Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - SOMMARIO Anno 13 - n° 33 18 agosto 14
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SOMMARIO Anno 13 - n° 33 18 Agosto 14
1.1 editoriale Emergenza Ebola E Etica
2.1 salute Spellature e arrossamenti? Il fitoterapeuta consiglia,
4.1 frutta Crisi frutta estiva.
5.1 tornado modenese Tromba d'aria modenese. Le domande entro il 22 settembre
5.2 finanziamenti Dalle regione finanziamenti alle Cantine
6.1 lattiero caseario "Parmigiano Reggiano" in flessione
7.1 pera Pera di qualità. La scelta dell'OI Pera
7.2 vino "Casabella" raddoppia in sudamerica
8.1 frutta La posizione di Fedagri
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Rabboni: bene provvedimento annunciato da Ciolos, pur se tardivo. Ora però bisogna comprendere anche la produzione destinata alla Russia e meccanismi di ritiro diretti ed immediati.
Bologna - "Anche se tardivo il provvedimento di ritiro straordinario annunciato dal commissario europeo all'Agricoltura Ciolos va nella giusta direzione e riconosce l' estrema eccezionalità e gravità della congiuntura che ha colpito il settore della frutta estiva. Da questo punto di vista l'onorevole de Castro e il ministro Martina hanno svolto un ottimo lavoro assieme ai loro colleghi francesi e spagnoli. Giovedì prossimo é convocata una riunione a Bruxelles per la definizione degli aspetti tecnici e gestionali del provvedimento. Chiediamo a tutti di includere nel provvedimento la produzione ortofrutticola già destinata e respinta dalla Russia a seguito della ritorsione anti Ucraina voluta da Putin."
Così l'assessore regionale all'agricoltura dell'Emilia-Romagna Tiberio Rabboni commenta le misure straordinarie decise dalla Ue per far fronte alla grave crisi dei prezzi che ha colpito il settore ortofrutticolo. "Centinaia di autotreni sono bloccati alle frontiere o sulla via del ritorno – ha spiegato Rabboni - quella produzione si riverserà sui mercati europei acuendo ulteriormente una crisi di mercato senza precedenti. Bisogna convincere Ciolos e i suoi collaboratori che non ha alcun senso rinviare ad un secondo eventuale provvedimento la soluzione per questa produzione."
Rabboni chiede anche di "definire meccanismi di ritiro diretti ed immediati. Le indiscrezioni parlano della possibilità di un raddoppio dei ritiri previsti dall'Ocm destinabili alle persone indigenti ed in difficoltà. E' un'ottima idea sia per i produttori soci delle Organizzazioni di produttori che vedrebbero indennizzato il 100% del valore della produzione, sia per la popolazione in difficoltà economiche che potrebbe ricevere gratuitamente importanti quantità di derrate ortofrutticole."
L'assessore regionale emiliano-romgnolo sottolinea tuttavia che "per far funzionare questa tipologia di ritiri occorre la certezza del destinatario finale, cioè la certezza di soggetti no profit con vaste reti di relazioni con persone indigenti in grado di prendersi la responsabilità della distribuzione non commerciale del prodotto ritirato. Attualmente in Europa e nella stessa Italia una delle poche realtà dove il ritiro per indigenti funziona è l'Emilia-Romagna, grazie alla collaborazione tra Regione, OP, Caritas e Banco Alimentare. Tant'è che nella nostra regione negli ultimi due mesi i ritiri di ortofrutta per indigenti sono aumentati del 350% rispetto alla media degli ultimi anni. In altri termini prima di accettare esclusivamente questa tipologia di ritiro é indispensabile valutare la effettiva capacità del sistema di collocare in pochi giorni grandi quantità di prodotto deperibile ad altrettante grandi quantità di persone economicamente in difficoltà o comunque è indispensabile contemplare un piano straordinario nazionale di collocazione del prodotto ritirabile.".
(Fonte Regione Emilia Romagna - Bologna 12 agosto 2014)
Vino, in arrivo 3 milioni 852 mila euro per lo sviluppo delle cantine, dei punti vendita e del commercio elettronico. Il bando scade il 29 settembre. Rabboni: investimenti per continuare a crescere. Negli ultimi cinque anni +59% di export.
Bologna, 11 agosto 2014 --
- Nuove risorse dalla Regione per i vini dell'Emilia-Romagna. Si tratta di 3 milioni 852 mila euro per sostenere progetti di sviluppo delle aziende agricole e vitivinicole con attività di trasformazione e commercializzazione. Il termine per presentare le domande scade il 29 settembre.
"E' un ulteriore intervento a sostegno di un comparto che negli ultimi anni ha conosciuto un'evoluzione positiva – spiega l'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni – . Lo scorso anno l'export di vino emiliano-romagnolo è cresciuto del 9,8% e addirittura del 59,3% nel periodo 2013-2008, contro un dato nazionale del 37,2%. Uno stato di salute molto buono, determinato sia dagli investimenti sulla qualità che da quelli sull'export. Dal 2008 a oggi le risorse europee, statali e regionali per il settore vitivinicolo sono state superiori in Emilia-Romagna ai 200 milioni di euro e sono andate al rinnovo dei vigneti, alla modernizzazione delle cantine e alla promozione sui mercati esteri. Alle risorse pubbliche, naturalmente, si sono affiancate quelle private. Ora non bisogna rallentare. Per continuare a crescere bisogna continuare a investire sulla qualità e su nuovi mercati e consumatori".
Il bando per presentare le domande è stato approvato dalla giunta nella seduta del 14 luglio (delibera n. 1135). Si tratta di risorse dell'Ocm vino e i contributi vanno alla costruzione o ristrutturazione di immobili, l'acquisto di macchinari, impianti e attrezzature, la realizzazione di punti vendita diretta o di siti di e-commerce. Gli aiuti vanno dal 20% al 40% della spesa ammissibile. Gli investimenti proposti dovranno essere compresi tra i 20 mila e 1 milione di euro.
Le domande vanno presentate utilizzando il sistema operativo e la modulistica presenti sul sito di Agrea: http://agrea.regione.emilia-romagna.it.
Agricoltura - Tromba d'aria nel modenese: riconosciuto l'evento eccezionale. Le domande di aiuto entro il 22 settembre. Rabboni: "Un provvedimento che si affianca agli 80 milioni di euro già stanziati a luglio e a un sostegno in seguito alle grandinate del 30 aprile scorso".
Bologna, 14 agosto 2014 --
E' stata accolta la proposta della Regione Emilia-Romagna per il riconoscimento di evento eccezionale per la tromba d'aria che il 30 aprile 2014 ha interessato il modenese. Il relativo decreto del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 183 del 8 agosto 2014.
Le aziende che hanno subito danni alle strutture agricole e che si trovano all'interno delle aree individuate nei singoli fogli di mappa indicati nella delibera della Regione n. 872 del 17 giugno 2014(parte del territorio del comune di Nonantola), possono presentare domanda per gli aiuti previsti entro il 22 settembre 2014. La domanda deve essere presentata all'amministrazione provinciale di Modena.
Inoltre, a seguito delle forti grandinate verificatesi il 30 aprile 2014 per le quali non sussistono le condizioni per attivare interventi compensativi a parziale indennizzo dei danni subiti dalle coltivazioni in quanto assicurabili, è stata adottata su proposta della provincia di Modena una delibera di Giunta regionale (n. 874/2014). Con questa delibera si sono delimitate alcune aree del modenese relative ai comuni di Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Carpi, Cavezzo, Medolla, San Prospero e Soliera per l'attuazione di un trattamento di integrazione salariale dei lavoratori (legge 296/2006), valido anche per uno sgravio fiscale ai fini della produzione del reddito per le imprese agricole (Dpr n. 597/73).
"Il provvedimento relativo alla tromba d'aria – spiega l'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni - permetterà di accedere alle sia pur limitate risorse del Fondo di solidarietà nazionale. Si tratta di un ulteriore intervento a favore di un territorio particolarmente martoriato dalle avversità naturali e che, insieme a un sostegno in seguito alle forti grandinate di aprile, si aggiunge agli 80 milioni di euro già stanziati dalla Regione Emilia-Romagna con l'ordinanza del Commissario Errani di luglio, per il risarcimento dei danni alle attività economiche nei territori colpiti dall'alluvione del 2014, dalla tromba d'aria del 3 maggio 2013 e appunto dagli eccezionali eventi atmosferici dello scorso aprile".
Al momento della presentazione della richiesta di aiuto, l'azienda deve essere iscritta al Registro delle imprese della Camera di Commercio, nonché all´anagrafe delle aziende agricole della Regione Emilia-Romagna e avere il fascicolo aziendale validato, in modo da evitare di ripresentare la documentazione per i dati già presenti in anagrafe.
Per la presentazione della domanda è stato predisposto un apposito programma informatico. La domanda potrà essere presentata direttamente dall'azienda agricola o dai centri di assistenza autorizzati, in forma digitale o cartacea, utilizzando la modulistica predisposta dalla Regione Emilia-Romagna.
Info: http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/servizi-online/fai-da-te/sportello-agricoltore http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/servizi-online/servizi-per-gli-addetti
(Fonte Regione Emilia Romagna)
Dalla Regione Emilia Romagna 1 milione 625 mila euro per attivare finanziamenti per circa 108 milioni di euro.
Bologna, 30 luglio 2014 --
Credito a tasso agevolato per le aziende agricole dell'Emilia-Romagna grazie alla Regione che ha stanziato 1 milione 625 mila euro per abbattere il costo del denaro.
L'iniziativa, votata dalla Giunta regionale nell'ultima seduta su proposta dell'assessore all'Agricoltura Tiberio Rabboni, permetterà di attivare un volume complessivo di finanziamenti per circa 108 milioni di euro.
La riduzione del costo del denaro sarà fino a 1,50 punti percentuali rispetto ai tassi applicati normalmente dalle banche. Il programma operativo per l'annata agraria 2014-2015 è rivolto all'insieme delle imprese, senza distinzioni tra settori di produzione, attraverso la concessione di un aiuto de minimis sotto forma di concorso interesse sui prestiti di conduzione richiesti dagli agricoltori alle banche per il tramite degli Agrifidi, gli organismi di garanzia che operano in agricoltura.
Le imprese potranno presentare domanda al proprio istituto di credito e all'Organismo di Garanzia di appartenenza fino al 3 ottobre 2014.
L'importo massimo del prestito per azienda è di 150 mila euro ed è calcolato attraverso parametri quali le superfici coltivate, i capi allevati o le attività svolte. Si tratta di prestiti a breve termine con durata fino a 12 mesi per le spese che l'imprenditore agricolo deve anticipare per il completamento del ciclo produttivo-colturale, fino alla vendita dei prodotti. Sono ammesse le imprese che presentano richieste non inferiori a 6 mila euro. Oltre all'abbattimento del tasso di interesse di 1,5 punti percentuali, i prestiti potranno contare sulla garanzia offerta, con capitali propri, dagli Agrifidi nonché sulle condizioni di favore ricomprese all'interno delle convenzioni che gli stessi Agrifidi hanno stipulato con gli istituti bancari.
"Con questo stanziamento deciso dalla Giunta dopo la recente variazione del bilancio 2014 continuiamo il nostro impegno a fianco delle imprese agricole per contrastare la stretta creditizia – spiega l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni – Dal 2008 ad oggi abbiamo destinato oltre 10,2 milioni di euro all'abbattimento del tasso di interesse del credito d'esercizio ed attivato finanziamenti bancari alle imprese agricole per oltre 624 milioni di euro. Anche questa volta abbiamo deciso di riservare una priorità alle aziende agricole condotte da giovani imprenditori, under 40, a quelle che nel corso della precedente campagna agraria hanno già contratto prestito di conduzione in regime de minimis così come a quelle che operano in un'area svantaggiata".
Per informazioni vai alla pagina: Interventi sul credito a breve termine in regime "de minimis".
(Fonte Regione Emilia Romagna 30 luglio 2014)
Alluvione 2014 e tromba d'aria 2013 - modifiche e integrazioni all'ordinanza 2/2014 relativa ai contributi ai privati per beni immobili, mobili e mobili registrati.
Bologna, 24.07.2014 -
Prorogata al prossimo 8 agosto la scadenza per presentare le domande di contributo, raccordato il testo con le disposizioni dell'ordinanza commissariale relativa alle attività produttive, recepite alcune osservazioni proposte dai Comuni e dalle Province in sede di Comitato istituzionale. Sono queste alcune delle novità introdotte dall'ordinanza, la numero 8 del 24 luglio 2014, che modifica ed integra la disciplina dei criteri, delle modalità ed i termini per la concessione di contributi per gli interventi di ripristino della funzionalità degli immobili ad uso abitativo nei comuni colpiti dalla recente alluvione di gennaio 2014 e dalla tromba d'aria del 3 maggio 2013.
Ad oggi ammontano al 60% del totale previsto le domande di contributo già presentate dai cittadini nei comuni colpiti dall'alluvione di gennaio 2014 e dalla tromba d'aria del maggio 2013 ai sensi della direttiva approvata con ordinanza 2 del 5 giugno scorso. Le modifiche e le integrazioni apportate alla direttiva disciplinano, ampliandole, casistiche precedentemente non contemplate o comunque non esaurientemente regolate, mentre non è stata cambiata la modulistica per presentare la domanda di contributo ed i successivi modelli riepilogativi di spesa per i quali i cittadini possono pertanto continuare ad usare quelli approvati con la precedente ordinanza.
«Stiamo affinando sempre più gli strumenti per rispondere ai cittadini e alle imprese. Questa ordinanza, come le altre, è anche – ha sottolineato l'assessore regionale alle Attività produttive Luciano Vecchi – il frutto del contributo dei sindaci, dei tecnici e della cittadinanza per accogliere le esigenze e le aspettative di imprese e cittadini colpiti dall'alluvione e dalle trombe d'aria».
Su richiesta dei sindaci sono state apportate alcune proroghe rispetto ai tempi e alle scadenze fino ad oggi in vigore. Il termine ultimo per la presentazione delle domande di contributo è prorogata dal 31 luglio all'8 agosto. La scadenza entro cui sostenere le spese per la riparazione o l'acquisto di beni mobili equivalenti a quelli distrutti o danneggiati è prorogata al 30 giugno 2015 allineandola quindi con il termine previsto per la fine lavori degli interventi di ripristino dei beni immobili. La spesa per la riparazione o il riacquisto di beni mobili registrati è prorogata al 31 dicembre 2014.
La domanda di contributo deve essere obbligatoriamente presentata completa in tutte le sue parti entro l'8 agosto mentre le documentazioni delle spese ammissibili devono essere fornite in originale ai comuni anche successivamente e comunque non oltre i termini previsti dalla direttiva stessa.
Tra altre modifiche introdotte è stato chiarito l'iter per la richiesta di contributi in caso di abitazioni principali danneggiate, di agricoltori o imprenditori. Limitatamente all'abitazione principale, i soggetti che hanno segnalato i relativi danni mediante le schede previste per le attività produttive (schede C) e l'agricoltura (schede D), devono presentare domanda ai sensi della presente direttiva a condizione che l'abitazione non sia collegata strutturalmente o ubicata in immobili ad uso produttivo. In quest'ultimo caso la domanda va presentata congiuntamente a quella relativa all'attività produttiva e segue modalità e tempi disciplinati dall'ordinanza 6/2014.
Tutte le documentazioni delle spese ammissibili sono liquidabili da parte dei Comuni solo se giustificate da fatture, ricevute fiscali o altri documenti intestati al beneficiario che ha presentato domanda di contributo. Per i beni immobili, nel caso i danni segnalati in sede di ricognizione siano stati superiori ai 15 mila euro, occorre presentare contestualmente alla domanda perizia asseverata. Per i beni mobili registrati, in caso di distruzione o danno non riparabile deve essere presentato il certificato di rottamazione.
Devono presentare domanda di contributo: i proprietari delle abitazioni danneggiate; l'amministratore condominiale o un condomino delegato dagli altri condomini; i proprietari dei beni mobili ubicati in abitazioni danneggiate; i proprietari dei beni mobili registrati.
Altre modifiche e integrazioni sono state introdotte relativamente a situazioni particolari quali i casi riguardanti: le abitazioni danneggiate dall'alluvione o dalla tromba d'aria e già dichiarate inagibili in conseguenza del sisma del maggio 2012; il decesso del proprietario dei beni distrutti e/o danneggiati successivamente alla presentazione della scheda di segnalazione dei danni o della domanda di contributo; la definizione di pertinenze; i casi di autoveicoli per i quali non sia disponibile la quotazione Eurotax, la non cumulabilità dei contributi con le detrazioni di imposta.
(Regione Emilia Romagna - 24 luglio 2014)
La legge promuove e sostiene: rassegne, festival e altri eventi; la ricerca ma anche la raccolta, la catalogazione, la conservazione e la valorizzazione della documentazione cinematografica e audiovisiva. Non manca il sostegno a progetti di alfabetizzazione del pubblico e alla diffusione di opere cinematografiche e audiovisive di particolare interesse culturale e di interesse regionale.
Parma, 25 luglio 2014 -
La creazione di un vero e proprio "distretto diffuso" del cinema, di nuovi strumenti per sviluppare opportunità imprenditoriali per la crescita ed il consolidamento di tutta la filiera dell'audiovisivo, l'istituzione di un Film Fund, il potenziamento della Film Commission regionale, con compiti di coordinamento delle iniziative regionali oltre che di attrazione delle produzioni sul territorio. Sono questi i principali obiettivi della nuova legge "Norme in materia di cinema e audiovisivo", approvata dall'Assemblea legislativa il 22 luglio scorso, in cui la Regione Emilia-Romagna promuove, sostiene e valorizza, in un programma triennale, le attività cinematografiche ed audiovisive, riconoscendole come importante strumento per la crescita culturale, sociale ed economica del territorio. Una legge che sarà sostenuta con 2 milioni e mezzo circa di euro all'anno: poco più di un milione di euro già oggi destinati al settore da altri capitoli di bilancio; da risorse conferite alla Regione dallo Stato e dall'Unione Europea dalla nuova programmazione 2014-2020 (circa 1 milione di euro l'anno per 6 anni, grazie ai fondi strutturali Fesr delle Attività Produttive, e altre risorse dai fondi FSE della Formazione professionale e dai programmi Media del Creative Europe).
"Sono molto orgoglioso di aver portato a termine questa legge sul cinema e il settore audiovisivo – ha detto l'assessore regionale Massimo Mezzetti - . Una legge molto attesa dagli operatori del settore e costruita in modo partecipato assieme a loro". "Significativa - ha aggiunto - è stata anche l'approvazione all'unanimità ( solo due astenuti) da parte dell'Assemblea legislativa, che ha recepito in modo trasversale l'importanza e il valore del provvedimento".
"Quattro anni fa, all'inizio del mio mandato, assunsi l'impegno in un incontro con tutti gli operatori del settore, di istituire anche in Emilia Romagna un Film Fund - ha riferito Mezzetti - e il mio mandato si conclude con un ultimo atto che lo istituisce, allargando i suoi orizzonti ed obiettivi". "E questo è stato realizzato- ha aggiunto - in una logica di rete che ha coinvolto quattro assessorati regionali ( Cultura, Attività Produttive, Turismo, Lavoro e Formazione ) e che si basa sull'idea di valorizzare e sostenere tutta la filiera produttiva: con la formazione degli addetti (non solo artistici ma anche di maestranze e tecnici), con l'obiettivo di creare, con l'attrazione delle produzioni, più imprese e più occupazione per i giovani nel nostro territorio".
"Si tratta anche di una legge pilota, la cui modalità partecipata puo' essere utilizzata per avviare altri percorsi simili, come quello della filiera produttiva e artistica nel settore della musica".
L'Assessore ha anche ribadito che l'industria creativa e culturale è già una realtà importante in Emilia-Romagna, che corrisponde al 5% del prodotto interno lordo, con 78 mila addetti e 32 mila imprese ( secondo una ricerca dell'Ervet del 2010).
"Usciremo dalla crisi in avanti - ha concluso l'Assessore – se avremo la lungimiranza di far crescere, di affiancare al settore manifatturiero tradizionale anche le produzioni all'avanguardia e che applicano le nuove tecnologie come ci indica l'Unione Europea: economia dell'ambiente, economia della salute e del welfare, economia della cultura e della creatività. "Infine - ha concluso Mezzetti - seppure in ordinaria amministrazione – non staremo con le mani in mano ma istruiremo il Piano triennale dello spettacolo, che rende operativa la legge, per consegnarlo poi alla nuova Giunta".
Erano presenti alla conferenza stampa il consigliere Thomas Casadei , relatore della legge in Assemblea Legislativa, direttori di festival e rassegne e di associazioni di settore. Erano presenti anche i rappresentanti di Agis, Anec e Fice Emilia-Romagna che hanno espresso soddisfazione per la nuova legge regionale sul cinema auspicando che con questo intervento normativo tutta la filiera cinematografica possa avere nuove opportunità di crescita e sviluppo.
I contenuti della legge
In particolare la legge promuove e sostiene: rassegne, festival e altri eventi, in grado ad accrescere e qualificare la conoscenza e la capacità critica da parte del pubblico; la ricerca ma anche la raccolta, la catalogazione, la conservazione e la valorizzazione della documentazione cinematografica e audiovisiva. Non manca il sostegno a progetti di alfabetizzazione del pubblico e alla diffusione di opere cinematografiche e audiovisive di particolare interesse culturale e di interesse regionale.
La Regione, sostiene poi la crescita e il rafforzamento competitivo del settore multimediale, con lo sviluppo dell'imprenditorialità, in particolare giovanile, lungo tutta la filiera produttiva, attraverso la formazione professionale di addetti funzionali allo sviluppo del settore e anche con l'apporto di nuovi modelli e concetti di impresa, la creazione di reti di imprese e di luoghi di aggregazione imprenditoriale nelle città. Importante sostegno anche alla ricerca, all'innovazione tecnologica, con l'utilizzo delle tecnologie digitali a supporto dei processi creativi, della produzione, distribuzione e conservazione dei contenuti e delle opere.
Il sostegno della Regione andrà anche ad attrarre investimenti produttivi per l'insediamento di imprese e all'offerta di nuove opportunità occupazionali e professionali ed infine alla promozione internazionale e allo sviluppo di partenariati internazionali.
La Regione supporta anche l'esercizio cinematografico, con l'obiettivo di qualificare e diversificare l'offerta. Per favorire la funzione di aggregazione sociale esercitata dalle sale cinematografiche, in particolare nei centri storici e nelle aree svantaggiate, sostiene specifici progetti volti a migliorare, accrescere e diversificare l'offerta di servizi e di produzioni culturali, nell'ambito della programmazione cinematografica. La Regione sostiene le sale d'essai, riconosciute ai sensi della normativa statale, ed i circuiti relativi al piccolo esercizio cinematografico.
L'Emilia–Romagna Film Commission nell'ambito della legge ha il compito di attrarre le produzioni cinematografiche e audiovisive nazionali e straniere, con l'offerta di servizi di supporto e facilitazioni logistiche e organizzative, in collaborazione con gli enti locali e i soggetti pubblici e privati del territorio. Si occupa inoltre di promozione e strategie di comunicazione riguardanti il territorio regionale e di iniziative per la promozione degli autori e della produzione cinematografica e audiovisiva, con particolare attenzione ai giovani.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Alluvione 2014 e tromba d'aria 2013: modifiche e integrazioni all'ordinanza 2/2014 relativa ai contributi ai privati per beni immobili, mobili e mobili registrati. Prorogata al prossimo 8 agosto la scadenza per presentare le domande di contributo da parte dei cittadini dei comuni dell'Emilia-Romagna colpiti dalle avversità atmosferiche.
Modena, 25 luglio 2014 -
Prorogata al prossimo 8 agosto la scadenza per presentare le domande di contributo, raccordato il testo con le disposizioni dell'ordinanza commissariale relativa alle attività produttive, recepite alcune osservazioni proposte dai Comuni e dalle Province in sede di Comitato istituzionale. Sono queste alcune delle novità introdotte dall'ordinanza, la numero 8 del 24 luglio 2014, che modifica ed integra la disciplina dei criteri, delle modalità ed i termini per la concessione di contributi per gli interventi di ripristino della funzionalità degli immobili ad uso abitativo nei comuni colpiti dalla recente alluvione di gennaio 2014 e dalla tromba d'aria del 3 maggio 2013.
Ad oggi ammontano al 60% del totale previsto le domande di contributo già presentate dai cittadini nei comuni colpiti dall'alluvione di gennaio 2014 e dalla tromba d'aria del maggio 2013 ai sensi della direttiva approvata con ordinanza 2 del 5 giugno scorso. Le modifiche e le integrazioni apportate alla direttiva disciplinano, ampliandole, casistiche precedentemente non contemplate o comunque non esaurientemente regolate, mentre non è stata cambiata la modulistica per presentare la domanda di contributo ed i successivi modelli riepilogativi di spesa per i quali i cittadini possono pertanto continuare ad usare quelli approvati con la precedente ordinanza.
«Stiamo affinando sempre più gli strumenti per rispondere ai cittadini e alle imprese. Questa ordinanza, come le altre, è anche – ha sottolineato l'assessore regionale alle Attività produttive Luciano Vecchi – il frutto del contributo dei sindaci, dei tecnici e della cittadinanza per accogliere le esigenze e le aspettative di imprese e cittadini colpiti dall'alluvione e dalle trombe d'aria».
Proroghe e nuove scadenze
Su richiesta dei sindaci sono state apportate alcune proroghe rispetto ai tempi e alle scadenze fino ad oggi in vigore. Il termine ultimo per la presentazione delle domande di contributo è prorogata dal 31 luglio all'8 agosto. La scadenza entro cui sostenere le spese per la riparazione o l'acquisto di beni mobili equivalenti a quelli distrutti o danneggiati è prorogata al 30 giugno 2015 allineandola quindi con il termine previsto per la fine lavori degli interventi di ripristino dei beni immobili. La spesa per la riparazione o il riacquisto di beni mobili registrati è prorogata al 31 dicembre 2014.
La domanda di contributo deve essere obbligatoriamente presentata completa in tutte le sue parti entro l'8 agosto mentre le documentazioni delle spese ammissibili devono essere fornite in originale ai comuni anche successivamente e comunque non oltre i termini previsti dalla direttiva stessa.
Tra altre modifiche introdotte è stato chiarito l'iter per la richiesta di contributi in caso di abitazioni principali danneggiate, di agricoltori o imprenditori. Limitatamente all'abitazione principale, i soggetti che hanno segnalato i relativi danni mediante le schede previste per le attività produttive (schede C) e l'agricoltura (schede D), devono presentare domanda ai sensi della presente direttiva a condizione che l'abitazione non sia collegata strutturalmente o ubicata in immobili ad uso produttivo. In quest'ultimo caso la domanda va presentata congiuntamente a quella relativa all'attività produttiva e segue modalità e tempi disciplinati dall'ordinanza 6/2014.
Tutte le documentazioni delle spese ammissibili sono liquidabili da parte dei Comuni solo se giustificate da fatture, ricevute fiscali o altri documenti intestati al beneficiario che ha presentato domanda di contributo. Per i beni immobili, nel caso i danni segnalati in sede di ricognizione siano stati superiori ai 15 mila euro, occorre presentare contestualmente alla domanda perizia asseverata. Per i beni mobili registrati, in caso di distruzione o danno non riparabile deve essere presentato il certificato di rottamazione.
Devono presentare domanda di contributo
I proprietari delle abitazioni danneggiate; l'amministratore condominiale o un condomino delegato dagli altri condomini; i proprietari dei beni mobili ubicati in abitazioni danneggiate; i proprietari dei beni mobili registrati.
Altre modifiche e integrazioni sono state introdotte relativamente a situazioni particolari quali i casi riguardanti: le abitazioni danneggiate dall'alluvione o dalla tromba d'aria e già dichiarate inagibili in conseguenza del sisma del maggio 2012; il decesso del proprietario dei beni distrutti e/o danneggiati successivamente alla presentazione della scheda di segnalazione dei danni o della domanda di contributo; la definizione di pertinenze; i casi di autoveicoli per i quali non sia disponibile la quotazione Eurotax, la non cumulabilità dei contributi con le detrazioni di imposta.
(Fonte: Regione Emilia Romagna)
Vasco Errani ha ricordato le ragioni che hanno motivato la sua scelta di dimettersi e il percorso del lavoro svolto in questi anni -
Parma, 23 luglio 2014 -
"Siamo ciò che abbiamo fatto, le azioni concrete, i risultati e ovviamente anche i limiti. L'Emilia-Romagna è una grande regione, che ha saputo distinguersi nei sentimenti e nelle scelte". È uno dei passaggi del saluto che il presidente Vasco Errani ha portato in occasione dell'ultima seduta dell'Assemblea legislativa, annunciando che consegnerà oggi stesso alla presidente dell'Assemblea la lettera di dimissioni, che avranno effetto da domani.
Errani ha ricordato le ragioni che hanno motivato la sua scelta di dimettersi - da presidente della Regione e da ogni altro incarico - resa nota subito dopo la sentenza della Corte d'Appello. "Ho voluto distinguere con nettezza e senza incertezza tra me e le istituzioni. È stata una scelta ferma, convinta e meditata, che non ho mai messo in discussione, perché per me sopra ogni altra cosa viene l'istituzione. Se avessi fatto diversamente, non avrei corrisposto alla mia idea di politica e di governo".
"In questa vicenda - ha affermato - sono in ballo l'onore, l'onestà e la trasparenza, che considero prerequisiti essenziali per chi fa politica". Quindi ha rivendicato la correttezza del proprio operato, confidando che emergerà a conclusione del processo giudiziario in Cassazione. "Ho sempre espresso - ha aggiunto - pieno rispetto e fiducia nella magistratura e nella giustizia e così continuerò a fare, senza se e senza ma: questa era la mia intenzione quando inviai la relazione, e in questi difficili mesi non ho mai pensato né dichiarato qualcosa di diverso".
Riformismo e innovazione
"Non esiste un modello Emilia-Romagna - ha proseguito - né tanto meno un modello Errani, esiste invece una regione, la nostra, che è una grande regione con una grande anima. La retorica del modello è statica, ferma, rigida, guarda indietro e non avanti, invece governare significa promuovere un cambiamento permanente, ed è ciò che abbiamo cercato di fare in questi anni. I risultati ottenuti non sono mai stati frutto del lavoro di un uomo solo, ma di tutte le persone e le capacità che costituiscono la vera ricchezza della nostra terra. Una terra che sono certo saprà essere all'altezza delle molteplici sfide che ha davanti".
Le sfide (da quella digitale alla trasformazione ecologica, ai cambiamenti demografici e antropologici), dovranno essere portate avanti attraverso l'innovazione e il riformismo: "Un riformismo, lo ricordo con orgoglio, che è nato proprio in questa terra, con la cooperazione: quando due falegnami si sono messi a lavorare insieme non erano mossi soltanto da un bisogno materiale, ma da un'idea più alta del lavoro, capace di guardare in prospettiva futura".
Il bilancio delle cose fatte
Ascolto, dialogo, confronto; non mediazione fine a se stessa ma decisioni assunte per costruire una sintesi, che non può mai rappresentare un interesse di parte: "Questo - ha detto Errani - è ciò che ho imparato nei lunghi anni da presidente e ciò che, assieme ai miei assessori, ho utilizzato come metodo di lavoro. E sintesi è qualcosa che spinge tutti noi ad essere migliori di ciò che siamo e di ciò che pensiamo".
Lavoro, ambiente, messa in sicurezza del territorio, gestione del terremoto e ricostruzione, formazione, sanità: durante il suo intervento il presidente ha ripercorso ciò che è stato fatto durante il mandato. "In questi anni abbiamo salvato migliaia e migliaia di posti di lavoro ed evitato che la crisi economica si trasformasse in una crisi sociale devastante. Dobbiamo esserne orgogliosi. Abbiamo cambiato la formazione, scegliendo la traiettoria più ambiziosa, quella dell'alta formazione: la nostra è la regione dei politecnici, poli d'eccellenza a livello nazionale. Poi la sanità: se oggi abbiamo un sistema sanitario nazionale universalistico è un grande merito di questa regione, perché il patto della salute è nato qui, per cercare di cambiare il modo di governare la sanità in Italia. Chi dice che siamo la regione dei servizi sociali e pubblici sbaglia, siamo la regione dove il welfare è di comunità, un sistema integrato che ha come unico obiettivo quello di dare servizi di alta qualità alle persone".
Errani ha ricordato anche i provvedimenti adottati per la competitività delle imprese e la trasformazione ecologica e tecnologica dell'economia. Poi la gestione del terremoto: "Abbiamo tracciato una strada nuova per l'Italia per la trasparenza, la lotta contro il crimine organizzato e il metodo di lavoro. Quando il percorso sarà ultimato, potrò unirmi come cittadino alla valutazione che si farà: cioè che abbiamo ricostruito il territorio meglio di come era prima del sisma del 2012. C'è ancora tanto da fare, ma la mia scelta di dimettermi non farà perdere nemmeno un giorno di lavoro". Avere un nuovo commissario, che sarà nominato dal Governo, "non costituirà un problema, perché non c'è mai stato un uomo solo al comando e tutto è stato fatto assieme ai sindaci, alle amministrazioni, ai dirigenti, ai tecnici, ai professionisti, ai volontari, che voglio ringraziare ancora una volta".
Ha poi ricordato come le classifiche condotte a livello nazionale e internazionale (ad esempio da Ue, Ocse, Oms) collochino sempre l'Emilia-Romagna tra i primi posti. "Dati che sono di conforto al nostro operato e confermano che l'Emilia-Romagna non è in crisi e saprà affrontare le sfide che l'attendono, a partire da quella delle riforme istituzionali. Dovrà essere una Regione capace di federare territori, comunità, dinamiche sociali. Partendo dalle Unioni comunali, dalle aree vaste, dalla città metropolitana per creare un sistema integrato in grado di superare la logica della divisione territoriale e di avere la forza di competere nel mondo globalizzato. Questa regione saprà farlo, e anticipare di qualche mese le elezioni non costituirà un problema".
Ringraziamenti
"Ringrazio tutti gli uomini e le donne della politica, delle istituzioni e della società per il dialogo sincero e schietto che in questi anni abbiamo realizzato e per le testimonianze di stima, affetto e umanità ricevute in questi giorni di dolore e amarezza. Un'umanità che ho sentito viva intorno a me e intorno a noi, e che ho interpretato come il frutto dell'esperienza fatta. Ho visto riconosciuto e apprezzato il mio modo di intendere la politica e il servizio alle istituzioni. Per questo dico che non avrò mai nostalgia di una poltrona, perché il valore di una persona non sta in ciò che fa, ma in ciò che è".
Errani ha ringraziato il Governo per il lavoro compiuto per il terremoto e l'alluvione e durante il percorso di riforme istituzionali; i prefetti, gli organi dello stato, i sindaci, le autorità religiose, i giornalisti; i colleghi della Giunta "ai quali - ha ricordato - non ho mai fatto tanti complimenti, perché penso che per un amministratore il problema più importante sia quello che ha davanti, non quello che ha già risolto".
Poi ha ringraziato i consiglieri regionali "per la collaborazione e il senso di responsabilità che hanno dimostrato, al di là delle appartenenze politiche, scegliendo di approvare in questi giorni atti molto importanti per l'intera comunità". Un pensiero è stato rivolto anche ai collaboratori regionali, "che ogni giorno si impegnano per la cosa pubblica e il bene comune".
Il passaggio finale è stato dedicato alla pace: "Ciò che sta accadendo in Ucraina e in Medio Oriente è grave e pericoloso. Occorre l'iniziativa di tutti, dei Governi, dell'Europa, del mondo, degli organismi internazionali, di tutti gli uomini e le donne di buona volontà per fermare le armi".
Poi le parole conclusive rivolte ai cittadini dell'Emilia-Romagna: "Grazie a tutti e a tutte voi, per avermi consentito di fare una straordinaria esperienza, ben al di là delle mie personali capacità. Un'esperienza di cui sarò sempre orgoglioso e riconoscente. Grazie di cuore e con il cuore. Lavorerò sempre, non importa da dove, per il bene comune". /EC
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Rabboni: "l'Emilia-Romagna è stata la prima regione italiana per l'export dell'agroalimentare, superando la Lombardia".
Bologna – 16 Luglio 2014 –
L'Assemblea legislativa ha approvato a maggioranza il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 dell'Emilia-Romagna in attuazione del Reg. (CE) 1305/2013. La proposta, nei sette anni, potrà contare su una dotazione di risorse per un miliardo e 190 milioni di euro. Le risorse: 513 milioni provengono dall'Europa; 474 milioni dallo Stato e 203 milioni dalla Regione (che raddoppiano rispetto all'anno precedente).
Tra le priorità: la competitività delle imprese con l'obiettivo di aumentare e stabilizzare la reddittività (544,6 milioni); l'ambiente (526 milioni per ridurre l'impatto delle attività agricole e sostenere la produzione biologica integrata), i giovani (130 milioni per l'insediamento di nuove imprese agricole) e lo sviluppo dei territori e delle zone rurali più fragili. Quest'ultima priorità è finalizzata a contrastare l'abbandono e il dissesto idrogeologico dei territori. Al suo interno, previsto un finanziamento regionale di 26 milioni per aumentare la dotazione di servizi socio-assistenziali nei territori.
L'assessore all'Agricoltura, Tiberio Rabboni, è tornato a sottolineare il rilievo economico, sociale e politico di questo atto di programmazione per un "settore leader in Italia e in Europa". Nel 2013 - ha ricordato- "l'Emilia-Romagna è stata la prima regione italiana per l'export dell'agroalimentare, superando la Lombardia". Il comparto, in crescita dal 2008, "ha una funzione antirecessiva e vogliamo contribuire ad una ulteriore crescita e ad un miglioramento della capacità di competere e della redditività. Riassunto in numeri, il programma- ha ricordato l'assessore- finanzierà circa 10 mila progetti di investimento da parte di imprese agricole, e poi sono previsti interventi formativi e consulenze tecniche per circa 29 mila destinatari. Mentre sono 200 mila gli ettari di terreno su cui ci saranno azioni di miglioramento ambientale". (Fonte Regione Emilia Romagna)
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