Verona Fiere

Verona Fiere

URL del sito web: http://www.veronafiere.it/
Domenica, 15 Febbraio 2015 08:43

Vinitaly sempre più mirato.


La prossima edizione di Vinitaly (22-25 marzo 2015) darà indicazioni sulle tendenze dell'export alla luce della svalutazione dell'euro. Potenziato l'incoming di Veronafiere da tutto il mondo, anche dai Paesi europei.

Verona – Attività di incoming mirato in tutto il mondo e promozione di Vinitaly door to door in alcuni dei mercati di consumo più interessanti, così Vinitaly prepara il terreno per il business dei suoi espositori. Giunto alla 49ª edizione, il più grande salone internazionale dedicato al vino, in programma dal 22 al 25 marzo 2015 a Verona (www.vinitaly.com), è molto atteso dagli operatori per capire come evolveranno gli scambi internazionali alla luce della svalutazione dell'euro, che potrebbe dare una spinta all'export dei vini italiani ed europei.
Buyer invitati direttamente da Veronafiere arriveranno da Germania, Svizzera e Austria, Paesi dove Vinitaly International ha realizzato specifiche iniziative di promozione; delegazioni arriveranno dagli Usa, una delle quali con importatori solo dal Texas, e dal Canada, di cui una dall'Ontario, e poi da Russia, Alpe Adria (Slovenia, Croazia e alcune regioni di Austria, Germania, Ungheria), Belgio, Olanda, Lussemburgo, Danimarca, Portogallo, Repubblica Ceca, Hong Kong, Paesi Asean (Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore, Thailandia, Brunei, Vietnam, Laos, Birmania, Cambogia), Corea del Sud, Cina, Sud Africa, Camerun, America Latina, Regno Unito, Mozambico, Uzbekistan, Colombia, Argentina, Paesi Scandinavi e Baltici, Francia, Spagna, Romania, Bulgaria, India, Egitto, Serbia, Polonia, Australia e Giappone. Australia e Giappone saranno protagonisti di focus specifici dedicati alle imprese interessate ad esportare su quei mercati.
«Si tratta di operatori selezionati tra i più importanti anche in collaborazione con Ice – spiega Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere –, nell'ottica di sviluppare sempre di più il business delle aziende». Nel 2014 i visitatori esteri sono stati 54.670 da 119 Paesi su un totale di 155.109, con un'incidenza del 36,41%. Questi numeri hanno permesso di raggiungere una customer satisfaction sulla capacità di Vinitaly di supportare efficacemente lo sviluppo di nuovi contatti internazionali del 54%, che sale al 70% per i grandi espositori.
Tutti gli espositori partecipano a Vinitaly per cercare nuovi contatti commerciali; il target è però diverso a seconda della dimensione aziendale. Da un'indagine di Wine2Wine – L'Osservatorio b2b di Vinitaly è emerso infatti che le cantine sotto i 100.000 euro di fatturato preferiscono rivolgersi ai mercati più maturi, in particolare Ue ed Usa, mentre man mano che crescono la dimensione e gli strumenti a disposizione aumenta la capacità dei produttori di vino di aprire nuovi mercati in Paesi non tradizionalmente consumatori di vino.
Grazie all'ampia rosa di Paesi rappresentati nelle delegazioni invitate, Veronafiere è in grado di organizzare appuntamenti b2b adatti ad ogni specifica esigenza. I buyer ospiti saranno impegnati, all'interno dell'International Buyers' Lounge, nell'iniziativa Taste&Buy Vinitaly, in incontri con le aziende espositrici.
Lo spazio dell'International Buyers' Lounge, collocato nella Galleria Castelvecchio tra i padiglioni 2 e 3, sarà il punto di riferimento oltre che per le delegazioni ospitate da Veronafiere, anche per tutti i buyer provenienti dall'estero.
(Verona, 4 febbraio 2015)

Domenica, 21 Dicembre 2014 10:50

Panettone e Pandoro, una storia tutta italiana

Mastri pasticceri e pittori impressionisti.

Verona, 18 dicembre 2014 - Il panettone fa parte della tradizione dolciaria natalizia italiana, ma è molto apprezzato anche all'estero tanto che le sue esportazioni sono in crescita da diversi anni, con un +14% solo nel 2013 e un volume di affari di 500 milioni di euro all'anno.

Una storia di artigianalità e inventiva, in cui la leggenda si mescola alla realtà. Un pane dolce, arricchito di lievito, miele, uva secca e zucca, sembra esistesse già dal 1200 a Milano. A molti piace però di più la storia romantica che risale al 1400, con protagonisti Ughetto, figlio del condottiero Giacometto degli Atellani, che si innamorò della bella Adalgisa. Per star vicino alla sua amata egli s'improvvisò pasticcere insieme con il padre di lei, tal Toni, creando un pane ricco con burro, uova, zucchero, cedro, aranci canditi e uva passa. Una storia d'amore coronata dal lieto fine e che lanciò il consumo del Pan de Toni, da cui panettone. E il panettone che conosciamo oggi? È stato Angelo Motta a dargli il nome e la forma caratteristica a cupolone, agli inizi del 1900.

Attualmente, però, sempre più giovani preferiscono il pandoro, altro tipico dolce natalizio con una lunga storia e che ha origine veneta. Secondo la leggenda il pan de oro nasce durante la Repubblica Veneziana, dove uno sconosciuto pasticcere offrì alla corte dei Dogi un dolce ricoperto con sottili foglie di oro zecchino. C'è però anche una data di nascita del pandoro, così come lo conosciamo oggi. È il 14 ottobre 1884, data di deposito del brevetto di Domenico Melegatti che sancì così la nascita del dolce dall'impasto morbido e dal caratteristico stampo di cottura con forma di stella troncoconica a otto punte, opera dell'artista Dall'Oca Bianca, pittore impressionista.

Oggi la storia del panettone e del pandoro continua, grazie all'inventiva di nuovi artigiani del gusto che contaminano questi dolci con sapori e gusti inconsueti. La novità dell'anno? Il panettone gastronomico con il gelato salato, condito con salumi e verdure.

Sol & Agrifood dal 22 al 25 marzo 2015 - Salone internazionale dell'agroalimentare di qualità.
(Sol & Agrifood Verona, 18/12/2014)

Neve carbonica e microonde: tecnologie italiane innovative per l'estrazione dell'olio d'oliva.

Verona, - L'Italia è sempre un passo avanti in tema di estrazione olearia. Le aziende che producono i macchinari con cui si ricava l'olio in tutto il mondo hanno infatti sede nel nostro Paese. È da qui che vengono le idee più innovative e originali che potrebbero cambiare il modo per molire le olive.

Estrarre l'extra vergine di oliva grazie all'utilizzo della "neve carbonica", cioè dell'anidride carbonica allo stato solido, è l'ultima idea alla base del brevetto dei ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari Agro-ambientali dell'Università di Pisa. Il nuovo sistema di estrazione permette, tra l'altro, di ottenere una migliore qualità nutrizionale, col 6% di vitamina E in più rispetto a un olio estratto secondo il metodo tradizionale. Inoltre, con questa tecnica l'extra vergine sarà anche più resistente ai processi ossidativi e migliora anche l'efficienza del sistema frantoio, con una resa maggiorata del 9% rispetto ai sistemi ordinari.

Ricerca della massima efficienza, senza intaccare le qualità del prodotto, anche per l'Università di Foggia che invece si è concentrata sulle microonde (onde elettromagnetiche non ionizzanti con una frequenza da 300 MHz a 300 GHz). Le microonde sono una tecnologia applicata in molti processi alimentari che consente di ridurre i tempi di lavorazione. Infatti oggi per scaldare la pasta d'olive, processo necessario per poterla poi estrarre attraverso le centrifughe, è necessario tenerla nelle gramole per tempi compresi tra i 30 e i 45 minuti. Uno spreco di tempo che invece può essere ottimizzato attraverso il nuovo processo che consente di ridurre i tempi di gramolazione della metà, fino anche a soli 5 minuti, a tutto vantaggio dell'efficienza e dell'economicità del processo estrattivo.

VeronaFiere, 26/11/2014

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