CNA Modena

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CNA.COM contro le normative introdotte in Emilia Romagna: vanno in direzione opposta alla legge di regolamentazione degli hobbisti -

 

Modena, 7 aprile 2014 -

Dal 12 marzo scorso è operativa la Delibera della Giunta regionale Emilia Romagna che esclude dall’applicabilità delle norme regionali in materia di commercio (sia ambulante che in sede fissa) tutti coloro che intendono vendere i propri prodotti usati e destinati alla dismissione e allo smaltimento.

Un provvedimento preso alla luce di norme nazionali che valorizzano ai fini ecologici il mercato dell’usato nonché in riferimento a norme a tutela dell’ambiente.

 

“Peccato – interviene Ivan Pedretti, Presidente del Gruppo ambulanti CNA.COM – che un simile provvedimento vada in senso contrario alla  recente legge sulla regolamentazione degli hobbisti, che aveva iniziato ad avere buone risultati, attraverso serie di limitazioni e controlli su tutti coloro che esercitano l’attività di hobbista su un suolo pubblico. Oggi, invece, chi vuole può continuare a fare come gli pare, esercitando un’attività di impresa senza esserlo, cioè senza avere partita Iva, senza essere iscritto alla Camera di Commercio e senza pagare tasse per questa attività”. 

 

“Abbiamo chiesto alla Regione Emilia Romagna – sottolinea Roberto Masi Presidente di CNA.COM Modena e del Forum regionale di CNA per il commercio - di provvedere al più presto alla costituzione di una banca dati capace di censire i partecipanti ai mercati dell’usato, così da monitorare la situazione da un punto di vista fiscale, una situazione che, così com’è, configura una concorrenza sleale nei confronti di chi fa commercio professionalmente. Da questo punto di vista, sollecitiamo la costituzione di un Tavolo di concertazione regionale che fissi i criteri e gli standard minimi che consentano di distinguere chi commercia e scambia il proprio usato dal commerciante di cose usate (vedi ad esempio l’antiquario)”.

 

(Fonte: L’Ufficio Stampa CNA MO)

 

“Risarcimenti rapidi e fiscalità di vantaggio: occorre  un decreto ad hoc nel più breve tempo possibile” -

 

Modena, 3 aprile 2014 -

“Un decreto a breve per risarcimenti rapidi e fiscalità di vantaggio” E’ stato questo il leit motiv dell’incontro svoltosi in Regione lo scorso 27 marzo 2014 tra le Associazioni imprenditoriali che aderiscono a Rete Imprese Italia Modena Confesercenti, Ascom Confcommercio Fam, Lapam-Licom e Cna - e l’Assessore Regionale alle Attività Economiche Giancarlo Muzzarelli. I rappresentanti degli imprenditori hanno rimarcato la necessità di un rapido rimborso dei danni subiti dalle imprese danneggiate dall’alluvione, nonché dell'istituzione di una fiscalità di vantaggio che possa mettere l’intera economia del territorio colpito prima dal sisma del 2012 e poi dall’alluvione del 19 e 20 gennaio scorso, in condizioni di ripartire.

“Prendiamo atto l’impegno del Governo, dietro le forti pressioni della Regione Emilia Romagna e dei Parlamentari Modenesi, ad incrementare il fondo stanziato per la ricostruzione dopo il sisma del 2012 che sarà quindi esteso anche alle popolazioni ed alle imprese alluvionate - afferma Massimo Silingardi Presidente Portavoce di Rete Imprese Italia Modena – ma occorre fare presto e chiediamo che nel più breve tempo possibile venga approvato un decreto ad hoc, per approntare queste misure”. Tale fondo sarà poi molto probabilmente a disposizione della Regione che dovrà emettere le apposite ordinanze al fine di consentire la presentazione delle domande. Sul medesimo tema si è poi affrontata la spinosa questione relativa alla burocrazia, che per le Associazioni non dovrà appesantire l’iter ed allungare quindi i tempi dei rimborsi alle imprese. L’Assessore Muzzarelli ha rassicurato le Associazioni circa un forte snellimento delle procedure rispetto a quelle decisamente farraginose utilizzate per le richieste di contributo sul sisma.

Sul tema della fiscalità di  vantaggio le Associazioni hanno preso atto positivamente della proroga della scadenza delle imposte e contributi al 31/10. A quella data sarà in dirittura di arrivo la Legge di Stabilità che potrebbe essere il contenitore adatto alla costituzione di Zone Franche Urbane. “Ma visto che le imprese devono avere certezze per programmare la propria attività – ha dichiarato Massimo Silingardi - devono anche conoscere a breve su quali fiscalità di vantaggio potranno fondare le loro strategie per la ripresa”. Rete Imprese ha quindi chiesto di istituire le Zone Franche Urbane e le conseguenti misure di reale abbassamento della pressione fiscale e contributiva, con un apposito decreto ad hoc che coinvolga anche le aree colpite dal sisma. “Il modello da seguire dovrà essere quello adottato nel 2012 per la città  dell’Aquila”, hanno dichiarato i rappresentanti di Rete Imprese Italia.  

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

“Meno parcheggi, difficoltà di accesso ai negozi, rischio congestione del traffico: il progetto va rivisto” -

 

Modena, 31 marzo 2014 -

In proposito i commercianti hanno lanciato anche una raccolta di firme. Tra le proposte avanzate dalle Associazioni, c'è quella di rendere ciclopedonale il lato sud piuttosto che quello opposto del tratto compreso tra l'incrocio di via Menotti e Del Pozzo 

 

“La pista ciclabile di via Emilia, per come è stata progettata, avrebbe conseguenze devastanti sulla rete commerciale. In un’area molto trafficata, densamente abitata e già presa d’assalto dalle auto a causa dell’estensione a via Ciro Menotti della sosta a pagamento, la sottrazione della maggior parte dei posti auto, nonché il fatto di mettere a pagamento quelli rimanenti, renderebbero sostanzialmente inaccessibili le attività commerciali presenti in zona”. Questo quanto sostenuto da Rete Imprese Italia Modena – a cui aderiscono Confesercenti, Ascom-Confcommercio, Lapam-Licom e CNA – rispetto al progetto di realizzazione di una pista ciclopedonale lungo via Emilia est, nel tratto compreso tra l’incrocio di Via Ciro Menotti e quello con via Del Pozzo. “Non siamo solo noi a dirlo, ma gli stessi operatori che qui lavorano e che non hanno esitato a mobilitarsi e promuovere una raccolta di firme volta a sollecitare l’Amministrazione comunale affinché riveda un progetto che non prevede alcuna compensazione delle aree di sosta sottratte”.

 

Presentata negli scorsi giorni agli operatori commerciali ed alle Associazioni imprenditoriali, la riqualificazione prevede, oltre all’intervento ciclabile sul lato nord e alla risistemazione pedonale, anche lavori di pedonalizzazione su quello opposto, con conseguente restringimento della carreggiata. “Risulta quanto meno singolare – affermano Mauro Salvatori, Massimo Malpighi, Silvia Manicardi e Nicola Fabbri - che l'Amministrazione non abbia tenuto conto, o lo abbia fatto solo marginalmente, della situazione esistente. Ed in ragione di ciò abbiamo chiesto una profonda revisione del progetto, tale da limitare al massimo ogni impatto negativo sugli esercizi presenti, analogamente a quanto è stato prospettato per la ciclabile di via Giardini”. 

 

“Non nascondiamo dunque - proseguono i quattro presidenti – la forte preoccupazione e le perplessità verso un piano che mostra di non tenere conto a sufficienza della consolidata presenza di bar, negozi, attività economiche, già costrette a fare i conti con la crisi e che potrebbero entrare in ulteriore forte sofferenza”. 

 

“Crediamo poi che sia un errore - precisano i rappresentanti di Rete Imprese Modena – introdurre la sosta a pagamento e riteniamo invece che il disco orario sia scelta da preferire perché garantisce la necessaria turnazione; nello stesso tempo pensiamo che il piano dovrebbe essere l’occasione per individuare nuove aree da destinare a sosta, così da alleggerire la pressione delle auto sulla zona”. 

 

“Infine - conclude Rete Imprese Modena – qualora il progetto dovesse non essere rivisto sostanzialmente, sarebbe opportuno che la pista ciclabile venisse collocata sul lato sud, vista la minore presenza di attività commerciali e il conseguente minore impatto sulle attività”. 

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Italia Modena)

 

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