CNA Modena

CNA Modena

Via F. Malavolti, 27 - 41122 Modena (MO) - Tel 059.418111 - Fax 059.418199

Sito ufficiale: www.mo.cna.it

Tra controlli ed agevolazioni Inail: l'antinfortunistica come strumento per minimizzare i costi economici e sociali. -

Modena, 13 aprile 2015 -

Non è una contraddizione: lavorare in un cantiere in regola e farlo risparmiando non è un'utopia, ma una possibilità concreta, come dimostrerà il seminario organizzato da CNA su questo argomento. Un incontro durante il quale verranno illustrati i risultati dei controlli e relativi problemi riscontrati e gli elementi indispensabili della sicurezza in un cantiere edile.

A parlarne, domani, martedì 14 aprile, dalle 15.30 in poi, presso la Sala Arcelli della sede provinciale di Cna (A Modena, in via Malavolti, 27) saranno i responsabili dell'AUSL, Guido Besutti e Leo Di Federico, mentre gli esperti CNA Antonio Fabbri e Stefano Ferrari, illustreranno le modalità grazie alle quali è possibile ottenere importanti risparmi sul premio INAIL per le imprese che adottano determinate strategie. E per essere ancora più chiari verranno mostrati esempi delle azioni messe in campo dalle aziende con i relativi risparmi economici.

L'ingresso è aperto a tutti gli interessati, ma ai partecipanti associati sarà proposto un check up gratuito sulla corretta gestione della sicurezza aziendale.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Lunedì, 13 Aprile 2015 10:40

Modena - Marzo, assunzioni in ripresa

CNA ne ha monitorato l'andamento rispetto allo stesso mese dell'anno precedente per cercare di "pesare" l'effetto delle riforme sul mercato
del lavoro e della ripresa economica. -

Modena, 13 aprile 2015 -

Un mese non è certo un periodo di tempo sufficiente per dare indicazioni definitive, ma i dati relativi all'andamento delle assunzioni nel marzo 2015 rispetto allo stesso mese 2014 sembrano dimostrare un ritrovato dinamismo delle nostra economia supportata da una ripresa della fiducia degli imprenditori e dagli effetti della riforma sul mercato del lavoro, in particolare per ciò che riguarda gli incentivi all'assunzione a tempo indeterminato.

Così lasciano intendere i dati elaborati dall'Ufficio Studi di CNA Modena sui circa 30.000 cedolini elaborati mensilmente dall'Associazione modenese, dati che fotografano un aumento complessivo delle assunzioni del 16% (ma non un aumento dell'occupazione complessiva, sulla quale incidono anche le cessazioni, qui non calcolate).

Difficile scindere l'effetto delle riforme da quello dovuto alla ripresa, ma di certo le prime hanno avuto una certa influenza, se si pensa che le assunzioni a tempo determinato sono diminuite del 7,9% mentre quelle a tempo indeterminato sono cresciute del 129,2%, passando, in termini assoluti, dalle 113 del marzo 2014 ai 259 del mese scorso. Ancora più rilevante l'aumento delle trasformazioni di contratti a tempo determinato in rapporti di lavoro a tempo indeterminato (+159,3) e in questo caso l'effetto del Jobs Act appare evidente.

Non tutti i settori, però, rispecchiano la stessa situazione. Se, ad esempio, industria e artigianato si muovono sulla stessa linea, meno dinamico appare il commercio dove le assunzioni sembrerebbero addirittura in calo. Va però specificato che il campione, non essendo calibrato statisticamente, sconta una presenza maggiore di contratti che fanno riferimento alle prime due categorie.
Per monitorare gli effetti combinati della situazione economiche e delle riforme, l'Ufficio Studi di CNA Modena continuerà a monitorare l'andamento delle assunzioni anche nei prossimi mesi.

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(Fonte: ufficio stampa CNA MO)

Nel territorio modenese il 40% dei comuni ha meno di cinquemila abitanti: l'esperienza di Valsamoggia, i vantaggi e le criticità del percorso intrapreso nella vicina area bolognese descritti dal sindaco Ruscigno. -

Modena, 11 aprile 2015 -

"Il dato è chiaro, e l'esperienza del Comune di Valsamoggia, nella vicina Bologna, è lì a dimostrarlo: la fusione dei comuni conviene a tutti. Conviene ai cittadini, che possono contare su un'amministrazione più efficiente, conviene alle imprese, che hanno maggiori opportunità, e conviene alle stesse amministrazioni, che recuperano un ruolo di programmazione che i tagli dello stato stanno mettendo sempre più in discussione". E' la sintesi di Umberto Venturi, presidente di CNA Modena al termine dell'incontro che giovedì' scorso ha richiamato oltre 80 persone, tra le quali numerosi amministratori locali, all'iniziativa intitolata "Fusioni, dal dire al fare". Un incontro durante il quale Daniele Ruscigno ha raccontato l'esperienza del comune bolognese, nato poco più di un anno fa dalla fusione di cinque comuni - Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio e Savino – dopo un referendum e un percorso partecipativo durato oltre due anni.

"Ora – ha raccontato Daniele Ruscigno, giovane sindaco di Valsamoggia - siamo una comunità di 30.000 abitanti, il quarto comune della provincia bolognese, possiamo contare su dei risparmi di 2,7 milioni di euro all'anno, su contributi regionali e nazionali di quasi 2 milioni all'anno per dieci anni, dall'esclusione per cinque anni dal patto di stabilità, dalla priorità nei diversi bandi per incentivi e finanziamenti. Provvidenze che ci hanno permesso di estendere i servizi anziché ridurli, di programmare investimenti, addirittura di ridurre le imposte: tasi, Irpef e persino la tassa sui passi carrai".

Il tutto senza che le singole comunità perdessero la propria identità. "I cartelli non sono cambiati, così come non sono cambiate le carte d'identità, le patenti, anche i CAP sono rimasti gli stessi. Ciascuna municipalità ha conservato i servizi comunali – anzi, stiamo pensando di allargarli alle frazioni più lontane – poi abbiamo uniformato i regolamenti e abbiamo potenziato gli uffici, permettendoci di darci una scadenza di 30 giorni per rispondere alle richieste delle imprese, intercettando investimenti come quello della Philip Morris".
"Alla luce di questa esperienza la fusione dei comuni diventa un obiettivo strategico affinché i comuni recuperino un ruolo decisivo nel rapporto con le proprie comunità. Non basta più lamentarsi per i tagli agli enti locali, occorre reagire. E quella delle fusioni, in particolare per le amministrazioni più piccole, è sicuramente una strada. A Modena 19 comuni su 47 hanno meno di 5.000 abitanti, per dire".
Sulla necessità di intraprendere questa strada è intervenuto anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini: "è in atto un processo che ci porterà da quattro a tre livelli di governo, processo che coinvolge non solo i comuni, ma anche le regioni. Del resto, la filosofia del piccolo è bello, non è che non valga più in assoluto, ma è connessa alla necessità di mettere insieme, così come stanno facendo le imprese. All'inizio della mia legislatura i comuni emiliano romagnoli erano 341, l'obiettivo che vorremmo raggiungere è di arrivare a quota 300 al termine del nostro mandato".

Del resto, oggi nella nostra regione sono attive 4 fusioni (a Parma, Ferrara, Bologna e una in Romagna), mentre nel 2015 sono stati approvati due progetti, a Reggio Emilia e ancora a Bologna.
E a Modena? "Notiamo con soddisfazione – commenta Venturi – che anche sul nostro territorio è iniziata una discussione. Penso, ad esempio, al progetto che sta prendendo piede per una fusione delle municipalità di Cavezzo, San Prospero e Medolla, che permetterebbero la costituzione di un comune di quasi 20.000 abitanti. E penso alle proposte del sindaco di Polinago Tomei, un'area, dove insistono cinque amministrazioni (quella di Polinago, appunto, oltre a Montefiorino, Frassinoro, Palagano e Prignano) che contano 12.000 abitanti. Oppure, mischiando le carte, Polinago, Lama Mocogno, Pavullo e Serramazzoni, distretto da 30 abitanti e che quindi ricalca alla perfezione l'esempio di Valsamoggia. Ma non mancano altre situazioni che meriterebbero una discussione in questa direzione. Riolunato, Fiumalbo e Pievepelago, ad esempio, rappresenterebbero una comunità in grado di contare su più di 4.300 abitanti, Sestola, Fanano e Montecreto oltre 6.500, Guiglia, Zocca, Montese e Marano più di 17.000, Bastiglia e Bomporto oltre 14.000. Noi ci chiediamo cosa possa offrire alla comunità un'amministrazione di mille, duemila abitanti, che magari non riesce nemmeno ad erogare servizi quando l'impiegato comunale è ammalato. E' arrivato il momento di affrontare serenamente e con determinazione questo argomento, consapevoli del fatto che non c'è tempo: un processo di fusione, perché sia davvero condiviso, richiede almeno un triennio, come ha dimostrato l'esperienza di Valsamoggia. Ecco perché occorre passare dal dire al fare e ecco perché la nostra Associazione è disponibile a a favorire la discussione su questo tema. Ma occorre che i sindaci si mettano in gioco e investano subito su questa prospettiva, forse l'unica in grado di dare alle municipalità la dignità amministrativa che meritano".

(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)

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