Venerdì, 02 Maggio 2014 13:42

Tornado a Nonantola: “Maniche rimboccate da subito. Non possiamo permetterci stop lavorativi” In evidenza

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Confesercenti ha raccolto la testimonianza di un imprenditore colpito. Ferma volontà di andare avanti malgrado i danni -

 

Modena, 2 maggio 2014 -

È sicuramente difficile da dimenticare la forza devastante del tornado, quando lo si vive sulla propria pelle. Il vento vorticoso che travolge e devasta tutto quello che trova sul proprio cammino, che entra ovunque, che ‘invade il lavoro’ e poi la pioggia e la grandine. Devastando in alcuni casi una vita di sacrifici. Lo sconforto e la disperazione dei primi momenti lasciano spazio immediatamente alla voglia di reagire, di salvare tutto il possibile. Poco importa se tocca sacrificare anche i giorni festivi e le notti. Quel che ha prevalso è stato - come già nel passato recente di sisma e alluvione per altri - pensare come ripartire. Dopo un nuovo disastro, il tornando che mercoledì 30 aprile ha colpito la zona di Nonantola e Castelfranco Emilia.

Li racconta un imprenditore quegli attimi brevi ma indelebili. Confesercenti che ha raccolto la sua storia, non manca di esprimere la propria solidarietà e vicinanza quanti colpiti da questo ennesimo disastro. Ribadendo, la necessità di misure di sostegno adeguate alle imprese del territorio modenese dato l’eccezionale combinarsi in meno di due anni di eventi tanto tragici quanto catastrofici, “Caso unico nel panorama nazionale”, afferma l’Associazione.

 

Andrea Salmi rid

 

“In azienda anche stanotte – parte dalla fine Andrea Salmi, imprenditore associato a Confesercenti e titolare di un ingrosso a Nonantola, con riferimento a quella appena trascorsa tra l’1 e il 2 maggio – a causa di un forte temporale con grandine che si è abbattuto sulla zona. Mancando i lucernai al soffitto abbiamo cercato di tamponare e coprire come meglio abbiamo potuto, per evitare nuovi danni”. Ma poi i ricordi vanno a mercoledì pomeriggio scorso il 30 aprile: “Improvviso e devastante il tornado ha scardinato piegandoli portoni metallici di diversi quintali, sbriciolando parte del tetto, mandando in frantumi le finestre e distruggendo i lucernai. All’interno del capannone volava di tutto compresi i detriti delle tegole. Al termine è iniziato a piovere e grandinare in modo battente per quasi 10 minuti e di conseguenza la situazione rischiava di peggiorare ulteriormente: trattiamo generi alimentari deperibili, abbiamo celle frigorifero e il combinarsi di acqua, vento e polvere insieme infiltrandosi nei macchinari come nei pannelli elettrici avrebbe potuto compromettere seriamente la nostra attività. Prontamente siamo intervenuti disattivando la corrente elettrica e coprendo ogni cosa. Al termine la costatazione che nessuno tra soci, dipendenti e collaboratori s’era fatto male e che alla riattivazione della corrente tutto o quasi funzionava sono stati elementi positivi. Parte della merce però è risultata infiltrata e danneggiata dall’acqua e siamo stati costretti a buttarla; i lucernai come le finestre sono da ripristinare: non ci sono più; mentre i portoni sono da cambiare completamente perché del tutto danneggiati. La conta dei danni approssimativamente ammonta per ora intorno ai 50mila euro. Fermo restando che finché il soffitto non avrà copertura adeguata in caso di pioggia toccherà arrangiarsi e venire anche la notte. Nonostante tutto ciò abbiamo lavorato incessantemente, rimboccandoci le maniche da subito compreso il primo maggio. Non possiamo permetterci di fermare l’attività”.     

 

(Fonte: ufficio stampa Confeserecenti Modena)

 

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