Venerdì, 27 Marzo 2020 09:42

Coronavirus: Il punto di vista del ristoratore Stefano Sidoli In evidenza

Scritto da

Di Nicola Comparato Felino 27 marzo 2020 - Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Stefano Sidoli, nato a Parma il 10/02/1982, residente a Corcagnano e gestore di alcuni locali di ristoro. Nella lettera Stefano esprime tutta la sua preoccupazione per quanto riguarda la situazione attuale in questa emergenza Coronavirus, il suo disappunto verso le informazioni fornite dai media, il triste ruolo del popolo italiano in questa vicenda e il suo punto di vista come cittadino e ristoratore.

"Un grande maestro mi disse: ‘Loro ragionano 10 anni avanti, tu non potrai mai raggiungerli e comprendere il loro scopo. Ma puoi imparare dal loro passato e comprendere il tuo presente’.
Oggi mi viene chiesto di scrivere il mio pensiero, ossia quello di un ristoratore che fino all'altro giorno era intento principalmente svolgere al meglio il proprio lavoro, portando a tavola il piacere della condivisione. La particolare situazione attuale, dopo queste settimane di quarantena, mi sta portando ad inquadrare la realtà che ci circonda: abbiamo un virus che blocca un intero paese, questo ci fa capire che siamo molto deboli e che abbiamo tutti una grande paura della morte ma ci porta a vedere anche tutte quelle persone che lavorano per il bene degli altri e non parlo solo dei medici e degli infermieri, ma anche di commercialisti e amministratori di società che si stanno dando da fare senza sosta per salvare il nostro tessuto economico in un momento di estrema difficoltà ed incertezza. Nel frattempo la (mala)politica ci sta facendo vedere tutto il peggio che si possa immaginare. Tornando al passato, leggendo ad esempio scritti di Scipio Sighele, pensatore di fine Ottocento, già si sosteneva che la politica era qualcosa di vecchio, qualcosa di ormai corrotto dal sistema: guarda caso poco dopo si scatenò la prima guerra mondiale! Osservando il passato possiamo quindi pensare che ci siamo ritrovati in mezzo a una guerra sì epidemiologica, ma soprattutto economica; il virus come nemesi storica dell’economia selvaggia e senza regole di questi anni, dove c’è un’Italia contesa tra Stati Uniti e Cina. Anche il famigerato video di Leonardo divenuto virale dopo che Salvini l’ha postato sui suoi social (dove si parlava appunto degli esperimenti della Cina con un virus apparentemente molto simile al nostro), sembra più un attacco dettato dal Fondo Monetario verso i Cinesi, in quanto il Fondo Monetario detiene il comando principale della NATO, in antitesi a Trump, quindi potremmo arrivare a pensare che anche Salvini sia eterodiretto. Sempre osservando ciò che accade in questi giorni, Di Maio sembra essere emissario della Cina (trattato con la Cina, la Via della Seta) mentre il Premier Conte (che viene dai tempi di Monti e che in tanti sostengono essere stato dalla parte della Troika) sembra essere estremamente influenzato da Tedeschi e Francesi. Per questo, quando c’era una situazione di equilibrio con 5 Stelle, Lega e di Conte al governo, si poteva ancora sperare a una pacifica evoluzione per il nostro Paese.
Siamo arrivati a un punto dove si combattono tre fronti e a questa guerra devono sottostare 60 milioni di persone che in questo momento sono costretti a vivere nelle proprie case. Magari qualcuno è anche felice così, ma cosa possiamo fare per quelli che non possono sostenere questo momento e che stanno per cadere nel baratro, senza denaro e senza possibilità di recuperarne altro per poter andare avanti nella vita di tutti i giorni? Nel frattempo, anch’io resto a casa (non abbiamo alternativa!), in attesa di risposte e soluzioni. Saranno in grado i nostri politici di qualunque schieramento di fornirci una “ricetta”? A mio avviso no, la “cura” non ce la può dare nessuno di loro, può solo partire dalla consapevolezza che deve maturare in ognuno di noi, ragioniamo, pensiamo, leggiamo e non facciamoci più fregare!"