Lettere a Tito n. 418. Lo scrittore calabrese Leonardo Mastìa di Campana (CS) al suo terzo romanzo “Il sole d’argento” ambientato a Napoli.
Un romanzo noir dai tratti fantasy l’opera prima di Claudio Bianchini. Non primissima perché in passato ha scritto insieme ad altri autori un manuale edito da Franco Angeli legato alla sua attività manageriale, ma d’esordio per quanto riguarda la narrativa e che rivela un’indole incline alla scrittura creativa.
Profezie, attentati, catastrofi naturali, complotti internazionali e una perenne lotta tra il bene e il male pervadono l’intera stesura del romanzo, tenendo il lettore in suspense e con il desiderio di proseguire nella narrazione dei fatti.
La descrizione dei luoghi con dovizia di particolari e una trama avvincente accompagnano in un viaggio avventuroso nel tempo e nello spazio, fatto di realtà e finzione, in cui tutto è possibile.
La trama prende spunto dal ritrovamento di un reperto archeologico, un mattone della antica casa abitata da Abramo, patriarca delle tre religioni monoteiste ebraismo, cristianesimo e islam, contenente tre tavole profetiche.
Non mancano sullo sfondo le storie d’amore, che tengono viva la speranza di un lieto fine. Ma sarà veramente così?
Genere: Noir/fantasy
Titolo: “La casa di Abramo”
Autore: Claudio Bianchini
Casa editrice: Aliberti compagnia editoriale
ISBN: 978-88-9323-162-6
Pagine: 333
Prezzo: 18€
Un frammento della casa di Abramo rinvenuto nel sito archeologico di Ur, a sud di Baghdad
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