Superquark, nella puntata del 22 agosto su Rai1, intervisterà Sergio Ghidini e Benedetta Bottari, docenti del Dipartimento di Scienze degli alimenti e del farmaco dell'Università di Parma. Servizio sulle intossicazioni alimentari determinate dalle cattive abitudini casalinghe: scarse condizioni igieniche durante la preparazione e la conservazione domestica dei cibi.
Parma, 20 agosto 2018
Le nostre abitudini, casalinghe e non, sono la maggiore fonte di tossinfezioni alimentari. Circa il 60% delle malattie di origine alimentare è provocato dalle scarse condizioni igieniche durante la preparazione e la conservazione domestica dei cibi.
Di questo si occuperà Superquark, che nella puntata del 22 agosto (alle 21.25 su Rai1) intervisterà in proposito Sergio Ghidini e Benedetta Bottari, docenti del Dipartimento di Scienze degli alimenti e del farmaco dell'Università di Parma, in un servizio che ha tratto spunto da uno studio del prof. Ghidini e dal progetto di tesi di una studentessa dell'Ateneo, Maria Teresa di Fraia, con il prof. Ghidini come tutor.
Frigorifero, piani di lavoro, taglieri, mestoli e naturalmente il pavimento...Tutto può essere altamente contaminato. Lo conferma un recente studio condotto proprio dal prof. Ghidini, che ha osservato le abitudini di acquisto e le cucine degli studenti universitari che non vivono in famiglia e che quindi provvedono autonomamente ai propri pasti: gli studenti hanno compilato un test e sono stati intervistati sulle loro abitudini di spesa, preparazione e consumo degli alimenti e sulla loro percezione del rischio in cucina.
Fonte: U.O. Comunicazione Istituzionale Università degli Studi di Parma
Sabato scorso, 18 agosto, personale della Squadra Amministrativa della Questura di Modena ha notificato il provvedimento del Questore Agricola, adottato ai sensi dell'art. 100 del TULPS, alla titolare della licenza del ristorante, caffetteria, denominato "LIVE S.R.L.", in via Emilia Ovest n.840 a Modena.
La sospensione delle licenze e la chiusura del negozio pari a giorni 10 dalla data di notifica del provvedimento si è resa necessaria a seguito di reiterati episodi che hanno comportato seri problemi di ordine e sicurezza pubblica.
Il locale è stato oggetto di una violenta rissa il 15 agosto, sedata solo grazie all'intervento delle Volanti, avvenuta dentro e fuori al locale tra due gruppi di cittadini stranieri, gran parte dei quali con numerosi precedenti di polizia per reati contro la persona e contro il patrimonio.
La scorsa notte invece, la Polizia ha effettuato un'ulteriore controllo identificando 11 persone con numerosi precedenti, tanto da costituire un serio pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica.
Il Questore di Modena ha quindi disposto ai sensi dell'Art.100 la chiusura del Ristorante "LIVE S.R.L".
L'assessore Cristiano Casa: "Ottimo il presidio della municipale. Per essere ancora più efficaci? Pene più efficienti e più forze dell'ordine".
Parma, 2 agosto 2018 –
Continua l'attività di contrasto all'accattonaggio molesto da parte della Polizia Municipale che, nella giornata odierna, ha effettuato un servizio mirato nella zona Centro in area monumentale, di fronte agli istituti di culto e in corrispondenza delle fermate delle linee bus urbane.
Due le persone individuate dagli agenti operanti, intente a effettuare l'accattonaggio con modalità insistenti e fastidiose che sono state compiutamente identificate e sanzionate per la violazione del Regolamento di Polizia Urbana.
Come previsto dal Decreto Minniti, per una di queste è scattato l'ordine di allontanamento per 48 ore dalla zona di via Mazzini in quanto l'attività contestata veniva effettuata in corrispondenza delle fermate delle linee bus urbane, occupando spazi destinati agli utenti delle stesse linee e limitando materialmente l'accesso e la discesa degli utenti dagli autobus in fermata. Il trasgressore, una donna di origine rom, è stata diffidata dal fare ritorno per 48 ore nella zona prescritta. Il provvedimento è in linea con l'attività di contrasto ai fenomeni degradanti effettuata negli ultimi mesi dagli uomini di via Del Taglio in collaborazione con l'Ufficio Immigrazione e l'Ufficio Anti Crimine della locale Questura e che ha portato, negli ultimi tempi, all'espulsione coatta di due cittadini romeni sul territorio italiano in assenza dei requisiti personali e legali previsti dalle norme, attività che proseguirà anche nelle prossime settimane.
Il commento dell'assessore alla Sicurezza Cristiano Casa
"Ottima l'attenzione della Polizia Municipale. Questa attività rientra nelle linee di indirizzo che ci siamo dati: puntiamo a ridurre il fenomeno in modo drastico. Ma per farlo con ancora più efficacia abbiamo bisogno che lo Stato torni a fare lo Stato, rendendo più efficaci le procedure di allontanamento e le espulsioni e aumentando le unità di forze dell'ordine. Questo è quel che chiediamo da anni. Infine invito i parmigiani a porre particolare attenzione ai fenomeni di accattonaggio molesto, perché spesso si ha a che fare con persone che se ne approfittano e che non hanno reali difficoltà economiche, ciò è aggravato dal fatto che l'accattonaggio potrebbe sfociare in fenomeni di furto".
Stazione, continua il presidio della Polizia Municipale, Casa: "Il nostro è un lavoro costante sul territorio". In piazzale Dalla Chiesa, negli ultimi tre mesi, identificati 43 soggetti, rinvenute sostanze stupefacenti e bloccata una rapina.
Parma, 1 agosto 2018
Continua stabilmente l'attività di vigilanza e presidio della Polizia Municipale in zona stazione, come richiesto e voluto dall'amministrazione comunale. In zona piazzale Carlo Alberto Dalla Chiesa, di fronte alla stazione, vi è infatti il presidio sin da aprile di una pattuglia della Polizia Municipale, attivo dalle 17 alle 22, che ha effettuato numerosi interventi in favore della cittadinanza e dei fruitori della stazione.
In particolare nel periodo di riferimento sono stati identificati complessivamente 43 soggetti; effettuati due rinvenimenti di sostanze stupefacenti, un intervento in flagranza del reato di rapina, quattro servizi in ausilio alle altre Forze dell'Ordine per fatti inerenti la pubblica sicurezza. Infine, è stato mantenuto un continuo e costante rapporto con i commercianti della zona e con i cittadini fruitori della stazione.
Il commento dell'assessore Casa
"Ringrazio la Polizia Municipale per il lavoro costante in zona stazione. Noi andiamo avanti con il presidio quotidiano, in attesa che il Ministro dell'Interno si degni di rispondere alla semplice richiesta della città di Parma. Avere una presenza costante dell'Esercito in zona stazione, come già avviene in diverse città italiane, come Brescia per esempio, oltre a prevenire situazioni di microcriminalità vorrebbe dire liberare la Polizia Municipale per utilizzarla in altre zone calde di Parma. La Lega pensa che il Comune debba sostituirsi allo Stato? Spiace, non è così. Per questo attendiamo che il Ministro e i suoi parlamentari smettano di ignorare le richieste che arrivano dalla città".
Fonte: Comune di Parma
Incendio su bus della linea 9 in via XXIV Maggio: i primi rilievi.
Parma, 1° agosto 2018 -
Momenti di paura questa mattina in via XXIV Maggio. A bordo di un bus della linea 9 si è sviluppato un incendio improvviso. Il mezzo in oggetto era un "bus in servizio da 9 anni, alimentato a metano, regolarmente manutenuto e revisionato" - informa la Tep.
Al primo sentore di odore di bruciato, l'autista ha arrestato il mezzo, consentendo ai passeggeri di scendere in sicurezza, senza concitazione e senza che alcuno dei trasportati si trovasse mai in condizione di pericolo. Nessuno ha riportato ferite.
Risultano invece danni materiali, oltre che al mezzo, alle insegne del negozio presso il quale il bus ha arrestato la sua corsa, per effetto dell'irradiazione del calore.
L'incendio sembra essersi sviluppato presso la marmitta catalitica, nella parte posteriore del mezzo vicino al tetto. L'impianto a metano, revisionato ogni anno a norma di legge e sostituito completamente nel 2016, è rimasto integro, così come non risultano danneggiati il motore e la struttura dell'abitacolo, aggrediti dal fuoco solo in un secondo momento.
In attesa di poter approfondire i rilievi sulla vettura, sarà convocata una commissione ufficiale d'inchiesta cui prenderanno parte, oltre ai tecnici TEP, i rappresentanti di Comune e Provincia e della Motorizzazione Civile. I membri della commissione analizzeranno le relazioni prodotte dall'azienda, dai Vigili del Fuoco, dalla Polizia municipale, eventuali immagini dei sistemi di videosorveglianza e tutte le testimonianze utili a chiarire l'accaduto.
Personale della Squadra Mobile ha dato esecuzione all'Ordinanza di convalida di arresto e contestuale applicazione di misure cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare, emessa dal Tribunale di Modena, nei confronti di un cittadino albanese di 46 anni che nei giorni scorsi si è reso responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia.
Durante un'accesa lite, alla presenza dei due figli minori, l'uomo aveva aggredito la moglie, aveva lanciato oggetti per aria e, impugnando un coltello da cucina, l'aveva minacciata di morte. Il figlio più grande, frappostosi tra i due genitori a difesa della madre, aveva ricevuto un forte schiaffo al volto, refertato dal Pronto Soccorso con prognosi di 4 giorni per trauma facciale da percosse.
All'indagato è stato altresì prescritto di non avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla coniuge.
Personale della Sottosezione della Polizia Stradale di Modena Nord ha denunciato in stato di libertà due coniugi albanesi, responsabili del reato di sottrazione di minore.
Gli agenti hanno proceduto al controllo di una autovettura che, dopo essersi improvvisamente spostata dalla quarta corsia di marcia, si era fermata sulla corsia di emergenza dell'Autostrada A1 all'altezza del casello di Valsamoggia (BO).
A bordo dell'auto viaggiava una coppia con i due figli minorenni, di 16 e 12 anni. L'auto ad un primo controllo è risultata sottoposta a fermo amministrativo per un gravame e priva di revisione periodica.
Da più approfonditi accertamenti è emerso che la figlia di 12 anni nel giugno scorso era stata affidata dal Tribunale per i Minorenni di Genova al Comune di San Remo e collocata presso una struttura protetta. I due coniugi, approfittando della visita settimanale, avevano sottratto la figlia dalla custodia dell'educatrice per poi allontanarsi a bordo dell'auto.
Al termine degli accertamenti la minorenne è stata riaffidata ai servizi sociali.
Personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha denunciato in stato di libertà tre cittadini italiani, due uomini e una donna, rispettivamente di 30 e 25 anni, responsabili del reato di ricettazione in concorso.
Gli agenti nel giugno scorso avevano fermato un furgone, il cui conducente alla vista della Polizia aveva cercato repentinamente di cambiare direzione di marcia come per eludere un possibile controllo.
L'autista aveva da subito manifestato un forte stato di nervosismo e agitazione, dando risposte contraddittorie ed evasive sulla provenienza di quanto trasportato, ovvero oltre 500 colli di prodotti igienico-sanitari.
Successive indagini hanno permesso di accertare che tali articoli, destinati agli ospedali e alle case di cura dell'Emilia Romagna, erano stati rubati presso un grosso magazzino di logistica sito nella provincia di Modena.
Ulteriori accertamenti hanno altresì permesso di recuperare in diversi garage a disposizione dell'autista altri 200 colli contenenti materiale igienico-sanitario e di risalire all'identità di due complici.
Il valore della merce rubata ammonta a oltre 80.000 euro.
La Squadra Mobile di Modena, in collaborazione con personale dell'omologo Ufficio di Vicenza, ha dato esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Bologna, a carico di una cittadina nigeriana di anni 39 e di un cittadino italiano di anni 72.
I due soggetti sono indagati per aver ridotto in condizioni di schiavitù quattro minorenni di nazionalità nigeriana, sottoponendole ad uno stato di soggezione continuativa e tenendole segregate in un appartamento sito a Castelfranco Emilia.
La nigeriana è altresì indagata per aver organizzato, al fine di trarne profitto, l'ingresso illegale in Italia di minorenni nigeriane per far loro esercitare la prostituzione.
In particolare, la donna aveva coordinato il reclutamento delle vittime in Nigeria, il loro viaggio attraverso la Libia, lo sbarco sulle coste siciliane e, con la complicità di altri soggetti da identificare, l'instradamento alla loro prostituzione. Tali fatti avvenuti nel periodo compreso tra novembre 2014 e marzo 2017 a Modena e Castelfranco Emilia, finalizzati allo sfruttamento della prostituzione, risultano aggravati in quanto commessi con l'inganno, la minaccia di morte e il procurato aborto.
Il 72enne italiano è indagato anche per aver agevolato e favorito la prostituzione delle giovani, al fine di trarne profitto, ponendo in essere attività dirette ad eludere i controlli di Polizia; l'uomo accompagnava le ragazze sul luogo ove esercitavano l'attività di meretricio in cambio di favori personali e prestazioni sessuali.
Grazie alla testimonianza di una delle vittime, che ha avuto il coraggio di denunciare quanto stava accadendo, sono partite le indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bologna, che si sono sviluppate attraverso una intensa attività investigativa con l'ausilio di intercettazioni telefoniche, analisi dei tabulati, servizi di osservazione su strada. Le perquisizioni domiciliari hanno permesso di rinvenire materiale probatorio utile al proseguo delle indagini.
Sono cinque le persone indagate dalla Squadra Mobile, che a vario titolo risultano coinvolte in un giro di ricettazione di pezzi di ricambio per autovetture e merchandising a marchio Ferrari S.p.A..
L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Modena, ha avuto avvio da una segnalazione pervenuta alla Squadra Mobile che aveva portato, nel febbraio scorso, dopo una mirata attività investigativa, alla perquisizione presso il domicilio di un 35enne, dove erano stati rinvenuti e sequestrati 110 pezzi di ricambio riconducibili a furti perpetrati presso i depositi di stoccaggio della Ferrari S.p.A., nonché la somma di 157.000 euro in contanti, probabile provento della vendita illecita di altri prodotti.
Ulteriori accertamenti, effettuati anche con l'ausilio di intercettazioni telefoniche e con sistemi di captazione a distanza delle giacenze delle caselle di posta elettronica, hanno permesso di risalire ad altri soggetti dipendenti della Ferrari e di società collegate, con la cui complicità il 35enne si sarebbe procacciato il materiale da vendere su circuiti paralleli.
Personale della Squadra Mobile ha effettuato su delega del P.M. quattro perquisizioni domiciliari nei confronti di altrettanti soggetti, rinvenendo diversi cambi marca GETRAG, all'interno dell'abitazione di uno degli indagati, e oltre 70 capi di abbigliamento e parti meccaniche, riconducibili alla casa costruttrice Ferrari S.p.A. presso l'abitazione di un terzo complice.
Quest'ultimo, in particolare, mentre usciva dallo stabilimento alla guida di un furgone del reparto di appartenenza, è stato sottoposto ad un controllo da parte del personale preposto alla vigilanza, il quale ha rinvenuto, occultato sotto il sedile di guida due kit SAP, destinati alla gestione elettronica dei cambi GEDRAG per le vetture di ultima generazione, incompatibili con il materiale trasportato.