Visualizza articoli per tag: salute

Giovedì, 05 Ottobre 2017 06:40

"Ottobre Rosa". KIABI a favore di A.N.D.O.S. Onlus

KIABI è al fianco di tutte le donne con l'iniziativa "Ottobre Rosa" a favore di A.N.D.O.S. Onlus. Il punto vendita di Parma per tutto il mese di ottobre si vestono di rosa per sostenere le donne colpite dal tumore al seno

Ottobre è il mese internazionale dedicato alla prevenzione del tumore al seno.

"Ottobre Rosa" per il colore che rappresenta la malattia nell'immaginario collettivo e per il colore che raggruppa numerose iniziative in Italia mirate a fare informazione ed a sensibilizzare tutti i cittadini rispetto a questa delicata tematica. Ancora una volta KIABI, azienda di abbigliamento francese leader del mercato fast fashion, è realmente al fianco delle persone che hanno bisogno di aiuto. Insieme alla sua Fondazione, infatti, rinnova la partnership con l'associazione A.N.D.O.S onlus (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) per aiutare le donne colpite dal tumore al seno.

Dal 1 al 31 ottobre nel punto vendita di Parma (Centro Commerciale Parma Retail), e sul sito www.kiabi.it , alcuni capi di abbigliamento come t-shirt, pigiami, camicie da notte e trousse avranno uno speciale cuore rosa ad indicare che, con l'acquisto di quel prodotto, 1 euro sarà devoluto all'A.N.D.O.S. onlus a sostegno di tutte le loro attività di recupero fisico, psicologico e sociale delle donne colpite dal tumore al seno.

20171004Ottobre rosa-Kiabi

Ma le iniziative a favore delle donne non finiscono qui. In esclusiva sul sito e-commerce di KIABI sarà possibile acquistare dal mese di ottobre il reggiseno post operatorio «EASY BRA», femminile e confortevole pensato per offrire moda disinvolta, sinonimo di felicità e di benessere.

Con l'iniziativa "Ottobre Rosa", KIABI conferma ancora una volta la sua reale vicinanza alle esigenze dei propri clienti, in questo caso alle donne, offrendo un esempio concreto di moda disinvolta, sinonimo di felicità e di benessere. Inoltre, grazie al contributo di tutti i suoi clienti, l'azienda sosterrà la onlus A.N.D.O.S. (ogni prodotto "Ottobre Rosa" venduto 1 euro sarà destinato all'Associazione) per essere al fianco di tutte le donne che hanno bisogno d'aiuto affinché la felicità doni proprio a tutti.

KIABI è il brand nato in Francia nel 1978 per iniziativa della famiglia Muliez, gruppo che ha fondato Auchan, Decathlon, Leroy Merlin e Pimkie. Da quasi 40 anni a fianco delle famiglie di tutto il mondo con un'offerta di moda unica, divertente e accessibile, con un eccellente rapporto qualità prezzo. KIABI oggi veste i momenti più belli della vita dei propri clienti, uomo, donna, bambino, bebè, premaman e taglie comode. Una shopping experience tecnologica e innovativa rende il momento dell'acquisto, un vero e proprio divertimento da condividere con chi si ama, per un primo giorno di scuola o un appuntamento semplicemente perfetti e firmati KIABI.

KIABI, LA FELICITÀ TI DONA.

La Direzione del Dipartimento di Sanità Pubblica informa che sono stati riscontrati due casi di acariasi (scabbia) in bambini che frequentano due diverse Scuole dell'Infanzia (Asilo nido e Scuola materna) nel Comune di Reggio Emilia.

Reggio Emilia 3 ottobre 2017 - I sanitari del Servizio Igiene e Sanità Pubblica del Distretto di Reggio Emilia hanno dato avvio agli interventi di controllo, sorveglianza e profilassi sulle persone esposte al contagio in ambito familiare e scolastico, al fine di prevenire ogni ulteriore diffusione.

Si è provveduto all'allontanamento temporaneo dei bambini affetti da acariasi e ad informare le famiglie dei compagni delle classi in cui si sono verificati i casi.

Medici e assistenti sanitari si recheranno presso l'Asilo Nido e la Scuola materna per visitare i bambini, il personale insegnante e ausiliario delle classi interessate, come previsto nei protocolli di profilassi della scabbia in collettività scolastiche.

Il monitoraggio continuerà nei prossimi giorni e non sono necessari al momento ulteriori specifici interventi, in quanto i casi sono circoscritti. L'infestazione non riveste carattere di pericolosità per la salute né a breve né a lungo termine, trattandosi di una comune infestazione da parassiti cutanei.

Alcune note tecniche sulla scabbia
La scabbia è una malattia causata da un parassita esterno, un acaro, che si trasmette da una persona all'altra per contatto generalmente diretto (contatto fra la pelle dell'individuo sano e quella dell'individuo ammalato), ma sempre più spesso anche per contatto "indiretto", cioè tra la pelle della persona sana e un tessuto venuto di recente a contatto con la pelle dell'ammalato (indumenti, biancheria, lenzuola).
Il tempo di incubazione, che decorre completamente privo di sintomi, è spesso di circa un mese, e può arrivare a sei settimane.
La scabbia non è una patologia prevenibile con vaccini o farmaci: è possibile però controllarne la diffusione, dopo che è stato diagnosticato un caso, sottoponendo le persone esposte a visite mediche di controllo e, se necessario, a trattamenti da applicare sulla cute, a totale carico del Servizio Sanitario.

Esselunga richiama Taleggio contaminato: ora tocca a "Piacere Naturale". Tre casi in un mese per la valsassinese Carozzi. Un altro lotto di taleggio dop a latte crudo della Carozzi Formaggi è stato ritirato dal mercato a causa della presenza di listeria.

2 ottobre 2017 - Esselunga richiama dai supermercati un lotto di taleggio Dop a latte crudo a marchio Carozzi Formaggi per la presenza di Listeria monocytogenes. Il provvedimento è stato deciso dopo che il Ministero della salute ha pubblicato il 29 settembre il richiamo sul sito del dicastero nella pagina dedicato alle allerte alimentari.

Si tratta di un episodio non molto diverso da quegli di inizio e fine mese, con protagonista un prodotto in esclusiva per un marchio della grande distribuzione; in questo caso l'infezione da Listeria monocytogenes è stata riscontrata in un taleggio venduto in forme intere prodotto sfuso con preincarto protettivo denominato "Piacere Naturale".

Nel documento ministeriale, datato 29 settembre, si specifica che il lotto 4973 non va consumato e va "richiamato dal consumo". I precedenti richiami del Ministero della Salute risalgono al 5 ed al 25 settembre, riguardavano un prodotto preincartato e assicurava un costante monitoraggio della situazione e controlli approfonditi anche su altri prodotti caseari.

Ecco allora a distanza di altri cinque giorni un nuovo caso di contaminazione lanciato dal Ministero che raccomanda di non consumare il formaggio appartenente al lotto richiamato "Nel caso in cui il Cliente abbia acquistato, tra il 7 e il 28 settembre, presso il reparto gastronomia al banco assistito o al self service il prodotto".

L'infezione da Listeria monocytogenes si presenta principalmente con sintomi a carico del sistema gastrointestinale, ma in casi più gravi può essere causa di meningite (anziani e persone immunocompromesse).

In gravidanza può provocare aborti e parti prematuri. Questo è solo l'ultimo richiamo effettuato per la presenza di Listeria monocytogenes in formaggi prodotti con latte crudo.

Nel mese di luglio, numerosi lotti di formaggi di capra prodotti in Francia con latte crudo sono stati ritirati in 15 paesi, Italia compresa, proprio per la presenza di Listeria nel prodotto. Nell'ottica d'informazione quotidiana ai consumatori in materia di allerte alimentari, lo "Sportello dei Diritti" nella persona del presidente Giovanni D'Agata, ricorda che la procedura di richiamo riguarda solo il lotto in questione ed in caso di acquisto di provvederne alla restituzione presso il relativo esercizio che dovrà provvedere anche a rimborsarne il prezzo. Infatti, il Ministero stesso tra le avvertenze del richiamo ufficiale riporta: "NON CONSUMARE IL PRODOTTO DESCRITTO E RIPORTARLO AL PUNTO VENDITA". Ovviamente per acquisti sempre più consapevoli è sempre bene verificare preventivamente il numero del lotto ed evitarne assolutamente il consumo se dovesse corrispondere a quello indicato nel "richiamo" ufficiale pubblicato dal Ministero. Il batterio indicato nel richiamo può contaminare diversi alimenti, tra cui latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte, ed è responsabile della Listeriosi.

Ritiro precauzionale per anomalie organolettiche disposto dalla Società Giuliani su specifici lotti di Ravioli. Unicoop Tirreno invece richiama due lotti di molluschi vivi per presenza di biotossine. 

1. "Anomalia organolettica": la Società Giuliani ritira dal mercato lotti specifici di RAVIOLI PROSCIUTTO CRUDO E RAVIOLI RICOTTA E SPINACI. Il ritiro dei ravioli Ricotta e spinaci è a titolo precauzionale essendo stati fabbricati nella stessa giornata.

Scatta di nuovo un'allerta alimentare per lotti di ravioli su cui ci sono seri sospetti di una contaminazione.

La Società Giuliani, ha comunicato che sta provvedendo a ritirare dal mercato alcuni lotti dei seguenti prodotti senza glutine:

RAVIOLI SENZA GLUTINE PROSCIUTTO CRUDO 250 G - cod. paraf. 971801636 – cod. ditta Giuliani F75AA745 - lotto di produzione L178305 - TMC del lotto 23/12//2017.

Il richiamo si è reso necessario, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", a seguito di due segnalazione del mercato di "anomalia organolettica" che potrebbe essere il sintomo di inidoneità al consumo.

Mentre il ritiro dei ravioli Ricotta e spinaci è a titolo precauzionale essendo stati fabbricati nella stessa giornata e riguarda i RAVIOLI SENZA GLUTINE RICOTTA E SPINACI 250 G – cod. paraf. 971801624 – cod. ditta Giuliani F75AA740 – lotto di produzione L178303 – TMC del lotto 23/12/2017.

Pertanto la Società Giuliani invita a: cessare la vendita di tali prodotti; isolare ed identificare gli invenduti come "PRODOTTO NON ESITABILE"; esporre in modo ben visibile al pubblico fino al 23 dicembre 2017 i comunicati predisposti dall'azienda affinchè tutti gli acquirenti siano informati; comunicare, tra circa 30 giorni, tramite e-mail all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  il numero delle confezioni giacenti, appartenenti ai lotti interessati, specificando quelli restituiti dagli utilizzatori finali; restituire i prodotti oggetto del richiamo che saranno rimborsati secondo le modalità che saranno comunicate a tutte le farmacie che ne faranno richiesta.

2. Biotossine algali nelle cozze vive: Unicoop Tirreno richiama due lotti di molluschi Euroittica per presenza di acido Okadaico

Unicoop Tirreno ha richiamato dalla vendita dei supermercati due lotti di molluschi Euroittica a seguito della presenza di BIOTOSSINE algali (acido Okadaico). I mitili non sono considerati sicuri per il consumo umano diretto, per cui si ritiene utile intervenire ai fini della Sicurezza Alimentare con il richiamo temporaneo per tutti gli acquirenti.

Nello specifico si tratta del lotto 132BIS250917 di Cozze Italia confezionato il 25/09/17 con data di scadenza 30/09/2017 da Euroittica s.r.l. con sede dello stabilimento via Po, 200, 44020 Goro (FE).

Il fenomeno delle biotossine algali interessa periodicamente anche le nostre coste che gli addetti ai lavori hanno imparato a gestire attentamente. Le biotossine algali sono un gruppo eterogeneo di composti chimici, prodotti occasionalmente da microscopiche alghe che compongono il cosiddetto "fitoplancton".

I molluschi bivalvi, con la loro azione di filtraggio dell'acqua, tendono ad accumulare questi composti se sono presenti nell'acqua in cui vivono. La persona che ingerisce una sufficiente quantità di molluschi contaminati dalle biotossine algali manifesta i sintomi di una tossinfezione alimentare, le cui conseguenze sono diversamente gravi in relazione al tipo di biotossina ingerita.

Considerando che la cottura delle cozze non è un trattamento in grado di distruggere le biotossine algali, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", risulta fondamentale l'azione di prevenzione quale unica risposta a un fenomeno assolutamente naturale che può avere, però, serie conseguenze per la salute pubblica. Un'ottima forma di tutela per il consumatore è l'acquisto e il consumo di prodotti la cui origine è garantita da etichettatura e tracciabilità della sua provenienza.

Lecce, 29 settembre 2017

Allarme in Italia di Rasff per vasetti di pesto vegetale vegano contaminati da batteri. Il sistema di allerta rapido comunitario europeo lancia di nuovo un'allerta alimentare

Scatta di nuovo un'allerta alimentare per un lotto di pesto vegetale vegano su cui ci sono seri sospetti di una contaminazione batterica.

C'è la possibilità che diversi vasetti di prodotto siano nei frigoriferi di ignari consumatori e vengano consumati nei prossimi giorni. Il RASFF poche ore fa ha ha attivato un avviso di sicurezza per sospetta contaminazioni microbiologiche di pesto vegetale vegano in vasetti di vetro dall'Italia.

Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", si ripete il solito schema poco responsabile del Ministero della Salute italiano che ad oggi non ha indicato sul sistema di pubblicazione on line del dicastero dedicato ai richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori, la marca del prodotto, nè vengono fornite foto ai consumatori, mentre le catene di supermercati implicate nella vicenda non hanno diramato comunicati nei propri siti.

In questo caso sembra che il pesto sia stato confezionato per una o più catene di supermercati ma non ci sono comunicati in tal senso, anche se la legge obbliga il produttore e i distributori ad informare gli acquirenti.

È un silenzio assordante che i responsabili del Ministero giustificano con argomenti improbabili, visto che molti Paesi che aderiscono come l'Italia al Sistema rapido di allerta (Rasff) ogni settimana diffondono i nomi, le marche e le foto dei prodotti oggetto di richiamo e di allerta.

Lo "Sportello dei Diritti", per sopperire a questa grave lacuna del ritardo di tali comunicazioni delle autorità sanitarie, pubblica ogni settimana l'elenco dei prodotti ritirati o richiamati dal mercato a causa di contaminazioni batteriche, presenza di corpi estranei, eccessiva presenza di pesticidi, errori in etichetta, mancanza di avvertenze sulla presenza di allergeni, errori nella data di scadenza, ecc...

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Venerdì, 29 Settembre 2017 15:02

E' ottobre: la prevenzione si tinge di rosa

Per tutto il mese fontane, edifici e monumenti si illumineranno del colore simbolo della campagna. Dal 9 al 13 ottobre la prevenzione scende in piazza con i volontari LILT e i professionisti delle Aziende sanitarie.

Parma, 29 settembre 2017

Una campagna capillare, ricca di iniziative in città e in diverse località della provincia, per ricordare a tutte le donne l'importanza della prevenzione per contrastare il tumore al seno. Torna la campagna Nastro Rosa organizzata da LILT, Lega Italiana Lotta contro i Tumori, in collaborazione con Azienda Ospedaliero-Universitaria, Azienda USL e Comune di Parma, con il patrocinio di Università, Ordine dei Medici e Provincia di Parma. In apertura della campagna è prevista l'accensione di alcuni luoghi della città, come il padiglione di via Gramsci dell'Ospedale Maggiore, le fontane di Barriera Repubblica e strada Elevata e il polo sanitario Ausl di viale Basetti. Ma il rosa colorerà anche diversi monumenti ed edifici della provincia a: Bedonia, Borgo Val di Taro, Busseto, Calestano, Fidenza, Fontanellato, Mezzani, Noceto, Pontetaro e Varano Melegari.

In primo piano la sensibilizzazione

Dal 9 al 13 ottobre i professionisti della Breast Unit provinciale di Azienda Ospedaliero-Universitaria e di Azienda Usl saranno in piazza Cesare Battisti, all'inizio di Strada Cavour, a fianco dei volontari della LILT, per fornire a tutte le donne, anche quelle non coperte dalla fascia di screening, consulti gratuiti e informazioni relative al percorso senologico e all'autopalpazione. Un'iniziativa al servizio delle donne per rispondere a dubbi e domande.
Particolarmente significativo è inoltre il programma delle iniziative culturali, ricreative e di solidarietà. Si parte domenica 8 ottobre alle 14.30 con una camminata benefica a Varano Melegari e, sempre domenica 8 a Fidenza, si svolgerà il contest di volontariato "We need you". Doppio appuntamento con il teatro di Franca Tragni: sabato 14 ottobre, alle 21, al teatro comunale di Fontanellato, sarà presentato lo spettacolo "Di Donna", mentre sabato 21 ottobre alle 21, al teatro Tanzi di Felegara, andrà in scena "Disagiate per Amore". Infine sabato 28 ottobre a Parma, si svolgerà il premio letterario "Flaminio Musa" e sempre sabato 28 a Borgo Val di Taro si terrà la mostra fotografica organizzata dai ragazzi e i professori dall'Istituto Zappa –Fermi.

La Campagna ha l'obiettivo di sensibilizzare un numero sempre più ampio di donne sull'importanza della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori della mammella, informando il pubblico femminile sugli stili di vita correttamente sani da adottare e sui controlli di screening da effettuare.

E' confermato che la diagnosi precoce aumenti la possibilità di sconfiggere il tumore al seno. Per questo motivo, per le donne è importante aderire allo screening promosso dalla Regione Emilia-Romagna e realizzato dall'AUSL. Ogni donna, residente e domiciliata a Parma e provincia, di età compresa tra i 45 e i 74 anni riceve un invito a sottoporsi a mammografia gratuita. Grazie all'impegno e alla collaborazione delle due Aziende sanitarie e di LILT le donne che aderiscono allo screening sono in aumento, il 58% delle invitate. Un risultato positivo, che si vuole migliorare: la campagna Nastro rosa è realizzata anche per questo.
L'esame mammografico e tutti gli eventuali approfondimenti diagnostici (come ad esempio visita, ecografia e Risonanza Magnetica) sono gratuiti. Le donne di età compresa tra i 45 e i 74 anni che non si sono presentate all'appuntamento proposto dall'Ausl, che non hanno ricevuto l'invito o, più semplicemente, che hanno bisogno di avere informazioni sul programma di screening, possono chiamare il numero 0521.393939 dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 12, il giovedì anche dalle 14 alle 17.

Il programma completo della campagna Nastro Rosa a Parma è disponibile sulla pagina Facebook della Lilt di Parma e sui siti: www.liltparma.it;  www.ausl.pr.it;  www.ao.pr.it 

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma
Giovedì, 28 Settembre 2017 10:41

Salmone o non Salmone, questo è il problema!

Affermazioni contrastanti, addirittura estreme, sulla qualità dei Salmoni allevati. Le fake news invado sempre più il campo dell'alimentare e della salute con articoli talmente efficaci da risultare quasi impossibile la smentita. Il caso del salmone ne è una prova allarmante.

di Lamberto Colla - Parma 28 settembre 2017 - Ormai sono all'ordine del giorno le notizie allarmanti su quello o quell'altro prodotto alimentare. La moda del "senza" (senza lattosio, senza glutine, senza olio di palma, senza zucchero, senza ...) sta pian piano traslocando dai elementi di base a addirittura il prodotto commestibile. Non passerà tanto tempo che non avremo che da mangiare veramente solo cavallette, sino a quando si scoprirà che contengono una sostanza tossica capace di avvelenare un uomo di 80 chili in soli 120 anni.
Comunque, a parte quest'ultima frivolezza, negli ultimi gorni, in particolare sui principali social media, è tornata alla ribalta la notizia della pericolosità del Salmone d'allevamento: "10 buone ragioni per cui non mangiamo salmone".

Riprendendo un articolo dell'autorevole SLOW FOOD del febbraio 2014, la campagna contro il Salmone Norvegese si è fatta più intensa e addirittura macabra, in grado quindi di suonare le corde più sensibili di ciascuno di noi. Salmoni che vivono la loro vita negli escrementi e alimentati con mangimi contenenti elementi altamente dannosi. Consigli a non consumare assolutamente il Salmone soprattutto alle donne gravide, pena la probabile messa al mondo di un neonato con forti deficienze nel cervello. Pare addirittura che "la dottoressa Anne-Lise Bjørke Monsen ha rischiato la sua carriera per aver divulgato questa informazione".

Da un lato quindi l'autorevolezza di Slow Food, dall'altro quella del cacciatore di "balle cosmiche" "BUTAC.IT" che, al riguardo, nel settembre 2016, smonta punto per punto le tesi così ben confezionate, citando persino le smentite dichiarazioni emanate dall'Ateneo americano al quale apparteneva lo stesso prof. David O. Carpenter, dalle cui ricerche tutto ebbe inizio (consigliamo la lettura).

L'ultima citazione di Butac.it è sulle dichiarazioni del dott. Henrik Stenwig (direttore dell'ambiente e del settore veterinario della Norwegian Seafood federation di Oslo) secondo il quale il salmone d'allevamento norvegese non viene da allevamenti intensivi, perché in Norvegia non ce ne sono. Ogni azienda che alleva salmoni deve avere determinate caratteristiche, ed è sottoposta a verifiche per avere le autorizzazioni, e da qui una per una smonta tutte le accuse riportate da TzeTze e SlowFood.

Infine, è di poche ore fa, che l'EFSA è intervenuta sulla questione del "Salmone Pallido". Il salmone d'allevamento "taroccato" con sostanze chimiche per colorarne la carne di rosa per il quale l'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha escluso problemi per la salute. "Tra le principali caratteristiche che contribuiscono al suo successo - sottolinea Giovanni D'Agata dello Sportello dei Diritti, oltre al tipico gusto, vi è senz'altro il tipico colore rosa-arancio della sua carne, che tutti diamo per scontato sia frutto sempre e solo della natura e della sua alimentazione. La realtà, purtroppo, è che nella gran parte dei salmoni di allevamento, la colorazione dipende da una sostanza chimica che viene aggiunta nel mangime. È ciò è determinato dalla provenienza dei pesci: i salmoni selvatici sono naturalmente rosa poiché si nutrono di gamberetti e altri crostacei, ma sul mercato sono la parte minore (meno di 500'000 tonnellate in tutto il mondo e provenienti soprattutto dell'Alaska). La maggioranza, infatti, proviene dagli allevamenti, concentrati in Norvegia, Cile, Scozia e pochi altri paesi. Il salmone di questo tipo si nutre principalmente di farina di pesce, olio di pesce e altre sostanze (non gamberetti). Di conseguenza dovrebbe avere una carne bianca o grigia. Gli studi di marketing, però, hanno dimostrato che questa versione "pallida" non attrae, o che comunque i consumatori non sarebbero disposti a spendere molto per acquistarlo. Per ovviare a questo problema è intervenuta l'industria farmaceutica, che è riuscita a ricreare in laboratorio il colorante, chiamato astaxantina (dal greco "astacus", granchio). La prima azienda a commercializzare questa sostanza col nome di Carophyll Pink è stata la Roche, in Svizzera, ma dal 2003 la produzione è stata ceduta alla olandese DSM. Sul mercato c'è anche il Lucantin prodotto dalla tedesca BASF. Molti si sono chiesti, quindi, se questo componente sia sicuro per la salute dei consumatori. Per l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) non sussiste alcun problema. Il tossicologo Gabriele Aquilina - che assieme a un team di esperti è stato incaricato di valutare gli effetti dell'astaxantina – ha sottolineato che "gli studi non hanno evidenziato alcun rischio per la salute umana". Senza l'aggiunta di astaxantina la carne sarebbe pallida ( www.dsm.com ). Sul metodo di valutazione, però, c'è più di un aspetto che merita attenzione. La prassi, infatti, vuole che sia la stessa azienda ad incaricare e finanziare un laboratorio per esaminare l'eventuale tossicità del suo prodotto. Ed è su queste analisi che poi si basa la valutazione degli esperti EFSA. Come si fa, dunque, ad essere certi dell'oggettività di questi esami? Secondo Aquilina, le regole stringenti sulla tracciabilità delle sperimentazioni rappresentano una garanzia: se il laboratorio commettesse delle irregolarità, verrebbe depennato dalla lista dei centri accreditati. Resta da chiarire, però, il motivo per cui l'EFSA preferisce non rendere noto il nome del laboratorio. Anche la filiera produttiva del salmone non è sempre trasparente al 100%. Nella maggior parte dei casi, sulle confezioni viene indicato solo il paese di provenienza, ma non il singolo produttore. In Svizzera, per esempio, in un'inchiesta giornalistica appositamente dedicata è stato chiesto a tre dei principali gruppi della grande distribuzione elvetica d'indicare la provenienza esatta dei salmoni: Coop "per ragioni di concorrenza non fornisce il nome dell'allevamento", così pure Migros ("il nome del singolo produttore non viene comunicato"), mentre solo Manor ha dichiarato di lavorare con un solo allevatore scozzese, "Loch Duart", che non fa uso di astaxantina sintetica."

Insomma, concludendo, poche le certezze e molto contrastanti tra di loro. Tra norme poco precise e centri di ricerca non sempre in grado di garantire l'equidistanza dal problema, resta in capo al buon senso del consumatore la decisione d'acquisto e di consumo di un determinato prodotto che, come è il caso del Salmone, garantirebbe all'organismo importanti elementi nutrizionali (omega 3 ad esempio) oltre al piacevole e raffinato gusto.

Per ora ad averla vinta, almeno in termini di presenza sul web, è l'informazione negativa!

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Sequestro record da parte dell'Interpol di prodotti medicali e farmaci contraffatti in tutto il mondo commercializzati in "rete". Lo "Sportello dei Diritti": l'ennesima conferma dei rischi degli acquisti online di farmaci e prodotti medicali

L'Interpol ha annunciato in data odierna un sequestro record di 25 milioni di prodotti medicali e farmaci contraffatti a livello globale distribuiti su internet, per un valore superiore a 51 milioni dollari (43 milioni di euro).

Tra i farmaci sequestrati vi sono integratori alimentari, analagesici, trattamenti per l'epilessia, prodotti nutrizionali, ha detto in un comunicato stampa rilasciato dall'agenzia di cooperazione della Polizia internazionale, che ha sede a Lione (sud-est della Francia).

L'operazione Pangea X, è questo il nome dell'inchiesta, è stato condotta in 123 paesi, un numero record, tra il 12 e il 19 settembre. Ha proceduto a 400 arresti e sono stati chiusi ben 3.584 siti web e più di 3.000 annunci pubblicitari su internet che reclamizzavano prodotti farmaceutici sono stati sospesi. Secondo l'Interpol, Pangea X è anche interessata alla vendita illegale di apparecchi medicali, quali impianti dentali, profilattici, siringhe e materiale chirurgico, che ha portato a sequestri per 500.000 dollari (420.000 Euro).

L'Interpol ha riportato nella sua dichiarazione la partecipazione per la prima volta di molti paesi africani. Pericolo per i consumatori "La vendita di prodotti farmaceutici contraffatti o falsi è una preoccupazione crescente nel mondo perché è un pericolo per la salute degli ignari consumatori che ritengono che i farmaci sono sicuri," secondo quanto sostenuto da Immanuel Sam, responsabile dell'ufficio Interpol in Namibia.

L'operazione Pangea è stata lanciata nel 2008. Solo otto paesi parteciparono all'inizio. L'Interpol è preoccupata per il crescente flusso nel corso di un decennio di prodotti farmaceutici non autorizzati o non controllati su internet.

Questa tendenza "mette in pericolo la vita", ha lanciato l'allarme il direttore esecutivo per la polizia all'Interpol, Tim Morris. «Il fatto che siamo arrivati a tali risultati significativi dopo dieci anni di funzionamento di Pangea dimostra che la vendita online di farmaci vietati è una sfida persistente e crescente» per le autorità interessate, ha detto Morris.

Pangea X mira inoltre a sensibilizzare l'opinione pubblica sui rischi connessi con gli acquisti di farmaci su internet, secondo l'Interpol. Si tratta, quindi, per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", dell'ennesima conferma dei rischi connessi agli acquisti online di farmaci e prodotti medicali, per i quali da tempo continuiamo a segnalare i pericoli per la salute in quanto la frode è dietro l'angolo per l'impossibilità di verificare preventivamente la genuinità dei prodotti.

Allerta allergie per possibili contaminazioni di alimenti. Simply e Auchan ritirano lotti di Marzapane, Auchan richiama yogurt Teddi, Carrefour il Marzapane.

1- Allergeni non segnalati in etichetta: Simply e Auchan ritirano lotti di marzapane. Il prodotto presenta uovo! Sono a rischio coloro che soffrono di allergia.

La comunicazione è stata diffusa sui siti della catena di supermercati Simply e Auchan e riguarda solo i consumatori allergici all'uovo. I prodotti interessati sono 2 lotti di Marzapane pasta di mandorle. I supermercati precauzionalmente hanno già attivato le procedure di ritiro dei prodotti dalla vendita. Nello specifico sono i prodotti con denominazione di vendita: lotti L. 170403 e L. 170608 "Marzapane pasta di mandorle" 225g EAN 8003600010143. Ragione sociale commercializzante: Rebecchi Fratelli Valtrebbia S.p.A. Bollo di identificazione dello stabilimento: Via Ungaretti, 7 29029 RIVERGARO (PC). Motivo del Richiamo: ETICHETTATURA NON CONFORME : Prodotto non conforme per possibile presenza di tracce uovo non dichiarate in etichetta. Popolazione interessata: Soggetti intolleranti o allergici all'uovo. L'ingestione di cibi contenenti sostanze con potere antigenico non è cosa da prendere alla leggera, perché potrebbe causare degli effetti che si manifestano rapidamente subito dopo l'ingestione di un particolare alimento ed è quindi più facile collegarli al cibo ingerito. Le reazioni dell'organismo oltre ad essere immediate sono, di solito, violente. La reazione allergica produce shock anafilattico e di solito risponde ai tradizionali Test Allergici Cutanei e quindi, è anche relativamente più facile da individuare. Per shock anafilattico si intende una sindrome clinica provocata da esposizione ad un allergene, è la reazione più grave e può, se non curato, portare alla morte. È molto meno frequente delle intolleranze alimentari (su 50 casi, solo 10 sono allergie). Può portare anche alla morte, mentre è molto raro che le intolleranze alimentari possano causare il decesso di una persona. I sintomi delle allergie alimentari sono simili a quelle provocate a chi soffre di allergia ai pollini: sono comuni gli arrossamenti pruriginosi della pelle, gli eczemi, le eruzioni o i gonfiori, l'orticaria, arrossamenti e bolle, le dermatiti; ma anche irritazione delle labbra e della bocca o problemi respiratori (riniti, congiuntiviti, asma) o problemi gastrointestinali (nausea, vomito, dolori addominali e diarrea). Per tale ragione è facile capire quanto la "sicurezza" di un alimento sia fondamentale per un soggetto allergico ... sicurezza che dovrebbe derivare dalla lettura attenta delle etichette. Ad evidenziarlo, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", che, rimarcando l'allerta di Simply e Auchan , invita i consumatori allergici a non utilizzare i prodotti e a contattare e a restituire le confezioni al punto di vendita per la sostituzione. Trattandosi di un problema rilevante, le aziende hanno avviato anche una campagna di richiamo avvisando i clienti in rete. Il richiamo riguarda tutta Italia. I supermercati Simply e Auchan, nell'avviso ai clienti pubblicato sui siti internet di pertinenza comunicano che "Il richiamo è stato disposto per proteggere i soggetti allergici all'uovo da possibili rischi. Per tutti gli altri consumatori il prodotto sopraindicato non comporta alcun pericolo per la salute. I consumatori che fossero in possesso dei suddetti lotti di questo prodotto sono invitati a riportarli in questo punto vendita che provvederà al rimborso. Per qualsiasi chiarimento vi preghiamo di rivolgervi all'Ufficio Qualità Rebecchi numero 334.3629642.

 

2- Auchan richiama yogurt Teddi Fattoria Scaldasole: possibile contaminazione da Glutine non dichiarato in etichetta. Il prodotto è distribuito in tutta Italia

Nuova allerta alimentare. Nello yogurt Teddi Fattoria Scaldasole è presente del glutine non dichiarato in etichetta. Per questo motivo la catena di supermercati Auchan lo sta ritirando da propri scaffali. La comunicazione è stata diffusa sul sito dell'azienda e riguarda solo i consumatori allergici al GLUTINE.

Quattro sono le tipologie di yogurt ritirate: Yogurt Intero alla Banana 2x115g Teddi Fattoria Scaldasole 8010795006219 L.171024 / 24/10/2017;Yogurt Intero all'Albicocca 2x115g Teddi Fattoria Scaldasole 8010795006202 L.171024 / 24/10/2017; Yogurt Magro Mela e Cannella 250g Fattoria Scaldasole 8010795002617 L.171020 / 20/10/2017 e Specialità con Yogurt Magro Nocciola 250g Fattoria Scaldasole 8010795002556 L.171025 / 25/10/2017.

Il prodotto è commercializzato da Fattoria Scaldasole , via Donizetti 7 – Monguzzo (CO) – Italia Marchio di identificazione dello stabilimento IT 03 229 CE. Motivo del Richiamo: Possibile contaminazione da Glutine non dichiarato in etichetta. Popolazione interessata: Soggetti intolleranti o allergici al GLUTINE. Ad evidenziarlo, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", che, rimarcando l'allerta di Auchan , invita i consumatori allergici a non utilizzare i prodotti e a contattare e a restituire le confezioni al punto di vendita per la sostituzione. Il richiamo riguarda il Canale di tutta Italia. Il supermercato Auchan, a scopo precauzionale e al fine di garantire la sicurezza dei propri clienti, avverte sul proprio sito che : "LA POSSIBILE PRESENZA DI GLUTINE IN QUESTI PRODOTTI LI RENDE NON IDONEI AL CONSUMO DA CONSUMATORI CELIACI, ALLERGICI O INTOLLERANTI AL GLUTINE." I consumatori allergici o intolleranti sono invitati a non consumare i prodotti segnalati, e a riconsegnarli al punto vendita in cui è avvenuto l'acquisto. (Il consumo non costituisce invece alcun rischio per i soggetti non allergici al glutine/ non intolleranti al glutine). Per maggiori informazioni, per i consumatori è attivo un numero verde : 800 253972 dalle 9:30 alle 12:30.

3- Richiamo prodotto a marchio Carrefour: "MARZAPANE pasta di mandorle." Il prodotto presenta uovo! Sono a rischio coloro che soffrono di allergia.

Carrefour ritira un lotto a suo marchio di marzapane per la presenza e riguarda solo i consumatori allergici all'uovo. Il prodotto in questione, è dall'azienda Rebecchi Fratelli Valtrebbia S.p.A.. La confezione interessata dal richiamo è quella di "Marzapane pasta di mandorle" in confezione da 225 grammi. Spiega Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti": "L'azienda Rebecchi Fratelli Valtrebbia S.p.A ha chiesto al proprio distributore italiano Carrefour il ritiro e il richiamo in via precauzionale di un tipo di marzapane per la possibile presenza di allergeni (uovo) non dichiarato in etichetta.

Oggetto del ritiro è "Marzapane pasta di mandorle" in confezione da 225 grammi, con codice a barre EAN 8012666033508 e termine minimo di conservazione 16/05/2018, lotto L. 170516.

Il motivo del richiamo è la presenza di tracce uovo non dichiarate in etichetta. Carrefour si scusa per il disagio e invita i consumatori allergici all'uovo a prestare particolare attenzione. Chi ha acquistato il marzapane può riconsegnare le confezioni al punto vendita per il rimborso. Per qualsiasi ulteriori chiarimento potete contattare l'Ufficio Qualità Rebecchi al numero 334.3629642 (lun-ven 8,30-18,30). "

Esselunga richiama due lotti di marzapane Rebecchi per tracce d'uovo non segnalate in etichetta. Sono a rischio coloro che soffrono di allergia.

I supermercati Esselunga hanno pubblicato il richiamo di due lotti di marzapane modellabile a marchio Rebecchi Fratelli Valtrebbia per la possibile presenza di tracce d'uovo non correttamente segnalato in etichetta.

Ad essere oggetto del provvedimento sono i lotti di produzione L.170403 da consumarsi preferibilmente entro lo 03/04/2018 e L.170608 da consumarsi preferibilmente entro lo 08/06/2018. L'azienda, scusandosi per il disagio, precisa che il richiamo è rivolto ai soggetti allergici alle uova, per tutti gli altri consumatori il prodotto è assolutamente sicuro. Si raccomanda agli allergici, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", di non consumare le confezioni di marzapane appartenenti ai lotti richiamati e riportare il prodotto al punto vendita d'acquisto, dove sarà rimborsato. Per qualsiasi chiarimento è possibile rivolgersi all'ufficio qualità Rebecchi chiamando il numero 3343629642 dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 18,30.

Lecce, 23 settembre 2017

L'azienda CAROZZI FORMAGGI ha richiamato in via precauzionale un lotto di formaggio Taleggio latte crudo per sospetta contaminazione da Listeria monocytogenes.

Ne dà comunicazione il Ministero della salute attraverso il portale dedicato ai richiami alimentari. Oggetto del richiamo un tipo di formaggio preincartato e porzionato commercializzato dall'azienda CAROZZI FORMAGGI srl con sede a BARZIO (LC), LOC. PRATO BUSCANTE. Il lotto n° 04827 riguarda il "TALEGGIO DOP LATTE CRUDO".

A scopo precauzionale e al fine di garantire la sicurezza dei consumatori si raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto con medesimo lotto di appartenenza, di NON consumarlo e di restituirlo al punto vendita nel quale è stato acquistato. Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, non esclude che l'ingerimento del prodotto gastronomico possa provocare un pericolo per la salute, e mette perciò in guardia la popolazione. La listeriosi è un'infezione che si trasmette prevalentemente per via alimentare e può avere effetti gravi nell'uomo.

Il germe (Listeria monocytogenes), è un batterio largamente diffuso nell'ambiente, nel terreno e nelle acque di superficie, che tollera gli ambienti salati e le basse temperature (+2/+4°C). Alcune categorie di persone sono più a rischio di contrarre la malattia se presentano un sistema immunitario indebolito: anziani, neonati, donne in gravidanza, soggetti con altre malattie in corso che compromettono il sistema immunitario. Tuttavia anche i soggetti non considerati a rischio possono contrarre l'infezione e in qualche caso manifestare la malattia nella forma gastrointestinale.

Il veicolo principale di infezione nell'uomo è il consumo di alimenti pronti al consumo (in inglese: RTE "ready-to-eat") e di cibo crudo. Il batterio della Listeria si trova più comunemente sulla crosta di formaggi freschi molli, o in formaggi a base di latte crudo, salmone affumicato, carni fresche non stagionate, salumi, ma anche nei vegetali crudi. La cottura dei cibi uccide il germe, la conservazione in frigorifero no.

Una persona affetta da listeriosi può manifestare i segni di una sindrome simil-influenzale caratterizzata da febbre e dolori muscolari, a volte preceduti da diarrea o altri sintomi gastro-intestinali. Nel caso di pazienti immuno-compromessi la malattia può evolvere in modo molto più grave con setticemia e meningite. Nelle donne in gravidanza la malattia può portare a complicanze anche gravi per la gestazione. I primi sintomi si possono rilevare anche a distanza di 70-90 giorni dall'assunzione di cibo contaminato.

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"