Alla fine di settembre, in differenti occasioni, si era impossessato di due monopattini sottraendoli ai legittimi proprietari che li avevano momentaneamente lasciati in sosta nell’abitato del paese. Individuato dai Carabinieri grazie alle telecamere che hanno registrato ogni sua azione, l’uomo è stato denunciato perché ritenuto responsabile di furto.
E’ entrato all’interno dello “store” di una famosa catena, sito in pieno centro, ha rimosso il sistema anti taccheggio da una felpa, l’ha indossata ed ha tentato di uscire senza pagare. Fermato dall’addetto alla sicurezza ha consegnato il capo dal quale aveva rimosso sia l’etichetta che il codice a barre.
La Polizia di Stato di Modena ha arrestato due cittadine bulgare di 26 e 24 anni per il reato di furto aggravato in concorso.
Prosegue senza sosta l’impegno dei Carabinieri di Parma provincia nel contrasto del fenomeno della microcriminalità, con particolare attenzione ai reati così detti “predatori”, che creano un grande allarme sociale.
“Quando si trova un’impronta digitale insanguinata o impressionata nella creta o nel vetro, essa può condurre all’identificazione scientifica di chi l’ha lasciata. Così scriveva sulla rivista Nature, fra la fine del IXI secolo e l’inizio del XX il Dott. Fould, precursore della dattiloscopia come strumento di identificazione personale. I principi basilari su cui si fonda sono sostanzialmente due: - l’univocità e l’immutabilità che detto in soldoni sta a significare che non esistono due impronte uguali e che esse non mutano nel tempo.
La Polizia di Stato di Modena ha tratto in arresto un cittadino nigeriano di 34 anni per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’impronta genetica o traccia del DNA dell’individuo è divenuta elemento importante e sempre più spesso decisivo delle indagini scientifiche svolte sulla scena del crimine.
Prosegue senza sosta l’impegno dei Carabinieri di Parma nel contrastare il fenomeno della microcriminalità, con particolare attenzione ai reati così detti “predatori”.