CNA Modena

CNA Modena

Via F. Malavolti, 27 - 41122 Modena (MO) - Tel 059.418111 - Fax 059.418199

Sito ufficiale: www.mo.cna.it

Domani, Martedì 21 gennaio presso la sede provinciale CNA (ore 18.00) un incontro dedicato alla riforma che armonizza i pagamenti in Euro -

Modena, 20 gennaio 2014 -

I sistemi di pagamento nell'area di utilizzo dell'Euro sono da sempre un incomprensibile arcobaleno: strumenti di una varietà non necessaria, che spesso creano confusione e comportano costi di adeguamento rilevanti, sia economici che di tempo. Dal 1 febbraio 2014 verranno uniformati: un importante cambiamento che promette di rendere le cose più semplici, e al quale è bene arrivare preparati.
Il sistema SEPA mira a estendere il processo d'integrazione europea ai pagamenti al dettaglio in euro effettuati con strumenti diversi dal contante, con l'obiettivo di favorire l'efficienza e la concorrenza all'interno dell'area dell'euro. Grazie a SEPA tutti i pagamenti al dettaglio in euro saranno considerati "domestici", venendo meno la distinzione fra pagamenti nazionali e transfrontalieri all'interno dell'area dell'euro.
Domani, martedì 21 gennaio a partire dalle 18.00, presso la sala Arcelli della sede provinciale CNA (via Malavolti 27, Modena), si terrà l'incontro dal titolo: "SEPA, come cambia il meccanismo di pagamento per imprese e cittadini". RIBA, RID, bonifici, carte di pagamento: in un'efficace panoramica verranno descritti tutti i cambiamenti di maggior rilievo.
Nel corso dell'incontro, che si svolge in collaborazione con la Banca Popolare dell'Emilia Romagna, verrà concesso ampio spazio alle domande dei partecipanti.
Per informazioni: CNA Modena - Tel. 059 418.579 - E' gradita la conferma di partecipazione compilando questo form online.


(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA Modena)

Impossibile l'utilizzazione della strada che collega Tagliole a Pievepelago: aziende ormai prossime alla chiusura. CNA: "In attesa di soluzioni definitive, tagliare le imposte locali" -

Pievepelago, 16 gennaio 2014 -

Ormai è un problema ricorrente: un po' di pioggia, perché per ora di neve non se ne parla, e le frane rendono impossibile l'utilizzazione della strada che collega Tagliole a Pievepelago. Una situazione ormai insostenibile per la comunità del nostro Appennino, in particolare per quelle realtà economiche che svolgono la propria attività a Tagliole. "Per questi imprenditori – commenta Andrea Lenzini, direttore della locale sede CNA – non si tratta di un semplice disagio ma, dopo anni di crisi economica e di difficoltà logistiche causate da frane che rendono impraticabile una strada già obsoleta, di una vera e propria questione di sopravvivenza".
"Di là dall'attribuzione delle responsabilità – prosegue Lenzini – oggi a noi, sull'immediato, interessa l'individuazione delle soluzioni". Alcune di queste, in grado di contribuire da subito alla sopravvivenza di queste imprese, sono sull'agenda di interventi che CNA propone alla politica locale.
"Le prime azioni che ci vengono in mente – commenta il funzionario CNA – sono l'esenzione dalle imposte comunali, provinciali e regionali per i cittadini e le imprese, a cominciare dall'Irpef. Poi, per le aziende, la sospensione degli studi di settore. Il tutto in attesa di un intervento risolutivo per il territorio" Infine l'esenzione dall'Irap.
"Si tratta – prosegue Lenzini – d'interventi che non incidono certo sui bilanci delle istituzioni e delle amministrazioni coinvolte, ma che, al contrario, possono davvero rappresentare un grande, importante aiuto ai singoli contribuenti, non solo una testimonianza di solidarietà, ma un sostegno concreto".
Sono queste le ragioni anche hanno spinto CNA ad avanzare una richiesta in questo senso agli enti coinvolti.

(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA
 MO)

 

 

Il progetto creerebbe nel quartiere Braida la terza struttura alimentare oltre a spazi commerciali ridondanti con le attività già presenti

 

Sassuolo, 11 gennaio 2014. 

Potrà anche essere l’unica soluzione possibile contro il degrado, come l’hanno definita Sindaco e Assessore competente, ma occorre che per salvaguardare una zona non si creino disagio e danni ad altre. Stiamo parlando del cosiddetto “Diamante”, area che senza dubbio necessita di una radicale operazione di recupero, situata nel quartiere Braida. Il progetto, recentemente presentato ai cittadini, prevede la nascita di un piccolo centro commerciale – circa 800 metri quadri – e di una struttura alimentare di medie dimensioni, al posto del vecchio “ecomostro”, che verrebbe demolito. L’assemblea civica riunita per la presentazione ufficiale lo scorso 8 gennaio al Centro per le Famiglie di Sassuolo ha espresso, per la maggior parte, parere favorevole.

Tuttavia quella che viene definita “l’unica ipotesi possibile, ad oggi, per riqualificare l’area ed eliminare il suo ecomostro” dal Sindaco Caselli e dall’Assessore Severi, rischia invece di costituire un danno netto per tutte le attività commerciali nei dintorni. CNA ha ribadito la sua contrarietà ad ampliare l’offerta di negozi o medie strutture non alimentari che andrebbero a colpire gli esercenti di Sassuolo, già provati da un drastico calo nei consumi: all’Assessore è stata avanzata la richiesta di valutare, invece, la possibilità di vincolare i nuovi locali ad attività di servizio alla comunità (palestra, ristorante, laboratori artigiani), e di non autorizzare locali con slot machine e giochi d’azzardo. Sulla media struttura alimentare, inoltre, CNA nutre grandi perplessità in quanto nel giro di poche centinaia di metri ci sono altri due ipermercati. Ma non solo: una terza struttura sorgerà non lontana, quando entrerà in funzione il comparto ex Cisa-Cerdisa.

“Condividiamo coi cittadini di Sassuolo la necessità di un intervento di recupero del cosiddetto ecomostro: antiestetico, vera e propria calamita per il degrado, rappresenta un’opportunità da sfruttare – sottolinea Francesco Stagi, direttore della CNA di Sassuolo - Ben venga anche l’investimento privato, provvidenziale nell’epoca dei grandi tagli ai bilanci comunali. Ma un intervento di questa entità, se attuato senza una visione d’insieme e regole precise, rischia di condannare definitivamente altre attività economiche che versano in condizioni precarie, finendo per danneggiare il territorio circostante anziché risollevarne le sorti”.

(CNA Modena)

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