge l'attività assistenziale a bassa intensità di cura soprattutto per i pazienti affetti da neoplasie dell'apparato gastroenterico, della mammella, dell'apparato respiratorio, dell'apparato genitourinario, del distretto cervico-facciale e da linfomi. Svolge attività ambulatoriale, sia diagnostica sia terapeutica, e al suo interno agisce il Centro tumori eredo-famigliari della mammella e dell'ovaio. Negli ultimi anni sono stati implementati i Percorsi Diagnostico-terapeutici interdisciplinari per le principali patologie oncologiche.

Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori

Nel 2014 la LILT ha svolto diverse attività grazie a circa 50 volontari attivi. Un impegno che ha portato ad erogare ai pazienti ed ai loro famigliari oltre 1300 ore di presenza assistenziale al Centro Oncologico Modenese con i volontari del Gruppo Aurora, assicurare a pazienti e famigliari ed equipe medico infermieristiche dei distretti di Modena e Pavullo l'assistenza e il sostegno psicologico, collaborare con l'Azienda Policlinico di Modena con un assegno di ricerca di 35mila euro per un giovane medico oncologo, garantendo, grazie ai volontari della Delegazione Romeo Francia il trasporto gratuito di 26 pazienti residenti nel Frignano alla Radioterapia di Modena percorrendo oltre 9mila chilometri, portando avanti il progetto Casa Luce e Sorriso per la realizzazione del primo centro in Italia per le terapie di riabilitazione oncologica e multi modali.

Il Curriculum di Fabio Gelsomino

Classe 1983, originario di San Giovanni Rotondo (FG), il dottor Gelsomino si è laureato in Medicina e chirurgia (2008) e specializzato in Oncologia presso l'Ateneo modenese (2014). Dal 2011 è membro del team multidisciplinare sulle neoplasie del tratto gastroenterico. Suoi principali argomenti di studio sono stati il melanoma e le approcci molecolari alle cure oncologiche con farmaci intelligenti.

(fonte: ufficio stampa Ausl Modena)

La manifestazione è promossa da ASEOP per far conoscere alla comunità il progetto per la costruzione di una moderna struttura che sorgerà in via Campi, destinata ad accogliere i familiari dei bambini ricoverati in Oncoematologia pediatrica -

Modena, 22 settembre 2014 -

Una lunga camminata nelle vie di Modena per far conoscere e raccogliere fondi a favore di un ambizioso progetto a sostegno dei bambini che devono sottoporsi a lunghe cure oncologiche. "Una corsa verso casa", così gli organizzatori hanno voluto chiamare la manifestazione podistica non competitiva che si terrà a Modena il 26 settembre, per sottolineare che lo scopo della gara è contribuire alla costruzione di una moderna struttura che sorgerà nei pressi del Policlinico, in via Campi, destinata ad accogliere i piccoli ricoverati in Oncoematologia pediatrica e i loro familiari.

L'iniziativa, una camminata ludico-motoria, è promossa da ASEOP, Associazione Sostegno Ematologia e Oncologia Pediatrica, col patrocinio di Comune e Policlinico di Modena e di "Trenta Ore per la Vita". L'obiettivo è prima di tutto far conoscere il progetto, farne apprezzare il valore e raccogliere ulteriori fondi per arrivare alla sua apertura entro la fine dell'anno prossimo. La nuova "Casa di Fausta", che prende il nome dalla compianta professoressa Fausta Massolo, avrà 15 appartamenti con biblioteca, spazio ludico interno, giardino, palestra per la riabilitazione, uffici e magazzino.

"Spesso il bambino e la sua famiglia alternano momenti di ricovero con momenti di controllo e terapie ambulatoriali ed in day hospital – spiega il prof. Paolo Paolucci, Direttore dell'Oncoematologia Pediatrica - Molti dei bambini in cura provengono da zone lontane da Modena, pertanto non è loro possibile tornare presso le proprie abitazioni durante i periodi che intercorrono fra un controllo e un ricovero. Sarebbe altamente dannoso per il bambino in terapia affrontare lunghi viaggi in quanto facilmente affaticabile e soggetto a infezioni". Da qui l'importanza anche dal punto di vista clinico del progetto assistenziale di ASEOP.

In questi anni l'affluenza di pazienti provenienti da fuori città e dall'estero è aumentata e ha reso inadeguata la struttura inaugurata nel 2008. "Per questo motivo – aggiunge Erio Bagni, Presidente di ASEOP – abbiamo deciso di lanciare la raccolta fondi per costruire la nuova Casa di Fausta, più grande e attrezzata che sorgerà nei pressi del Policlinico. Per realizzare questo sogno è necessario l'apporto di tutti, da qui l'idea di istituire questa camminata non competitiva per sensibilizzare l'opinione pubblica su questo nuovo progetto. Desidero ringraziare in anticipo il socio Filippo Franchini per il grande lavoro organizzativo, tutti i volontari e i partecipanti alla corsa che, in entrambi i suoi percorsi, passerà davanti al luogo in cui sorgerà la Casa di Fausta." Il diritto di superficie del terreno, appartenente ad ACER, è stato donato ad ASEOP dalla Provincia, mentre la nuda proprietà è passata al Comune. Il costo complessivo del progetto, arredi inclusi, è di 2 milioni di euro. Se tutto andrà secondo i piani, i lavori partiranno nel novembre 2014 e termineranno entro la fine del 2015.

"L'inaugurazione non porrà termine al progetto – conclude Bagni – Come già avviene per gli attuali appartamenti, infatti, ASEOP vuole offrire gratuitamente gli alloggi alle famiglie bisognose e quindi occorrerà finanziare la gestione dell'edificio con altre donazioni".

"Il 50% dei pazienti seguiti dall'Oncoematologia Pediatrica del Policlinico proviene da fuori provincia – spiega Licia Petropulacos, Direttore Generale del Policlinico – questo dato da una parte dimostra l'importanza a livello nazionale del nostro Centro, dall'altro pone problematiche di accoglienza che esistono però anche per le famiglie che abitano in provincia ed anche nel comune, in relazione ai bisogni peculiari che possono verificarsi. ASEOP con la sensibilità che da sempre l'ha contraddistinta ha saputo cogliere da tempo queste necessità. Per questo motivo, quando l'Associazione ci ha proposto di sostenere questa iniziativa e il progetto Casa di Fausta ho subito aderito con entusiasmo. Ringrazio sin da ora gli organizzatori e i partecipanti".

I percorsi
Il ritrovo è fissato nell'area d'ingresso del Policlinico il 26 settembre alle 17.30 (la partenza è in programma per le 18.30). Sono previsti due percorsi, entrambi non competitivi quindi aperti a tutti. Il primo di due chilometri di fatto girerà intorno al Policlinico, il secondo di sei chilometri si snoderà sino al Parco della Resistenza per poi ritornare al Policlinico.

Per partecipare
Per iscriversi sarà sufficiente versare 1,5 euro che danno diritto al pettorale di gara, al premio individuale di partecipazione, al ristoro finale e all'assistenza medica lungo il percorso. È possibile iscriversi presso la Sede di ASEOP del Policlinico sino alle ore 15 di venerdì oppure presso le tende delle società sportive e dei gruppi podistici il giorno stesso della manifestazione.

Come nasce il progetto della "Casa di Fausta"
Nel 2008, in occasione del proprio ventennale, ASEOP inaugurò la prima Casa di Fausta, intitolata alla fondatrice dell'oncoematologia pediatrica modenese e cofondatrice di ASEOP Fausta Massolo: sei appartamenti in via Campi per ospitare i bambini e le loro famiglie non residenti in città che necessitano di cure a lungo termine presso la Struttura Complessa di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico. Da maggio 2008 a dicembre 2013 sono state ospitate 69 famiglie, di cui 51 per più di 50 giorni. Pazienti di diversa provenienza, alcuni da centri della provincia di Modena (Finale Emilia, Pievepelago, Pavullo, Rio Lunato, Marano, Sassuolo, Vignola), altri da fuori Regione (Brindisi, Crotone, Messina), e dall'estero (Albania, Cina, Burkina Faso, Eritrea, Marocco, India, Paraguay, Pakistan, Russia, Bielorussia, Ucraina).

La Nuova Casa di Fausta
La nuova struttura verrà realizzata in via Campi, vicino al Policlinico di Modena. Avrà 15 appartamenti (12 destinati a dimissioni protette, 3 destinati ai soli famigliari in visita), una biblioteca, uno spazio ludico interno, un giardino, una palestra per la riabilitazione, due uffici, un magazzino. "Gli alloggi potranno ospitare il bambino con uno o entrambi i genitori allo scopo di creare un ambiente famigliare che aiuti il bambino e la famiglia a trascorre nel modo migliore il lungo periodo di permanenza presso la nostra città. Negli alloggi inoltre le famiglie hanno a disposizione la propria cucina, un piccolo soggiorno e il bagno oltre ad una stanza da letto, il tutto ad uso individuale. L'idea dell'autonomia assoluta di ogni alloggio è maturata per limitare al massimo il contatto del bambino con persone potenzialmente infette" spiega Rita Malavolta di ASEOP. La struttura verrà dotata di sistemi informatici in rete con l'ospedale ed in particolare con lo Spazio scuola per consentire al bambino di proseguire il proprio percorso scolastico in diretta relazione con le insegnanti.

ASEOP: una breve carta di identità
L'Associazione per il Sostegno di Ematologia e Oncologia Pediatrica è oggi il punto di riferimento nella provincia di Modena per tante famiglie e uno stimolante interlocutore per medici e ricercatori, con obiettivi che nel tempo sono rimasti immutati:

- Aiutare i bambini affetti da patologie oncoematologiche e le loro famiglie anche offrendo strutture di accoglienza come, appunto, "La Casa di Fausta"

- Sensibilizzare e diffondere la conoscenza di tematiche specifiche quali le patologie, oncoematologiche e non, in età pediatrica.

- Estendere la conoscenza scientifica a personale medico ed infermieristico italiano e non, operante in ambito oncoematologico.

- Organizzare incontri aperti ai genitori, ai soci, ai medici di base, al personale infermieristico al fine di interagire a livello territoriale in modo concertato e collaborativo.

- Promuovere e sostenere la ricerca in ambito oncoematologico.

Chi era Fausta Massolo
Fausta Massolo (Arquata Scrivia (AL) 1935 – Modena 1999) si può considerare la fondatrice dell'Oncoematologia pediatrica a Modena e uno dei pionieri di questa disciplina a livello nazionale. Giunta a Modena nel 1963, nella Pediatria allora diretta da Renato Pachioli, nel 1968 registrò il primo successo terapeutico a Modena per un bambino affetto da tumore del sangue che aveva superato la fase acuta grazie a una cura farmacologica, allora, pionieristica. Lottò tutta la vita per ottenere cure migliori e per rendere il reparto adatto a quell'umanizzazione della cura che oggi è un concetto assodato ma che all'epoca era ancora una conquista da ottenere con grandi sforzi.

(Fonte: Ufficio Stampa Ausl Modena)

Azienda USL e associazioni di volontariato organizzano, dal 19 al 25 settembre, una serie di iniziative per ricordare l'impegno quotidiano dedicato alla cura e all'assistenza delle persone con malattia di Alzheimer e altre forme di demenza, alle loro famiglie e agli operatori dei servizi socio-sanitari -

Modena, 17 settembre 2014 -

Le demenze costituiscono un problema di salute pubblica sempre più rilevante, sono infatti tra le principali cause di disabilità della popolazione generale e, in particolare, degli anziani. Un tema di grande rilievo anche per il nostro territorio visto che in provincia di Modena sono circa 15mila i pazienti con demenza seguiti dai centri dell'Azienda USL, il 60 per cento dei quali è affetto da malattia di Alzheimer, la più comune tra le patologie neurodegenerative.

Per sensibilizzare maggiormente l'opinione pubblica su quanto si sta facendo e si dovrà ancora fare per rispondere ai bisogni dei malati e delle loro famiglie, l'azienda sanitaria, insieme alle principali associazioni di volontariato che operano nel settore, organizza una serie di iniziative in occasione della giornata mondiale dell'Alzheimer. Dal 19 al 25 settembre, in tutta la provincia, sono in programma numerosi appuntamenti - convegni e corsi scientifici, spettacoli teatrali, proiezione di film e pedalate - che saranno accomunati dallo slogan "Prendersi cura della persona con demenza ogni giorno" per ricordare l'impegno quotidiano dedicato alla cura e all'assistenza dei pazienti e al sostegno garantito alle loro famiglie grazie al lavoro degli operatori dei servizi socio-sanitari.

Le iniziative sono state presentate oggi, 17 settembre, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il direttore sanitario Azienda USL di Modena Cristina Marchesi, il responsabile Programma demenze Azienda USL Modena Andrea Fabbo, il direttore Dipartimento Integrato di Neuroscienze Paolo Nichelli, il presidente AlzheimER (associazione Alzheimer Emilia Romagna) Ivano Baldini, il presidente Ass.S.De (associazione sostegno demenze) Sassuolo Tonino Rovatti.

"Nella nostra provincia è in aumento la fascia di popolazione più anziana, quella degli ultra80enni in cui l'incidenza e la prevalenza delle demenze raddoppiano rispetto alle fasce di popolazione di età inferiore" spiega la dottoressa Cristina Marchesi. "L'Azienda USL di Modena, in una logica di lavoro integrato che da sempre contraddistingue il nostro territorio, è sempre stata in prima linea nella gestione dei pazienti e nel sostegno ai loro familiari. Insieme alla rete socio-assistenziale provinciale e alle associazioni di volontariato, il problema demenza viene quotidianamente gestito attraverso i centri per i disturbi cognitivi, i nuclei di cure primarie e il progetto disturbi cognitivi dei medici di medicina generale, le strutture semiresidenziali e residenziali, la rete dei servizi socio-sanitari per anziani non autosufficienti, il nucleo ospedaliero demenze".

"Il maggior fattore di rischio associato all'insorgenza delle demenze è l'età e, in una società che invecchia, l'impatto del fenomeno si prefigura di notevoli dimensioni, ed è facile prevedere che queste patologie diventeranno, in tempi brevi, uno dei problemi più rilevanti in termini di sanità pubblica" ha detto il dottor Andrea Fabbo. "Il Programma Demenze ha avviato un percorso sinergico tra i servizi sociali e sanitari e le associazioni dei familiari al fine di condividere strategie ed obiettivi comuni per la gestione del problema demenza. Questo lavoro congiunto ha anche l'intento di valorizzare e far diventare 'patrimonio comune' quanto è stato già realizzato nei vari ambiti distrettuali, sia per gli sviluppi futuri dei servizi sanitari e socio-sanitari che per la loro sostenibilità nel tempo. Le iniziative - volutamente eterogenee e che coinvolgono il mondo scientifico, dello spettacolo, della cultura e dello sport - sono un'ottima occasione per far conoscere meglio questo tema all'opinione pubblica".

Demenza e alzheimer: dati e attività in provincia di Modena

Nel 2013 circa 15.000 pazienti con demenza sono stati seguiti dai 10 Centri Disturbi Cognitivi della provincia di Modena (3 ospedalieri e 7 distrettuali); circa il 60% di essi, in linea con i dati di epidemiologia più recenti, è affetto da malattia di Alzheimer.
Le prime visite sono state 4.530 e le visite di monitoraggio (follow-up) 11.733. Per quanto riguarda i nuovi pazienti,nel 54,33% è stata effettuata diagnosi di demenza, nel 22,85% si è trattato di persone a rischio di evoluzione in demenza e che quindi necessitano si essere monitorati nel tempo, nel 9,25% dei casi sono pazienti ancora in studio e solo nel 13,56% dei casi la patologia è stata esclusa.
L'incidenza annuale di nuovi casi di demenza è pari all'1,80% della popolazione ultra65enne, risultato simile a quello riscontrato in molti studi europei. Sono stati quindi intercettati la maggior parte dei nuovi casi attesi per il 2013 che, nell'ambito della popolazione ultrasessantacinquenne provinciale pari a 154.066 persone, è di 2.778 persone.
Fondamentale è il contributo dei medici di medicina generale che hanno aderito al progetto di presa in carico e gestione del paziente con disturbi cognitivi e della sua famiglia; alla fine del 2013 risultavano attivi 5.195 progetti assistenziali verso persone con demenza sottoscritti dai medici di famiglia; la maggior parte di questi progetti riguardano persone appartenenti alla fascia di età più elevata (85-94 anni) confermando il dato della maggiore prevalenza ed incidenza della demenza negli ultra85enni.

Un altro dato che fa comprendere le dimensioni di questa malattia è quello sull'assistenza a casa dei pazienti: nel 2013 la demenza è diventata la seconda patologia più importante, dopo le cardiopatie e prima dei tumori, per la quale è richiesta l'assistenza a domicilio. I pazienti con demenza seguiti in assistenza domiciliare (2.210 progetti attivi) rappresentano inoltre il 42% dei progetti attivati dai medici di medicina generale nell'ambito del progetto aziendale "Disturbi cognitivi", evidenziando come il ricorso alla domiciliarità stia diventando un modello assistenziale a cui si fa più ricorso soprattutto nelle fasi più avanzate di malattia.
Un ruolo importante è svolto dal Servizio di Psicologia Clinica dell'Azienda USL per le attività di sostegno nei confronti dei familiari, i cosiddetti "caregivers": nel 2013 sono stati seguiti e monitorati 489 familiari di persone con demenza per un totale di 1.624 prestazioni complessive. Anche le associazioni di volontariato, in integrazione con i servizi della rete socio-sanitaria, riescono a gestire una serie di attività importanti per i pazienti e le famiglie nell'ambito degli interventi non farmacologici o "psicosociali" come i Caffè Alzheimer, i gruppi di mutuo auto-aiuto, gli interventi di stimolazione cognitiva, musicoterapia e terapia occupazionale.

Le iniziative

Il programma delle iniziative inizia venerdì 19 settembre alle 18.00, con un una tavola rotonda, ad ingresso gratuito e aperta alla cittadinanza, presso l'auditorium "Guido Monzani" (Modena, via Aristotele 33). La manifestazione aprirà col saluto del Presidente Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna Palma Costi, del Direttore Generale Azienda USL di Modena Mariella Martini e dell'Assessore Coesione sociale, Sanità, Welfare, Integrazione e Cittadinanza del Comune di Modena Giuliana Urbelli. Conduce la giornalista modenese Ivana D'Imporzano e ci sarà la testimonianza della nota cantante Silvia Mezzanotte.
Gli appuntamenti proseguiranno da sabato 20 fino a giovendi 25 settembre in molti comuni della nostra provincia. Il programma completo delle iniziative è disponibile sul sito internet dell'Azienda USL di Modena www.ausl.mo.it/demenza

Le iniziative sono realizzate dall'Azienda Usl di Modena, in collaborazione con le associazioni dei familiari della provincia di Modena: GAFA Carpi, ASDAM Mirandola, GP Vecchi Modena, Ass.S.De Sassuolo, Per Non Sentirsi Soli Vignola-Castelfranco-Pavullo e con il patrocinio del Comune di Modena – Assessorato Coesione Sociale, Sanità, Welfare, Integrazione e Cittadinanza Comune di Modena e di AlzheimER - Associazione Alzheimer Emilia Romagna.

(Fonte: Ufficio Stampa Azienda USL di Modena)

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