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Il 2015 è iniziato registrando un trend positivo che, secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia, porterà risultati positivi anche sul saldo del secondo trimestre. -
Reggio Emilia, 8 luglio 2015 -
Sono orientate all'ottimismo le previsioni economiche degli imprenditori reggiani. Dopo che il 2014, seppur con andamenti altalenanti e differenziati tra i settori, si era chiuso positivamente, il 2015 è iniziato registrando un trend positivo che, secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia, porterà risultati positivi anche sul saldo del secondo trimestre.
L'indagine congiunturale sulle imprese manifatturiere del sistema camerale e Istituto Tagiacarne, infatti, ha evidenziato una crescita di tutti gli indicatori analizzati – produzione, fatturato, ordini in complesso ed in particolare quelli esteri – nel primo trimestre, con una tendenza al consolidamento nel trimestre successivo.
"E' ancora presto per dire se siamo di fronte ad una ripresa stabile - sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi, che già in occasione della Giornata dell'Economia, all'inizio di giugno, aveva parlato di "ripresina" - ma certamente il dato più interessante è relativo alla ripartenza del mercato interno dopo anni di pesante stagnazione".
"Nel primo trimestre - spiega al proposito Landi - abbiamo infatti registrato un incremento degli ordinativi superiore all'1%, mentre all'estero si è confermato - con un +1,9% - la competitività dei nostri prodotti".
"Un dato nuovo e positivo - sottolinea Landi - che vedremo se e con quale entità sarà confermato nei prossimi mesi, ma che intanto inverte una tendenza negativa in atto da molto tempo e si colloca in linea con le previsioni di Prometeia, che per l'economia reggiana parlano di una crescita del Pil attorno all'1,5% nel 2015, dato ben superiore a quello relativo all'economia nazionale e nettamente migliore dello 0,4% in più previsto per il 2014".
"In questo scenario in miglioramento - conclude Landi - stiamo peraltro registrando un'attenzione fortissima delle imprese reggiane rispetto agli interventi che abbiamo messo in campo per quest'anno, ed in particolare rispetto all'innovazione tecnologica (1,8 milioni di euro) e alla ricerca, con un bando pari a 700.000 euro in scadenza a fine luglio: questo, ovviamente, significa che ai nostri sostegni si stanno associando più forti investimenti da parte delle imprese".
Venendo ai dati trimestrali, la produzione delle imprese manifatturiere è cresciuta del 2,2% nel periodo gennaio-marzo rispetto allo stesso trimestre del 2014, con andamenti diversificati, ma tutti positivi, dei diversi principali settori dell'economia reggiana. Si passa, infatti, da incrementi superiori al 3% per l'industria metalmeccanica ed elettrico-elettronica, al +2,4% per l'industria della gomma-plastica, al +1,1% per il tessile-abbigliamento, fino al +0,5% dell'alimentare e al +0,3% della ceramica.
Sono poi cresciuti del 2,9%, sempre nel primo trimestre dell'anno in corso e rispetto all'analogo periodo del 2014, gli ordinativi del mercato italiano ed estero. Per la metalmeccanica la crescita raggiunge il +4,6%, mentre per gli altri settori, pur registrando andamenti positivi, gli incrementi rimangono inferiori al +2%.
L'aumento registrato dal fatturato in un anno totale ha raggiunto il 3,3%, influenzato dalle buone performance delle imprese esportatrici che hanno incrementato del 3,1% il proprio fatturato fuori dai confini nazionali.
Sono le imprese più strutturate, ovvero con una dimensione superiore ai 50 dipendenti, a condizionare maggiormente la ripresa economica della provincia di Reggio Emilia, ma anche le imprese di dimensioni più contenute registrano andamenti positivi per tutti gli indicatori analizzati.
L'artigianato, che nel primo trimestre del 2015 aveva registrato timidi segnali positivi, sembra invece non riesca a mantenere questo andamento. Nel secondo trimestre dell'anno, infatti, risulta negativo il saldo fra imprese che ritengono possibile una crescita e quelle che prevedono un calo, sia in termini di produzione che di fatturato. Una nota positiva viene dai mercati esteri dai quali gli artigiani prevedono una crescita degli ordinativi.
(fonte: ufficio stampa Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)
Prezzo "a riferimento" del latte industriale per la campagna casearia 2014 - Primo quadrimestre.
Reggio Emilia 30 giugno 2015 -
Presso la Camera di Commercio di Reggio Emilia, in conformità a quanto previsto dal nuovo regolamento ed agli accordi interprofessionali, tra le Associazioni dei produttori assistiti dalle Organizzazioni professionali agricole da una parte, gli industriali ed artigiani trasformatori dall'altra, si è pervenuti alla determinazione - a valere per tutta la provincia di Reggio Emilia - del prezzo del latte ad uso industriale conferito ai caseifici nel periodo 1/1 –30/04/2014 nella misura di:
€ 44,75 il q.le, IVA compresa e franco stalla
Il pagamento del latte sarà corrisposto: 60 giorni dalla pubblicazione (30 giugno 2015)
Circa 250 le imprese della provincia di Reggio Emilia che hanno rapporti commerciali con il territorio ellenico. -
Reggio Emilia, 30 giugno 2015 -
Fiato sospeso, anche nella nostra provincia, per le drammatiche vicende che stanno investendo la Grecia, che seppure non sia nei primissimi posti per le nostre esportazioni (si colloca infatti al 23° posto), pesa comunque per quasi 90 milioni sull'economia reggiana.
L'Ufficio Studi della Camera di Commercio, infatti, evidenzia che sono circa 250 le imprese della provincia di Reggio Emilia che hanno rapporti commerciali con il territorio ellenico, aziende che nel 2014 hanno esportato merci in Grecia per un valore pari a 87,4 milioni di euro con un aumento del 5,9% rispetto al 2013. Nello stesso periodo hanno acquistato prodotti per 21,9 milioni registrando, però, una flessione del 6,8% (le importazioni nel 2013 si erano attestate a 23,5 i milioni).
Nel primo trimestre del 2015, il valore dell'export reggiano ha già raggiunto i 23,8 milioni con una crescita, rispetto allo stesso periodo dell'anno passato, del 5,1%; nel contempo anche l'import ha registrato una ripresa passando da 7,3 a 7,6 milioni di euro (+4,3%).
L'interscambio delle imprese della provincia di Reggio Emilia con la Grecia riguarda, per la quasi totalità, i prodotti manifatturieri. Gli articoli di abbigliamento e il sistema moda nel complesso, con 8,6 milioni esportati nel periodo gennaio-marzo 2015, rappresentano la parte più consistente e registrano una crescita del 29,2% rispetto al primo trimestre 2014. Segue il metalmeccanico - in particolare pompe e compressori, organi di trasmissione, di sollevamento e movimentazione, con un valore dell'export che è passato da 5,9 a quasi 6,7 milioni (+11,3%).
In aumento del 21,9% ed un valore pari a 3,2 milioni, il settore ceramico, che occupa il terzo posto fra i principali prodotti "made in Reggio Emilia" venduti nella penisola ellenica.
In flessione, invece, i prodotti alimentari in complesso che scendendo da 2,7 a poco meno di 2,4 milioni registrano un calo del 12,8%, anche se la voce più consistente del settore alimentare, quella cioè relativa alla "carne lavorata e conservata" che comprende gli insaccati, mostra una crescita del 3,6%.
Tutto questo, ovviamente, fino al braccio di ferro del Governo greco con la Ue, che apre scenari punteggiati da incognite e inquietudini.
(Fonte:Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)