“Questi nostri splendidi alleati” continuano a dar prova della ferma politica di “Dis”Unione Europea. Tutti a criticare Viktor Orbán, il premier ungherese, e poi in molti suoi colleghi a comportarsi come lui, in difesa degli interessi della propria nazione. Tutti come Orbàn?
Lettere a Tito n. 424 – Grazie infinite e di cuore a tutti per questi dieci anni meravigliosi (2012-2022).
In attesa di conoscere chi, tra Greta Tintin Eleonora Ernman Thunberg [1] e Volodymyr Zelens'kyj, verrà insignito del Nobel per la Pace, e prima che il conflitto in Ucraina si estenda a tutto il mondo occidentale, proviamo un po’ a vedere a chi giova l’interruzione del flusso di gas e, intanto che ci siamo, proviamo a vedere la guerra dal lato economico. Qualche sorpresa interessante che, seppur nota, non viene rimarcata e resa “di pubblico dominio”.
La settimana che si sta concludendo lascia intendere che il conflitto ucraino stia per prendere una nuova direzione e gli scenari potrebbero mutare. Per cercare di fare un po’ di chiarezza abbiamo sentito un esperto di geopolitica, Claudio Mutti, direttore della rivista “EURASIA”.
Il 25 settembre ormai è prossimo e l’avvicinarsi delle scelte che il popolo italiano è chiamato a fare, conta le ore decisive.
Il presidente russo non scherza, anzi visibilmente arrabbiato, ieri ha annunciato una mobilitazione parziale in Russia con il richiamo dei militari riservisti.
La società Autostrade non risarcirà le vittime della caduta del ponte Morandi, ma quello che più fa male è che i pubblici ministeri della Procura di Genova, Massimo Terrile e Walter Cotugno, sarebbero d’accordo in ragione di un “approccio pragmatico” che non contrasterebbe con le norme processuali.
Una nuova umiliazione o, meglio dire sottomissione, è in arrivo e forse, è giusto chiamarla con il suo vero nome: Lockdown energetico.
Sabato 10 settembre, in rete ha fatto il giro tra gli internauti la notizia che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale N 221 di venerdì 9 agosto, il DPCM del 1° agosto 2022 n°133.