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Un gruppo di lettori del prestigioso quotidiano inglese alla scoperta dei prodotti enogastronomici di eccellenza tra Parma, Modena e Bologna. Il momento clou, lunedì 20 aprile, all'Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense in occasione delle rassegne "Salumi da Re" e "Centomani, di questa terra" con 52 show cooking dei migliori cuochi dell'Emilia Romagna e 40 espositori per degustazioni "Doc". -

Parma, 18 aprile 2015 -

Visitare le cantine d'invecchiamento del Culatello, scoprire come si produce il Parmigiano Reggiano, imparare a cucinare un piatto di pasta, gustare l'inebriante aceto Balsamico Tradizionale di Modena.
Tutto questo caratterizzerà il tour enogastronomico che vedrà protagonisti un gruppo di lettori del quotidiano inglese "Telegraph" (oltre un milione e duecentomila lettori giornalieri e 19 milioni di visitatori unici mensili al sito www.telegraph.co.uk) che hanno aderito al "tour del gusto" in Emilia Romagna proposto dal giornale.

Il "Telegraph Gourmet Food Festival", in programma dal 18 al 21 aprile, è promosso dal giornale in collaborazione con il tour operator inglese "Arblaster&Clarke" specializzato in viaggi enogastronomici in Italia che ha preso parte, nel giugno 2014 a Londra, a un'iniziativa promozionale di Apt Servizi sul turismo enogastronomico dell'esperienza in Emilia Romagna.

Il programma dell'evento - guidato dall'esperta enogastronomica del Telegraph, Xanthe Clay - prevede tappe nei centri storici di Parma, Modena e Bologna e un "tuffo" nelle eccellenze enogastronomiche regionali con soste in un'azienda vitivinicola di vino Lambrusco, in un caseificio dove si produce Parmigiano Reggiano, in un'Acetaia di Aceto Balsamico Tradizionale. Il programma prevede anche, presso l'Academia Barilla di Parma, la possibilità di imparare a cucinare un piatto di pasta.

Il momento clou del tour sarà lunedì 20 aprile presso l'Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense dei fratelli Massimo e Luciano Spigaroli. Gli ospiti inglesi faranno visita alle cantine di stagionatura del culatello, pranzeranno e parteciperanno a due eventi che si svolgono presso l'Antica Corte Pallavicina: "Salumi da Re" (il grande raduno dei protagonisti della salumeria di qualità organizzato da Gambero Rosso e dai fratelli Spigaroli) e "Centomani, di questa terra" la grande festa di cuochi, produttori, gourmet, esperti del settore agroalimentare organizzata dall'associazione Chef to Chef Emiliaromagnacuochi con 52 show cooking dei migliori cuochi dell'Emilia Romagna e la presenza di 40 espositori per degustazioni di eccellenza.

(Fonte: Ufficio Stampa Apt Servizi – Tel. 0541-430.190 – www.aptservizi.com)

Un Viaggio lungo la via Emilia alla scoperta delle eccellenze dell’Emilia Romagna. Ottanta pacchetti turistici che legano tra loro enogastronomia tipica, passione motoristica, arte e monumenti Unesco, natura e wellness.

Di CM – Martedì 24 Marzo 2015 -

Alla scoperta delle eccellenze dell’Emilia Romagna e dei suoi tesori: l’ineguagliabile enogastronomia della Food Valley, gli inimitabili brand della Motor Valley, la Wellness Valley ed il patrimonio  storico e culturale  delle sue Città d’Arte. Il tutto lungo il filo comune della Via Emilia.

“Via Emilia, experience the italian lifestyle” è il concept che sintetizza i tanti volti della vacanza in Emilia Romagna in vista dell’appuntamento con EXPO 2015. Un’ottantina i pacchetti turistici che legano tra loro enogastronomia tipica, passione motoristica, arte e monumenti Unesco, natura e vacanza all’aria aperta, wellness e divertimento dalla Riviera Romagnola all’Appennino passando per le grandi città (www.visitviaemilia.it)

Il cibo è un comune denominatore di tutte le proposte, in linea con il tema di Expo 2015 Milano, “Nutrire il pianeta, energia per il mondo”: «Expo può essere una grande occasione per l'Emilia-Romagna - ha sottolineato durante la presentazione dell’iniziativa Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna - in particolare in due direzioni, quella della filiera agroalimentare e quella della promozione turistica. Per quel che riguarda l'agroalimentare, basti ricordare che siamo il territorio con il numero maggiore di prodotti dop e igp in Europa, ben 41. E, dato che la competizione si gioca sulle eccellenze, quale migliore occasione di una vetrina mondiale in cui esporre i nostri migliori ed eccellenti prodotti, che diventano al tempo stesso volano per creare una nuova e buona occupazione. L'agricoltura, l'agroalimentare e l'agroindustria come terreno per nuovi posti di lavoro. E naturalmente, altrettanto importante, c'è il fronte del turismo. Pensiamo a quale straordinaria occasione possa essere l'Expo per la nostra terra, in cui alle eccellenze presenti nelle food valley, motor valley e wellness valley, si sommano le infinite possibilità di visite tra siti Unesco, città d'arte, borghi antichi, castelli, duomi, chiese, musei, disseminati tra pianura, mare e montagna. Insomma, si tratta di un'occasione irripetibile, che andrà giocata al meglio per il "mentre" e per il "dopo". C'è luce in fondo al tunnel, si inverte il trend e comincia ad esserci crescita, che va sostenuta ed accompagnata per dare fiducia e speranza a questo Paese».

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Sempre a tema food, Apt Servizi Emilia Romagna ha organizzato, nel mese di maggio, due educational tour in collaborazione con, rispettivamente, ENAJ (European Network of Agricultural Journalists) ed IFAJ (International Federation of Agricultural Journalists), network internazionali che raggruppano giornalisti di testate specializzate in enogastronomia e agroalimentare. Una trentina di giornalisti delle due associazioni, in occasione della loro visita ad Expo Milano, faranno tappa in cantine, caseifici, aziende agricole biologiche emiliano romagnole, parteciperanno ad un corso per fare la pasta sfoglia e visiteranno il Museo del Balsamico di Spilamberto (Mo), l’Enoteca Regionale di Dozza (Bo), il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (Ra) e Casa Artusi, il centro di cultura enogastronomica di Forlimpopoli (Fc).

Al fine di polarizzare l’attenzione sulla Via Emilia e le sue eccellenze, è previsto anche un magazine online, Via Emilia Magazine, che racconterà periodicamente storie curiose di personaggi e luoghi che rendono unica questa antichissima strada.

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Di Chiara Marando – Sabato 14 Marzo 2015

Un viaggio lungo la via Emilia alla scoperta delle sue tradizioni e tipicità culinarie, un patrimonio che fonda le sue radici nella storia contadina, nei suoi cibi poveri divenuti eccellenze gastronomiche da tramandare.

“Ma sei di coccio?”, di Enrico Belgrado (I quaderni del Loggione ed. Damster), un  nome curioso per un libro che racconta il passato di un territorio trasformandosi in una piccola guida per saperne di più sul buon mangiare.

C’è un filo conduttore che lega i vari piatti perché, che siano tigelle, crescentine, spianate o gnocchi fritti, la cosa importante è gustare delle prelibatezze accomunate da materie prime semplici e genuine.

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Tanti nomi per prodotti vicini tra loro e simili nelle caratteristiche, ed altrettante metodologie di preparazione, che nascono dalle peculiarità delle varie zone e dalla necessità di inventare nuovi modi e forme per alimenti basati su pochi ingredienti basilari come farina, acqua, olio e sale.

Cotture come il più antico “arrosto sulle braci”, fino  alla più recente “frittura” nelle varianti con strutto, prediletta dai puristi, olio d’olio d’oliva  oppure di girasole, il prescelto dai ristoratori esperti.

Tra le pagine del libro si viene trasportati in un racconto alla scoperta degli strumenti antichi fatti in coccio e terracotta, degli ingredienti, delle ricette, dei riti e segni propiziatori capaci di favorire l’abbondanza di cibo come la croce sulle pagnotte, che contribuisce ad una migliore lievitazione, oppure le rose celtiche sul fondo delle padelle.

Un affascinante excursus tra squisitezze della cultura contadina, testimoni di una tradizione popolare: dalla Torta Fritta tipica del parmense, al Gnocco Fritto reggiano e modenese, alla Crescentina di Bologna, fino alla  Piadina romagnola ed alla Bortellina piacentina.

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Un tesoro gastronomico che rischia di scomparire a causa delle moderne contaminazioni che trasformano ricette lontane in qualcosa di diverso, e merita di essere di essere preservato e protetto. Proprio questo è lo scopo per il quale sono nate denominazioni come i PAT, ovvero nomi che identificano prodotti agroalimentari tradizionali che ancora vengono realizzati in aree territoriali molto ristrette, oppure i DOP e gli IGP che aiutano a determinare e riconoscere un’eccellenza alimentare in un mondo dove il fare cucina è diventato ormai globale.

A completare degnamente  il libro sono un elenco di specialità con relativi ingredienti, insieme ad un nutrito ricettario per provare a diventare dei veri chef a casa propria.

Per saperne di più: www.damster.it

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Come ogni anno torna l’imperdibile appuntamento rivolto ad amanti del vino e professionisti della ristorazione: dal 22 al 25 marzo prossimi le Fiere di Verona ospiteranno Vinitaly 2015, l’evento di richiamo internazionale dedicato al mondo dell’enologia.

Bormioli Rocco sarà presente per mostrare tutte le accattivanti novità realizzate per esaltare il vino, i suoi profumi e le sfumature di gusto che ne contraddistinguono ogni sorso. Prodotti capaci di riflettere tutta l’esperienza e la cura che Bormioli Rocco mette nelle sue creazioni, una sintesi tra design, eleganza e materiali pregiati ad alta resistenza ed affidabilità. Un’occasione perfetta per presentarsi come partner ideale per tutti i professionisti del food-service.

Vero protagonista dello stand sarà il  brand  InAlto con le sue  collezioni di calici di alta gamma dedicate al Fine Dining.  Dopo il successo di InAlto Uno, disegnata da Aldo Cibic, quest’anno saranno le collezioni Tre Sensi e Invito ad attirare l’attenzione.

Tre Sensi rappresenta l’omaggio di InAlto a vista, olfatto e gusto in quello che diviene un nuovo approccio al vino, più completo e professionale. Calici eleganti, leggeri e resistenti, grazie all’esclusivo trattamento XLT, appositamente studiati per la degustazione e realizzati in collaborazione con AIS (Associazione Italiana Sommeliers).

La collezione Invito è la sintesi del design italiano, una gamma di accessori per la tavola che si compone di due linee di caraffe ed un decanter. Ogni singolo prodotto racchiude una sua identità perché soffiato a bocca e realizzato a mano ispirandosi all’antica tradizione artigianale della lavorazione del vetro.

Da Bormioli Rocco myBusiness arriva anche la collezione Diamond con il bicchiere nelle  versioni trasparente e colorato in massa (forest green, rock purple e ocean blue), i preziosi sottopiatti e le nuovissime coppe dessert in due capacità (22,5 e 36 cl).

Sempre per myBusiness saranno esposti i nuovi vasi Quattro Stagioni con manico, nelle varianti trasparente ed azzurra. Un’idea  che segue  il trend del “drinking & eating in a jar” , la moda giovane e di tendenza che Bormioli Rocco interpreta con il concetto Serving Creativity:  prodotti multifunzionali  utilizzati per cibi e cocktail.

Bormioli Rocco ha approfondito  anche il variegato mondo delle birre per proporre nuove forme di bicchieri e calici che potessero esaltare al meglio le singole peculiarità organolettiche. Da questo concetto è nata la collezione Beer Club che abbina  ad ogni tipologia di birra il contenitore ideale.

Il calice Tre Sensi Medium sarà protagonista, come sponsor tecnico, dell’evento di inaugurazione che aprirà Vinitaly 2015 organizzato da Operawine, in occasione della quarta edizione del Finest Italian Wine che si terrà sabato 21 marzo in piazza Brà a Verona nelle prestigiose sale del Palazzo della Gran Guardia.

 

Bormioli Rocco vi aspetta a VINITALY:

Partner di Slow Food presso P.10 Stand F4;

Partner dell’azienda Philarmonica PAD.9  Stand C17;

Partner di A.I.S. : Lounge AIS 1 piano Pad. 9 e stand AIS  PAD. 7  Stand D10.

 

(Fonte: Ufficio Stampa Zenzero Comunicazione)

Di Chiara Marando – Sabato 21 Febbraio 2015

La scoperta casuale di posti che sorprendono è sempre una bella esperienza, sono quelle piccole cose capaci di trasformare una giornata e di farti ricordare momenti apparentemente comuni. Proprio sulla scia di questi avvenimenti mi viene in mente una sosta a Roncobilaccio, ovvero il luogo che si sente sempre nominare nei bollettini autostradali sullo stato della viabilità, l’uscita che si incontra percorrendo l’A1 ma che spesso si supera senza nessuna attenzione. Ecco, proprio in una di quelle giornate di lunga percorrenza mi è capitato di imboccare quel casello ed immergermi in qualcosa di inaspettato, in un paesaggio di montagna che si apre magicamente appena fuori dal viavai delle macchine e dei camion.

Una vallata costellata di poche case che si arrampicano seguendo l’andamento del terreno  fino a formare piccole frazioni, una conca immersa nella luce e nel silenzio. Assolutamente inverosimile, ma altrettanto reale. E poi vieni a scoprire che in primavera ed estate la zona si popola di turisti che si fermano per visitare il Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Boccadirio, un’oasi di pace immersa nella natura, e per intraprendere passeggiate nei boschi. Il tutto unito al piacere di una tradizione gastronomica che si fonde con le radici di un territorio di confine sull’Appennino Tosco-Emiliano assorbendone le tipicità.

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Proprio a proposito di cucina, ecco che la pausa culinaria improvvisata al “Ristorante Bellavista” ha riservato piacevoli sorprese al palato. Una realtà a conduzione familiare aperta dal ’68, che ancora oggi conserva tutto il sapore di casa e di tradizione di una volta. Dal ’92 a gestire l’attività creata dai genitori, con la stessa passione e costanza, sono Tina, suo fratello Roberto e la cognata Noemi. Un ambiente che riesce a mixare lo stile rustico di un tempo insieme ad una semplice ed elegante accoglienza. La cucina è quella tradizionale, ricette antiche che Tina ha appreso osservando ed aiutando la madre, vere e proprie testimonianze di storia della zona.

Qui la sfoglia fresca si tira ancora a mano, con il mattarello, perché non c’è nulla come il sapore della pasta casalinga. Infatti, sono proprio i primi un cavallo di battaglia del ristorante, piatti della tradizione bolognese come i Tortellini di carne in brodo, Le Tagliatelle con funghi oppure tartufo, ottimi prodotti del luogo, ed i Tortelloni di patate conditi con il ragù alla bolognese, oppure con noci o funghi. E parlando dei Tortelloni, sono riuscita a carpire un segreto che ben spiega la bontà di questo piatto: la preparazione del ripieno prevede che le patate siano condite con un sugo di salsiccia così da esaltarne ulteriormente il gusto.

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I secondi, invece, si rifanno alla toscanità più pura puntando sulla carne con Fiorentine, Grigliate e Tagliate di Manzo che si sciolgono in bocca, accompagnate da un contorno di fagioli cannellini conditi solo con ottimo olio extravergine di oliva.

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Ma prima ancora di pensare a primi e secondi, non perdetevi l’antipasto della casa: Crostoni toscani con cavolo nero e fagioli borlotti e con Lardo e cannellini, assaggini di polenta con funghi e gorgonzola, parmigiana di melanzane, melanzane ripiene con mozzarella, ed ancora voulevant con un cuore di funghi.

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Per finire, chiedete a Tina di servirvi i suoi fragranti Cantucci caserecci da assaporare con un buon bicchiere di Vin Santo… vi sentirete totalmente soddisfatti.

Che ne dite, non male per una pranzo inaspettato?

 

Ristorante Bellavista

Via S. Antonio, 8

40035 Baragazza, Castiglione dei Pepoli (BO)

Tel: 0534 898166

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Giovedì, 13 Novembre 2014 11:22

L'Italia in centro a Parma con "Belli e Buoni"

Da venerdì 14 a domenica 16 novembre 2014 a Parma si gira tra le specialità gastronomiche e prodotti tipici regionali -

Parma, 11 novembre 2014 -

"Parma in Festa" saluta la sua tradizionale rassegna di eventi nei quartieri della città con l'ultimo appuntamento autunnale della stagione 2014 per poi ritrovarsi nuovamente con la storica festa di San Giuseppe e un nuovo calendario 2015 tutto da scoprire. A sancire l'arrivederci al nuovo anno è la gustosa rassegna gastronomica e d'artigianato "Belli e Buoni", che si svolge da sempre in pieno centro a Parma. Una manifestazione più raccolta rispetto a quelle che animano gli altri quartieri della città, ma dove si presenta il meglio dell'Italia sia per la gastronomia che per i prodotti d'eccellenza alimentari regionali.

L'appuntamento è per venerdì 14 novembre fino a domenica 16 novembre in via Dante - il vicolo che collega il Teatro Regio a via Cavour - con tre giorni dedicati alle prelibatezze e al gusto italiano.
La rassegna proporrà le diverse specialità delle regioni italiane, con stand, prodotti enogastronomici e di artigianato all'insegna dei prodotti tipici, eccellenze regionali, prodotti alimentari da tutte le parti d'Italia. "Belli e Buoni" racchiude il meglio della tradizione gastronomica italiana e dell'abilità dei maestri artigiani.

Le delizie siciliane con dolcetti di pasta di mandorle e mele caramellate, le tentazioni di gola pugliesi, le olive dolci aromatizzate all'alloro e semi di finocchio, i capperi giganti con il gambo del magico Salento, i lampascioni di Minervino e i salumi piemontesi di asino e di maiale al barolo sono solo degli esempi. Si parte dall'Alto Adige con speck, wurstel, kren, canederli e il tipico pane di segale, e si prosegue il viaggio virtuale verso la Liguria con il pesto al basilico, le focacce, l'olio di frantoio di Santo Stefano Magra, i testaroli lunigianesi e le trofie. La Sardegna incanta con la bottarga e il pecorino, così come i norcini umbri di Norcia. Si susseguirà tra i banchi la colorata frutta disidratata, la liquirizia calabra, il limoncino di Sorrento, la mortadella di Prato, gli arancini al ragù, la piccante "salsa della strega" umbra e i salumi del Mugello.

«Una manifestazione importante che unisce prodotti, produttori e antiche tradizioni italiane nella splendida cornice del centro storico di Parma per raccontare le storie che si tramandano di generazione in generazione e che hanno fatto dell'Italia la patria del gusto a livello internazionale» dichiara il Presidente Confesercenti Corrado Testa.

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti)

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Sabato, 02 Agosto 2014 10:56

Specialità parmigiane on the road

Di Chiara Marando – Sabato 02 Agosto 2014

Le specialità parmigiane sono diventate itineranti, il profumo della gastronomia del territorio lungo le strade di Parma e Provincia. Si chiama Val Baganza on the road, una cucina su quattro ruote che si sposta di luogo in luogo riempiendo l’aria di invitanti profumi e deliziando i palati con golosità dal sapore intramontabile. Loro sono Monica e suo fratello Roberto, due amanti della buona tavola che nel 2012 hanno creato questa originale attività, diventata ormai un appuntamento goloso per gli appassionati della tradizione culinaria locale.

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Come dire di no agli ottimi salumi della zona da gustare con la fragrante torta fritta appena fatta?

Ma la lista di leccornie è molto lunga, e preparata con eccellenti materie prime rigorosamente a chilometro zero. Cominciamo con le torte salate con ripieno di verdura oppure prosciutto e formaggio, e gli sfiziosi contorni come la polenta fritta e le verdure ripiene. Poi la pasta fatta in casa, una sfoglia preparata a regola d’arte per gli anolini di carne o di “magro”, ovvero con pangrattato e formaggio, le saporite lasagne ed i tortelli nelle varianti di erbetta, zucca, patate, castagne ed il particolare ripieno di mele con savor. Anche i secondi raccontano la parmigianità golosa dei cibi genuini: Rosa di Parma, Coniglio alla cacciatora o ripieno e Guancialini di maiale sono alcuni esempi tentatori.

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Le ricette di una volta rimangono sempre un richiamo irresistibile, profumi rassicuranti che raccontano l’anima di un territorio, ecco allora che Monica e Roberto sono andati a riscoprire una versione alternativa della torta fritta, quella ripiena, il cosiddetto “Pan di sjor” della Val Baganza, farcito con patate, speck e formaggio, oppure patate con gorgonzola o cipolla. Per provarli chiedete dei Baganzotti, una vera e propria prelibatezza d’altri tempi. Se non siete ancora sazi, allora preparatevi per una ricca scelta di dolci, una sorpresa per i più ghiotti.

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Ora che l’appetito comincia a farsi sentire, vi chiederete dove poter trovare questo fantomatico mezzo di Val Baganza on the road, quindi per prima cosa dovete sapere che non si sposta solo di strada in strada, ma che avrete la possibilità di ordinare direttamente a casa tutto questo per rendere particolare e stuzzicante un evento.  Inoltre, ogni bontà è disponibile anche nel laboratorio e punto vendita di Sala Baganza, quindi per qualsiasi tipo di informazione ecco www.valbaganzaontheroad.it.

 

Val Baganza on the road

Laboratorio e punto vendita

Via Provinciale 21, Sala Baganza (PR)

Tel. 0521/831590

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Sabato, 26 Luglio 2014 10:56

Testaroli: specialità da leccarsi i baffi

Di Chiara Marando – Sabato 26 Luglio 2014

Farina di grano, acqua, e sale, ingredienti semplici per uno di quei piatti che raccontano la tradizione, quella Toscana: I Testaroli. La loro antica storia è strettamente collegata al territorio della Lunigiana, terra caratterizzata da una cultura gastronomica basata su cibi poveri ma comunque ricchi di sapore. Questa gustosa specialità si prepara ancora come una volta, mescolando i vari elementi fino ad ottenere una pastella fluida, poi  pochi minuti nel forno a legna ed ecco che il tutto prende forma. La vera particolarità è quella della cottura, un processo rimasto immutato nel corso degli anni che avviene in caratteristici contenitori chiamati “testi”, un tempo in terracotta, oggi in ghisa.

Testaroli

Ultimare la preparazione dei Testaroli è molto semplice. Si tagliano a quadretti o losanghe, si buttano in una pentola di acqua bollente salata per circa 3 minuti a fuoco spento, ed infine si scolano con cura per poi esaltarli nei modi più appetitosi. L’impasto spugnoso è perfetto per trattenere ed amalgamarsi con qualsiasi tipo di salsa, ma la tradizione vuole che il  condimento per eccellenza sia il Pesto alla genovese, ricco di sapidità e profumo.

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Tanti sono i locali dove poter gustare questa tipicità, ma se volete andare sul sicuro, allora dirigetevi verso il paese di Giucano, a pochi chilometri da Sarzana, un piccolo borgo nascosto tra il verde delle colline. Qui c’è “Il Faro”, un ristorante a conduzione famigliare, conosciuto per la sua cucina legata alla tradizione casalinga, quelle delle ricette tramandate di generazione in generazione, fatte di cibi genuini.

Il menù proposto predilige la carne e gli ottimi piatti liguri e toscani, con particolare attenzione alla scelta delle materie prime ed alle necessità di tutti i palati. Si può partire con gli antipasti della casa ed i salumi misti, accompagnati da sfiziosi sgabei e verdure sott’olio rigorosamente di produzione propria, per passare poi a primi come i Ravioli al Ragù o le Pappardelle di Cinghiale, ed infine  a secondi quali la prelibata Fiorentina, l’Agnello o il Coniglio nelle varianti fritto o al forno, e succulenta Grigliata Mista.

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Ed eccoci al pezzo forte, un vero e proprio must, ovvero i Testaroli di Giucano, una delizia estremamente ghiotta, da assaporare con il pesto preparato secondo tradizione, con il sugo di funghi, oppure semplicemente con olio extravergine di oliva e Parmigiano. Sarà un vero piacere sentire questa morbida pasta sciogliersi in bocca e diventare un tutt’uno con il ricco condimento dagli aromi intensi. Impossibile non assaggiarli!

 

 

Ristorante Il Faro

Via dei Pini 10,

Giucano (Fosdinovo MS)

Tel. 0187 628228/338 6921691

www.ristorantefaro.org

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Premiati in Comune gli esercenti vincitori del concorso indetto dalla 12° edizione di Stuzzicagente, la maratona culinaria promossa da Modenamoremio: Trattoria Ermes, Gelateria La Pomposa, Oasi Metropolitana e La Brìsla -

Modena, 26 giugno 2014 - di Manuela Fiorini -

Il gnocco fritto di Ermes Rinaldi, titolare della storica "Trattoria Ermes", il tiramisù tradizionale veneto di Andrea Pelleschi della "Gelateria La Pomposa", la lasagna vegana di Franco Caroli dell'Oasi Metropolitana e le frittelle di baccalà di Mauro Rossi de La Brìsla.
Sono le prelibatezze vincitrici, della 12° edizione di Stuzzicagente, la maratona culinaria promossa da Modenamoremio, società di promozione del Centro Storico di Modena, con il patrocinio del Comune di Modena e il sostegno del Banco San Geminiano e San Prospero e della Camera di Commercio di Modena, che, lo scorso 8 giugno, ha animato le vie del quartiere Pomposa, coinvolgendo ristoranti, bar, gastronomie e forni dislocati lungo le vie Taglio, Battisti e Borgo Sant'Eufemia.
A premiare i quattro vincitori, nella Sala di Rappresentanza del Comune di Modena, il neo eletto sindaco della città Giancarlo Muzzarelli, l'assessore alle Attività Economiche Tommaso Rotella, l'assessore con delega al Centro Storico Ingrid Caporioni, Mauro Rossi e Maria Carafoli di Modenamoremio.
Stuzzicagente si è confermata , anche quest'anno, la manifestazione culinaria più amata di Modena. Quattro percorsi gastronomici, quattro diversi menù , ognuno caratterizzato da un colore, ma tutti a base di piatti della tradizione e prodotti tipici del territorio: tanti, i voucher venduti, sia attraverso la prevendita on line, che diretta , con i quali il pubblico ha potuto ritirare e degustare, girovagando di esercizio in esercizio, i vari piatti che componevano il menù scelto. A ogni partecipante è stato poi chiesto di compilare una scheda votando il piatto che aveva gradito di più. I più votati di ogni "menù" sono stati premiati con un paniere di prodotti offerti da Casa Modena, Cleto Chiarli, Consorzio di Tutela dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e del Parmigiano Reggiano.
Tra tutti i "buongustai" che hanno espresso la loro preferenza, ne sono stati estratti quattro, che vincono due biglietti a testa per partecipare all'edizione autunnale di Stuzzicagente, la XIII, il prossimo 5 ottobre.

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Sabato, 21 Giugno 2014 11:01

"Massaie Moderne” si diventa

Di Chiara Marando – Sabato 21 Giugno 2014

La storia del nostro Paese non è solo fatta dei grandi eventi che hanno segnato lo scorrere del tempo, di personaggi che nel bene o nel male hanno lasciato un segno, ma anche delle piccole realtà di tutti i giorni, di uomini e donne semplici ma nel contempo fondamentali. E’ fatta di quella quotidianità preziosa vissuta intensamente, nella quale ritrovare radici e tradizioni del territorio, anche e soprattutto in cucina.

Le ricette di una volta rappresentano un vero e proprio patrimonio culturale, una ricchezza da riscoprire, conservare ed assorbire. Le massaie del passato sono figure dalla poeticità rustica che grazie ai loro insegnamenti hanno tramandato un sapere genuino, un racconto confortevole e rassicurante.  

Quale modo migliore di “studiare” la storia, se non curiosando nelle vecchie riviste, nei libri di cucina, e nei quaderni delle nonne, per recuperare preparazioni curiose da provare e assaggiare?

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In poche parole diventare delle “Massaie Moderne”. Non pensiate sia solo un modo di dire, anzi, si tratta di un progetto concreto volto a recuperare il sapere culinario di un tempo, soffiare via la polvere per far rivivere quei profumi capaci di evocare atmosfere lontane, e svelare l’evoluzione del gusto italiano dell’ultimo secolo. Un percorso complesso e stimolante che passa, ad esempio, dall’archivio della famosa testata “La Cucina Italiana”, alla fornita biblioteca virtuale di www.academiabarilla.it.

Un’idea nata per passione, che le due autrici Samanta Cornaviera e Manuela Marinosci portano avanti con entusiasmo, professionalità ed energia, non solo mantenendo costantemente aggiornato il sito ufficiale www.massaiemoderne.it/, ma anche organizzando un nutrito programma di eventi collaterali itineranti di notevole richiamo.

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Provate a curiosare tra le informazioni della sezione “Archeologia Culinaria”, rimarrete affascinati dalla varietà e originalità delle ricette raccolte, un trionfo di bontà dai nomi stravaganti, narratrici silenziose degli eventi di un territorio. C’è la Spalla di Vitello dalla Cadorna, ricordo della grande battaglia, ci sono le Uova alla Rossini e la Vivanda Italianissima, ovvero la pasta presentata in un modo tutto particolare, il simbolo italiano per eccellenza  E ancora le Lasagne di Patate e gli invitanti Gnocchi Quaresimali.

Insomma non manca nulla, dalle minestre, a primi e secondi, ai dolci, fino alle piccole sfiziosità ideali come antipasto, il tutto rigorosamente accompagnato dalla personale storia di ogni piatto, nonché da immagini e pubblicità dell’epoca. E dato che ogni massaia che si rispetti deve essere anche una vera e propria maestra in economia domestica, non potevano mancare i consigli pratici per diventare una perfetta dea del focolare moderno.

Quindi che dire, la vostra prossima lettura è qui.

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