Confcooperative Parma

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La Federazione Bcc Emilia-Romagna compie 50 Anni: “C’è ancora bisogno di Credito Cooperativo”

Dopo le fusioni innescate dalla riforma, in regione sono presenti 10 Bcc con 130.000 soci. Al via le celebrazioni del 50esimo tra Forum nazionale dei giovani e un libro sulla storia.

(Bologna, 28 gennaio 2020) – Compie 50 anni la Federazione delle banche di credito cooperativo dell’Emilia-Romagna, organizzazione regionale di rappresentanza che fa riferimento alla Federcasse nazionale.
Era infatti il 25 gennaio 1970 quando i delegati di 47 casse rurali e artigiane provenienti da tutti i territori della regione si riunirono alla Sala dei Fiorentini in via Corte Galluzzi a Bologna per decretare l’unificazione delle due preesistenti organizzazioni. Tra loro c’erano anche nomi di spicco del panorama politico nazionale e del movimento cooperativo, tra i quali gli onorevoli Benigno Zaccagnini e Giovanni Bersani, oltre a Giovanni Dalle Fabbriche, che divenne primo presidente della Federazione unificata.

Mezzo secolo dopo, con alle spalle la recente riforma (legge 49/2016 e successive modificazioni) che ha istituito i Gruppi bancari cooperativi favorendo le fusioni, oggi la Federazione delle Bcc dell’Emilia-Romagna è composta da 10 banche di credito cooperativo con 130.000 soci e 2.600 dipendenti. Questi istituti di credito hanno competenza nel 78% dei Comuni della Regione, impieghi per circa 11 miliardi di euro e una raccolta di circa 12,5 miliardi di euro.

“I principi di mutualità, solidarietà, indivisibilità delle riserve, assenza di scopi lucrativi individuali e sostegno alle comunità locali sono rimasti immutati – afferma Mauro Fabbretti, presidente Federazione BCC dell’Emilia-Romagna – mentre l’operatività dell’organizzazione nel tempo è stata adeguata, con l’attivazione di nuovi servizi finalizzati a sostenere le banche associate a fronte della profonda trasformazione che ha interessato il settore. Gli effetti della riforma del 2016 hanno mutato l’oggetto sociale stesso della nostra Federazione, che oggi non svolge più servizi bancari ma funzioni di rappresentanza sindacale, revisione cooperativa, formazione identitaria e attuazione di progetti mutualistici territoriali”.

In occasione del 50esimo, la Federazione delle Bcc dell’Emilia-Romagna ha in cantiere per il 2020 una serie di appuntamenti per ricordare il passato e riaffermare l’attualità dei valori che mossero i fondatori. “Ad aprire le iniziative di questo importante anniversario – continua il presidente Fabbretti – sarà il 10° Forum nazionale dei giovani soci del credito cooperativo in programma dal 3 al 5 aprile a Fico (Bologna). Si tratta di un segnale molto importante che testimonia il nostro costante impegno nel trasmettere alle nuove generazioni i valori del credito cooperativo e la storia di piccole banche e casse rurali che hanno promosso lo sviluppo delle comunità locali”.

“Successivamente – continua il presidente delle Bcc dell’Emilia-Romagna - a maggio celebreremo il 50° anniversario anche all’interno della nostra assemblea regionale, mentre ad ottobre organizzeremo un convegno istituzionale con la presentazione di un libro dedicato alla nostra storia”.

“Siamo convinti – conclude Fabbretti – che nella società odierna in continua evoluzione, ci sia sempre più bisogno di un’economia partecipata, inclusiva e democratica. È ciò che le Bcc hanno cercato di costruire in tutti questi anni rispondendo ai bisogni delle nostre famiglie, delle nostre imprese, dei nostri territori, ed è quello che vogliamo continuare a fare anche in futuro”.

 

Si informano le cooperative che Fondosviluppo, nell'ambito della strategia pluriennale di Confcooperative per la promozione e lo sviluppo della cooperazione di comunità come risposta ai bisogni di territori ed aree periferiche, ha avviato un secondo Bando a favore delle cooperative di comunità stanziando un plafond complessivo di euro 700.000, estendibile sino a euro 1.000.000.

I progetti di impresa potranno essere presentati dal 14 gennaio 2020 con scadenza il 31 maggio 2020.

Siamo ad invitarvi, in caso di interesse, a prendere contatti con i nostri uffici, che potranno fornirvi maggiori approfondimenti o l’eventuale assistenza tecnica: Simone Taddei Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

COSA E'

Strumento a sostegno delle Cooperative di Comunità tramite:

- assegnazione di premi e agevolazioni ai migliori progetti di sviluppo locale

- assistenza alla progettazione

- accompagnamento imprenditoriale

 

NB: bando allegato da scaricare

L’annuncio del ministro Bellanova a Bologna. Nuovi impegni anche per il contrasto alla cimice.

Buone notizie per le aziende agricole dell’Emilia-Romagna. Nel corso di un incontro tenutosi lo scorso 23 gennaio in Regione con il ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, è stato annunciato lo stanziamento di 21,2 milioni di euro dal decreto legge Milleproroghe approvato di recente in Parlamento. La maggior parte dei fondi, circa 17,3 milioni di euro, sarà impiegata subito dalla Regione per sostenere 8 progetti del settore lattiero-caseario che interessano aziende e cooperative di Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza produttrici di formaggi stagionati, in particolare Parmigiano Reggiano e Grana Padano, oltre alla filiera Gran Latte del gruppo Granarolo che ha come obiettivo il miglioramento del benessere animale e delle tecniche di produzione del latte alimentare e latticini freschi.

“Queste risorse serviranno finalmente a coprire quei progetti rimasti finora esclusi, a causa dell’esaurimento dei fondi, dal finanziamento del ‘bando filiere’ del 2017 del Piano di Sviluppo Rurale – dichiara Carlo Piccinini, presidente Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna -. La cooperazione agroalimentare è stata la prima a farsi portavoce nelle sedi opportune delle richieste provenienti dal settore lattiero-caseario, in particolare dell’area emiliana, che necessitava di quei fondi per fare partire progetti capaci di generare investimenti per 49,5 milioni di euro. Lo abbiamo fatto anche coinvolgendo i livelli nazionali e andando a bussare alle porte del Ministero a Roma, affinché si trovassero risorse provenienti da altre Regioni che non erano riuscite a spendere tutti i fondi europei dei PSR. Siamo molto soddisfatti che la nostra Regione sia riuscita a portare a casa questo importante risultato e abbia ascoltato le nostre continue richieste”.

Il vertice di ieri in viale Aldo Moro a Bologna è servito anche per annunciare interventi a favore dei frutticoltori. Nel corso della primavera 2020 verranno finalmente liberati gli insetti antagonisti (la cosiddetta ‘vespa samurai’) per contrastare l’invasione della cimice asiatica che durante la campagna 2019 secondo i dati del CSO ha causato 588 milioni di euro di danni alle aziende di frutta in tutto il nord Italia. Il ministro Bellanova ha inoltre annunciato la piena operatività del fondo triennale da 80 milioni di euro istituito nell’ultima Legge di Bilancio. In questo ultimo periodo il lavoro congiunto della Regione svolto con il Ministero per recuperare i fondi europei ha portato ad avere una Bozza di regolamento che accoglie tutte le richieste avanzate dalla Regione, compresa quella relativa all’articolo 221 che consentirà di innalzare le risorse per i programmi operativi dell’OCM Ortofrutta.

“Abbiamo ricevuto rassicurazioni dal ministro Bellanova circa l’impegno a stanziare maggiori fondi per sostenere le aziende agricole di frutta colpite dalla cimice asiatica, andando a chiedere risorse anche a Bruxelles – aggiunge Piccinini dando voce alle migliaia di aziende ortofrutticole riunite nelle cooperative emiliano-romagnole -. È evidente che gli 80 milioni di euro in tre anni appena stanziati non sono assolutamente sufficienti a risolvere il problema. Ben venga comunque l’avvio della sperimentazione per la vespa samurai, ma è fondamentale trovare altre risorse per sostenere i frutticoltori in attesa che le armi contro la cimice asiatica diventino efficaci. Non possiamo permetterci altre campagne di frutta come quella del 2019, la nostra regione rischia di perdere interi comparti a partire da quello delle pere dove esprime la maggiore produzione italiana”.

Bologna, 24 gennaio 2020

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