Lunedì, 28 Settembre 2020 11:51

Un intervento documentato in meno di 60 casi in tutto il mondo, svolto a Modena per la prima volta In evidenza

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Paziente già operato di chirurgia bariatrica evita un altro intervento grazie alle nuove tecniche eco endoscopiche eseguite a Baggiovara presso la Sala ibrida. 
L’uomo, ricoverato per calcolosi biliare, ha evitato la chirurgia tradizionale.

Un paziente di 56 anni ha evitato un intervento chirurgico tradizionale ed è stato trattato con tecnica endoscopica, in Sala Ibrida, all’Ospedale di Baggiovara per curare una calcolosi del coledoco. Il paziente sta bene e ha evitato una procedura chirurgica più complessa e con tempi di recupero più lunghi.

La particolarità del caso – ha spiegato la dottoressa Rita Conigliaro, Direttore della Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ospedale Civile – consisteva nel fatto che il paziente, che era stato ricoverato presso la Medicina d’Urgenza del Policlinico, diretta dal dottor Antonio Luciani, per colica biliare a fine luglio, era stato in precedenza sottoposto ad un intervento di “by-pass gastrico” per grave obesità. Questo tipo di intervento però, altera l’anatomia delle prime vie digestive e rende impossibile l’usuale accesso alle vie biliari per via endoscopica. Per questo motivo, in tali casi è quindi generalmente utilizzato l’intervento chirurgico tradizionale. A Modena, però, abbiamo a disposizione una buona competenza endoscopica ed ecoendoscopica che ci ha consentito di tentare un intervento documentato ad oggi solo in una sessantina di casi in tutto il mondo.

Perché la Sala Ibrida? Perché è per definizione una sala progettata per interventi multidisciplinari, che quindi è adatta a questo tipo di procedure dal momento che consente la presenza e l’alternanza in sala di più equipe. La procedura consiste nella creazione, per via ecoendoguidata, di un passaggio temporaneo fra il moncone gastrico e la parte di stomaco “esclusa” dall'intervento di by-pass, mediante il posizionamento di una protesi metallica. Passando quindi lo strumento endoscopico attraverso la protesi è possibile raggiungere la seconda porzione duodenale con l’endoscopio ed eseguire la bonifica dei calcoli della via biliare per via endoscopica.

L’intervento è stato eseguito dal team della dr.ssa Conigliaro e in particolare dalla dott.ssa Helga Bertani, che dirige la Piastra di Endoscopia del Policlinico. Con loro il dott. Simone Sculli, anestesista della UO Anestesia e Rianimazione, diretta dalla dottoressa Elisabetta Bertellini. L’intervento è stato eseguito in collaborazione con dott.ssa Fouzia Mecheri della UOC di Chirurgia Generale diretta dalla dott.ssa Micaela Piccoli, che aveva effettuato l'intervento di by-pass gastrico.

La presenza del chirurgo in Sala Ibrida – ha aggiunto la dottoressa Micaela Piccoli – ha garantito che in caso di fallimento della procedura ecoendoscopica fossimo pronti a creare il passaggio temporaneo fra i due monconi di stomaco per via laparoscopica in modo da consentire all'endoscopista di eseguire la procedura di rimozione di calcoli sempre per via endoscopica, il tutto all'insegna della massima mininvasività”.

Il paziente – ha concluso la dottoressa Rita Conigliaro – ha evitato un intervento chirurgico maggiore ed è stato dimesso dopo 48 ore senza alcuna complicanza. A distanza di 15 giorni la continuità con la cavità gastrica è stata chiusa per via endoscopica per ripristinare il corretto funzionamento del by-pass gastrico. Un risultato importante, ottenuto per merito dell’alleanza tra i professionisti e della tecnologia all'avanguardia di cui disponiamo grazie alla generosità di tanti modenesi”.

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