Le condizioni climatiche favorevoli annunciano la prossima fioritura dei funghi richiamando gli appassionati raccoglitori nei boschi ricchi di tante specie e varietà, purtroppo non tutte commestibili. A volte alcune varietà, tossiche o velenose possono confondere il raccoglitore poco esperto con un grave rischio per la salute.
Per meglio conoscere il mondo dei funghi nelle giornate del 23-24-25 Settembre i micologi dell'Ispettorato Micologico del Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Azienda Usl di Reggio Emilia saranno presenti con uno stand informativo alla fiera di San Michele a Castelnovo Monti in piazza Gramsci.
Inoltre a partire dal 25 settembre e fino al 24 novembre un micologo dell'Ispettorato Micologico sarà presente in orari e giornate stabilite in alcuni punti della provincia per assicurare ai cittadini la possibilità di fare riconoscere i funghi freschi spontanei raccolti a scopo di autoconsumo.
Ecco quali sono i punti di riferimento per il controllo micologico: Reggio Emilia, via Amendola, 2 - Dipartimento di Sanità Pubblica, 1° piano, lunedì e mercoledì dalle ore 14 alle ore 16, venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30. Castelnovo Monti, via Roma, 2 c/o Ospedale - Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, lunedì e venerdì dalle ore 8.30 alle ore 10.30. Scandiano, via Martiri della Libertà, 8, Servizio Igiene e Sanità Pubblica lunedì dalle ore 11 alle ore 12.30.
L'Ispettorato Micologico ha il compito di tutelare la salute della popolazione per gli aspetti legati al consumo di funghi. Tra le specifiche attività svolte di primaria importanza sono la verifica della commestibilità per funghi raccolti dal cittadino per autoconsumo e l'informazione sui rischi legati al loro consumo.
La commestibilità di un fungo infatti può essere stabilita solo dopo una corretta identificazione attribuendo il nome scientifico a cui corrisponde un giudizio di commestibilità / non commestibilità / tossicità. Di fronte a un fungo che non si è mai raccolto e che non si conosce, è bene diffidare dei presunti "esperti" rivolgendosi invece al personale qualificato degli ispettorati micologici che operano gratuitamente nelle AUSL.
I metodi empirici che alcuni si ostinano ad adottare per verificare la commestibilità dei funghi, come ad esempio l'utilizzo di aglio che diventerebbe scuro in presenza di funghi velenosi, o l'imbrunimento dell'argento, sono privi di ogni fondamento, altrettanto falso è che si possano mangiare con tranquillità tutti i funghi che crescono sugli alberi, nei prati o sono mangiati dalle lumache. È bene sapere che i funghi, anche quelli considerati commestibili, hanno una difficile digeribilità per cui è consigliato mangiarli cotti e in quantità moderata evitandone il consumo in pasti ravvicinati. Non sono in ogni caso l'alimento ideale per i bambini, le persone anziane, le donne in gravidanza, le persone intolleranti a particolari alimenti, farmaci o che soffrono abitualmente di disturbi a fegato, intestino, pancreas e patologie renali.
Avvertenze speciali:
1. Raccogliere solo funghi conosciuti come sicuramente commestibili, integri e in buono stato di conservazione; scartare quelli troppo maturi o troppo giovani, ammuffiti, fradici o invasi da vermi.
2. I funghi vanno raccolti interi, senza tagliarli alla base, ma facendoli ruotare leggermente, avendo cura di non arrecare danno alla parte del fungo che rimane nel terreno (micelio) né all'ambiente circostante.
3. Portare sempre con sé un coltellino per pulire sul posto i funghi raccolti, eliminando alla base del gambo terriccio, foglie o altro, facendo attenzione a non alterare i singoli caratteri morfologici del fungo, ciascuno dei quali è fondamentale per un sicuro riconoscimento.
4. I funghi poco conosciuti o dubbi vanno riposti in contenitori separati per evitare, nel caso fossero velenosi, la frammentazione e il mescolamento con l'intero raccolto e trasportati integri per permetterne la corretta identificazione da parte dell'Ispettorato Micologico.
5. Raccogliere, per l'uso alimentare, solo funghi che si conoscono perfettamente e, in caso di incertezza anche minima, evitarne il consumo.
6. Usare recipienti rigidi e aerati, ad esempio cesti di vimini, per mantenere i funghi integri e freschi e favorire la dispersione delle spore; evitare nel modo più assoluto i sacchetti di plastica o simili perché favoriscono la putrefazione e la formazione di veleni.
7. Al rientro a casa ricontrollare con calma ogni esemplare raccolto.
8. I funghi non raccolti, anche se riconosciuti non commestibili, non devono essere distrutti o calpestati, poiché essi svolgono un ruolo importantissimo nell'equilibrio del bosco e sottobosco.
9. I funghi assorbono sostanze chimiche, pertanto evitare di raccogliere funghi lungo strade di intenso traffico, in prossimità di discariche e scarichi fognari, presso terreni coltivati e frutteti.
Recapiti telefonici Ispettorato Micologico: Reggio Emilia tel. 0522 335745, fax 0522 335460; Castelnovo ne' Monti tel. 0522 617341, fax 0522 612123; Scandiano tel. 0522 850389, fax 0522 850297 - email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - pec: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Dopo il burro cade un altro tabù. Il caffè fa bene al cuore. 4 tazze al giorno rientrano in una "dieta sana in persone sane". Una tazzina di caffè contiene circa 85 mg. di caffeina.
Di Virgilio 17 settembre 2017 - Una buona notizia, per i grandi consumatori di caffè e non solo, giunge dal congresso europeo di Cardiologia che si è tenuto a Barcellona a fine agosto.
Dal congresso sono emerse sempre più conferme del pericolo derivante dall'assunzione di troppo sale con conseguente raddoppio del tasso di rischio di insufficienza cardiaca (più di 13,7 grammi al giorno) per contro, riguardo al caffè vengono confermati i suoi effetti benefici al punto tale da essere definito "una sostanza che può entrare nella lista della dieta sana" (Fonte "ANSA").
Dalla Danimarca invece le ricerche, ancora allo stadio di laboratorio, stanno confermando, quello che era solo una ipotesi dettata dalla osservazione empirica, che il caffè possa limitare notevolmente il rischio di incorrere nel diabete.
L'artefice di questo presunto benefico effetto del caffè è da imputarsi al cafestolo, sostanza che promuove la produzione di insulina e il controllo glicemico. E' il risultato di una ricerca su animali condotta da Fredrik Brustad Mellbye del policlinico universitario di Aarhus in Danimarca, ricerca pubblicata sul Journal of Natural Products.
In sintesi quindi emerge che per la salute bere quattro tazze ogni giorno, può essere parte di "una dieta sana in persone sane" e a questo si associa un minore rischio di morte fino al 64%, inoltre può contribuire a regolare l'insulina quindi a quasi dimezzare il rischio di incorrere nel diabete.
Resta comunque il fatto che, tra le controindicazioni, alle donne in gravidanza è sconsigliato l'assunzione massiccia di caffè poiché la caffeina riesce a penetrare rapidamente anche fino alla placenta, motivo per cui risulta sconsigliata, in dosi massicce, sia durante la gravidanza, sia nella fase di allattamento.
Cos'è la Caffeina
Appartiene alla classe degli alcaloidi, sostanze molto diffuse nelle piante. La si ottiene estraendola nella maggioranza dei casi dal caffè¨ e per essere precisi è un'alcaloide purinico esattamente come la teofillina, ricavabile dal té, e come la teobromina, ottenuta dal buon cacao.
Osservando con attenzione le etichette, spunta nella Coca Cola, nel cioccolato e in molte di quelle bevande energizzanti, ma anche in diversi farmaci analgesici.
Una tazzina di caffè contiene circa 85 mg. di caffeina.
Effetti della caffeina
Come l'atropina, la nicotina, la stricnina, la morfina e gli altri alcaloidi, la Caffeina agisce sugli animali anche a concentrazioni molto basse. Per gli atleti le proprietà di questa sostanza sono preziose: prendendone in dosi anche modeste, dai 200 ai 400 mg, prima di una gara, si riescono a sentire più attenti e concentrati e migliora anche la resistenza.
La caffeina sostiene il metabolismo basale e l'assunzione di 4-5 tazzine di caffè contribuiscono a consumare tra le 100 e le 500 calorie in più. Quindi non possiede un effetto dimagrante, come molti tendono a pensare, ma solo a favorire il metabolismo basale.
Tra i numerosi effetti della caffeina, oltre a quelli che riguardano il sistema cardiocircolatorio, influisce anche in quello respiratorio. Ad esempio, come anticipato, riesce a far aumentare il metabolismo corporeo ma anche la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e il numero di respiri. Ciò comporta un'aumento di ossigenazione del sangue.
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Fonti:
ANSA - Salute e Benessere
Journal of natural product
Idee Green
Nuovi studi "contro" la sigaretta elettronica: aumenta il rischio di infarto. Secondo una ricerca americana il vapore emanato contribuisce ad occludere le arterie con conseguenze potenzialmente letali
Non si creda che l'alternativa fornita dalle sigarette elettroniche costituisca un "toccasana" per la salute dei fumatori. Sono numerosi gli studi che si stanno focalizzando sugli effetti dei vapori descritti dai produttori come assolutamente innocui e che purtroppo stanno rivelando numerose criticità anche di questi apparati. L'ennesima ricerca a dimostrarlo è stata recentemente effettuata presso l'Università della West Virginia, negli USA, dove è stato monitorato l'effetto della «nicotina elettronica» su un gruppo di ratti verificandone l'impatto a livello arterioso.
Ed i risultati, sono stati impietosi: il fumo della sigaretta elettronica ha causato alle arterie delle cavie il restringimento di quasi un terzo entro i 60 minuti dall'esposizione al vapore. Questa condizione può portare ad un pericoloso aumento della pressione sanguigna, destinato a peggiorare ulteriormente con l'incremento dell'esposizione: se i roditori stavano a contatto con il fumo di questi gadget elettronici per circa 20 ore alla settimana, il passaggio delle arterie si restringeva del doppio rispetto a quello dei ratti che non erano stati esposti alla nicotina.
«Questi risultati indicano che le sigarette elettroniche non possono essere considerate sicure e che causano effetti significativamente dannosi», ha fatto sapere l'equipe della ricerca che è stata presentata alla conferenza sulla salute del cuore Cardiovascular Aging: New Frontiers and Old Friends di Westminster, in Colorado. I problemi alle arterie sono strettamente associati al rischio di infarti e ictus. Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", è sempre bene ricordare alcuni principi di salute che appaiono banali ma che aiutano senz'altro a vivere meglio: fumare, così come avere un'alimentazione insalubre e uno stile di vita sedentario può contribuire ad occludere ed indurire la parete arteriosa, causando la condizione nota come arteriosclerosi. Altri rischi legati a questo problema sono l'angina e le malattie coronariche.
Sanità. Uova contaminate: la Regione decide a scopo cautelativo il blocco della commercializzazione per alcuni allevamenti emiliano-romagnoli. Venturi e Caselli: "Abbiamo usato il principio di massima precauzione, in attesa degli esami di laboratorio. La catena dei controlli funziona, ma serve l'impegno anche dei produttori e delle loro associazioni"
Oggi gli assessori regionali hanno incontrato i produttori di Assoavi e Unaitalia. "La Regione da sempre impegnata a garantire produzioni sane"
Bologna – Blocco della commercializzazione a scopo cautelativo per alcuni allevamenti avicoli dell'Emilia-Romagna dai quali provengono -oltre che da due allevamenti in altre regioni- le uova sgusciate liquide, vendute in Calabria, su cui sono state rinvenute tracce di Fipronil, anche se in percentuali che gli esperti giudicano molto al di sotto della soglia di tossicità.
La decisione, in attesa dell'esito degli esami di laboratorio, è stata presa dalla Regione Emilia-Romagna dopo una segnalazione, nell'ambito del Piano nazionale di controllo predisposto dal ministero della Salute.
Nel corso della mattinata di oggi gli assessori regionali alle Politiche per la salute Sergio Venturi e all'agricoltura Simona Caselli hanno annunciato il provvedimento in occasione di un incontro con Assoavi e Unaitalia, due delle principali associazioni di produttori del settore.
"E' un'iniziativa che abbiamo adottato mettendo in atto il principio di massima precauzione- spiegano Venturi e Caselli- a tutela della salute pubblica, ma anche di una filiera che rappresenta in Emilia-Romagna una punta di eccellenza. Siamo di fronte a un importante settore produttivo che nella nostra regione è da sempre sottoposto a controlli rigorosi dalla fase produttiva a quella di commercializzazione. Il provvedimento adottato oggi garantirà nell'immediato che tutte le produzioni sospette siano ritirate o non immesse nel mercato, in attesa nei prossimi giorni degli accertamenti laboratoristici da parte della sede di Brescia dell'Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell'Emilia-Romagna".
"Alle Associazioni dei produttori -aggiungono gli assessori- abbiamo detto una cosa chiara: la Regione da anni è impegnata a garantire produzione sane, che tutelino la salute delle persone in primo luogo, nonchè la qualità dei prodotti. C'è la catena dei controlli delle autorità sanitarie, che anche in questo caso ha dimostrato di funzionare bene e che nei prossimi giorni proseguirà e, anzi, verrà estesa a tutti gli allevamenti".
"Consideriamo positivamente - concludono Venturi e Caselli - la volontà delle Associazioni di dotarsi di rigidi protocolli di autocontrollo da applicare a tutti gli associati, al fine di controllare capillarmente tutta la filiera produttiva. Noi, come Regione, saremo inflessibili nell'esigere comportamenti corretti, perché non si scherza e non si fa profitto sulla salute dei consumatori. Qualora emergessero o si evidenziassero problemi, oltre a segnalarlo agli organi competenti, deve essere immediatamente bloccata la commercializzazione dei prodotti sospetti, in attesa degli accertamenti".
Il provvedimento che è stato assunto oggi si inserisce in un più generale impegno dell'assessorato regionale alle Politiche per la salute per controllare l'eventuale presenza di produzioni non regolari, dopo l'allarme lanciato nei giorni scorsi su lotti di prodotto provenienti da Germania, Belgio e Olanda.
Il fipronil e il campionamento
E' un antiparassitario vietato dal 2014 sulle produzioni vegetali, attualmente autorizzato solo quale antiparassitario per gli animali domestici.
Il piano di campionamenti è in fase di avanzata realizzazione sul territorio emiliano-romagnolo.
Da subito il Servizio sanitario regionale ha potenziato il sistema dei controlli, mettendo in campo una serie di campionamenti aggiuntivi ed assicurando nel contempo la massima collaborazione al Ministero della salute ed ai Nuclei Antisofisticazioni e Sanità.
Dal 14 agosto ne sono stati già effettuati 53 su uova, prodotti ovo-derivati, pasta fresca all'uovo e carne di gallina e gli esiti sui primi quattro, effettuati a Bologna, sono negativi. /PF
Parma abbraccia Charlie Alpha, un equipaggio di soccorso sempre pronto ad alzarsi in volo. La commemorazione di colleghi e autorità in ricordo di Claudio Marchini, Annamaria Giorgio, Corrado Dondi e Angelo Maffei.
Parma 18/08/2017 - Un intero equipaggio perse la vita durante la missione di soccorso con il volo Charlie Alpha: la tragedia è stata ricordata questa mattina, come ogni anno, presso il cippo in via Casati Confalonieri, con la commemorazione delle vittime – il pilota Claudio Marchini, il medico anestesista Annamaria Giorgio, gli infermieri Corrado Dondi e Angelo Maffei – da parte dei colleghi e delle autorità presenti.
L'incidente avvenne alle 8.20 del 18 agosto 1990 quando l'elicottero EHCA Charlie Alpha precipitò sul monte Ventasso, a causa della nebbia fitta, dopo essersi alzato in volo dalla base dell'Ospedale Maggiore di Parma per soccorrere un ferito nell'Appennino reggiano.
A commemorare i colleghi scomparsi in missione di soccorso, le principali autorità cittadine, tra le quali tutti i rappresentanti delle organizzazioni di volontariato che partecipano alla rete di emergenza-urgenza territoriale e i famigliari dell'equipaggio scomparso. "Nel ricordo delle vittime – ha sottolineato il direttore sanitario dell'Ospedale Antonio Balestrino – non arretreremo nel nostro impegno di portare aiuto alle persone che hanno bisogno, grazie al volontariato e alla comunità civile che ci circonda". Il saluto a tutti i colleghi che operano oggi al sistema di soccorso è arrivato anche dal direttore amministrativo dell'Azienda Usl di Parma Marco Chiari che ha messo in luce "la forza tangibile dei valori di riferimento".
Attivo a Parma da 29 anni con il suo primo intervento il 19 luglio 1988 a Varsi, oggi il soccorso con elicottero dei servizi d'emergenza 118 è esteso a tutto il Paese grazie all'utilizzo di elicotteri attrezzati per le emergenze sanitarie che consentono interventi in tempi rapidi e tempestività dell'ospedalizzazione con la possibilità di scegliere il luogo di cura più idoneo a seconda della patologia.
L'attività prevalente dell'elicottero, gestito dalla Centrale operativa 118 Emilia Ovest, è il soccorso primario, cioè quello eseguito direttamente sul luogo dell'evento, ma ugualmente importante è l'attività di trasporto da ospedale a ospedale, in particolare verso l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma centro di riferimento regionale – secondo il modello Hub & Spoke – per le elevate specialità di Trauma center, Neurochirurgia, Cardiologia e Cardiochirurgia, Neuroradiologia, Nefrologia, Clinica Chirurgica e trapianti d'organo, Ematologia e Centro trapianti midollo osseo, Centro Ustioni e Terapia intensiva neonatale.
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Nel corso del 2016 gli interventi "dall'alto" sono stati 854 (304 a Parma, 294 a Reggio Emilia e 232 a Piacenza e 24 su altre province), con un andamento in lieve crescita rispetto al 2015 e al 2014, quando l'elisoccorso si levò in volo rispettivamente 826 e 808 volte. Analizzando i dati per luogo di intervento, si rileva che nel 2016, l'elicottero è intervenuto con maggior frequenza sulle strade (46,72%) e nelle abitazioni private (34,78%).
Analizzando i dati per codice di gravità, nel 2016 sono state soccorse e ospedalizzate 384 persone con codice 3 (paziente con immediate minacce alla sopravvivenza), mentre nel 9% circa dei casi non si è reso necessario il ricovero del paziente. Quest'ultimo dato indica una sovrastima della Centrale Operativa 118 al momento della chiamata di soccorso, giustificato dalla necessità di intercettare tutti i casi più gravi.
I mesi di maggiore attività dell'elisoccorso sono solitamente quelli tra maggio e settembre. L'elicottero può alzarsi in volo in condizioni metereologiche che consentano una visibilità pari a 1 chilometro in orizzontale e 150 metri in verticale. Dal momento della richiesta di soccorso, l'elicottero è pronto per decollare entro tre minuti dall'attivazione. Questo lasso di tempo è incomprimibile in quanto legato a procedure aeronautiche, mentre il tempo medio di volo sulle tre province di competenza è di circa 12/13 minuti, fino a un massimo di 20 minuti per le zone più lontane delle tre province.
Al servizio diurno, dal 1° giugno di quest'anno è stato aggiunto il volo notturno che opera a partire dalla base di Bologna. Si tratta di un periodo sperimentale volto a ottimizzare un servizio compreso in una fascia oraria prima scoperta.
L'equipaggio dell'elicottero BK 117 C2 in dotazione alla Centrale Operativa 118 Emilia Ovest è composto da un medico anestesista-rianimatore (proveniente a turno dai Servizi di Anestesia e Rianimazione di Parma, Piacenza e Reggio Emilia), due infermieri dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, di cui uno con compiti di coordinamento della missione e gestione della sicurezza in volo e uno con funzione in prevalenza assistenziale.
Il servizio di elisoccorso è integrato su base regionale e si avvale di 4 mezzi, di cui 3 dislocati presso gli eliporti delle Centrali operative 118 Emilia Ovest (Parma), Emilia Est (Bologna), Romagna (Ravenna). Il quarto, dotato di verricello per il soccorso alpino, è di stanza a Pavullo nel Frignano. L'elisoccorso della Centrale Emilia Ovest effettua servizio anche nelle zone di confine delle province di Mantova, Cremona, Lucca e Massa.
Nel caso dell'elisoccorso di Parma si registra un progressivo aumento degli interventi verso le zone di confine della bassa Lombardia, fino a raggiungere, nei primi 7 mesi di quest'anno, i 14 voli.
Centrale operativa 118 Emilia Ovest
La Centrale Operativa 118 Emilia Ovest dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma gestisce tutte le chiamate di soccorso sanitario per le province di Parma, Piacenza e Reggio.
All'unificazione della Centrale operativa Emilia Ovest, realizzata alla fine del 2014, si è arrivati grazie a investimenti tecnologici e percorsi condivisi con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie di tutte le province interessate. Grazie, infatti, ad ambienti di lavoro dotati di strumentazione tecnologiche all'avanguardia, in grado di supportare l'operatore nella precisa localizzazione dell'evento e nelle comunicazione con i mezzi di soccorso, è possibile garantire un livello di sicurezza sempre più elevato con l'ottimizzazione di tutte le attività di chiamata, ottenendo una rapida attivazione dei mezzi di soccorso. La concentrazione delle chiamate di emergenza in un unico punto permette inoltre di ridurre i tempi di attesa prima della risposta di un operatore, attualmente la media è di 5 secondi, pari a due-tre squilli di telefono: entro i 20 secondi vengono risposte il 99,8% delle chiamate.
L'unificazione delle Centrali 118 provinciali in tre sole aree centrali di area vasta è stata prevista e disegnata dalla programmazione del Servizio sanitario regionale: oltre alla centrale Emilia ovest (Piacenza, Parma e Reggio Emilia) sono attive in regione le centrali uniche Emilia est (con sede all'ospedale Maggiore di Bologna, per i territori di Bologna, Imola, Modena, e Ferrara) e la centrale della Romagna (con sede a Ravenna, per le province di Ravenna, Forli, Cesena e Rimini).
"Alcune trousse di trucchi per bambine contengono piombo, arsenico, nichel Cromo sostanze potenzialmente tossiche anche a basse concentrazioni". I cosmetici anche se giocattoli, avrebbero dunque tra i loro componenti dei veri e propri veleni (dal 1978 è proibito usare il piombo come additivo nelle vernici).
E' quanto riporta il portale del Ministero della salute.
A richiamare l'attenzione sul pericolo è l'allerta per contaminazione di "rischio grave" che è stata lanciata con un provvedimento di non ammissione all'importazione adottato dall'USMAF-SASN Campania e Sardegna U.T di Napoli in data 24/7/20017 nota Prot. 2017 -35933, dopo le analisi eseguite dall'ARPA Piemonte.
Il servizio di di sicurezza del Ministero della salute sul suo sito, ha pertanto disposto il divieto di ammissione nel commercio delle "Trousse confezioni trucco per bambine, Beauty Set" prodotte in Cina dalla ditta YONG SHNEG JIA PLASTIC CHEMICAL CO., LTD XINLIAO VILLAGE INDUSTRIAL ZONE, LIANXIA TOWN, SEDE CHENGHAI DISTRICT SHANTOU CITY GUAGDONG PROVINCE, CHINA ed importate in Italia da Importatore: GENERAL TRADE S.P.A.. – VIA GIUSEPPE CASSANO KM 2.200, SNC – 74015 MARTINA FRANCA.
Il problema, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", con la presenza di metalli pesanti nei prodotti per labbra e per il viso è che questi vengono di solito ingeriti o assorbiti in una certa quantità, quando vengono indossati o maneggiati soprattutto dai bambini anche per gioco. L'avviso di richiamo, è stato pubblicato dal dicastero sul nuovo portale dedicato agli allarmi consumatori e reazioni a notifiche di prodotti non alimentari pericolosi nella sezione "Avvisi di sicurezza".
Il mojito in spiaggia un "nido di batteri". A lanciare il sasso nello stagno delle infuocate estati balneari un'inchiesta di El Pais su quelli venduti da ambulanti irregolari
E' uno dei cocktail alcolici più in auge da anni a questa parte, forse il numero "1" tra quelli venduti in spiaggia. Si tratta del mojito: il mix d'origine cubana composto nelle sue tante varianti da rum, zucchero di canna, succo di limetta, foglie di mentastro verde (hierba buena a Cuba), acqua gassata e tanto ghiaccio frantumato.
E proprio per la sua diffusione amplissima in ogni località del globo, e l'esplosione del consumo che raggiunge picchi massimi in estate ed in particolare sulle spiagge, che da qualche tempo si assiste al fenomeno di più o meno improvvisati venditori di cocktail che con banchetti quasi in riva al mare o con dei chioschietti sulle strade delle migliori località balneari fanno concorrenza spietata ai gestori di bar e locali "regolari" dove i prezzi sono diventati impraticabili per i più, in special modo per la platea dei giovani, e variano da un minimo di 8 euro sino ad arrivare a 20 a bicchiere, salvo le promozioni speciali di megamoijto presentati in secchielli da 1, 2 e fino a 5 litri con un'infinità di cannucce per sorbirlo.
Un'inchiesta pubblicata in data odierna da El Pais, uno dei principali quotidiani spagnoli, lancia quasi un'allerta ai consumatori: i mojito venduti sulle affollatissime spiagge dell'estate spagnola da venditori ambulanti irregolari sono un vero e proprio "nido di batteri".
Il quotidiano ha fatto analizzare mojitos, panini e sangria comprati sulla spiaggia della Barceloneta, a Barcellona. Il risultato è senza appello. Nelle bevande sono stati trovati batteri fecali E.Coli in proporzioni "molto più alte di quelle consentite". Nel mojito è stato rilevato un valore di 720 coliformi, 72 volte superiore a quello autorizzato. Nel panino con formaggio e prosciutto il valore era di 1.000 contro un valore di 6 mila coliformi contro il massimo consentito di mille.
Un'indagine che dovrebbe invitare a riflettere il pubblico delle spiagge italiane, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", dove il fenomeno della vendita ambulante di alcolici, seppur ancora non troppo diffuso, risulta essere in crescita nelle località balneari più gettonate dai giovani, che pur di risparmiare qualcosa sono disposti a mettere da parte le esigenze igieniche. Al di là degli appelli a non consumare alcol, specie tra i ragazzi che non smetteremo mai di lanciare, non ci resta, quindi, che auspicare maggiori controlli da parte delle autorità sanitarie per effettuare le opportune verifiche sugli ambulanti di cocktail e di vivande.
Oncologia medica, terminati i lavori di adeguamento. I pazienti tornano al 7° piano della Torre
Dopo le due settimane previste, la degenza torna nella sede originaria. Grazie alla collaborazione del personale nessuna variazione nell'assistenza
E' iniziato e terminato nel pomeriggio del 16 agosto il trasloco per riportare al 7° piano della Torre delle Medicine i 16 posti letto di degenza ordinaria dell'Oncologia medica, che erano stati momentaneamente trasferiti al 6° piano della stessa Torre.
Lo spostamento si era reso necessario per effettuare lavori di adeguamento all'interno del reparto tra cui il rifacimento del controsoffitto con installazione di materiali antisismici e la sostituzione delle rubinetterie dei servizi igienici. Lavori che sono terminati nelle due settimane previste.
L'attività assistenziale non ha subìto alcuna variazione anche grazie alla collaborazione e alla dedizione di tutto il personale addetto all'assistenza del reparto, a cui va il ringraziamento della direzione aziendale.
C'è un nuovo superfrutto sulle tavole di agosto. E ce l'abbiamo sulle tavole tutte le stagioni estive, ma che dopo aver appreso il contenuto, cercheremo di procacciarcela anche nelle stagioni più fredde. Si tratta dell'anguria, da molti considerata il frutto dell'estate per eccellenza. Fresca, dissetante e soprattutto composta in massima parte di acqua, l'anguria è in effetti uno dei migliori frutti da consumare quando l'afa è insopportabile.
L'anguria è formata dal 90% di acqua, il suo apporto calorico è bassissimo: grazie alle sue potenti proprietà antiossidanti è considerato un elisir di lunga vita, anche se a molte persone basta e avanza il suo sapore inconfondibile, dolce e succoso al contempo, capace di rinfrescare tutto il corpo in pochi morsi. Ma le proprietà benefiche dell'anguria non finiscono certo qui.
Il cocomero, grazie al licopene, è antitumorale, nonché disintossicante e diuretico, e quindi ottimo per ripulire reni e fegato. Perfetta per le gambe gonfie, l'ipertensione e la ritenzione idrica, l'anguria, infine grazie alla citrullina, riesce a mantenere elastiche le arterie, prevenendo così le malattie cardiovascolari. Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", associazione che si occupa anche di tutela della salute, l'anguria ci offre l'opportunità di un'importante soluzione naturale in grado di prevenire la proliferazione delle cellule cancerogene anche se un'alimentazione sana e una vita regolare sono le migliori condizioni per ridurle in maniera significativa.
The Challenge, la piattaforma n° 1 al mondo per la perdita di peso e il fitness. Stasera alle 20,30 Meeting e Buffet free presso Hotel Link 124 - Via San Leonardo, 124.
Promozione della attività sportiva e piani alimentari per sportivi e famiglie.