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La Rimbamban arriva nella nostra regione. Appuntamento è fissato per il 27 Febbraio alle ore 21. "Il sol ci ha dato alla testa" è il titolo dell'appuntamento selezionato per il Teatro Dada di Castelfranco Emilia.

Di Pietro Razzini

Parma, 16 febbraio 2016

Talento e fantasia si sono uniti in una band, anzi nella Rimbamband: 5 personalità sui generis dall'animo musicale nobile e raffinato, unite dalla passione per la musica e dalla dote di saperla interpretare. Il teatro Leonardo di Milano è stato lo scenario di uno spettacolo coinvolgente, avvolto dalla magia del grande cinema. Uno show capace di far ridere e sognare. La Rimbamband arriverà nella nostra regione verso la fine del mese: l'appuntamento è fissato per il 27 Febbraio alle ore 21. "Il sol ci ha dato alla testa" è il titolo dell'appuntamento selezionato per il Teatro Dada di Castelfranco Emilia.

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NOTE DA OSCAR - A Milano, invece, è andato in scena "Notte da Oscar". Questo spettacolo è un invito ad abbandonare la realtà per qualche ora, ad assaporare quanto di più bello le superbe macchine del cinema e della musica hanno saputo creare insieme. Immaginazione è la parola chiave, all'interno di un luna park di note che conduce lo spettatore in un "road music movie" che spazia dal western al cartoon, in un'atmosfera che porta al sorriso grazie all'arte dei musicisti che, con un pizzico di follia, animano la serata.

LA RIMBAMBAND - Raffaello Tullo, Francesco Pagliarulo, Nicolò Pantaleo, Renato Ciardo e Vittorio Bruno, innamorati della vita e della musica, si ritrovano sul palco e scherzano come cinque amici che hanno in mano i giocattoli più divertenti. Gli strumenti per esprimere tutta la loro fantasia attraverso eccezionali virtuosismi, citazioni e battute dissacranti. Con la Rimbamband i generi musicali si incontrano, si mischiano, prendono toni nuovi: l'immaginazione non ha confini.

DIVERTIMENTO ALLO STATO PURO - Lo spettatore non può rimanere indifferente: viene coinvolto, sconvolto, stupito, piacevolmente accompagnato lungo un viaggio di successi immortali e attimi di pazzia magistralmente interpretati. Un viaggio imprevedibile condotto da "suonattori" in perenne disaccordo armonico. È un mix dinamico (con tempi comici perfetti) che lascia il ricordo di qualcosa di nuovo, energico e vitale. Impossibile non esserne catturati.

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Pubblicato in Cultura Modena

Arriva a Parma lo Spettacolo finalista al Premio Scenario 2015: una storia d'amore costretta a fare i conti con questure, prigioni, Cie, avvocati. "Kitchen Stories #1: Tutto l'amore è clandestino" della Ditta Alesse Argira, sarà in scena ad Europa Teatri venerdì 19 febbraio alle ore 21.15. 

Parma, 15 febbraio 2016

Arriva ad Europa Teatri venerdì 19 febbraio, alle ore 21.15, la Ditta Alesse Argira con "Kitchen Stories #1: Tutto l'Amore è Clandestino" spettacolo finalista al Premio Scenario 2015.

Consigliato anche al pubblico dei più giovani (dai 10 anni in su), lo spettacolo, di Barbara Alesse (anche regista) ed Ernesta Argira, con Ernesta Argira, racconta di una ricetta di cucina, perché ai suoi protagonisti piace mangiare. E il cibo, si sa, si lega bene all'amore. L'amore nasce in silenzio, al buio, non lo si vuole riconoscere, non lo si vuol fare entrare perché ci fa paura. Tutto l'amore è clandestino e poi, piano piano, prende residenza dentro di noi, ottiene la cittadinanza nelle nostre vite. L'amore è ancora più clandestino quando a provarlo è un clandestino.
E. e M. si sono innamorati. Si amano, semplicemente. Ma la Bossi-Fini toglie qualsiasi semplicità e così due persone "normali" iniziano a frequentare questure, prigioni, Cie, avvocati.
Fanno quello che hanno visto solo nei film: fughe dalla polizia, travestimenti, latitanze. Subiscono perquisizioni, notti in cella, le manette. Eppure M. è un tornitore e E. è un'attrice.
Il problema è che alla loro ricetta d'amore manca un ingrediente che è rinchiuso in un barattolo: è trasparente, è insapore. Ma in quel barattolo c'è tutto: la possibilità di litigare e di lasciarsi - senza pensare che questo porterà alla prigione - la possibilità di andare a cena fuori, di lavorare, di fare un viaggio dove ci piace. Cosa c'è in quel barattolo?

Ditta Alesse Argira nasce dalla collaborazione di Barbara Alesse e di Ernesta Argira. Il progetto presentato a Scenario è il primo su cui lavorano come uniche responsabili, ma le due attrici possono contare su numerose esperienze in comune: dalla scuola del Teatro Stabile di Genova in cui si sono formate, ai lavori che hanno affrontato insieme, fino alla scoperta della comune passione per il teatro di narrazione. Ma possono contare soprattutto sull'amore che hanno entrambe per la giustizia, la cucina, il buon teatro e la felicità.

Barbara Alesse si laurea al Dams di Roma3, è autrice del libro Ariane Mnouchkine e il Théâtre du Soleil. Si diploma alla Scuola del Teatro Stabile di Genova e studia con Valerio Binasco, Enrico Bonavera, Carmelo Rifici, Dario Fo, Eugenio Barba, Giampiero Rappa, Laura Curino. Lavora in numerosi spettacoli della The Kitchen Company. Firma la regia di Eventi Tragici Recenti di Craig Wright e La Lezione di Eugène Ionesco. Firma la traduzione di Di Che Hai Paura? di Richard Dresser, regia di Carlo Fineschi (Festival di Benevento). Con il Teatro Stabile di Genova partecipa alle rassegne di Drammaturgia Contemporanea con Nordost di Torsten Buchsteiner, regia di Andrea Battistini e Sempre Insieme di Anca Visdei, regia di Matteo Alfonso.

Ernesta Argira, dopo aver studiato recitazione presso l'Università del Salvador-Buenos Aires, si diploma alla Scuola del Teatro Stabile di Genova. Studia poi con Jurij Ferrini, Valerio Binasco, Cristina Pezzoli, Emma Dante, Enrico Bonavera, Michele Monetta e Peter Clough. Lavora in varie produzioni del Teatro della Tosse (diretta da Tonino e Emanuele Conte), del Teatro Stabile di Genova, della Compagnia Gank (Questa sera si recita a soggetto, regia di Alberto Giusta) e del Teatro di Castalia (Nordost, regia di Andrea Battistini). Nella sua carriera trovano spazio anche la commedia brillante e il musical, con La Locandiera, con e per la regia di Anna Mazzamauro e Cinecittà, regia di Giampiero Solari, con Christian De Sica. È insegnante presso il C.F.A. di Luca Bizzarri e conduce laboratori teatrali per bambini e adulti.

Prezzo biglietti: intero 10,00 Euro – ridotto 8,00 Euro (under 18 – over 65).
Info e prenotazioni: Europa Teatri, via Oradour, 14 – 43123 Parma – tel./fax 0521.243377
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - www.europateatri.it 

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Serena Autieri e Paolo Conticini a teatro con lo spettacolo tratto dall'indimenticabile film diretto da William Wyler e interpretato da due immortali del grande schermo come Audrey Hepburn e Gregory Peck. "Vacanze Romane", al Teatro LinearCiak di Milano fino al 21 febbraio.

Di Pietro Razzini

Parma, 13 febbraio 2016

Un meraviglioso affresco della capitale scalderà il cuore dei milanesi. Serena Autieri e Paolo Conticini sono i protagonisti di "Vacanze Romane", al Teatro LinearCiak fino al 21 febbraio.

Lo spettacolo, tratto dall'indimenticabile film diretto da William Wyler e interpretato da due immortali del grande schermo come Audrey Hepburn e Gregory Peck, offre al pubblico quella spensieratezza e quella serenità d'animo che il teatro dovrebbe sempre regalare. Si tratta di un viaggio nel passato, di uno sguardo a quello che era l'Italia qualche decina di anni fa, quando si potevano raccontare ancora storie come quella della principessa Anna e del giornalista Joe Bradley.

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PROTAGONISTI Serena Autieri e Paolo Conticini, si diceva. Sono loro al centro della scena in una proposta teatrale che, tuttavia, ha una unica, immensa protagonista: Roma. Il racconto degli scorci più suggestivi, il passaggio dai punti emblematici della metropoli, l'attenzione e la cura delle scenografie, propongono uno spaccato realistico di quella che può essere sicuramente ritenuta una tra le più romantiche città del mondo. La Autieri rappresenta una principessa Anna di una bellezza quasi imbarazzante. Impossibile voltare lo sguardo quando indossa l'abito regale. Paolo Conticini, nei panni di Gianni Verani (la versione italiana di Joe Bradley), è il giornalista de "Il Messaggero" che s'imbatte e si innamora della principessa. La coppia funziona sul palco. E con loro, immancabile, la mitica vespa: strumento indispensabile per visitare Roma. L'atmosfera che si crea in sala ha qualcosa di magico. Logica e inevitabile conseguenza, gli applausi a scena aperta del pubblico.

TRA MUSICA E SHOW Laura Di Mauro, Fabrizio Giannini, Gianluca Bessi e la straordinaria Fioretta Mari completano un cast di assoluta qualità. Ma non è tutto. Il palcoscenico viene avvolto dalle memorabili musiche di Armando Trovajoli e Cole Porter, elemento indispensabile per riportare il pubblico in quell'Italia degli anni '50 in cui bellezza e positività non sembravano mancare. Le suggestioni sceniche del Premio Oscar Gianni Quaranta, le sorprendenti coreografie di Bill Goodson, la regia di Luigi Russo e gli splendidi costumi di Silvia Frattolillo, sono il perfetto corollario di uno show da non perdere. In Vacanze Romane, tradizione e novità si uniscono dando vita a una serata adatta per giovani e meno giovani, nella speranza o nel ricordo di quello che potrà essere o è stato.

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"Paccottiglia": una sferzata di allegria è in arrivo a Felino con le acrobazie e la magia comica del Circo Pacco. Un divertentissimo appuntamento per i bambini e le bambine di Felino. Il 14 febbraio al Teatro Comunale. 

Parma, 9 febbraio 2016

Sarà un Carnevale speciale quello di quest'anno a Felino, soprattutto per i più piccini. Dopo la grande festa del Carnevale, è in programma per domenica 14 febbraio un altro divertentissimo appuntamento per i bambini e le bambine di Felino.

Dopo aver girato con successo le maggiori piazze italiane ed essersi esibiti in occasione di importanti festival internazionali di teatro di strada, Alessandro Galletti e Francesco Garuti, i due giovani attori del Circo Pacco, approderanno al Teatro Comunale di Felino con "Paccottiglia", il divertente spettacolo di clowneria della compagnia torinese Circo Pacco.

<< Il Circo Pacco è una realtà già molto affermata in Italia, capace di divertire non solo i bambini ma anche gli adulti. Con questa bella performance di circo teatro e clowneria, l'Amministrazione Comunale di Felino invita le famiglie felinesi a trascorrere un pomeriggio divertente e stimolante con i loro bambini, proponendo l'ingresso a teatro ad un prezzo molto agevolato>> spiega Rosina Trombi, Assessore alla Cultura del Comune di Felino.

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Tra acrobazie, numeri di giocoleria, scherzi e giochi di parole, gli attori del Circo Pacco si destreggeranno in un crescendo di colpi di scena e gag nelle vesti di Frank Duro e Gustavo Leuman, due autentici cialtroni, dando vita ad uno spettacolo clownesco in cui il mondo del Circo rivive in chiave parodistica. Rifiutati dal "Nouveau Cirque" e radiati dal circo classico, ai due eccentrici figuri non resta che creare il proprio circo: il Circo Pacco. Nel tentativo di allestire il loro spettacolo cercano con ogni mezzo di guadagnarsi il centro della scena e accattivarsi il pubblico. A costo di prevaricarsi l'uno con l'altro si sfidano a colpi di numeri al limite della cialtroneria tra piogge di pop-corn, magia comica, sequenze di giocoleria e acrobatica eccentrica. Ogni tentativo di stupire il pubblico cade nel fallimento e in un continuo gioco clown.

Alessandro Galletti e Francesco Garuti si sono diplomati alla Performing Art University di Torino, presso l'Atelier di Teatro Fisico di Philip Radice, sono vincitori di alcuni premi teatrali e hanno partecipato al progetto Zelig Street. La visual comedy, il non verbale e il teatro fisico, tipici dell'approccio lecoquiano, caratterizzano il linguaggio espressivo della compagnia che fa rivivere le figure clownesche archetipe del Bianco e dell'Augusto con giochi e conflitti conditi da magia comica, slap-stick, improvvisazione, giocoleria e acrobatica eccentrica.

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(Fonte: ufficio stampa Comune di Felino)

Martedì, 09 Febbraio 2016 09:48

"L'uomo di paglia" di Feydeau a Teatro Due

La folle borghesia parigina della Belle Époque è protagonista de "L'uomo di paglia", commedia di Georges Feydeau a Teatro Due fino al 14 febbraio. Lo spettacolo, per la regia di Walter Le Moli e con musiche eseguite dal vivo da Chiara Girlando, comprende, oltre all'atto unico "L'uomo di paglia", tre monologhi anticipazione del Teatro dell'Assurdo. 

Di Cristina Pedretti

Parma, 9 febbraio 2016

Un tuffo nella scatenata Parigi della Belle Époque vista con l'occhio critico ed ironico di Georges Feydeau: ecco cosa si potrà gustare a Teatro Due con lo spettacolo "L'uomo di paglia", in programma fino al 14 febbraio. Una "soirée Feydeau" in realtà, ossia una serata intera dedicata al genio di Georges Feydeau, maestro della commedia e del "vaudeville" (commedia leggera in cui si mischiano parti in prosa e parti musicate, antenata dello spettacolo di varietà).

Nato a Parigi nel 1862, Feydeau fu celebre regista e autore di opere teatrali caratterizzate dal ritmo incalzante, da spassosi e imprevisti scambi di identità ed equivoci, da ingegnose e complicate scenografie, in un vortice di comico delirio in cui sempre spicca la forte satira alla borghesia parigina dell'epoca. Tra i suoi vaudeville più rappresentati figurano "La pulce nell'orecchio", "Sarto per signora" e "L'albergo del libero scambio". Lo spettacolo proposto a Teatro Due, per la regia di Walter Le Moli e con musiche eseguite dal vivo da Chiara Girlando, comprende, oltre all'atto unico "L'uomo di paglia" del 1885, tre monologhi composti da Feydeau tra il 1881 e il 1883, e cioè "Agli antipodi", "Patta all'aria" e "Un signore che non ama i monologhi", che contribuiscono a creare quell'atmosfera di folle spaesamento che costituisce, secondo il biografo di Feydeau, Henry Gidel, un'anticipazione del Teatro dell'Assurdo. Gli interpreti sul palco sono Paola De Crescenzo, Luca Nucera, Sergio Filippa, Davide Gagliardini, Massimiliano Sbarsi, Nanni Tormen ed Emanuele Vezzoli.

Lo spettacolo andrà in scena il 9, 10, 11, 12 e 13 febbraio alle ore 21 e domenica 14 febbraio alle ore 16. Per informazioni: www.teatrodue.org 

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Una novità assoluta per il pubblico italiano: il balletto classico si mixa alla danza moderna attraverso l'inserimento di elementi tecnici e acrobatici mai visti prima. "La bella addormentata on ice" fino al 14 febbraio al Teatro Arcimboldi di Milano. 

Di Pietro Razzini

Parma, 8 febbraio 2016

Un mix di pattinaggio acrobatico e romantica avventura capace di stupire e incantare un pubblico di tutte le età: fino al 14 febbraio, il Teatro Arcimboldi di Milano sarà trasformato in una grande pista ghiacciata sulla quale si esibiranno gli artisti di "The imperial Ice Stars", protagonisti dello show "La bella addormentata on ice". Il tour della compagnia proseguirà poi a Roma, al Teatro Sistina dal 17 al 24 gennaio. "The Imperial Ice Stars" tornano in Italia dopo il successo ottenuto lo scorso febbraio, sempre al Teatro degli Arcimboldi, con "Il Lago dei Cigni On Ice": oltre 16.000 spettatori, allora, ammirarono la magia dello spettacolo. Anche per La Bella Addormentata, a giudicare dall'entusiasmo che circondava la prima, si attendono riscontri importanti.

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LE ORIGINI - Il punto di partenza è la partitura di Tchaikovsky: da questa base il direttore artistico Tony Mercer, universalmente riconosciuto come il principale creatore al mondo di questo genere di spettacoli, ha dato vita a un piccolo capolavoro sui pattini. "La bella addormentata on Ice" è una novità assoluta per il pubblico italiano e racconta la dolce storia d'amore fra la principessa Aurora e il principe Desiré. Una compagnia di 26 pattinatori (tra cui ci sono alcuni campioni olimpici e mondiali) ha reso ancora più sublime ciò che era stato disegnato nella mente del direttore artistico e portato in pista dall'allenatrice del team olimpico russo Tatiana Tarasova.

LE CARATTERISTICHE - Nello spettacolo, il balletto classico si mixa alla danza moderna attraverso l'inserimento di elementi tecnici e acrobatici mai visti prima, alcuni dei quali mai classificati precedentemente. Morbide coreografie, salti estremi ad alta velocità, stupefacenti piroette e strabilianti acrobazie aeree meravigliano il pubblico, catturato dalle sontuose scenografie, dagli effetti visivi e dai costumi sfarzosi.

CURIOSITA' - E per chi fosse ancora in dubbio se acquistare o meno il ticket per "La Bella Addormentata On Ice", ecco alcuni numeri che esaltano lo show: The Imperial Ice Stars si è esibita davanti a quasi quattro milioni di persone nei cinque continenti. Australia, Nuova Zelanda, Hong Kong, Singapore, Giappone, Gran Bretagna, Germania, Principato di Monaco, Sud Africa e Canada sono solo alcune tappe di un tour dove hanno riscosso ovunque applausi a scena aperta. I performer della compagnia hanno vinto più di 250 medaglie in competizioni varie: si sono allenati 9 ore al giorno, 6 giorni alla settimana per 7 settimane durante il periodo di allestimento dello show. Tre ore al giorno durante il tour. Il risultato sarà sotto i vostri occhi... se vorrete vivere un happy ending fiabesco.

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In occasione della Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF) sabato 6 febbraio alle 21 presso il Teatro San Matteo di Piacenza, andrà in scena "IN DIALOGO" lecture performance di e con Giulia Buvoli. Ad ingresso libero, organizzata con il sostegno dell'Ausl di Piacenza e la collaborazione della cooperativa sociale Ippogrifo, Spazio 2 Cittadella del lavoro e della creatività e Amnesty International Piacenza.

Piacenza, 4 Febbraio 2016 -

In occasione della Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF) sabato 6 febbraio alle 21 presso il Teatro San Matteo di Piacenza, andrà in scena "IN DIALOGO" lecture performance di e con Giulia Buvoli, una co-produzione Associazione Culturale Crisalidi e Giulia Buvoli Performing Artist, a cura di Spazio Belleville del Comune di Piacenza e di A.USL di Piacenza.

Una serata intensa, ad ingresso libero, organizzata con il sostegno dell'Ausl di Piacenza e la collaborazione della cooperativa sociale Ippogrifo, Spazio 2 Cittadella del lavoro e della creatività e Amnesty International Piacenza.

Si tratta dell'ultima iniziativa teatrale messa in atto dall'Ausl di Piacenza, che dal 2010 gestisce campagne di prevenzione sugli aspetti igienico-sanitari relativi al tema MGF: servizi di assistenza e sensibilizzazione diretti alla cittadinanza, ma anche percorsi di formazione specifica indirizzata agli operatori del settore, attività a cura di Maria Cristina Molinaroli, direttore dei Consultori Familiari.

L'autrice Giulia Buvoli racconta che In Dialogo nasce "dalla duplice necessità di problematizzare e informare. La scelta della lecture performance (ovvero della conferenza performativa) è venuta da sé, mentre leggevo –La fase di ricerca è stata tosta, perché – inaspettatamente – ho scoperto che parlare di mutilazioni dei genitali femminili significa addentrarsi in folti contenuti, ramificati in modo assai fitto".
Per la supervisione sull'impianto narrativo ci tiene a ringraziare Giovanna Capponi (antropologa, Brasile) e Cecilia Gallotti (antropologa, Bologna), due presenze che lei definisce "fondamentali" nel sostenere e indirizzare le mie intuizioni.

La seconda fase del lavoro di Giulia, ovvero la creazione, ha visto la collaborazione di tanti professionisti creativi: a partire dalla "base" di Spazio2, la Cittadella della Creatività e del Lavoro del Comune di Piacenza, che ha offerto i suoi spazi per creazione e montaggio, nonchè giovani creativi come il tecnico e dj milanese Terence Lucky Calogero, Alessia Cavatorta con il nascente progetto WoodLab per le scenografie, Danila Calvi e Alessia Cavatorta per la fotografia di produzione, il tour manager e sound engineer piacentino Cristiano Sanzeri, che ha realizzato le tracce vocali dello spettacolo ai Giardini Sonori, e infine il coreografo e danzatore Riccardo Buscarini, piacentino che vive e lavora a Londra, per una supervisione dei movimenti.

Pubblicato in Cultura Piacenza
Mercoledì, 03 Febbraio 2016 12:41

Massimo Ghini a teatro con "Un'Ora di Tranquillità"

Massimo Ghini porta sulle scene un testo mai rappresentato in Italia dell'autore francese Florian Zeller, uno dei più apprezzati drammaturghi contemporanei. Una commedia brillante, dolce e un poco amara che si sviluppa in un crescendo di colpi di scena esilaranti. 

di Pietro Razzini

Parma, 3 febbraio 2016

Regista e protagonista, Massimo Ghini torna sulla scena milanese con una commedia brillante, dolce e un poco amara, che strappa sorrisi e applausi ad un pubblico visibilmente divertito. "Un'Ora di Tranquillità", sino a domenica scorsa al "Teatro Nuovo", è un testo che arriva fresco dalla penna del giovane e affermato drammaturgo francese Florian Zeller, accolto benevolmente dalla critica internazionale e portato con successo in Italia senza necessità di adattamenti.

LO SPETTACOLO

All'interno del salotto di una benestante famiglia francese, sullo sfondo di una Parigi delineata dall'immagine della Tour Eiffel, si apre la scena, luminosa come il buonumore iniziale del protagonista. Tuttavia, col passare dei minuti, affievolisce il genuino entusiasmo di Michel (Massimo Ghini), al settimo cielo per essere riuscito ad acquistare un vinile che da tempo desiderava. Gli serve solo un'ora per ascoltare il suo "Me, Myself and I", ma é tutto inutile: una serie di fastidiose interruzioni a catena si accaniscono contro di lui. Una moglie ansiosa di parlare, un figlio dalla personalità piuttosto singolare, l'amante irrequieta, l'amico traditore, l'idraulico incompetente, il vicino invadente, la madre insistente al telefono di casa, il cellulare che non dà pace. Viene messa in moto una macchina dialogica diabolica ed esilarante, spassosa per il pubblico, ma che farà impazzire Michel.

GLI ATTORI

Un cast ideale, ben calibrato nei toni e perfettamente amalgamato in questo crescendo di colpi di scena. Massimo Ghini, Galatea Ranzi, Claudio Bigagli, Massimo Ciavarro, Gea Lionello, Luca Scapparone e Alessandro Giuggioli si alternano sul palcoscenico con un ritmo che si mantiene intenso, sempre più incalzante, sfociando in situazioni tragicomiche. Più passa il tempo, più gli spettatori si alleano con il protagonista e vorrebbero ascoltare con lui quel disco che viene promosso con tanta passione per tutta la durata dello spettacolo.

Un atto unico, energico e vivace, che lascerà soddisfatti coloro che vogliono trascorrere in leggerezza 1 ora e 40 minuti, condividendo con gli attori quella magia che solo lo spettacolo dal vivo può regalare.

 

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Il 30 gennaio l'esito del laboratorio teatrale "Una comunità che guadagna salute", con la regia di Franca Tragni. Un'iniziativa dell'AUSL di Parma in collaborazione con il Comune di Traversetolo. L'ingresso è gratuito, la cittadinanza è invitata a partecipare.

Parma, 25 gennaio 2016

A Traversetolo va in scena lo spettacolo "La salute è contagiosa", esito del laboratorio teatrale del progetto "Una comunità che guadagna salute", promosso dall'Azienda USL di Parma in collaborazione con il Comune di Traversetolo.
Un'esperienza ben riuscita, che ha coinvolto dall'ottobre scorso una ventina di cittadini di Traversetolo, con l'obiettivo di promuovere salute e sani stili di vita attraverso il teatro.
Dopo 15 incontri, condotti dall'attrice parmigiana Franca Tragni, i neoattori sono quindi pronti per il palcoscenico.
L'appuntamento è per sabato 30 gennaio al teatro Cinema Teatro, in Piazza Vittorio Veneto, 14 alle ore 21.
L'ingresso è gratuito, la cittadinanza è invitata a partecipare.

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Lunedì, 25 Gennaio 2016 12:54

Beckett e Pinter al Teatro Due di Parma

Samuel Beckett e Harold Pinter a Teatro Due: con "Catastrofe – Il linguaggio della montagna, Il bicchiere della staffa, Il nuovo ordine mondiale", per la regia di Massimiliano Farau, si affronta il complesso rapporto tra oppressi e oppressori. In scena fino al 31 gennaio. -

di Cristina Pedretti

Parma, 25 gennaio 2016

Sono le opere di due grandissimi autori teatrali del Novecento quelle che andranno in scena al Teatro Due di Parma fino alla fine di gennaio: "Catastrofe" di Samuel Beckett, un breve ma intenso atto unico, farà infatti da premessa ai tre testi di Harold Pinter, "Il bicchiere della staffa", "Il linguaggio della montagna" e "Il nuovo ordine mondiale", raccolti insieme in uno spettacolo unico. I lavori di questi due esponenti del Teatro dell'assurdo innescano una profonda riflessione sul tema dell'oppressione e dei rapporti umani (anche politici) dominati dalla violenza.

Samuel Beckett scrisse "Catastrofe" nel 1982 per il Festival di Avignone, evento durante il quale molti intellettuali dimostrarono il loro supporto a Vaclav Havel, il drammaturgo cecoslovacco dissidente che fu imprigionato e perseguitato per diversi anni a causa della sua lotta per la difesa dei diritti civili, e che divenne poi il primo presidente della Repubblica Ceca. A Beckett, il fatto che ad Havel, come punizione, fosse stato proibito di scrivere, sembrò la massima espressione di oppressione, e in "Catastrofe" mise in scena proprio questa condizione, rappresentando il rapporto tra un attore e il suo regista: umiliato e totalmente sottomesso, il primo, e despota inesorabile il secondo. Le tre opere di Pinter ("Il bicchiere della staffa" del 1984, "Il linguaggio della montagna" del 1988 e "Il nuovo ordine mondiale" del 1991) analizzano l'oppressione e la prevaricazione messe in atto con la tortura, con la manipolazione e la mistificazione del linguaggio, con l'alterazione dell'identità personale.

«In questi tre agghiaccianti atti unici – sostiene il regista Massimiliano Farau – Pinter ci fa entrare nei "luoghi chiusi dell'oppressione": camere della tortura, carceri segrete, algide sale colloquio. E ci pone un fondamentale interrogativo: che cosa può trasformare un normale essere umano in un torturatore? Perché non possiamo illuderci che i torturatori siano dei mostri. Sarebbe troppo facile e soprattutto ci farebbe cadere nel loro stesso autoinganno: quello di pensare che il male sia altrove, fuori di noi, facilmente identificabile. Come regista sento che è essenziale affrontare Nicolas, gli aguzzini de "Il linguaggio della montagna", Des e Lionel nel "Nuovo ordine mondiale" non come meri villains, ma come esseri umani. Come esempi della condizione in cui chiunque di noi può precipitare in circostanze estreme e in nome della "giusta causa". Come paradigmi degli effetti che un cocktail micidiale fatto di principio di autorità, paura, bisogno di appartenenza, istinto di morte, possono produrre sulle coscienze».

Lo spettacolo andrà in scena sabato 30 gennaio alle ore 21; domenica 31 gennaio alle ore 16. Sul palco: Cristina Cattellani, Paola De Crescenzo, Davide Gagliardini, Luca Nucera, Gian Marco Pellecchia, Bruna Rossi, Emanuele Vezzoli, Mattia Gambetta e Tommaso Vaja.

Pubblicato in Cultura Parma
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