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di Guido Zaccarelli Mirandola 24 guigno 2018 - L'organizzazione attuale del lavoro è ancora impostata sulle legge del capo e del sottoposto. Una situazione ancestrale che inizia quando le persone sono passate dal condurre una vita nomade ad una basata sull'agricoltura, dal cacciare per vivere ad allevare per commerciare. Il dominio dell'uomo sull'altro segue la legge di chi comanda e chi ubbidisce.
Ieri, chi comandava aveva il rispetto delle posizioni altrui. Aveva memoria del passato del lavoratore. Ora molto meno. Fino a qualche tempo fa l'esperienza maturata sul campo aveva un valore personale ed aziendale che riceveva il rispetto anche come fattore di crescita professionale. Il curriculum serviva per dimostrare ciò che si era fatto e i capi ne tenevano conto nell'esprimere un giudizio complessivo ai fini della valutazione parziale e finale. Ora, molti capi hanno perso la memoria. Richiamati verso l'alto da una energia invisibile che attira tutti i corpi verso il centro dell'interesse individuale, si disinteressano del chi sei e pressano al fare per la crescita perpetua. Il giorno nel quale il budget non viene rispettato, in relazione alle annualità precedenti, allontanandosi dal trend imposto dall'impresa, ecco che il passato viene cancellato per lasciare spazio ad altre persone disposte a correre per scalare rapidamente il successo. Il tempo personale svanisce assorbito dal tempo lavoro che non concede spazio e tregua imponendo la connessione perpetua che passa da IoT H24 (Internet of Think ) ad IoM H24, ( Internet of Man ).
Chi opera in aziende che hanno sedi sparse in tutto il globo è chiamato a fasi lavorative di lungo respiro, perché quando una parte del mondo cammina l'altra riposa. La globalizzazione ha perso la memoria del giorno e della notte: c'è sempre il sole. Il turn over dei capi eleva la perdita di memoria e il passato delle persone vissuto all'insegna dell'impegno e della disponibilità crescente sfuma lasciando dietro di sé una scia di delusione che nel tempo si trasforma in frustrazione e nella perdita di ideali, franati rovinosamente a terra dal mancato riconoscimento della propria identità: ciò che conta è il successo del capo.
Le persone perdono il consenso e il disagio limita la buona volontà che spinge al disinteresse e nemmeno gli incoraggiamenti altrui sono in grado di mutare il contesto del singolo. I capi si mettono sul mercato alla ricerca di nuovi adepti ai quali consegnare l'idea di un successo assicurato, fino a quando anche loro non si troveranno nelle stesse condizioni dei loro predecessori: nulla vale di più di ciò che serve al momento.
Le persone sono considerate al pari di un ingranaggio mobile della catena di montaggio che deve dare il meglio di sé nello stesso istante nel quale emerge il bisogno al pari di un componente per realizzare un prodotto finito. Un numero x della catena y. Terminata la sua funzione la memoria di un tempo viene abbandonata al proprio destino e ai capi spetta il compito di applicare in modo perpetuo la regola: work and dont' think, you are the future.
GUIDO ZACCARELLI:
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli è referente dl Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
In molti si stanno affrettando a coniare e ipotizzare scenari innovativi da attribuire a Industria 5.0, la fase postuma dell'Industria 4.0 che vede attualmente protagonista ancora la macchina al posto dell'uomo impiegata per massimizzare la gestione organizzativa e rendere efficiente i processi produttivi.
di Guido Zaccarelli Mirandola 17 giugno 2018 - L'Industria 5.0 sarà l'era della Conoscenza Condivisa dove la persona è al centro dell'azienda e la macchina posta al lato dell'uomo, in posizione strategica, per sostenere l'innovazione di prodotto e di processo. Un cambio di paradigma e di prospettiva necessario per affrontare le sfide offerte dalla globalizzazione.
Lo scenario appena descritto, forte di una tecnologia digitale molto avanzata, ha messo alle corde molte aziende che non hanno tenuto in considerazione la necessità di disporre in tempo reale di personale formato ad operare all'interno di un mondo completamente nuovo e staccato dal precedente mondo analogico.
Un vuoto che le imprese stanno cercando di colmare con molte difficoltà. Una transizione che si doveva, e poteva prevedere, agendo sulla formazione costante delle maestranze sempre tenuta lontana dalle posizioni di ascolto, di promozione e di valorizzazione delle singole e comuni identità personali e professionali.
I cieli sono circolari e Platone li accetta come punto di riferimento oggettivo per la misura del tempo, dove tutto torna: l'uomo finalmente ritorna protagonista assoluto della nuova era cosmica dell'industria 5.0 che assorbirà in tutto, o in parte, l'industria 4.0 per delineare la nascita dell'Economia 5.0, quella che veramente proietterà l'uomo nell'Iperuranio, oltre la volta del cielo. Quando la tecnologia sarà assorbita in tutte le funzioni cardini, serviranno persone preparate e formate a condividere la conoscenza per raggiungere il fine comune.
Una svolta che le aziende tendono ancora a tenere lontano, dai propri propositi, perché immersi nell'acquisto e nell'impiego di nuove tecnologie, nella produzione e nella ricerca di persone in possesso di requisiti specifici per condurre le macchine al lavoro.
Quando riusciranno a vedere oltre il confine del proprio sguardo attuale l'Industria 5.0 della Conoscenza Condivisa sarà pronta a seguirli in un cammino dove le persone affronteranno con impegno il lavoro quotidiano, spinti dalla forza dell'adesione alla reciprocità che segnerà la nascita dell'Economia 5.0 uniti dalla volontà comune messa in atto dal mondo istituzionale, sociale e imprenditoriale.
L'Industria 5.0 della Conoscenza Condivisa è un modello di gestione organizzativa che pone la persona al centro dell'azienda. È l'innesto di una nuova cultura e senso dell'etica sociale all'interno delle organizzazioni. La creazione di luoghi di lavoro felicitanti pone le persone nella piena disponibilità di condividere la conoscenza e accrescere il valore etico ed economico dell'azienda. Si tratta di un modo d'intendere in modo differente la relazione tra le persone per incoraggiare lo scambio paritetico delle comunicazioni tra individui, dal centro alla periferia e viceversa, e sollecitare interventi di adattamento reciproco di tutti i componenti dell'organizzazione.
L'industria 5.0 della Conoscenza Condivisa porta con sé inumerevoli vantaggi, quali, la riduzione delle necessità di controlli e quindi dell'impiego di tempi non produttivi, la minore incidenza delle assenze ingiustificate e dei tempi morti di attività, la condivisione generalizzata delle sorti aziendali, conseguente ad una maggiore certezza del posto di lavoro e al miglioramento professionale ed economico, il feed back delle conoscenze dalla base verso l'alto, così da consentire un costante miglioramento prestazionale, l'eliminazione del turn-over motivato dalla ricerca di miglioramenti.
L'industria 5.0 della Conoscenza Condivisa impegnerà l'azienda anche ad adottare il Techinal Report UNI T/R 11642 da inserire nella carta dei servizi dell'azienda per promuovere il valore della persona.
L'industria 5.0 della Conoscenza Condivisa è pronta per salpare. Occorre un comandante disposto a condividere un progetto che parla al futuro sottoposto, come per Platone, a superare l'esame della Doxa, dove hanno senso e valore i concetti di passato, presente e futuro come l'Industria 5.0 della Conoscenza Condivisa. Anche per Noi tutto tornerà e sarà l'inizio di una nuova era.
GUIDO ZACCARELLI:
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli è referente dl Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Cambia-mento e muta-mento spesso vengono impiegati come sinonimi, in realtà appartengono a concetti e situazioni completamente differenti.
Di Guido Zaccarelli Mirandola 8 giugno 2018 - Per spiegare al lettore una immagine chiara e di rapida assimilazione, proviamo a giocare con le parole.
Si prenda il viso di una persona e si osservi il mento. Il cambia-mento è associato alla sostituzione del mento dove il nuovo prende il posto del vecchio facendo assumere al volto una immagine nuova e completamente differente rispetto a quella precedente. Il muta-mento è associato alla trasformazione che può avvenire in modalità, tempi e velocità differenti. Una sorta di slow-motion o effetto moviola che subisce una variazione, istante dopo istante, fino a quando non assume l'immagine definitiva del cambia-mento. Il cambiamento e il mutamento sono associati al cambio di prospettiva del mento orientato ad osservare una realtà differente rispetto a quella precedente, oppure ad una successiva quando sarà messa in atto.
Il cambiamento è una situazione che fissa in modo stabile, e duratura nel tempo, una situazione che interseca un punto dal quale è possibile iniziare a tracciare una nuova fase del mutamento. Il mutamento è lo sguardo del mento che istante dopo istante traccia una linea in direzioni differenti per raggiungere nel tempo il cambiamento. In ambito economico, entrambi sono associati a sguardi che il mento utilizza per fissare e stabilire con attenzione gli stati situazionali e l'evoluzione, o l'involuzione, dei mercati. Il cambiamento è tipico del periodo pre crisi, indicativamente prima degli anni '2000 , associato a eventi che cambiavano lo stato delle cose con cicli costanti.
Se pensiamo ad una automobile, il modello cambiava con tempi molto lunghi, 5 o 10 anni, perché i prodotti dovevano durare nel tempo. L'azienda era solida quando dimostrava che riusciva a realizzare merci indistruttibili. La crisi ha introdotto nuove congiunture e introdotto nuove opportunità, che qualcuno ha saputo cogliere rispetto ad altri. L'opportunità è l'immagine riflessa del cambiamento. Innanzi a qualcosa di irreversibile, inizia una nuova fase esplorativa che si conclude con il cambiamento. Il mutamento è la fase di adattamento reciproco di stati situazionali differenti che devono condividere nel tempo un comportamento univoco.
Entrambi, possono essere associati alla massa critica, chiamata anche punto di non ritorno.
Prendiamo per esempio Internet, prima utilizzato per scambiare informazioni tra i centri di ricerca, università, poi con il tempo è diventato uno strumento insostituibile di massa che inciderà in maniera sempre più intima, e rilevante, nella vita delle persone condizionandone il comportamento.
Il passaggio dal telefono a disco combinatore a quello con i tasti, dal telefonino di prima generazione ai modelli touch, le nuove economie 4.0, le applicazioni IoT (Internet of Thinks), l'innovazione che è tale quando diventa un bene socialmente utile e condiviso. e tanti altri esempi. La scelta è tipica del cambiamento. Dopo ore, giorni e mesi dedicati alla riflessione continuamente sottoposti a continui mutamenti, decidere, significa cambiare.
Il condizionamento è un'altra espressione del mutamento fino a quando, e Pavlov lo ha dimostrato, il cane ha iniziato a salivare al suono della sola campanella, senza scorgere la vicinanza della bistecca. Lo stimolo e risposta è l'immagine che deve proiettare il nostro pensiero verso il mutamento e cambiamento,perché più stimoli, di varia natura ed entità, determinano nel tempo un cambiamento.
La guarigione è l'espressione più autentica del cambiamento, dove la malattia volta pagina e consente al mento di osservare la vita da un'altra prospettiva.
In realtà cos'è il cambiamento? È il passo successivo che l'uomo compie rispetto al precedente. Il mutamento è l'insieme delle fasi intermedie che vengono compiute per appoggiare il piede sul terreno mentre cammina in avanti proteso verso il futuro. Il cambiamento è il futuro che chiama l'uomo a sé per offrirgli ogni giorno l'opportunità di crescere per ridurre lo spazio che lo separa dall'Assoluto.
Platone ci corre in aiuto e suggerisce la presenza di due mondi, il primo soggetto a continui cambiamenti e l'altro più in alto delle idee che non variano.
Aristotele suggerisce che il cambiamento dipende dai limiti imposti dalla natura all'uomo, frutto del suo desiderio di dare una risposta cognitiva e razionale al Mistero della vita. Il cambiamento è una prospettiva in continuo divenire senza ritorno.
Eraclito a tal proposito afferma: "Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va."
GUIDO ZACCARELLI:
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
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Guido Zaccarelli è referente dl Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.