L'iniziativa è promossa dall'Amministrazione Comunale in collaborazione con la Comunità Ebraica di Parma. Si tratta di un momento particolarmente toccante in ricordo dei bambini deportati nei campi di concentramento che non fecero più ritorno. Il ricordo della Shoah sarà rimarcato dalla presenza di classi della scuola secondaria di primo grado Salvo D'Acquisto e delle scuole primarie Rodari e Martiri di Cefalonia.
Alla cerimonia, per l'Amministrazione Comunale era presente il Presidente del Consiglio Comunale, Michele Alinovi, il Presidente della comunità ebraica di Parma Riccardo Joshua Moretti e la Vicepresidente Susanna Bondì, rappresentanti dell'Istituto storico della resistenza e delle Associazioni Partigiane, Sandra Novara dell'ANPC Associazione Nazionale Partigiani Cattolici, il Magnifico Rettore Paolo Andrei e molte autorità militari.
"Questa cerimonia, oggi come ieri, è fondamentale per rinnovare il ricordo di sei vittime innocenti, sei bambini parmigiani di religione ebraica che sono stati deportati e che hanno trovato la morte ad Auschwitz" ha detto il Presidente Michele Alinovi "Dobbiamo essere custodi di quella memoria dolorosa, dell'orrore che si è consumato qui in mezzo a noi, nel razzismo colpevole e violento, nel silenzio e nelle omissioni, a cui la lotta antifascista, culminata nella guerra di Liberazione, ha saputo porre parzialmente rimedio.
Tenere viva la memoria di quell'orrore ci serve per costruire una comunità capace di credere che le differenze siano una ricchezza, mai un limite, sulle quali costruire il nostro futuro. La grande partecipazione di oggi, delle tante istituzioni civili e militari, della Comunità Ebraica e dei tanti giovanissimi studenti e dei loro insegnanti, testimonia la vitalità dei valori costituzionali e della ferma condanna dell'Olocausto, che saranno celebrati il prossimo 25 aprile nella nostra città".
"Quale colpa avevano?" ha chiesto Carmen Motta Presidente di Isrec Parma coinvolgendo i ragazzi e le ragazze presenti "nessuna. Solo quella di essere di religione ebraica e per questo dovevano morire. Il loro ricordo non va portato solo perchè non ci sono più, ma perchè qualcuno ha potuto fare di bambini un numero, perchè è una storia che deve diventare consapevolezza ed essere tramandata come responsabilità, per essere sempre la premessa di una libertà per tutti e di tutti".
priRiccardo Joshua Moretti ha ricordato come in Israele e per la Comunità ebraica nel mondo oggi ricorra l'Yom HaShoah o "Giornata del ricordo dell'Olocausto. "Oggi si ricordano i sei milioni di ebrei che furono uccisi durante l'Olocausto dai nazisti. Oggi, ma non soltanto oggi, li ricordiamo sperando che un giorno non ci sia più bisogno di celebrare la morte di qualcuno, ma ci sia la voglia di vivere con gli altri. Le differenze sono valori importanti all'interno di società che deve essere capace di inglobarle come apporto benefico e culturale.
Questo è quello che ci auguriamo per il futuro dei ragazzi di oggi e lavoriamo per un mondo dove vicende come quella di cui oggi facciamo ricordo non accadano più".