Il caldo di questi giorni non allenta la presa e i contagi continuano a mostrare un trend in costante crescita: due fattori che hanno un impatto sulle persone fragili, in particolare anziane.
Nelle due settimane comprese tra l’11 e il 24 luglio, sono state 89 le persone con più di 75 anni positive al Covid che si sono rivolte al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Parma quando nello stesso periodo dello scorso anno erano state solo 18.
Di queste 89 persone la stragrande maggioranza ha comportato un ricovero in un reparto dedicato (60 contro le 13 dello scorso anno), in particolare al padiglione Barbieri. A fronte di un leggero aumento degli accessi al Pronto soccorso, sono gli accessi di persone fragili con pluripatologie e positive al Covid a determinare il rialzo più consistente.
Ad oggi sono 130 i pazienti positivi ricoverati al Maggiore di cui 96 al padiglione Barbieri nei reparti dedicati al primo e terzo piano della struttura, 5 in sub-intensiva, 15 in Clinica pneumologica, 12 in Malattie infettive oltre a 2 pazienti nei percorsi Covid in pediatria e in ostetricia. Quando 2 settimane fa, 11 luglio, erano 107 i pazienti positivi ricoverati al Maggiore di cui 61 al Barbieri.
Per fronteggiare l’ondata estiva dell’epidemia l’Azienda Ospedaliero-Universitaria ha deciso di destinare un reparto di degenza ordinaria del secondo piano del Barbieri con 16 posti letto per pazienti positivi al Covid.
“Il Covid sta colpendo tutti, ma nelle persone anziane aggrava delle patologie di fondo già debilitanti, è la goccia che fa traboccare il vaso – spiega la direttrice del dipartimento geriatrico riabilitativo Tiziana Meschi – Inoltre stiamo riscontrando che tra i pazienti che ricoveriamo ci sono anziani non vaccinati nemmeno con prima dose”.
“Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno ci troviamo di fronte ad una situazione particolare – ha dichiarato il direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Nunziata D’Abbiero - dovuta in parte al caldo che accentua le difficoltà di salute delle persone fragili e ad un incremento dell’accesso di pazienti fragili polipatologici e positivi al Covid al nostro Pronto Soccorso”.
“Ci tengo a precisare – ha aggiunto D’Abbiero – che comunque in area medico internistica non abbiamo ridotto posti letto e, anzi, stiamo riconvertendo alcuni reparti per pazienti fragili che necessitano di percorsi dedicati. Questo grazie al personale medico, infermieristico, tecnico e assistenziale al quale va tutta la mia gratitudine per lo spirito di servizio che sta dimostrando”.
“Ribadiamo però che il primo riferimento per i problemi di salute è il Medico di Medicina Generale che meglio di chiunque altro conosce i propri pazienti e che può attivare per loro i percorsi di cura più adatti e appropriati”.