Parma, 15 aprile 2021 - Dieci sedute, dieci moduli che daranno forma a numerose iniziative, sono stati posati insieme a otto alberi, nel cuore di Parma a comporre un'installazione architettonica e artistica che rappresenterà, per i prossimi sei mesi, un nuovo ambiente ospitale e simbolico per attività progettate in forma di riflessione collettiva.
1936 - 2021: Maletti Group, leader internazionale nel settore dell’arredamento per saloni di parrucchieri, centri estetici e SPA, festeggia il suo 85º compleanno.
Dal design alla storia del costume, dalla moda al bijoux passando per l’antiquariato. Agli incontri on line, promossi da Mercanteinfiera, prenderanno la parola imprenditori, esperti dei singoli settori, collezionisti e giornalisti. Dazzi: “non solo una necessità momentanea ma una modalità di raccontare il salone che rimarrà nel tempo”.
Parma,
Si chiama “Mercante e dintorni. Incontri tra il virtuale e il reale” la rassegna ideata da Fiere di Parma in programma a partire da martedì 16 marzo.
Un’ iniziativa “virtuale” attraverso la quale si darà spazio e voce a una pluralità di soggetti del mondo “reale” che contribuiranno ad arricchire il dibattito intorno a tutte quelle discipline che a Mercanteinfiera trovano la loro sede naturale: dal design alla storia del costume, dalla moda al bijoux passando per l’antiquariato. Agli incontri on line prenderanno la parola imprenditori, esperti dei singoli settori, collezionisti e giornalisti.
“La formula del talk - precisa Ilaria Dazzi brand manager di Mercanteinfiera - non è solo una decisione guidata da una necessità momentanea. Si tratta piuttosto di una modalità nuova di raccontare il salone che rimarrà nel tempo”.
Si parte martedì 16 marzo (ore 17) con “Made in Italy. Tra storia e prospettiva del glamour”.
Da dove dovrà ripartire la moda nel dopo-covid? Quali gli elementi vincenti del nostro passato che non potremo trascurare? E ancora, la nuova campagna di Gucci omaggia lo stilista americano Ken Scott; Lorenzo Serafini per Philosophy ripropone la donna anni ’80: che posto ha allora ilvintage nell'attuale scenario ed ha ancora senso parlare nella moda di tendenze?
A parlarne saranno Lucia Mantero dal 2011 alla guida (col fratello Franco) dell'azienda tessile Mantero di Como, Fulvio Alvisi docente di Textil Design all'Istituto Europeo di Design di Milano, Franco Jacassi proprietario di Vintage Delirium, storico negozio milanese e Paolo Aquilini direttore del Museo della seta di Como che testimonierà come la digitalizzazione stia contribuendo a conservare la tradizione legata alla fibra proteica di origine animale più famosa al mondo, la seta.
Martedì 30 marzo (ore 17) sarà invece la volta di “Brillanti illusioni. Due passi virtuali nel bijoux americano”.
Il bijoux spesso derubricato a puro oggetto dal valore estetico ha in realtà profondamente segnato la storia del costume italiano e americano contribuendo in modo significativo al processo di emancipazione della donna. A parlarne, Maria Teresa Cannizzaro presidente dell’Associazione culturale Passato e Futuro - Sezione italiana Vintage Fashion &Costume Jewelry Club e Fiorella Operto vicepresidente, con un affondo specifico su Kenneth Jay Lane. Amico di Andy Warhol, il bigiottiere statunitense incarnò con i suoi gioielli “in serie” lo spirito democratico dei tempi, poiché “se un diamante è per sempre, un bijou è per tutte”.
Perché è proprio la corona a cingere ogni anno la testa di Miss America? Quali storie cela il bijoux simbolo incontestato di inarrivabile regalità? Sarà Paola Pennetta giornalista, autrice del blog Lady Violet's Sofa ed esperta conoscitrice della famiglia reale inglese ad accompagnarci nel mondo di altri bigiottieri come Pell (al secolo Pellegrino Gaeta) e Trifari. E se c’è nel collezionismo “qualcosa di personale” ce lo svelerà Daniela Russo collezionista esperta di Miriam Haskell.
Mercanteinfiera è l'appuntamento riconosciuto a livello internazionale di arte, antiquariato e design storico. Ad aprire gli incontri di aprile (data in via di definizione), sarà così il talk “Arte e Antiquariato digitali: risultati e prospettive post Covid” cui seguirà il talk “D come Design. L'alfabeto di uno stile che ha rivoluzionato gusti e tendenze”.
Al primo incontro prenderanno la parola Stefano Vannucchi Fondatore di Antico Antico portale di vendita di oggetti d'arte e Livia Napoleone Fondatrice di Intondo, Italian vintage furniture marketplace. Accanto alle esperienze dirette di chi ha saputo portare con successo il business dell’arte on line prenderanno la parola Andrea Maulini docente di Marketing presso l'Università di Bologna e Guido Guerzoni docente alla Bocconi di Museum Management e co-founder di B2G strategy per raccontare le potenzialità che la tecnologia può esprimere in questi ambiti.
Il design d'arredamento italiano ha la capacità di rispondere a delle esigenze abitative con oggetti che nello stesso tempo esprimono bellezza e alta qualità. Questa è sempre stata la chiave del suo successo. Ma quali insidie nasconde il futuro ad esempio con l'avanzata del “total look”?
A discutere sul tema nel quarto ed ultimo appuntamento in programma Aurelio Magistà giornalista, direttore di RepDesign (inserto del quotidiano la Repubblica) e professore all’Università IULM di Milano assieme a Lorenza Luti Direttore marketing di Kartell. Ad Alba Cappellieri professore Ordinario al Politecnico di Milano dove insegna Design del Gioiello e dell'accessorio e direttore del Museo del Gioiello di Vicenza, sarà lasciato un affondo appunto sul gioiello proposto nei suoi diversi aspetti: progettazione, storia e presenza viva di un museo.
Chiuderà l'incontro Damiano Gulli, Public Program Head Curator della Triennale che si soffermerà su come siano messi in scena, al Museo del Design italiano, al di là di collezioni e pezzi iconici, i temi e le urgenze della contemporaneità.
Per vedere gli incontri (gratuiti) è sufficiente andare al sito www.mercanteinfiera.it, sezione eventi, a questo link.
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PROGRAMMA INCONTRI
16 marzo, ore 17 - Made in Italy. Tra storia e prospettiva del glamour
30 marzo, ore 17 - Brillanti illusioni. Due passi virtuali nel bijoux americano
aprile, (data in via di definizione) - Arte e Antiquariato digitali: risultati e prospettive post Covid
aprile, (data in via di definizione) - D come Design. L'alfabeto di uno stile che ha rivoluzionato gusti e tendenze
Nuova prospettiva per la 26esima edizione di Mercanteinfiera - La proroga dell'attuale stato di emergenza spinge a prevedere due nuove ipotesi di data. Parte subito un forum permanente sulle opportunità offerte dal canale digitale - In Fiera saranno protagonisti i gioielli democratici di Kenneth Jay Lane.
Parma,
Mercanteinfiera, l'appuntamento di Fiere di Parma dedicato ad Antiquariato, Collezionismo Vintage e Design storico, slitta a metà maggio o a metà giugno. L’attuale situazione pandemica e la conseguente imprevedibilità di scenario hanno infatti suggerito a Fiere di Parma uno slittamento delle date originariamente a calendario (6-14 marzo).
La decisione è stata motivata dall'esigenza e priorità di tutelare gli investimenti degli espositori. Il cambio di data sarà infatti decisivo per garantire loro il medesimo flusso di visitatori e buyer esteri da sempre offerto da Mercanteinfiera.
Due le possibilità attualmente sul tavolo: organizzare il salone per metà maggio oppure per metà giugno. Una scelta che comunque dovrà tenere conto dell'andamento generale della pandemia e della campagna vaccinazioni. La scommessa: incrociare la progressiva ripresa economica e commerciale in Italia e nel mondo.
Mercanteinfiera anche nel 2021 resterà una fiera in presenza per consentire alla community internazionale di tornare sul territorio, ma nel frattempo l'evento capitalizzerà anche il matching generato nei mesi precedenti dalla piattaforma on-line e soprattutto dai numerosi contenuti già organizzati anche dopo l'edizione di autunno 2020.
Un panel di contenuti (interviste e approfondimenti) - online e digitali - sarà a disposizione degli utenti, già da febbraio, con l'obiettivo di mantenere il filo conduttore che lega gli aspetti non solo commerciali ma, soprattutto, culturali di Mercanteinfiera alla sua numerosa community internazionale.
Protagonista della 26ma edizione di Mercanteinfiera, sarà Kenneth Jay Lane scomparso nel 2017 a 85 anni. Amato dalle star da Audrey Hepburn a Lady Gaga passando per Liz Taylor e Joan Collins (i gioielli del designer apparvero anche nella serie Dynasty), con le sue realizzazioni in serie fu assoluto interprete dello spirito democratico americano perché, come amava ripetere, “se un diamante è per sempre, uno strass è per tutte”.
La mostra dal titolo “Brillanti Illusioni: omaggio a Kenneth Jay Lane” è curata da Maria Teresa Cannizzaro, collezionista, studiosa di bijoux americani e Presidente dell'associazione culturale Passato e Futuro - Sezione italiana Vintage Fashion & Costume Jewelry Club e Fiorella Operto storica del costume, vice-presidente e appassionata collezionista.
Restano comunque l’antiquariato, il design d'autore e il collezionismo vintage. Un arcipelago di suggestioni che spazia dal XV secolo al barocco, dall'Art decò al Liberty fino al vintage. Non è allora inusuale scovare tra i molti espositori un Cristo della scuola fiamminga a fianco di una libreria in ottone di Romeo Rega. Il tutto magari poco lontano da un raro atlante del 700, da un coloratissimo vaso Emile Gallé o da un prezioso scrittoio da viaggio in tartaruga firmato dall’ebanista Pierre Gole.
Le ispirazioni, a Fiere di Parma, vanno a toccare anche mete lontane come la Cina - con una statua del XV sec che immortala un placido dignitario - o il Giappone con le sue giade per tornare in Italia. Tra le sedie imbottite di Carla Tolomeo o le pochette romantica di Mario Buccellati dei primi anni ’20, rigorosamente fuori produzione.
E poi lui, il design con i nomi che hanno reso famosa l'Italia nel mondo: Gio Ponti, Franco Albini, Fornasetti, Castiglioni o Ettore Sottsass, solo per citarne alcuni.
Pezzi iconici ma anche ludici come un'inaspettata macchina da caffè modello Elvis del 1969 ispirata alla amata Cadillac rosa Fleetwood. Perché Mercanteinfiera non è solo un salone per effettuare acquisti ma un luogo della curiosità e della memoria per progettare emozioni.
Il salone dedicato ad antiquariato, modernariato e collezionismo vintage va on line ed è subito successo. Mercanteinfiera torna negli spazi di Fiere di Parma dal 18 al 23 aprile.
Parma, 3 marzo 2020
3 mila operatori registrati in soli due giorni, 20 mila pezzi caricati tra antiquariato, modernariato e collezionismo vintage e soprattuto 400 mila click.
Sono i numeri che fotografano il primo week-end di “Mercanteinfiera a portata di mouse” dopo che il quartier generale di Viale delle Esposizioni ha deciso, a causa del coronavirus, di aprire alla community mondiale di operatori e di pubblico la piattaforma mercanteinfiera.it. Una piattaforma b2b nata nel 2019 dalla partnership tra Fiere di Parma e Antico-Antico (portale leader del settore) sulla quale è stata trasferita l’offerta espositiva di1000 espositori.
Nell’emergenza sanitaria nazionale con otre 70 manifestazioni semplicemente rinviate (la maggior parte) o cancellate (poche) Fiere di Parma ha così trovato una soluzione alternativa: far slittare ad aprile (18 - 23) la manifestazione ma nel frattempo traslocare on line lo show. Soluzione possibile afferma l’amministratore delegato Antonio Cellie “essendo oggi l’unico polo italiano ad avere un modello di business consolidato sia in ambito fierstico che digitale”.
Così la caccia di rarità cercando, sognando o per i più fortunati comprando pezzi d’arte antichissimi, antichi o di poco meno di 40 anni fa, si è spostata in questi giorni dai 45 mila metri di spazio espositivo all’ on line con connessioni che continuano ad aumentare anche in queste ore.
Segno distintivo della kermesse sono ormai da anni le sue due mostre collaterali. “The Golden Twenties. Vita e moda del decennio de Les Années Folles” prima collaterale in programma in questa 26ma edizione e “Brillanti Illusioni: omaggio a Kenneth Jay Lane. Il Re dei falsi” la seconda, così cambiano soltanto data a calendario.
Ma come funzionerà Mercanteinfiera.it? Da casa si entra sul sito di manifestazione esprimendo le proprie preferenze merceologiche come antiquariato, ceramiche e maioliche, cornici, dipinti, vintage, gioielli e orologi ecc… e si accede alle migliori offerte degli espositori blind. Solo dopo aver fatto la propria scelta si scoprirà a quale espositore è abbinato il pezzo scelto.
“Tra le 19 categorie merceologiche proposte - afferma soddisfatta Ilaria Dazzi Brand Manager di Mercanteinfiera - il pezzo forte continua ad essere anche on line il modernariato un ambito nel quale in questi anni ci siamo riposizionati con pezzi importanti di design. L’obiettivo di queste ore è ambizioso, ovvero ampliare ulteriormente l’offerta espositiva e conquistare nuovi netsurfer“.
Una sfida per la quale non resta che attendere domenica 29 marzo quando Mercanteinfiera.it chiuderà al pubblico.
La panca intelligente con centralina meteo e monitoraggio inquinanti, pronta per progettare bellezza negli spazi urbani insieme alle Pubbliche Amministrazioni
Molto più di una panca. La novità in casa BioStile, marchio di Sipla ProSGM si chiama Surfà ed è la postazione intelligente ispirata alla natura accolta tra le innovazioni della 68^ SIA Hospitality Design vetrina dell’ospitalità Made in Italy tutti gli anni al polo fieristico di Rimini.
Surfà nasce per accogliere le sfide della città intelligente proponendosi come arredo autonomo sul piano dell’illuminazione, mettendo a disposizione degli utenti ricarica wireless e, per la prima volta, una centralina meteo e monitoraggio inquinanti per rilevare i livelli di qualità dell’aria intorno.
Si tratta di tecnologie innovative che rendono BioStile sempre più “amico” dell’ambiente e delle smart city, un modello di città che mira a diventare economicamente sostenibile ed energeticamente autosufficiente attraverso la gestione delle risorse in modo intelligente.
“Il design made in Italy e le soluzioni ingegneristiche sono alla base di Surfà, l’arredo che mixa nel suo nome la tavola da surf ed il sofà” - spiega Roberto Ghisellini ideatore di BioStile e del nuovo concept. Anche in questo caso, come per tutti i pannelli montati su arredi Biostile, è stata data rilevanza al pannello fotovoltaico, che è la panca stessa e si declina in celle dalla forma ellittica e dal colore verdeblu ispirato all’azzurro del mare e del cielo. Stiamo lavorando alla linea completa “urban & smart” ed entro il 2020 saremo pronti con nuovi arredi intelligenti da proporre alle pubbliche amministrazioni per quartieri e città”.
Ideale per spazi pubblici - parchi e piazze ad esempio - con una installazione che non richiede cablaggio elettrico aggiuntivo, Surfà riflette nel suo concept la filosofia di città positiva e sostenibile. L’arredo intelligente è realizzato in collaborazione con Sunergy, leader nella produzione di moduli fotovoltaici.
Queste sono le sue caratteristiche tecniche: raccolta dati connessioni utenti, dimensioni(190x62x41cm), due caricabatterie wireless, due caricabatterie USB (+2 opzionali), illuminazione notturna, connessione internet, raccolta dati potenza 80Wp, possibilità di riscaldamento seduta per offrire maggiore comfort nella stagione invernale.
Essenzialità, sicurezza e sostenibilità sono le carte vincenti della nuova panca BioStile. Dal punto di vista strutturale si compone dei due piedi che sorreggono la piastra in vetro composta a sua volta da rivestimento antisfondamento e sostituibile. Ciò consente di collocare panca in uno spazio all’aperto anche sprovvisto di videosorveglianza.
Surfà, infine è un arredo sostenibile in quanto rileva i parametri inquinanti grazie alla presenza di sensori. Si tratta di una nuova funzione, quella del rilevamento, da ora in avanti applicata a tutti i futuri arredi.
L’ essenza di Surfà rimane la tecnologia smart che integra ricariche wireless (senza fili) per dispositivi quali smartphone e tablet. Con il supporto strategico di VerdeBlu e AD Communications, partners per la promozione, l’obiettivo è aumentare nelle città i livelli di benessere, comfort e sicurezza, per l’uomo e per l’ambiente.
Per quale motivo per l'illuminazione di casa si dovrebbe fare riferimento alle lampade da parete? Le ragioni che meritano di essere prese in considerazione in realtà sono molteplici, e sono sia di carattere pratico che di natura estetica. In primo luogo va messo in evidenza che le lampade da parete si rivelano meno ingombranti rispetto ai lampadari tradizionali; esse, inoltre, sono in grado di dare vita a punti luce specifici all'interno di una stanza. Ciò permette di capire come mai vi si fa riferimento sempre più di frequente nel mondo dell'interior design, specialmente in un'epoca in cui gli interni residenziali sono sempre più bassi.
In un ambiente molto piccolo, in effetti, un lampadario rischia di favorire la sensazione di un soffitto ancora più basso rispetto a quanto non sia realmente. Decisamente opposta è l'impressione che scaturisce dalla presenza di una lampada da parete, che permette di ottenere una progettazione più dinamica e più snella. Va detto, comunque, che le dimensioni degli appartamenti non costituiscono il solo fattore decisivo per gli ottimi riscontri fatti registrare dalle applique, il cui successo dipende da una più generale evoluzione dell'arredamento di interni: un arredamento che, con il trascorrere del tempo, si fa via via più attento ai particolari e sofisticato. Uno dei grandi pregi delle lampade da parete, infatti, consiste nella possibilità di ottenere location ricercate, all'interno delle quali i punti luce hanno un ruolo di primo piano.
L'estetica dei lampadari è uno dei parametri che vengono valutati con più attenzione in vista di un acquisto: tali elementi fanno parte a tutti gli effetti dell'arredo, e quindi si devono integrare nello stile complessivo degli ambienti nel modo più coerente possibile. Ciò non vuol dire, ovviamente, che ci si possa dimenticare della loro funzione. L'illuminazione diretta è quella in cui il fascio luminoso è diretto verso la superficie o l'oggetto che devono essere illuminati. Per ottenerla è possibile usufruire di paralumi di piccole dimensioni e orientabili. I faretti della stanza da letto rappresentano un valido esempio da questo punto di vista, e sono indispensabili per leggere quando si è a letto senza che si sia costretti ad accendere il lampadario a soffitto. Ma questo discorso può essere esteso, più in generale, a tutti quegli angoli della casa in cui ci si dedica alla lettura o allo studio.
Le Lampade da parete che vengono utilizzate per l'illuminazione indiretta e per quella semi indiretta hanno caratteristiche differenti. Nel caso dell'illuminazione indiretta uno schermo maschera la sorgente luminosa e la opacizza; nel caso dell'illuminazione semi indiretta, invece, la luce viene distribuita tramite vie di uscita più ampie di lato, verso il basso o verso l'alto, ma anche approfittando della retro illuminazione. Per assicurare tali effetti, vengono sfruttati dei fasci luminosi direzionabili.
In commercio si possono trovare numerose proposte di lampade a parete che sono ricoperte con materiali traslucidi grazie a cui è possibile beneficiare di un effetto di illuminazione diffusa, grazie a cui i raggi luminosi vengono diffusi in maniera omogenea: nella maggior parte dei casi sono lampade da parete a LED. Tali soluzioni sono consigliate, tra l'altro, a chi predilige uno stile moderno: le lampade da parete hanno il pregio di occupare poco spazio, e non ingombrando riescono a mettere in risalto le pareti non apparendo invasive. A patto che, ovviamente, si sia bravi nell'individuare l'elemento più appropriato.
Delle applique nere, per esempio, possono rivelarsi perfette per un effetto di contrasto con una parete di colore chiaro. I modelli con il braccio lungo sono ideali in camera da letto, ma possono essere collocati anche in soggiorno, magari nelle vicinanze di una poltrona. In alternativa, si potrebbe propendere per una lampada bianca e minimalista da inserire su una parete a sua volta bianca, in modo che il tutto risulti ben integrato ed equilibrato: la soluzione perfetta per chi desidera l'essenzialità.
In passato, si sceglieva di vivere in grandi appartamenti, pensati per metter su famiglia e suddivisi in modo che ogni stanza svolgesse una funzione specifica: la cucina per mangiare, il salone per accogliere gli ospiti, le camere da letto per dormire e così via. Soprattutto dopo il matrimonio, la scelta ricadeva sempre su ampi spazi che consentissero a più persone di vivere serenamente all’interno dello stesso appartamento, in modo che ognuna di queste potesse avere il proprio spazio.
Oggi non è più così. Già da qualche anno a questa parte, gli appartamenti piccoli e confortevoli vengono preferiti a quelli grandi e dispersivi. Certo, anche la mentalità e lo stile di vita sono cambiati: ci si sposa più tardi, i figli si hanno ad un’età più avanzata, sono sempre più numerosi i single che decidono di andare a vivere da soli o le coppie che optano per la convivenza piuttosto che per il matrimonio. Di fronte a tutto questo, appare evidente come un appartamento non venga scelto perchè dovrà, un giorno, forse, ospitare una famiglia numerosa ma, piuttosto, perchè economico, funzionale e adatto al qui ed ora.
L’idea che più un ambiente sia piccolo e peggiore diventi l’arredamento è assolutamente sbagliata. Al contrario, i designer si sono messi all’opera per studiare soluzioni d’arredamento mini che calzino a pennello ad appartamenti altrettanto mini, in grado di coniugare efficienza e bellezza estetica.
L’unico accorgimento sta nello sfruttare bene gli spazi: essendo pochi e, generalmente, piccoli è necessario optare per delle soluzioni che non lascino niente al caso e rendano funzionale anche l’angolo più remoto.
Ecco alcuni consigli per arredare al meglio un mini appartamento:
Soggiorno multifunzionale
Unire il soggiorno e la sala da pranzo creando un open space è l’opzione migliore per ottenere maggior spazio, oltre che per rendere l’ambiente molto accogliente. L’arredamento deve essere sobrio, magari tendente al grigio o al legno e lasciando i colori per gli accessori quali lampade, cuscini, orologi, specchi. Quest’ultimi, nonostante si tratti di ambienti piccoli, non devono assolutamente mancare, perchè sono loro a personalizzare ogni singola stanza. I colori freddi, tra l’altro, creano l’illusione di spazi più grandi, quindi sono una scelta azzeccata.
L’inserimento di pareti attrezzate, che sfruttano lo spazio in altezza, è la scelta ottimale: la tv, i vari dispositivi tecnologici, i libri, i soprammobili troveranno la loro collocazione senza invadere ulteriore spazio e rimanendo perfettamente ordinati.
Bancone grande e funzionale
Gli appartamenti piccoli, spesso, non comprendono lo spazio necessario per un vero tavolo, mandando in confusione soprattutto gli amanti del cibo. Ma niente paura: la soluzione sta nell’inserimento di un bancone stretto e ben illuminato. Tipicamente americano, sta sbancando in Italia ormai da parecchi anni, dato che si abbina perfettamente all’idea di minimal e moderno.
Bagno super moderno
I bagni moderni sono molto affascinanti, perchè possiedono una gran quantità di complementi innovativi e tecnologici. Questo perchè viene sfruttato lo spazio in altezza e quello disponibile sulle pareti, quindi è possibile sbizzarrirsi con specchi, dispenser di sapone e asciugamani elettrici (come quelli disponibili su www.igienealtuoservizio.it ), oltre che con armadietti multifunzione posizionati sotto il lavabo o dietro la porta e ceste portaoggetti.
Optare per colori chiari, come il bianco delle pareti o il beige dei mobili, fa apparire più grande lo spazio, evitando una fastidiosa sensazione claustrofobica non appena dentro.
Decorazioni per pareti
Le decorazioni applicate sulle pareti sono un ulteriore escamotage per far apparire più grande lo spazio a disposizione e riescono ad arredare gli ambienti senza creare ulteriore impaccio tridimensionale.
Ultimamente, vanno molto di moda i wall stickers (gli adesivi da parete) con frasi motivazionali, regole della casa o semplici immagini stilizzate che personalizzano al massimo le stanze ed esprimono la personalità di chi vi abita.
Letto - contenitore
Anche in una camera da letto molto piccola è possibile ricavare spazio per indumenti, asciugamani, scarpe e oggetti personali: basta optare per un letto super moderno, comprensivo di vano contenitore al di sotto. In commercio ce ne sono diversi che possono contenere anche piumoni, coperte e lenzuola in modo che il cambio di stagione non sia più un problema.
Specchi ovunque
Come già detto, gli specchi creano l’illusione di trovarsi in uno spazio molto più grande di quello che è realmente. Per questo, appenderne diversi in giro per la casa è un’ottima soluzione per ingrandire (almeno visivamente) l’ambiente.
Possono essere alternati con dei cubi - contenitori dalla superficie a specchio: oltre ad ingrandire gli spazi, ne regalerà dell’altro fisico e reale per riporre oggetti di uso quotidiano, dalle stoviglie alle asciugamani.
Carta da parati
Se il total white delle pareti appare monotono, si può optare per della carta da parati. Quella dai colori freddi o dai disegni geometrici è sicuramente la più indicata, perchè amplia lo spazio.
Un soppalco per la camera da letto
Un’idea abbastanza valida, ma che non sempre piace a tutti, è quella di costruire un soppalco da dedicare alla camera da letto. Si tratta di una soluzione altamente utile a livello di spazio, perchè risolve il problema di un eventuale letto matrimoniale. A molti, però, non entusiasma l’inserimento delle scale, o il fatto che gli odori tendano a salire verso l’alto creando una vera e propria cappa.
In ogni caso, esistono idee molto carine in merito che, almeno in linea generale, meritano di essere prese in considerazione, magari optando per un arredamento minimal che non crei un’aria di soffocamento: un divano letto, per esempio, oppure l’inserimento di tende che nascondano la zona notte da tutto il resto. Dipende molto dal gusto personale!
Design minimal
In un ambiente ristretto è assolutamente necessario che il design sia minimal. Quindi è assolutamente sconsigliato riempire la casa di oggetti che occupano spazio inutilmente. Meglio lasciare le superfici libere e utilizzare mobili poco ingombranti e che racchiudano più funzionalità.
Molto appropriati risultano gli oggetti vintage, reperiti in mercatini delle pulci o su Internet, che rendono degli appartamenti così piccoli dei veri e propri gioiellini.
Armadi come separatori
Se si deve ammobiliare un monolocale, un’idea potrebbe essere quella di utilizzare gli armadi per separare gli ambienti. L’aspetto più fastidioso, infatti, sta nel dover dormire e mangiare nello stesso spazio vitale e, a lungo andare, questo tende a stufare. Posizionare un bell’armadio in mezzo potrebbe essere una soluzione: già visivamente, si verranno a creare due ambienti distinti e separati, facendo apparire anche tutto più in ordine.
Porte scorrevoli
Sostituire le porte classiche con quelle scorrevoli fa risparmiare uno spazio notevole e permette di sfruttare tutto quello che si ha a disposizione. In questo modo non ci si dovrà più preoccupare di cosa si possa urtare aprendo/chiudendo una porta e non esisteranno più angoli da dover lasciare liberi e assolutamente inutilizzabili.
Luci a profusione
In un ambiente piccolo, le luci sono fondamentali, soprattutto se non si hanno molte aperture verso l’esterno e la luce naturale fatica ad entrare. Il design moderno prevede l’inserimento di faretti o lampade minimal da posizionare in punti strategici, come sopra il tavolo o accanto a divani e poltrone, con la possibilità di regolare l’intensità della luce in base alle esigenze.
In occasione del Salone del Mobile di Milano, per il secondo anno, il celebre Vogue Italia cambia veste: otto stanze della redazione per altrettanti designer di rilevanza internazionale. Nell’ambito dell’evento “Life in Vogue” Jonathan Anderson, David/Nicolas, Rafael de Cárdenas/Architecture at Large, Ana Kraš, Massimiliano Locatelli, Pierre Marie, storagemilano, Studio Proba hanno reinterpretato magistralmente spazi e arredi della redazione di Piazzale Cadorna.
Per l'occasione é stato allestito, inoltre, un guardaroba speciale che ripropone a 360 gradi quello utilizzato dalle modelle durante gli shooting da copertina.
La sola esposizione di scarpe, delle griff più prestigiose, divise ordinatamente per colore può far predere la testa ad ogni donna!
Inoltre, San Carlo é protagonista con un’istallazione che rivede in chiave contemporanea il concetto di Break Room. La designer tedesca, Alex Proba di Studio Proba, con sede a Brooklyn, ha trasformato lo spazio in un’area di sosta capace di dispensare non solo snack ma anche creatività, ponendo al centro della stanza un’esclusiva vending machine che distribuisce stile, non solo patatine!
Foto a cura di Francesca Bocchia