CNA Modena

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Martedì, 22 Agosto 2017 09:56

"Cara Bolletta". Record in Europa.

Le piccole imprese pagano la bolletta più cara d'Europa. Si parla di una differenza, rispetto ai "colleghi" europei che va dal 45,4% per le imprese con i consumi minori, al 23,6% per le cosiddette aziende energivore, penalizzando così, per l'ennesima volta, le realtà più piccole.

Modena, 21 agosto 2017. Le imprese italiane sono svantaggiate rispetto a quelle europee non solo per l'alto prezzo finale pagato ma, più in generale, per una bolletta mal strutturata. Oltre a pagare un prezzo molto elevato per la componente "Energia", le imprese italiane sopportano il prelievo fiscale in assoluto più alto d'Europa. Inoltre l'Italia utilizza la bolletta come fonte di gettito per finanziare politiche di vario tipo che nulla hanno a che fare con il consumo energetico degli utenti. Si tratta di una situazione estremamente critica, dato che la concorrenza tra operatori si gioca proprio sulla sola componente energia e quindi in futuro sarà difficile per gli utenti trarre vantaggi significativi in termini di riduzioni di prezzo.
Si parla di una differenza, rispetto ai "colleghi" europei che va dal 45,4% per le imprese con i consumi minori, al 23,6% per le cosiddette aziende energivore, penalizzando così, per l'ennesima volta, le realtà più piccole.

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Le imprese italiane sono svantaggiate rispetto a quelle europee non solo per l'alto prezzo finale pagato ma, più in generale, per una bolletta mal strutturata.

Oltre a pagare un prezzo molto elevato per la componente "Energia", le imprese italiane sopportano il prelievo fiscale e parafiscale in assoluto più alto d'Europa. Inoltre l'Italia utilizza la bolletta come fonte di gettito per finanziare politiche di vario tipo che nulla hanno a che fare con il consumo energetico degli utenti.

E' evidente che in un mercato che si evolve verso la completa liberalizzazione, questa situazione rappresenta un fattore estremamente critico dato che la concorrenza tra operatori si gioca proprio sulla sola componente energia e quindi in futuro sarà difficile per gli utenti trarre vantaggi significativi in termini di riduzioni di prezzo.

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Da rilevare poi che le micro e piccole imprese italiane, oltre a pagare un prezzo decisamente maggiore rispetto alle imprese europee aventi la stessa dimensione, sono fortemente svantaggiate anche rispetto alle imprese più strutturate e con maggiori consumi. Nel 2016 infatti le piccole imprese hanno sopportato il 35,2% degli oneri generali complessivi dell'intero sistema (in valore assoluto 5,6 miliardi di euro) a fronte di un consumo pari al 25,9% del totale. Le imprese medio-grandi, al contrario, pur avendo consumato una quota di energia decisamente maggiore (35,6% del totale) hanno sostenuto il 34,1% degli oneri complessivi. Infine le imprese maggiormente strutturate (energivore) hanno acquistato il 14,0% dell'energia complessivamente consumata lo scorso anno contribuendo però solo al 7,4% degli oneri complessivi.

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In definitiva, i dati DI CNA confermano, anche per il 2016, il persistere di una visione sbilanciata che continua a privilegiare le imprese energivore e che non tiene conto della realtà produttiva delle piccole e medie imprese. Anche la nuova Strategia Energetica Nazionale, recentemente presentata dai Ministri dello Sviluppo Economico e dell'Ambiente ed attualmente in fase di consultazione pubblica, conferma questa visione, prevedendo, una riforma cosiddetta degli energivori che interviene esclusivamente a favore dei settori industriali più sensibili al prezzo dell'energia e più esposti alla concorrenza estera.
Questa impostazione ignora del tutto le piccole e medie imprese, come se queste ultime non fossero consumatrici di energia e non subissero la concorrenza delle imprese straniere. CNA da tempo evidenzia in sede istituzionale la necessità di operare una riforma degli oneri generali di sistema che tenga davvero conto dei reali profili di consumo che caratterizzano ciascuna impresa e volta, quindi, a distribuire in maniera equa e bilanciata il peso degli oneri generali tra le diverse categorie di consumatori. Una riforma che dovrebbe già essere contenuta, ad avviso della CNA, nella prossima Legge di bilancio, in affiancamento alla riforma già in fase di definizione da parte dell'Autorità per l'energia.

Domani termina il "lavoro fiscale" delle pmi modenesi. Occupazione su del 3% nelle primi sei mesi del 2017. il 5 agosto scocca il tax free day.

Modena, 4 agosto 2017. Dopo 218 giorni utilizzati per pagare le tasse, finalmente le imprese modenesi possono iniziare a produrre per loro stesse. Domani, sabato 5 agosto (la stesso giorno del 2016), infatti, è la data del tax free day per le piccole imprese modenesi, che nel 2017 hanno devoluto in tasse e imposte varie il 59,8% del reddito prodotto.
La notizia non è nuova, nel senso che lo studio di CNA Nazionale dal quale trae origine è datato aprile, ma suscita comunque sempre un certo scalpore notare come solo a poca distanza dalle ferie le Pmi possano cominciare a guardare al "loro" 2017.

Il calcolo lo ha fatto l'Osservatorio permanente della Cna Nazionale sulla tassazione delle Pmi, curato dal Centro Studi Cna e dal Dipartimento politiche fiscali, che ha realizzato una simulazione riferita a una impresa manifatturiera rappresentativa del tessuto economico italiano (nel caso specifico, un'azienda individuale con quattro operai e un impiegato, con ricavi per 431.000 euro e un reddito d'impresa di 50.000 euro).

Un'azienda di questo tipo, a Modena, nel 2017 avrà pagato a fine anno 29.904 euro di tasse, il 59,8% del proprio reddito (lo 0,2% in più – 125 euro - rispetto al 2016), imposte che per il 78,2% sono "nazionali" (Irpef, contributi, eccetera), per il 19,5% comunali e il 2,3% regionali. All'imprenditore, quindi, partendo da un reddito d'impresa di 50.000 euro, rimarrebbero 20.096 euro, vale a dire circa 1.675 euro al mese, senza tredicesime di sorta.

Tradotti in termini "cronologici", significa che l'impresa in oggetto quest'anno avrà lavorato per il fisco appunto sino al 5 agosto – il tax free day degli imprenditori modenesi – con 218 giorni all'anno impegnati a pagare i tributi e 147 giorni per i consumi personali.

I numeri sono in linea con quelli del 2016 – fortunatamente ben lontani dai quasi 32.000 euro di imposte (il 63,9% del reddito) pagate nel 2012, l'anno peggiore da un punto di vista fiscale. Ma si tratta di un valore comunque più elevato di quello del 2011, quando le imposte complessive si fermarono al 58,3%.
Il dato colloca Modena più o meno a metà della graduatoria nazionale (56esimo posto), e tra le più virtuose a livello regionale, dietro a Reggio (che ha festeggiato il suo tax free day il 29 luglio) e, di un solo decimale, a Ferrara.

"Ma proprio il caso reggiano - commenta il presidente di CNA Modena Claudio Medici –dimostra che ridurre le tasse, almeno a livello locale, anche di poco (nella città del tricolore, la tassazione è inferiore a quella modenese di 2,1 punti percentuali) è possibile. Anche se la parte del leone la deve fare lo Stato centrale, che sta scaricando sugli enti locali, come dimostrano le vicende riguardanti il bilancio della provincia denunciate da Muzzarelli – i tagli di bilancio. Enti locali che sono, invece, l'interfaccia con i cittadini e le imprese e che per questo dovrebbero essere maggiormente tutelati"
"Al di là di queste valutazioni – continua Medici – rimane il fatto di un'emergenza fisco certificata dai numeri. Pensare che le piccole imprese, che a differenza delle grandi non hanno nemmeno la possibilità, a dire il vero ben poco etica, di sfuggire altrove da un punto di vista fiscale, possano investire nello sviluppo, ad esempio in termini di incrementi occupazionali, appare davvero difficile".

Occupazione che, peraltro, nelle piccole imprese monitorate da CNA Nazionale (20.500, tra le quali un migliaio quelle modenesi), è aumentata del 3% nei primi sei mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

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Aperte le iscrizioni al secondo contest nazionale di CNA riservato alle imprese innovative. Ventimila euro e un viaggio a Dublino nelle sedi di Google e Facebook i primi premi, oltre a quelli a livello provinciale.

Modena, 18 luglio 2017

Sono ufficialmente aperte le iscrizioni a Cambiamenti, premio al pensiero innovativo delle neo imprese italiane indetto dalla CNA, che verrà assegnato il 30 novembre a Roma. Un evento nazionale, che viene declinato a livello provinciale, e anche Modena avrà la sua selezione, una selezione che l'anno scorso, su diciassette partecipanti, ha qualificato alle fasi nazionali la start up Oltrecafè di Francesca Lovato, dinamica impresa che realizza pellet da fondi di caffè.

Seicento imprese candidate, 304 comuni coinvolti e 23 eventi territoriali, 22 finaliste: questi sono stati i numeri dell'edizione 2016. Cifre destinate ad aumentare quest'anno, nella seconda edizione del Premio lanciato da CNA insieme ad Artigiancassa e ai colossi del web Facebook e Google, lancia la seconda edizione del Premio.

Ventimila euro e un viaggio a Dublino, per incontrare i maggiori esperti di Facebook e di Google, sono i più importanti premi in palio, oltre a un insieme di servizi e opportunità di confronto con "venture capitalist" e fondi di investimento grazie all'apporto del partner Italia Startup, e la possibilità di entrare a far parte di una rete che offrirà loro momenti di confronto e workshop di approfondimento. Ma ci saranno anche dei premi tutti modenesi (tablet, ad esempio, oltre a forniture gratuite di servizi erogati dall'Associazione) per le imprese che si aggiudicheranno il contest provinciale, con i progetti iscritti che saranno passati al vaglio di una giuria di imprenditori sulla base di fattori come l'originalità, la capacità di rispondere ad un'esigenza di mercato, il livello di competitività, l'impatto sociale, la sostenibilità economica.

Al premio possono partecipare tutte le imprese costituite dal 1 gennaio 2014, anche se non associate a CNA.

"Un'iniziativa che ha colto nel segno già lo scorso anno – dichiara Claudio Medici, presidente CNA di Modena - valorizzando la propensione delle neo piccole imprese dei diversi territori all'innovazione e al cambiamento dei processi e delle tipologie di produzione. Una realtà ben affermata nella nostra provincia, che vanta uno dei maggiori livelli di imprenditorialità del Paese. Siamo convinti che anche quest'anno il premio riscuoterà l'attenzione dei giovani imprenditori e delle neo imprese e invitiamo fin da ora le start up interessate a candidarsi".

"L'iniziativa – conclude Lapo Secciani, presidente dei Giovani Imprenditori CNA Modena – è un'ulteriore testimonianza dell'attenzione di CNA nei confronti dei giovani imprenditori, come certifica il progetto Kickstart della nostra Associazione, finalizzato appunto a mettere a disposizione di chi ha un'idea d'impresa uno staff in grado di dare le indicazioni più opportune da un punto di vista finanziario, fiscale e organizzativo".

Per maggiori informazioni sul Premio Cambiamenti e sulle modalità di partecipazione, le start up possono rivolgersi a Susanna Golinelli, tel. 059 418581 - email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Le iscrizioni sono già aperte, e lo rimarranno sino al 20 settembre 2017, sul sito: www.premiocambiamenti.it  dove è possibile formalizzare la propria adesione raccontando la propria attività, secondo le modalità di seguito indicate e per mezzo di un form di partecipazione.

(Ufficio Stampa CNA MO)

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