Parma 22 aprile 2021 - In un momento così difficile per i piccoli negozi di vicinato l’introduzione della prima mezz’ora di sosta gratuita nelle righe blu in alcune vie della città - approvata dalla Giunta comunale nei giorni scorsi - rappresenta sicuramente una notizia positiva che risponde alle richieste avanzate dalla nostra Associazione già nel 2018 contenute all’interno del Piano per il Piccolo Commercio, condiviso con l’Amministrazione Comunale.
Il rincaro delle righe blu è incomprensibile. Nessun progetto per migliorare la qualità dell’aria
La sosta a pagamento, le righe blu, non sono una misura di mobilità sostenibile. In questo senso Legambiente è scettica che il forte rincaro dei tagliandi per la sosta possa rivelarsi efficace.
Va detto che, a leggere le dichiarazioni rilasciate dagli amministratori comunali, la misura è presentata correttamente come un atto per rimpinguare le casse municipali e non per migliorare la mobilità. La cosa sembra incomprensibile dato che il bilancio comunale è in equilibrio e tra l’altro l’incremento di risorse non sarà destinato a progetti o interventi per migliorare la qualità dell’aria: nonostante il problema smog rimanga preoccupante (già più di 42 gli sforamenti del pm10 nel 2019) non vi è traccia di proposte.
Legambiente condivide le preoccupazioni delle associazioni di commercianti che vedono nel rincaro un motivo di ulteriore disaffezione dai negozi del centro storico, tanto più se unita all’altro recente pesante rincaro, quello del biglietto dell’autobus.
Misure economiche utili per le casse, ma lontane da una strategia di mobilità sostenibile. In questo modo non si disincentiva l’uso dell’automobile ma, invece, lo si reindirizza verso i centri commerciali che già sono poli attrattori e generatori di traffico, con l’effetto perverso di aumentare il tasso di smog.
C’è anche un altro aspetto, poco considerato: l’aumento della tariffa per la sosta su righe blu, essendo indiscriminata, si configura come una misura iniqua e classista, ai danni del ceto medio-basso, in particolare gli abitanti delle zone periferiche, o delle frazioni, non coperte bene dal servizio di trasporto pubblico.
Questo provvedimento del Comune induce al ribaltamento del principio “chi inquina, paga” nell’opposto: “chi paga, inquina” che è il tipico atteggiamento delle società ricche e benestanti che “comprano” il diritto ad inquinare scaricando i costi ambientali sui Paesi poveri.
Legambiente auspica che si possa aprire un ampio dibattito sugli obiettivi da raggiungere nella mobilità sostenibile (in sostanza: maggiori spostamenti su biciclette e automezzi collettivi) innovando radicalmente il sistema della sosta. E tutto questo con un coinvolgimento vero della cittadinanza e dei corpi intermedi. Il contrario dell’aumento delle righe blu, calato dall’alto del Palazzo.