Neroverdi attesi al "Franchi" per provare a rimediare alla sconfitta di sabato scorso con il Genoa. Di Francesco col dubbio Sansone.
di Andrea Melli - "Abbiamo lasciato qualche punto per strada, anche col Genoa, ma rivedendo la gara la squadra mi è piaciuta. Siamo stati poco concreti davanti per la mole di gioco fatta e questo ci deve servire per le prossime gare". Deve ripartire dal tanto buono fatto col Genoa, il Sassuolo chiamato all'esame "Franchi". Sulla strada dei neroverdi una Fiorentina che ha conquistato solo 4 punti nelle ultime 6 uscite, ma che oggi è chiamata a riprendere il filo conduttore col risultato positivo. "E' vero, hanno fatto quattro punti nelle ultime sei gare ma anche contro l'Empoli, soprattutto nella prima mezzora, non meritavano di essere sotto. Sono sempre una squadra che ha grandissima qualità davanti", ricorda Eusebio che della Viola, e del suo momento appannato, non si fida e che non vuol affrontare, giustamente, altri discorsi che non siano quelli di campo. "Quello che c'è dietro non mi interessa, le voci che circolano nemmeno. Sono sereno e tranquillo: faccio il bene del Sassuolo, con l'augurio di portare a casa i tre punti".
Li prese due anni fa Difra con una gara da esame cardiocircolatorio, mettendosi di fatto in tasca la salvezza, tenterà il bis – questa volta – con vista sull'Europa.
"Ricordando il passato, speriamo possa essere altrettanto decisiva. Ora ci stiamo giocando qualcosa di diverso, che ci deve permettere di avere maggiore spensieratezza e meno pressione per la partita". Per quale, per l'ennesima volta il tecnico dovrà fare i conti con diverse assenze. "Non deve essere un alibi. Abbiamo qualche problemino con Sansone, che si è fatto male in un contrasto. Sarà convocato e valutato domattina (stamattina ndr). Nel caso non possa esserci, giocherà un altro: andiamo in campo sempre in undici".
Cosa è cambiato dalla gara di andata è presto detto. "Rispetto alla gara di andata sono cambiate entrambe le squadre, loro erano più avanti in classifica e ambivano a qualcosa di più importante. Ma non è cambiata la mentalità delle due squadre, l'idea di gioco. La crescita dei miei ragazzi è stata davvero grande". Grande anche la crescita del figlio Federico, accostato addirittura alla Juventus. Da entrambe le parti, un legame particolare.
"Oggi (venerdì ndr) ho provato una sensazione bellissima da papà leggendo la sua intervista su sportweek. Ha trasmesso i valori che cerco di trasmettere anche ai ragazzi qui a Sassuolo. Sono soddisfatto, di essere per lui, ancora un ottimo papà".
Al "Braglia" i biancorossi anticipano con il Carpi. Servono assolutamente i 3 punti per rimanere agganciati al treno salvezza.
di Andrea Melli - Modena 15 aprile - Il ritiro ci ha dato quella concentrazione che ci serve in questo momento e ci torneremo dopo la partita di domani perché avremo altre due partite in otto giorni. Non sono d'accordo sul fatto che abbiamo buttato via due partite: non abbiamo giocato al meglio e abbiamo perso, però il campionato è ancora aperto e non stiamo a piangere sul latte versato".
Così alla vigilia della fondamentale gara del "Braglia" contro il Genoa, il tecnico del Carpi, Fabrizio Castori. Che nonostante il ko di sabato scorso a Verona contro il Chievo, crede fortemente all'obiettivo salvezza. "Crediamo alla salvezza, siamo quart'ultimi in classifica. Al di là delle ultime battute d'arresto, siamo fiduciosi di poter dire la nostra nella lotta per mantenere la categoria. Domani dovremo mostrare in campo la nostra mentalità e giocare da Carpi, cosa che può darci delle possibilità di fare risultato".
Domani al "Braglia", i biancorossi si troveranno da avversari, anche se non sul terreno di gioco, quel Sean Sogliano che in estate a Carpi fu artefice di una campagna acquisti/cessioni semplicemente disastroso. "Il ritorno di Sogliano da avversario? Noi pensiamo solo alla partita e i punti servono al Carpi, non all'orgoglio personale. Adesso non è il momento di fare bilanci, lo sarà a fine campionato", continua Castori che più di un sasso dalla scarpa vorrà togliersi, e che del Genoa si fida poco. Nello specifico, focus su Leonardo Pavoletti, nella gara di andata protagonista in negativo con l'espulsione (gomitata a Gagliolo) col risultato ancora sullo 0-0. "Pavoletti è il perno offensivo del Genoa: dovremo essere concentrati nell'applicare le marcature. A mio avviso meriterebbe anche la Nazionale: ha colpo di testa, dà profondità alla manovra, gioca per la squadra, è un giocatore completo".
I crociati espugnano Imola con una doppietta di Musetti ed il ventesimo goal in campionato di Baraye e si avvicinano prepotentemente alla Lega Pro. Nove punti di distacco sull'Altovicentino, a quattro giornate dal termine, fanno esplodere di gioia i tifosi.
Di Luca Gabrielli
Parma, 11 aprile 2016
Reazione da capolista
Apolloni, consapevole del momento decisivo della stagione, decide di affrontare l'Imolese con gli uomini più in forma a questo punto della stagione. La posta in palio è troppo importante e di fronte c'è una squadra ancora in lotta per i playoff. Il capocannoniere Baraye parte dalla panchina ma già al 13' prende il posto dello sfortunato Longobardi. Sarà la mossa decisiva della partita.
Passano pochi minuti e l'ex Bologna Pasi regala una gemma su calcio piazzato, portando la squadra di casa in vantaggio. Ma il Parma non vuole perdere tempo e raggiunge al 16' il pareggio con l'ex Musetti da un calcio d'angolo di Corapi. Una reazione da grande squadra con Baraye che al 30' fa le prove del goal e colpisce la traversa. È l'Imolese però con Ferretti che potrebbe tornare in vantaggio ma Zommers ipnotizza l'attaccante e compie una gran parata in due tempi. Nel capovolgimento di fronte avviene la classica legge del "goal mangiato, goal subito" con Ricci che mette in mezzo e Baraye che insacca di tacco alle spalle del portiere "alla Hernan Crespo". Ventesima rete per il bomber gialloblù che si conferma giocatore imprescindibile per questa squadra.
Il primo tempo si chiude con il vantaggio dei ragazzi di Apolloni, dimostrando una reazione da grande squadra al vantaggio iniziale dei giocatori di casa.
Nel secondo tempo la partita è meno intensa e con meno occasioni da goal ma Musetti segna all'80' la doppietta personale sull'ennesimo assist dalla destra di Corapi che trova la deviazione decisiva dell'attaccante. La partita si chiude con il risultato di 3-1 ed i crociati vanno a festeggiare dai numerosi tifosi accorsi ad Imola, la quasi promozione.
Al Tardini la promozione aritmetica?
Ormai ci siamo davvero. Domenica prossima al Tardini potrebbe essere promozione in Lega Pro, senza se e senza ma. Basta una vittoria con il Delta Rovigo e finalmente Parma potrà esplodere in cori e celebrazioni di tinte gialloblù. Festeggiare in casa, davanti ai propri tifosi, potrebbe essere la ciliegina sulla torta di una stagione fantastica che ha regalato solo soddisfazioni.
La società, la dirigenza ed i giocatori l'hanno voluta e sudata per tutta la stagione e solo un ultimo piccolo passo darebbe il via al progetto "vittoria Lega Pro" della prossima stagione. Il nome di Gilardino, fatto da molti quotidiani questa settimana, è utopistico per una realtà come Parma sotto molti punti di vista. Troppo ghiotta è l'occasione per il bomber biellese di entrare nella storia del calcio italiano, raggiungendo i 200 goal in Serie A.
Ed impensabile è credere che un giocatore di tale caratura possa scendere addirittura di due categorie e ridursi drasticamente l'ingaggio. Certo deve molto alla città ed ai tifosi di Parma e sognare non costa nulla ma realisticamente Minotti e Galassi si butteranno su altri nomi di categoria meno blasonati ma sicuramente funzionali agli obiettivi societari.
Il tabellino
IMOLESE – PARMA 1-3
Marcatori: pt 13′ Pasi, 17′ Musetti, 41′ Baraye; st 35′ Musetti
IMOLESE (4-3-1-2): Bracchetti; Bonilla, Olivi, Galassi, Zossi; Scalini, Selleri (18′ st Rocco), Zagaglioni; Valim; Ferretti (17′ st Tattini), Pasi (28′ st Ferrante).
A disp. Lanzotti, Bertoli, Guizzo, Frangu, Mordini, Russo. All. Pagliuca
PARMA (4-3-1-2): Zommers; Messina, Cacioli, Lucarelli, Agrifogli; Corapi, Miglietta, Ricci; Melandri (15′ st Lauria); Musetti (39′ st Guazzo), Longobardi (14′ pt Baraye).
A disp. Fall, Adorni, Benassi, Rodriguez, Mazzocchi, Sereni. All. Apolloni
Arbitro: Capezzi di Valdarni
Ammoniti Cacioli, Zagaglioni, Baraye, Pasi, Melandri, Lauria, Agrifogli, Tattini.
Al "Bentegodi" biancorossi lasciano strada a pochi minuti dalla fine. Sconfitta beffa, ora il Palermo può allungare. A niente è valsa la reazione veemente dei biancorossi con Lasagna e con Crimi.
di Andrea Melli - Modena -
Un gol di Sergio Pellissier condanna il Carpi, che i biancorossi potrebbero pagare caro nella lotta salvezza. Quando tutto lascia pensare ad uno 0-0, non bello, non spettacolare, ma assolutamente in linea con le attese, arriva il colpo della squadra di Rolando Maran che ottiene una vittoria di platina.
Un Carpi, sull'altro fronte invece, che amministra, e prova a pungere in avanti sia con Lasagna che con Crimi. Ma stavolta il risultato non è quello sperato. Né è valsa poi la reazione veemente dei biancorossi che nel giro di pochi minuti confezionano più palle gol che non nei precedenti 75' e trovano un grande Bizzarri. Per il Carpi un brutto colpo, in attesa del posticipo del Palermo, che battendo la Lazio potrebbe fare un passo in avanti determinante nella corsa salvezza.
CHIEVO VERONA-CARPI 1-0
MARCATORE. 39' st Pellissier
CHIEVO VERONA (4-3-1-2): Bizzarri; Cacciatore, Gamberini, Cesar, Gobbi; Castro, Radovanovic, Hetemaj; Birsa (77′ Pellissier), Meggiorini (84′ Rigoni), Floro Flores. (45′ Inglese) A Disp.: Seculin, Bressan; Spolli, Sardo, Frey, Costa F; , Pinzi, Izco; Mpoku. All.: Maran
CARPI (4-4-1-1): Belec; Zaccardo, Romagnoli, Suagher, Gagliolo; Pasciuti, Bianco (81′ Letizia), Cofie, Di Gaudio (63′ Lasagna); Lollo (67′ Crimi); Mbakogu. A Disp.: Brkic, Colombi, Sabelli; Porcari, De Guzman, Martinho; Verdi, Mancosu. All.: Castori
ARBITRO: Fabbri di Ravenna 7 (ass. Valeriani e Liberatore, arbitri d'area Rocchi e La Penna, quarto ufficiale Lo Cicero).
NOTE: ammoniti Suagher (Ca), Radovanovic (Ch), Meggiorini (Ch), Lollo (Ca)
Probabilmente se avesse giocato per ventiquattro ore consecutive il Sassuolo non avrebbe mai segnato. Certe partite, non per fare gli arrendevoli, ma a volte sono "segnate".
di Andrea Melli Reggio Emilia – E sinceramente Sassuolo-Genoa di ieri è parsa una di quella. Perin, ha parato l'impossibile, là davanti è mancata la cattiveria che tanto chiede Eusebio Di Francesco e dulcis in fondo Gavillucci ha negato un calcio di rigore ai neroverdi grande come un palazzo. Se a ciò sommate che il Genoa ha segnato con l'unico tiro in porta del proprio match, il risultato è presto raccontato.
Perin che si supera sul mancino di Sansone ed è stratosferico quando esce alla disperata su Defrel, la fa da padron in una gara che si temeva inizialmente non potesse nemmeno giocare, tanta era stata la grandine scesa sul "Mapei Stadium" con una violenza inaudita. Nella prima frazione in un mare di Sassuolo, su tutti la sontuosa prova di Biondini che ha corso come il migliore dei maratoneti, la goccia rossoblù. Quella decisiva però: Matavz centra il palo, sulla ribattuta Dzemaili trova il tapin vincente anche se vi è il forte sospetto della posizione di Rigoni che sembrerebbe "impallare" Consigli. Doccia ghiacciata ad un amen dallo scadere.
Anche nella ripresa, l'antifona non cambia. C'è chi attacca, il Sassuolo, e c'è chi non osa mai, un Genoa in versione camaleontica. Sa adattarsi alle varie situazioni e si avvale di una discreta dose di buona sorte. Che lo assiste quando la punizione a giro di Sansone non trova il sette per poco e fa altrettanto sul finire. Clamoroso il fallo di mano di Munoz: braccio larghissimo, movimento non congruo. Gavillucci è a due passi ma incredibilmente non fischia. Finisce in beffa per il Sassuolo, coi 3 punti per il Genoa. Che tra andata, quando vinse con gol di Pavoletti all'ultimo secondo dopo che Acerbi aveva pareggiato al 4' di recupero, e ritorno se ne mette in tasca. Incredibile, ma vero.
SASSUOLO-GENOA 0-1
Marcatori: 42' Dzemaili
SASSUOLO: Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Biondini (78' Falcinelli), Magnanelli, Duncan (86' Pellegrini); Berardi (74' Politano), Defrel, Sansone.A disp: Pomini, Pegolo, Adjapong, Erlic, Corbelli, Longhi, Broh, Abelli, Trotta. All. Eusebio Di Francesco
GENOA (3-5-2): Perin; De Maio, Munoz, Marchese (79' Tachtsidis); Fiamozzi, Rincon, Dzemaili, Gabriel Silva; Suso, Matavz (71' Pavoletti), Rigoni (63' Ansaldi). A disp: Lamanna, Donnarumma Capel, Ntcham, Lazovic, Laxalt, Cerci. All. Gian Piero Gasperini
ARBITRO: Gavillucci di Latina (Longo di Paola/Carbone di Napoli, IV Ufficiale: Gava di Conegliano, Addizionali:Valeri di Roma 2 - Chiffi di Padova)
NOTE: ammoniti Munoz (G), Ansaldi (G), Politano (S)
I biancorossi di scena al "Bentegodi" dove hanno vinto prima della sosta con l'Hellas. "Si lotterà fino all'ultima giornata per la salvezza, non ci si può permettere di mollare prima, a prescindere da come finirà domani".
di Andrea Melli - Modena 8 aprile 2016 -
"Abbiamo analizzato la partita con il Sassuolo, archiviamo il risultato e non ci torniamo sopra perché fa parte del passato. Pensiamo a domani, ci attende una partita difficilissima contro quella che, secondo me, è la vera rivelazione del campionato. Una squadra che fin dalle prime battute è stata quasi sempre fuori dalla zona calda e ha mantenuto un rendimento costante".
Fabrizio Castori non nasconde quelle che potranno essere le difficoltà del Carpi, atteso domani al "Bentegodi" contro il Chievo Verona. "Non troveremo una squadra appagata: a volte la tranquillità dà maggiore serenità nelle giocate e affrontando le partite con l'animo leggero si sbaglia di meno. Loro hanno il morale alto, un'ottima classifica, ma noi dobbiamo tornare a giocare come sappiamo, con attenzione, applicazione, ritmo e intensità. Questa è la strada per tornare a fare risultato", dice Castori che analizza i punti di forza del Chievo Verona.
"Sono una squadra esperta, fisica, pericolosa sulle palle inattive e ha dimostrato in tanti anni di Serie A di avere la mentalità giusta per raggiungere l'obiettivo".
L'obiettivo, quello della salvezza, lo vuole raggiungere anche il Carpi: verosimilmente sarà una lotta a tre tra biancorossi, Frosinone e Palermo, ma Castori crede che la lotta potrà essere aperta anche ad altre. "In questo momento sembra sia una lotta tra noi, Frosinone e Palermo per rimanere in Serie A. Io, però, non metto la mano sul fuoco perché le cose possono cambiare in fretta. Nel calcio non bisogna mai dare per scontato nulla perché si rischia di sbagliare. Si lotterà fino all'ultima giornata per la salvezza, non ci si può permettere di mollare prima, a prescindere da come finirà domani".
Domani a Reggio Emilia i neorverdi hanno l'occasione di superare il Milan, almeno per qualche ora. Attenzione però al Grifone che sta vivendo un ottimo momento.
di ANDREA MELLI
Come è bello sognare. Lo è ancor di più se sei ad un punto dal Milan, che occupa l'ultima piazza che potrebbe valere l'Europa League. Eusebio Di Francesco come al solito non si nasconde e punta il mirino sul Genoa, atteso domani al "Mapei Stadium": "Continuiamo a sognare, sarebbe molto bello poter raggiungere questo obiettivo. Giocheremo tutte le gare come sempre per vincerle, partendo da quella di domani. E' un Genoa forte fisicamente e che in Gasperini ha un'ottima guida tecnica". E se il Sassuolo avrà "fame" di successo, la stessa etichetta la si può appiccicare al Genoa.
"Anche loro avranno fame. Hanno dichiarato di voler arrivare il più in alto possibile in classifica", spiega Di Francesco che non si fa troppo condizionare dal cattivo rendimento esterno del Grifone. "Hanno conquistato molti dei loro punti in casa, ma non solo in questa stagione. Sanno ribaltare il fronte velocemente e in Suso ha trovato l'uomo in più. Ha appena fatto tre gol strepitosi; mi auguro che si sia giocato tutte le cartucce domenica scorsa". Spera invece non se le sia giocate il suo Sassuolo, reduce dal derby vinto, convincendo, sul Carpi. "Si è detto che loro non erano nella migliore giornate. Invece non è così: venivano da un ottimo momento di forma. Credo siano stati maggiori i meriti del Sassuolo, piuttosto che i demeriti del Carpi", continua il tecnico neroverde che in Gregoire Defrel potrebbe aver trovato l'erede di Simone Zaza. "Defrel può fare ancora meglio, può essere ancora più determinante sotto porta. Sono passaggi di crescita di un giocatore che in precedenza non aveva mai fatto con continuità la prima punta e ora lo sta facendo con buoni risultati".
Ieri sera a Collecchio importante riunione tra i dirigenti della società per fare il punto sugli obiettivi e il budget da destinare per la nuova stagione. Si va verso la conferma del trio Minotti-Galassi-Apolloni che tanto bene sta facendo quest'anno.
di Luca Gabrielli
Parma, 5 aprile 2016
Ancora non si può gridare ma la promozione in Lega Pro pare essere ormai una pura formalità. Campionato di Serie D vissuto da assoluto protagonista per questa squadra che solo un anno fa spariva dal mondo del calcio per colpa di personaggi poco raccomandabili al comando del vecchio Parma. Nove punti di vantaggio sulla seconda, a cinque giornate dal termine, hanno permesso ieri sera allo staff dirigenziale di porre le prime basi per il prossimo anno.
Il vicepresidente Marco Ferrari e i suoi soci Giacomo Malmesi, Mauro Del Rio, Giampaolo Dallara, Angelo Gandolfi, Paolo Pizzarotti e Guido Barilla hanno voluto complimentarsi con Lorenzo Minotti ed Andrea Galassi per lo splendido lavoro svolto in questo anno pieno di dubbi sulle reali potenzialità della squadra.
Serie B come priorità del prossimo anno
La conferma per il direttore tecnico, il direttore sportivo e per il mister Apolloni nel campionato del prossimo anno è scontata.
La Lega Pro è forse lo scalino più difficile da affrontare nell'entusiasmante risalita della società. Si vedranno al Tardini squadre più blasonate e difficili da battere. Per questo motivo, i vertici massimi crociati hanno voluto confermare a Galassi e Minotti l'intenzione di costruire una squadra molto competitiva che sia capace di raggiungere il primo posto del girone e la salita diretta in Serie B. Il budget quindi sarà di quelli importanti ma allo stesso tempo verrà mantenuta l'ossatura della squadra, con molti elementi attuali confermati.
Già qualcosa bolliva in pentola negli ultimi tempi, infatti i due dirigenti erano stati visti qua e là negli stadi di squadre di Lega Pro per visionare possibili talenti da ingaggiare per la prossima stagione.
I tifosi possono quindi dormire sonni tranquilli, godersi queste ultime giornate di Serie D da assoluti trionfatori e sognare in grande per il prossimo anno. Verrà costruita una squadra degna del blasone del Parma e capace di lottare per la promozione diretta nella cadetteria.
I crociati vengono bloccati sull'uno a uno dopo che avevano vinto le ultime quattro partite ma mantengono nove punti di vantaggio sull'Altovicentino, che pareggia a sua volta contro il Delta Rovigo. Minuto di silenzio per la scomparsa di Cesare Maldini, allenatore gialloblù nella storica promozione dalla C alla B nella stagione '79-'80.
di Luca Gabrielli
Parma, 4 aprile 2016
Stadio dipinto di gialloblù nella 33 giornata di campionato di Serie D e coreografia in Curva Nord dedicata a Matteo Bagnaresi, tifoso scomparso otto anni fa. Mister Apolloni costretto a ridisegnare la squadra a causa di numerose defezioni, il capitano Lucarelli e Agrifogli squalificati mentre Giorgino, Simonetti e Saporetti infortunati. Si torna al 4-3-1-2 con Lauria nell' insolito ruolo di mezz'ala sinistra e Sereni trequartista dietro al tandem offensivo composto da Baraye e Musetti. Il San Marino giunge al Tardini con la seconda miglior difesa del campionato, dietro proprio ai crociati e arrivano da dieci risultati positivi consecutivi. Lutto al braccio per il Parma per la scomparsa nella notte di Cesare Maldini, bandiera del Milan di Rivera e Ct dell' Italia nei mondiali in Francia nel 1998 ma anche allenatore gialloblù nei primi anni di Ceresini.
I crociati faticano nel primo tempo scontrandosi contro la difesa ospite
Pochissime emozioni nella prima frazione di gioco. Al 15' l'occasione più ghiotta sui piedi di Musetti che colpisce il palo a portiere battuto. È il Parma a fare la partita ma nella parte centrale del match succede poco o nulla con il San Marino che è bravo a difendersi e a rispondere agli attacchi imprecisi degli uomini di Apolloni. Al 36' Lauria non arriva per un soffio all'appuntamento con il goal sul cross invitante di Ricci ed il primo tempo si conclude a reti inviolate.
Ripresa di rigore e tutti contenti
La ripresa si apre ancora con Lauria che si divora un goal all'altezza del calcio di rigore. Il San Marino è più intraprendente rispetto ad inizio gara e risponde con Olcese che tutto solo calcia addosso a Zommers. È il preludio al vantaggio della squadra ospite che al 54' trova il rigore su fallo di Ricci su Baldazzi. Dagli undici metri si presenta Olcese che non sbaglia. Il Parma non ci sta e al 18' il portiere del San Marino salva il risultato su Baraye dopo una splendida azione partita da Melandri. Apolloni decide allora di cambiare gli uomini offensivi ed inserisce la punta Guazzo ed il giovane Mazzocchi per dare più vivacità alla manovra. Alla mezz'ora della ripresa il pareggio su calcio di rigore per una trattenuta di Loiodice su Messina. Corapi realizza spiazzando l'estremo difensore.
Il Parma sembra non accontentarsi e voler vincere la partita ma non porta ulteriore pericoli nell'area avversaria ed il match termina in parità.
Il sogno promozione si avvicina ancora di più
Il Parma si porta a 79 punti e mantiene i nove punti di vantaggio sull'Altovicentino che non va oltre il pareggio per due a due contro il Delta Rovigo. La salita in Lega Pro si avvicina ad ampie falcate a cinque giornate dal termine ed il prossimo appuntamento contro l'Imolese potrebbe essere decisivo per la questione promozione.
Il tabellino
PARMA – SAN MARINO 1-1
Marcatori: st 9′ Olcese rig., 33′ Corapi rig.
PARMA (4-3-1-2): Zommers; Messina, Cacioli, Benassi, Ricci; Lauria (9′ st Melandri), Miglietta, Corapi; Sereni (16′ st Mazzocchi); Musetti (20′ st Guazzo), Baraye.
A disp. Fall, Mulas, Dodi, Adorni, Rodriguez, Longobardi. All. Apolloni
SAN MARINO (4-3-3): Dini; Tola, Bova, Menini, Paolini; Magnanelli (1′ st Loiodice,), Buonocunto (49′ st Bagatini), Gambini; Baldazzi, Cicarevic (36′ st Braccini), Olcese.
A disp. Renzetti, Borghini, Giunchetti, Pierfederici, Stefanelli, Gagliardi. All. Medri
Arbitro: Pashuku di Albano Laziale
Ammoniti Buonocunto, Cacioli, Dini, Menini, Braccini e Tola.
Al "Braglia" il Sassuolo si impone per 3-1, in una partita nella quale gli uomini di Di Francesco hanno dominato dall'inizio alla fine. La freddezza, sotto misura, di Acerbi ha poi chiuso i conti.
di Andrea Melli Modena – Laddove tre stagioni fa si era preso la A, il Sassuolo fa proprio l'attesissimo derby del Braglia. Colorato di neroverde, dall'inizio alla fine, che mai ha avuto discussione. Solo l'orgoglio ha potuto contrappore il Carpi, nonostante una buona prima frazione di gioco: troppa la differenza palesata sul rettangolo verde. Per una notte ad un solo punto dal Milan, il Sassuolo si regala una classifica che nemmeno il più inguaribile degli ottimismi si sarebbe aspettato. Soffia quindi fortissimo sulle speranze di Europa League, la squadra di Di Francesco. Quella di Castori invece, dovrà trovare nelle prossime ed ultime sette gare linfa vitale per potersi salvare. Non semplice, ma di fronte a questo Sassuolo sarebbe servita un'impresa titanica. Poco da imputare a Gagliolo e compagni, se non una gestione approssimativa dopo il pari segnato proprio dallo stesso difensore centrale. Le danze, in precedenza, le aveva aperte Sansone, uomo del match d'andata. Gli sono bastati 4' per freddare Belec. "Tradito" da un erroraccio in disimpegno di Pasciuti in occasione del timbro di Defrel.
La freddezza, sotto misura, di Acerbi ha poi chiuso i conti. Li avrebbe potuti (ri)pareggiare Mancosu. Gli è mancata la glacialità. Quella di cui ha goduto il Sassuolo, che può continuare a festeggiare. E a sognare.
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