Forte ripresa - dopo la crisi 2014-2015 - dei prezzi all'origine, soprattutto nella seconda parte dell'anno. Produzione in crescita del 5,1%, scorte in calo del 2,2%. Più di 2.300 azioni di vigilanza e 2.500 analisi sul prodotto all'estero. Bene i consumi interni (+0,3%) e l'export (+5,8%). 15 milioni di nuovi investimenti.
Bologna, 24 gennaio 2017 - Dopo un 2015 che sarà ricordato come uno degli anni peggiori dell'ultimo decennio (quotazioni medie a 7,65 euro/kg, con un solo precedente peggiore nel 2008, fermo a 7,40 euro/kg), per il Parmigiano Reggiano il 2016 si è chiuso all'insegna di una decisa ripresa.
La svolta più marcata è venuta nella seconda parte dell'anno, quando i prezzi all'origine sono balzati dai poco più di 8 euro/kg di giugno ai 9,66 euro/kg di dicembre, consentendo di chiudere l'anno con una quotazione media pari a 8,63 euro/kg, con un incremento del 12% rispetto al 2015.
"Una decisa inversione di tendenza - sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Alessandro Bezzi - che continuiamo a registrare anche in queste prime settimane del 2017, con quotazioni vicine ai 10 euro/kg".
"Siamo lontani - spiega Bezzi - dalle quotazioni medie del 2011 e 2012 (rispettivamente 10,76 e 9,12 euro/kg),ma gli attuali valori, uniti alla buona tenuta dei consumi interni, ad un flusso di esportazioni che continua a crescere in modo rilevante e ai nuovi investimenti previsti dal piano quadriennale del Consorzio, creano condizioni complessive in grado di offrire migliori prospettive a quei 3.000 allevatori e 339 caseifici artigianali che compongono il nostro sistema e che nel 2014 e e 2015 hanno pagato il prezzo di una pesante crisi".
I dati forniti dal presidente Bezzi e dal direttore Riccardo Deserti confortano queste previsioni, a partire da un andamento dei consumi interni che ha registrato un incremento dello 0,3%, per arrivare poi al + 5,8% segnato dai mercati esteri, che con oltre 49.000 tonnellate rappresentano ora il 37% sul totale, con una quota raddoppiata negli ultimi dieci anni.
"In Italia - spiegano Bezzi e Deserti - gli effetti positivi delle nuove azioni del Consorzio a sostegno dei consumi si sono avvertite soprattutto nel dettaglio tradizionale e nelle vendite dirette (anche online) da parte dei caseifici, ma anche all'interno della GDO, con vendite sostanzialmente stabili in presenza di una flessione degli altri formaggi duri Dop e di una crescita dei prodotti similari non Dop del 2%".
L'export e le nuove prospettive
Decisamente positivi, e per alcuni aspetti sorprendenti, i dati sull'export, che stanno registrando un testa a testa tra USA e Francia, per molti anni indiscusso mercato leader per il Parmigiano Reggiano. "Se si considera il fatto che proprio negli Stati Uniti e in Canada registriamo il concentrarsi di imponenti fenomeni di imitazione e di "italian sounding" che disorientano e danneggiano consumatori e produttori - sottolineano il presidente e il direttore del Consorzio - è evidente che questa crescita è particolarmente importante e rende evidente l'efficacia delle azioni intraprese in questi anni con le catene distributive nordamericane e gli esportatori, ma anche delle azioni di informazione e di denuncia rispetto a pratiche che in quei Paesi sono comunque ritenute legittime e non contrastate per legge, come invece accade nell'Unione Europea".-
Sulle prospettive future del Parmigiano Reggiano, orientate ad un cauto ottimismo, incide anche il calo delle scorte nei magazzini, con giacenze che al novembre 2016 apparivano del 2,2% inferiori a quelle dello stesso mese 2015.
La produzione e i nuovi investimenti per 15 milioni
"L'insieme di questi fattori, ma soprattutto le nuove risorse che il Consorzio investirà a sostegno dei consumi - sottolinea Bezzi - consente di valutare senza eccessive preoccupazioni la crescita della produzione registrata nel 2016, che ha visto salire a 3.469.000 il numero delle forme, con un aumento del 5,1%".
"Nel prossimo quadriennio - spiega al proposito il presidente del Consorzio - investiremo 15 milioni in più sulla comunicazione in Italia e all'estero e sulla vigilanza (in particolare sul prodotto grattugiato, cui sono destinate nuove risorse per 1,25 milioni), e a questa cifra si aggiungeranno i flussi derivanti dalla contribuzione differenziata legata ai piani produttivi (una contribuzione aggiuntiva, in sostanza, a carico di quanti non rispettano i livelli produttivi assegnati), che per il 2016 ammonteranno a circa 5 milioni".
"In un quadro di regole stabilite dai piani produttivi - che per il 2017 prevedono un incremento dello 0,8% della produzione rispetto ad una quota di riferimento che ammonta a 17.620.000 quintali di latte destinato alla trasformazione - nostro obiettivo - prosegue Bezzi - non è comunque quello di "ingessare" la produzione, ma, al contrario, quello di aumentare le vendite in Italia e di rafforzare ulteriormente i progetti con gli esportatori per conquistare nuovi mercati, rafforzando ulteriormente anche tutto il sistema di vigilanza e di contrasto alle imitazioni".
La vigilanza e il contrasto alle imitazioni ed evocazioni
Anche su questo versante il 2016 ha evidenziato significativi valori.
"La vigilanza sulle imprese che sono legate in vario modo al Parmigiano Reggiano - sottolinea il direttore Riccardo Deserti - ha comportato non solo una selezione di qualità su tutte le forme prodotte, ma 2.325 azioni di vigilanza che hanno incluso 1.980 punti vendita, cui si sono aggiunte 650 imprese della ristorazione italiana e altrettante realtà della distribuzione in 20 Paesi esteri, con oltre 2.500 analisi sul prodotto".
"Nei primi dieci mesi del 2016, e nella sola Unione Europea - prosegue Deserti - il Consorzio ha messo in atto più di quaranta azioni di contrasto in sede stragiudiziale, amministrativa e di denunce che hanno portato a interventi d'ufficio da parte delle autorità competenti in otto Paesi europei: emblematico, al proposito, quello avvenuto al Sial di Parigi, ma anche lo "stop" imposto in Polonia al deposito del marchio "Parmezza".
Cinque interventi di diffida sono poi stati messi in atto negli Stati Uniti a carico di altrettante società che proponevano salse, formaggi (alcuni contenenti anche cellulose), piatti pronti o confezioni di grattugiato ingannevolmente ispirate al Parmigiano Reggiano, tre in Vietnam, con opposizione del Consorzio al deposito dei marchi "Reggianto", "Parmesan" (denominazione in uso esclusivo al Consorzio) e addirittura "Parmigiano Reggiano", precedute dal nome del produttore. Sui canali web sono stati effettuati 390 interventi di rimozione di offerte e siti ingannevoli, mentre altre opposizioni a registrazioni di marchi evocativi sono poi state messe in atto in Giappone, Argentina (tutti con 2 tentativi di falsi richiami al Parmigiano Reggiano), Bolivia, Cina , Colombia (tentativo di deposito del marchio "Parmessano") e Ucraina (diffida rispetto al deposito del marchio "Parmedzyano").
"Questo significa - conclude Deserti - che il sistema di vigilanza funziona, ma che è contemporaneamente necessario continuare ad investire per bloccare questi fenomeni, non solo per contrastare azioni sleali, ma per creare nuovi spazi all'affermazione commerciale del Parmigiano Reggiano e, conseguentemente ampliare le opportunità di reddito per i produttori".
La nazionale dei record in sala del tricolore. I riconoscimenti ad una squadra di 42 caseifici che a San Sebastian ha fatto del Parmigiano Reggiano il formaggio più premiato al World Cheese Award 2016. 38 medaglie e tre "Supergold". L'elenco dei caseifici premiati.
Reggio Emilia, 14 gennaio 2017
Saranno premiati martedì 17 gennaio alle 11,00 in Sala del Tricolore, a Reggio Emilia, i 42 caseifici che hanno partecipato alla spedizione della nazionale del Parmigiano Reggiano al World Cheese Awards 2016 di San Sebastian, conseguendo un risultato senza precedenti. Dalla Spagna, infatti, la squadra dei caseifici reggiani, parmensi, modenesi, mantovani e bolognesi è rientrata con 38 medaglie e tre "supergold".
Proprio questi risultati hanno fatto del Parmigiano Reggiano il formaggio più premiato in un concorso internazionale che ha visto scendere in campo oltre 2.000 campioni di formaggi.
E' dunque questa affermazione che il Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano andrà a celebrare il 17 gennaio in Sala del Tricolore.
"In questo luogo storico, dove una settimana fa è giunto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - sottolinea il presidente del Consorzio, Alessandro Bezzi - renderemo il giusto merito a quanti hanno tenuto alto il nome e il prestigio del nostro formaggio in una severa competizione internazionale molto seguita anche dal mondo della distribuzione e della ristorazione".
La manifestazione, come si è detto, inizierà alle 11,00 e prevede la consegna di attestati di riconoscimento sia ai caseifici che ai casari che hanno "sbancato" a San Sebastian, "sottolineando così - osserva Bezzi - il valore di un lavoro che unisce allevatori e maestri casari, grandi protagonisti di un sistema d'eccellenza che anche nel 2016 ha collocato il Parmigiano Reggiano nella top ten dei grandi marchi mondiali ritenuti più affidabili dai consumatori italiani, unica dop presente nella parte alta della classifica".
Di seguito, l'elenco dei caseifici vincitori a San Sebastian suddivisi per provincia.
Parma
Il Battistero, bronzo categoria "22– 29 mesi"
Caseificio Gennari Sergio e figli, bronzo categoria "Oltre i 30 mesi"
Caseificio Sociale di Ravarano e Casaselvatica, bronzo categoria "18 -21 mesi"
Caseificio Sociale di Urzano, argento categoria "22 – 29 mesi"
Caseificio Sociale Berettinazza, argento categoria "Oltre i 30 mesi"
Caseificio La Traversetolese, oro categoria "22 – 29 mesi", argento categoria "Oltre i 30 mesi"
Caseificio Sociale Palazzo, argento categoria "Oltre i 30 mesi"
Reggio Emilia
Caseificio sociale del Fornacione, Supergold, categoria "Oltre i 30 mesi", oro categoria "Oltre i 30 mesi"
Latteria sociale Barchessone, Supergold categoria "Oltre i 30 mesi", oro categoria "Oltre i 30 mesi"
Azienda agricola Grana d'Oro Vacche Rosse, Supergold, categoria "Oltre i 30 mesi", oro categoria "Oltre i 30 mesi", oro categoria "22 – 29 mesi", bronzo categoria "22 – 29 mesi", bronzo categoria "Oltre i 30 mesi"
Caseificio sociale Castellazzo, argento categoria "18 – 21 mesi", bronzo categoria "22 – 29 mesi", argento categoria "Oltre i 30 mesi"
Caseificio sociale di Cavola, bronzo categoria "22 – 29 mesi"
Latteria San Girolamo, bronzo categoria "22 – 29 mesi"
Caseificio Milanello – Terre di Canossa, bronzo, categoria, "22 – 29 mesi"
Latteria Sociale Roncadella, argento categoria "Oltre i 30 mesi", bronzo categoria "22 – 29 mesi"
Latteria Sociale Nuova, bronzo categoria "22 – 29 mesi"
Latteria Sociale San Giovanni di Querciola, argento categoria "Oltre i 30 mesi"
Antica Fattoria Caseificio Scalabrini, oro categoria "Oltre i 30 mesi"
Latteria Sociale San Pietro Valestra, bronzo categoria "Oltre i 30 mesi"
Modena
Caseificio Dismano, argento, categoria "18 - 21mesi"
4 Madonne Caseificio dell'Emilia, oro categoria "Oltre i 30 mesi", argento categoria "18 – 21 mesi"
Cooperativa Casearia del Frignano, oro categoria "22 – 29 mesi"
Caseificio Punto Latte, argento categoria "22 -29 mesi", bronzo categoria "Oltre i 30 mesi"
Bologna
Caseificio sociale Fior di latte, matricola 3624, oro categoria "22 – 29 mesi"
Caseificio Sociale di Querciola, matricola 3623, oro categoria "22 - 29 mesi"
Mantova
Caseificio Caramasche, argento categoria "Oltre i 30 mesi", bronzo categoria "22 – 29 mesi"
Caseificio Venera Vecchia, argento categoria "Oltre i 30 mesi", bronzo categoria "22 – 29 mesi"
(Fonte: Consorzio del Parmigiano Reggiano)
Via al piano quadriennale del Consorzio. 15 milioni in più in comunicazione al netto della contribuzione differenziata legata ai piani produttivi, che per il 2016 ammonterà a circa 5 milioni. Cresce anche la sorveglianza con 1,2 milioni in più.
Reggio Emilia, 15 dicembre 2016
Aumenteranno di 15 milioni le risorse che il Consorzio del Parmigiano Reggiano investirà nel prossimo quadriennio.
Già a partire dal 2017, l'Ente di tutela metterà in campo 3,1 milioni in più per sostenere il buon andamento del mercato interno, portando gli investimenti da 8,8 a 11,9 milioni, e contemporaneamente aggiungerà 1,6 milioni sulle azioni all'estero, il cui valore passerà da 4,2 a 5,8 milioni.
Una strategia tutta all'attacco approvata stamane dall'Assemblea dei consorziati, che proprio per questo ha dato il via all'aumento del contributo versato annualmente al Consorzio, che in due anni salirà di un euro-forma (da 6 a 6,50 nel 2017 e poi a 7 euro dal 2018).
"Risorse rilevanti e programmate nel tempo - sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Alessandro Bezzi - che ci consentono di impostare un piano quadriennale meno legato a situazioni congiunturali e più decisamente orientato a trainare una crescita del sistema per la quale vi sono buone prospettive sia sul mercato italiano che all'estero".
"I consumi interni - prosegue Bezzi - sono cresciuti del 2,2% nel 2015, e mentre altri formaggi Dop stanno pagando la crescita delle vendite di prodotti similari, il Parmigiano Reggiano chiuderà il 2016 con un ulteriore consolidamento delle sue posizioni, tanto che stimiamo una crescita dello 0,3%".
"Contemporaneamente - spiega il presidente del Consorzio - l'export è aumentato di quasi il 7% nei primi nove mesi del 2016, e le vendite dirette da parte dei caseifici (che rappresentano quasi il 10% sul totale) evidenziano una crescita che si attesta al 14%. Questa è una testimonianza importante del rapporto di grande fiducia tra consumatori e prodotto nel segno dell'artigianalità e della qualità".
"Le quotazioni - prosegue Bezzi - sono finalmente ritornate su intonazioni più consone alle caratteristiche e ai costi di produzione di una Dop che i consumatori italiani inseriscono nella top ten dei marchi mondiali ritenuti più affidabili, ma la crescita degli ultimi mesi (1 euro/kg in più da luglio a novembre, con valori che oggi si collocano al di sopra dei 9 euro/kg per il prodotto stagionato 12 mesi) va oggi decisamente sostenuta con nuove azioni e nuovi investimenti a fianco di esportatori, commercianti, distribuzione e con il rafforzamento delle azioni di vigilanza internazionale a beneficio dei consumatori".
Da qui, dunque, il nuovo piano di investimenti del Consorzio, che sarà integrato anche dalle risorse eventualmente derivanti dalla contribuzione differenziata che scatta a carico dei produttori che superano i valori assegnati con le quote legate al piano di regolazione dell'offerta.
Proprio su questo fronte, dopo che il Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali ha firmato il piano validato dai caseifici il 21 novembre scorso, l'Assemblea dei consorziati ha dato il via libera, oggi, ad un aumento contenuto nello 0,8% per il 2017, avendo a riferimento una produzione comprensoriale pari a 17.620.000 quintali di latte.
"Il 2016 - spiega il presidente Bezzi - chiuderà su valori più alti (un 5% in più rispetto al 2015) e, conseguentemente, scatterà la contribuzione differenziata che dovrebbe generare un gettito di circa 5 milioni in più da destinare al sostegno delle vendite in Italia e all'estero". "Proprio grazie a queste azioni, che vengono decisamente implementate e rese stabili dal nostro piano quadriennale - conclude il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano - guardiamo al futuro con fiducia e, soprattutto, convinti che proprio questa continuità nella crescita degli investimenti rappresenti l'elemento fondamentale per aprire nuove e buone prospettive per la redditività dei 350 caseifici e dei 3.200 allevamenti che costituiscono l'asse portante del nostro sistema".
L'Assemblea dei caseifici del Parmigiano Reggiano ha approvato anche il bilancio preventivo del Consorzio per il 2017, che prevede 28,75 milioni di entrate e, tra le voci di spesa, vede spiccare i 17,81 milioni di investimento per rafforzare le vendite in Italia e all'estero, ma anche interventi ulteriori sulla sorveglianza (1,2 milioni in più) e progetti speciali sul mercato per 1,75 milioni.
(Fonte: Consorzio del Parmigiano Reggiano)