Dai primi accertamenti effettuati dai Carabinieri è emerso che l’utenza del giorno precedente non era in uso ad una donna ma ad un coetaneo residente a Fornovo, amico del 15enne. Anche quest’ultimo risultava non essere rientrato a casa.
La mamma del ragazzo, per aiutare i militari ad acquisire più informazioni possibili per individuare i giovani e capire le cause dell’allontanamento, riferiva che l’autovettura parcheggiata sotto casa presentava un parafango ammaccato e che mancavano le chiavi di scorta.
A questo punto si è subito compreso che i due utilizzata l’auto ed averla danneggiata, la parcheggiavano al proprio posto non rientrando a casa per timore di affrontare i genitori.
I due, durante le ricerche non rispondevano al telefono in quanto spento. Il Comandante di Stazione inviava messaggi volti ad instaurare un rapporto di fiducia con il giovane. Finalmente ottenuta risposta, iniziava un lungo conversazione in cui il militare spiegava ai ragazzi che si era capito il motivo dell’allontanamento, che l’importante era che nessuno si fosse fatto male e di rispondere alle sue chiamate.
I giovani ancora preoccupati riferivano di stare bene e di non aver coraggio di tornare. A questo punto nel corso degli ulteriori messaggi, volti a persuadere, i 15enni che non potevano scappare il Comandante si offriva di andare a prenderli promettendogli che non sarebbe accaduto nulla, in quanto i genitori erano preoccupati e non arrabbiati. Il telefono risultava agganciare le celle di Langhirano dove si concentravano le ricerche da parte di diverse pattuglie dell’Arma dei Carabinieri e dei famigliari.
I ragazzi sono stati individuati, in località Mulino Fabiola all’interno di un piccolo magazzino al coperto dove avevano trovato riparo per la notte. Accompagnati in ufficio, e dopo aver chiarito la dinamica, i giovanotti consapevoli di averla combinata grossa, ma per fortuna senza gravi conseguenze, hanno fatto ritorno a casa dai genitori.