Visualizza articoli per tag: sicurezza alimentare

Domenica, 11 Marzo 2018 07:18

Allerta alimentare per senape non dichiarata

Senape non dichiarata in etichetta, richiamati i TUC Crisp alla paprika di Mondelez. Rischio grave per gli allergici

Dopo la l'allerta lanciata ieri dallo Sportello dei diritti, oggi 9 marzo, il Ministero della salute ha segnalato, nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza", che il richiamo è dovuto alla presenza di allergeni (arachidi) non dichiarati in etichetta. il richiamo di alcuni lotti di TUC Crisp alla paprika per la presenza di senape non dichiarata in etichetta. Nello specifico sono interessati tutti i lotti venduti in confezioni da 100 g e 30 g con le scadenze termine minimo ottobre 2018, incluso le sfogliatine croccanti alla paprika.

I TUC Crisp coinvolti sono prodotti da Mondelez Italia nello stabilimento di Capriata d'Orba, (AL) via Pedaggera 22. Il richiamo si è reso necessario dopo che sono state riscontrate proteine della senape nella paprika in polvere usata nella produzione delle sfogliatine.

Il richiamo del Ministero è stato diffuso anche dalle catene Auchan, Bennet, Carrefour, Sigma, Simply Market e Unicoop Tirreno, che hanno venduto i prodotti interessati nei loro supermercati. Per ulteriori informazioni è possibile contattare Mondelez Italia al numero 800 055200.

I clienti allergici a rischio, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti". sono invitati a riportare i prodotti in questione presso il punto vendita più vicino, dove verranno interamente rimborsati. Il prodotto potrebbe infatti scatenare allergie nei consumatori per la presenza accidentale di tracce indesiderate di questo componenti nel mix messo in vendita. Mentre non ci sono problemi per tutte le altre persone che possono consumare senza problemi il prodotto. Le sfogliatine croccanti sono sicure per tutti gli altri consumatori.
(9 marzo 2017 )

Richiamo per rischio chimico di additivi, aromi, spezie, prodotti semilavorati per gelateria e pasticceria con marchio Rare Fantasy srl sul portale del Ministero salute. Omessa indicazione in etichetta delle informazioni necessarie e alimenti non idonei al consumo umano poichè deteriorati o contenenti ingredienti non idonei

Arriva dal ministero della Salute l'allarme alimentare con cui ha dato comunicazione del richiamo di tutti i lotti tra cui additivi, aromi , spezie , prodotti semilavorati per gelateria e pasticceria con marchio RARE FANTASY s.r.l.. Il richiamo per rischio chimico è dovuto proprio all' "Omessa indicazione in etichetta delle informazioni necessarie e alimenti non idonei al consumo umano poichè deteriorati o contenenti ingredienti non idonei".

Gli alimenti sono prodotti nello stabilimento di Rare Fantasy Di Farina Giuseppe e Figli srl. con sede a Oria Via Papa Giovanni XXIII°, 9. L'annuncio è stato diffuso sul sito internet del sito del dicastero nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza".

Nell'ottica d'informazione quotidiana ai consumatori in materia di allerte alimentari, lo "Sportello dei Diritti" ricorda che la nota dei tecnici ministeriali segnala la "cessazione immediata della vendita al pubblico di tutti lotti in questione. Secondo il ministero, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", c'è un rischio "chimico" che ne ha costretto il richiamo dal commercio che potrebbe procurare "gravi" reazioni allergiche.

( 07 marzo 2018 )

Clorpirifos nei peperoncini, sulle nostre tavole un concentrato di residui chimici. Accusa di pesticidi sopra i limiti riportati dal sistema di allerta rapida europeo Rasff

Veleni in alcuni alimenti che finiscono sia sulle nostre tavole, sia su quelle estere, che non sono soltanto contraffatti, ma spesso nocivi. Che c'è di più salutare dei peperoncini, pensiamo nel metterli nel carrello della spesa, da tempo indicati come cardioprotettivi e non sappiamo che in realtà mangeremo un concentrato di residui chimici, visto che la verdura proviene non dalle nostre campagne ma dal Bangladesh.

E' l'allerta (2018.0565) per contaminazione di "rischio grave" è stata lanciata ieri, 5 marzo, dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff) della Commissione Europea, con tanto di pubblicazione di una black list degli alimenti contaminati, su segnalazione del Ministero della Salute italiano e pubblicata sul sito europeo di RASSF. Il prodotto è stato probabilmente ritirato dalle vendite a scopo preventivo, per ragioni di possibile contaminazione in quanto nella maggioranza dei peperoncini è stata trovata la presenza in eccesso di "Clorpirifos".

Il Clorpirifos metile è considerato pericoloso e non è una questione di allarmismo o di bufale in rete. A dirlo è stato la Environmnental Protection Agency (EPA) rievocando l'utilizzo di questo pesticida a partire dal 2016.

E' da anni commercializzato come Lorsban e Dursban e utilizzato nei giardini e nei prati, ma anche nelle case oppure nel campo dell'agricoltura. Per usi domestici la vendita è vietata, sempre dall'EPA, già dal 2000, perché erano emerse delle gravi conseguenze sulla salute dei bambini. Ci sono anche degli studi che collegano l'impiego del pesticida a possibili danni al sistema nervoso o alla nascita di bambini con problemi comportamentali e con basso quoziente intellettivo, se le madri ne hanno respirato in gravidanza.

Negli adulti il clorpirifos metile può causare nausea, mal di testa e vertigini, in USA è ancora usato in grandi quantità nel settore agricolo ma l'EPA vorrebbe revocarne l'uso, non è così semplice farlo perché c'è chi ci guadagna impiegandolo nella produzione di frutta e ortaggi.

In Unione Europea la situazione sembra essere leggermente migliore: il clorpirifos metile è ammesso ma ci sono dei livelli massimi per la presenza di suoi residui su frutta e verdura che dovrebbero garantire la protezione della nostra salute. Inquieta davvero vedere come i prodotti incriminati siano di largo consumo sulle nostre tavole, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti". Diventa fondamentale, allora, tracciarli e identificarli ovunque si celino.

Una battaglia, la piena tracciabilità di ogni ingrediente per garantire al massimo la tutela del consumatore e per raggiungere questo obiettivo è importante lavorare sempre di più anche su un fronte cruciale come quello della tracciabilità e dell'etichettatura. È un lavoro in linea con la promozione del modello agricolo italiano che fa della sostenibilità una pratica quotidiana e che vede l'Italia all'avanguardia nella riduzione dei fitofarmaci e nel contenimento delle emissioni di gas serra.

(6 marzo 2018)

Editoriale: - L'ultima furbata di Marpionne - Lattiero caseari. Crolla il latte spot ma burro alle stelle - Superfici a mais calate di oltre un terzo nel reggiano - Ministero della salute: micotossine oltre i limiti - Cereali e dintorni. Le condizioni meteo spingono i mercati. - Bayer si fa la Monsanto -

1.1 editoriale
L'ultima furbata di Marpionne
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Crolla il latte spot ma burro alle stelle.
3.1 mais superfici Superfici a mais calate di oltre un terzo nel reggiano
3.2 sicurezza alimentare Ministero della salute: micotossine oltre i limiti
4.1 lutto È scomparso il commendatore Giuseppe Rodolfi
4.2 Giornata mondiale dell'acqua Al Labirinto, la presentazione del report annuale UNESCO sullo stato della risorsa Acqua
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Incertezza meteo in Sud America.
6.1 Parmigiano Reggiano Parmigiano Reggiano a rischio bolla. L'allarme di Confcooperative Reggio.
7.1 Vino concorso Cantina Valtidone alla ricerca del calendario 2019.
7.2 pomodoro Pomodoro: obbligo di etichetta
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Le condizioni meteo spingono i mercati.
9.1 fusioni Bayer si fa la Monsanto
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
clicca QUI)

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 Cibus-9-2018-COP.jpg

 

Istamina oltre i livelli consentiti. Con questa motivazione numerosi lotti di Alacce con peperoncino in olio di semi di girasole stanno per essere ritirati dagli scaffali dei supermercati perché considerati potenzialmente pericolosi per la nostra salute.

La segnalazione ancora una volta arriva dal Ministero della salute. Nello specifico si tratta del prodotto con marchio Capricci di Franciacorta della Ditta Coradi.

I lotti oggetto di richiamo sono quattro: AB341 contenuti nelle anfore di vetro da 314 ml, peso netto 280 gr. TMC 05/2019, AB345 contenuti nelle anfore di vetro da 314 ml, peso netto 280 gr con TMC 05/219, AB347 contenuti nelle anfore di vetro da 580 ml, peso netto 520 gr con TMC 05/219 e in ultimo AB348 contenuti nelle anfore di vetro da 580 ml, peso netto 520 gr con TMC 05/219.

Secondo quanto riferito dal Ministero, il richiamo è stato reso necessario dalla "presenza di un tasso di istamina superiore ai limiti consentiti dalla legge". Per questo è stato disposto il ritiro in autocontrollo a scopo precauzionale dallo stesso produttore Conserve Coradi Italia srls con sede ad Ospitaletto (BS) via Padana Superiore n 180.

La sindrome sgombroide è una patologia simil-allergica risultante dall'ingestione di pesce alterato. È il secondo tipo più frequente di intossicazione da prodotti ittici, seconda solo alla ciguatera. Spesso tuttavia non viene rilevata perché assomiglia e confusa con l'allergia alimentare. Viene riportata con la massima frequenza relativamente a specie ittiche a carne rossa, appartenenti alle famiglie Scombridae (come il tonno, tonno pinna gialla, tonnetto striato (chiamato anche bonito), sgombro, lampuga, Clupeidae (sardine, aringhe, cheppie) ed acciughe e specie ittiche imparentate con queste, refrigerate o conservate in modo non adeguato dopo la pesca. La sindrome sgombroide può derivare dall'inappropriato trattamento del pesce durante l'immagazzinamento o la lavorazione; quando per l'innesco di processi di degradazione si producono quantità importanti di istamina.

L'istamina è una delle sostanze tossiche implicate nell'intossicazione sgombroide. Nel tessuto di pesci in decomposizione sono state trovate altre sostanze chimiche, ma la loro associazione con la sindrome sgombroide non è stata stabilita chiaramente. Le manifestazioni cliniche dell' intossicazione riguardano l'apparato gastrointestinale (nausea, vomito, diarrea) il sistema nervoso centrale (vertigini, cefalea), la cute (rush) ; raramente si osservano disturbi respiratori e ipotensione. L'inizio della sintomatologia è rapido (20-30 minuti dall'assunzione dell'alimento) e i disturbi, abitualmente di lieve entità, si risolvono generalmente in breve tempo; solitamente durano meno 24 ore. La sindrome, sebbene frequente, viene spesso diagnosticata come reazione allergica alimentare.

Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", invita chiunque avesse acquistato questi prodotti a non consumarli e a consegnarli al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.

(2 marzo 2018)

Lidl richiama il dolce Conchiglia gianduia: possibile presenza frammenti metallici. Allerta del Ministero della Salute per rischio fisico.

Occhio ai prodotti sugli scaffali: il Ministero della salute ha pubblicato un avviso di richiamo, probabilmente deciso in via precauzionale, dei dolci Conchiglia gianduia (prodotto cotto per la vendita a consumatore) con marchio dell'insegna Lidl preparati il 14.02.2018 e il 15.02.2018. Il prodotto interessato è quello da 68 g. Il dicastero fa sapere che il provvedimento è scattato per possibile presenza di frammenti metallici, derivanti dalla materia prima (partita di grassi vegetali), all'interno del semilavorato surgelato del produttore Lizzi srl (TMC e lotto del semilavorato: 08/02/2019 – Q124LID-OTA7C1). Il punto vendita LIDL Trento di Via Maccagni ha utilizzato 27 pezzi del semilavorato congelato nelle giornate indicate. Si invitano i consumatori che avessero acquistato il prodotto a non consumarlo e a riportarlo al punto vendita per il rimborso. Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", evidenzia che questo comunicato riporta i dati inseriti direttamente dal Ministero della salute pubblicato oggi sul sito nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza".

Maxi Di richiama yogurt gusto mirtillo: possibile presenza frammenti metallici. Allerta del Ministero della Salute per rischio fisico

Occhio ai prodotti sugli scaffali: il Ministero della salute ha pubblicato un avviso di richiamo, probabilmente deciso in via precauzionale, del latte fermentato gusto mirtillo (EAN 14289851) con marchio Vitalibre. Il prodotto interessato è quello da 2 vasetti da 125g con data di termine massimo di conservazione del 10.03.2018. Il dicastero fa sapere che il provvedimento è scattato per possibile presenza di frammenti metallici, all'interno dello yogurt gusto mirtillo del produttore Senoble Italia SpA Via Molinetto, 76 - Borso del Grappa (TV) e venduto nei supermercati e ipermercati Maxi Di srl. Si invitano i consumatori che avessero acquistato il prodotto a non consumarlo e a riportarlo al punto vendita per il rimborso. La presenza di frammenti metallici in prodotti industriali non è una rarità se si pensa che qualche giorno fa sono stati ritirati alcuni lotti di prodotti dolciari Lidl per lo stesso identico motivo. L'ingestione di frammenti di metallo potrebbe essere letale e molto pericolosa per la salute, un corpo estraneo nel nostro organismo può provocare seri danni allo stomaco o bucare l'intestino causando una grave emorragia. Nel migliore dei casi un corpo estraneo, come un frammento metallico, potrebbe causare un'ulcera o un'infiammazione. Per queste ragioni se il consumatore ha ingerito questo tipo di dolce è tenuto a recarsi al pronto soccorso o a consultare un medico. Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", evidenzia che questo comunicato riporta i dati inseriti direttamente dal Ministero della salute pubblicato oggi sul sito nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza".

Yogurt_Mirtilli.jpg

(28 febbraio 2018)

Ministero della salute: micotossine oltre i limiti, Conad ritira bastoncini con crusca di frumento AC. L'allerta per rischio chimico lanciata a seguito di analisi effettuate nello stabilimento di produzione

Dopo l'allerta lanciata il 22 febbraio dallo "Sportello dei Diritti", arriva ora la segnalazione del Ministero della salute della presenza di Micotossine ovvero «possibili agenti cancerogeni per l'uomo», trovate oltre i limiti consentiti dalla legge. È questa la motivazione che è stata appena annunciato dal Ministero della Salute in una nota pubblicata sul sito nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza".

Il prodotto in questione sono i Bastoncini con crusca di frumento "AC Conad" (Alimentum Conad) venduti proprio con il marchio della grande catena di distribuzione. Nel dettaglio, il richiamo riguarda le confezione da 375 grammi prodotte dalla ditta Molino Nicoli S.p.A. Costa di Mezzate (BG) con data di scadenza 26/04/2019 cod. EAN 8003170033474. Come spiega il Ministero, il richiamo è per un rischio chimico. In particolare sono stati riscontrati valori di micotossine "Don" e "Ocratossina" in quantità superiore ai parametri massimi stabiliti dal regolamento Ce 1881/2006.

Come sottolineano da Conad, l'anomalia è emersa a seguiti di analisi effettuate nello stabilimento di produzione in autocontrollo da parte della catena di supermercati. I valori fuori norma poi sono stati confermati da successive controanalisi in laboratorio. Per questo motivo Conad ha ordinato in via del tutto precauzionale il ritiro del lotto di produzione. Al fine di scongiurare qualsiasi possibile rischio per la salute, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", i clienti che fossero in possesso di confezioni appartenenti al medesimo lotto sono invitati a riportarle in qualsiasi punto di vendita Conad, che provvederà alla sostituzione con altro prodotto o al rimborso.

Conad si scusa per il disagio arrecato.

(26 febbraio 2018)

Bastoncini_conad.jpg

Sabato, 24 Febbraio 2018 06:41

Topi nei dolcetti di marshmallow Ikea.

Topi nei dolcetti di marshmallow Ikea. L'avviso del Ministero della salute: non consumare. Infestanti rinvenuti nella confezione.

Il Ministero della salute ha pubblicato un avviso ai consumatori per rischio microbiologico. Il richiamo riguarda tutti i lotti dei dolcetti di marshmallow Godis Påskkyckling con marchio dell'insegna Ikea in confezioni da 100 grammi, con data di scadenza compresa tra il 23 ottobre 2018 e il 26 gennaio 2019.

Il motivo del richiamo sarebbe attribuibile ai topi che si sono sono stati rinvenuti nella confezione e pertanto i prodotti potrebbero essere stati contaminati.

I dolcetti richiamati sono prodotti da Candinavia AB con sede dello stabilimento a Linkoping Sweden e commercializzati da Ikea Italia Retail srl.

Nell'ottica d'informazione quotidiana ai consumatori in materia di allerte alimentari, lo "Sportello dei Diritti" nella persona del presidente Giovanni D'Agata, ricorda che la procedura di richiamo riguarda solo i lotti in questione.

Sulla base delle conoscenze attuali, tutti gli altri prodotti Ikea non comportano alcun rischio per la salute. L'allerta è stata pubblicata sul sito nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza" del Ministero della salute.

(23 febbraio 2018)

Yogurt bianco e pappa reale della Parmalat richiamato perchè contiene pericolosi corpi estranei. Ritirati dal mercato vasetti KYR venduti dai supermercati Auchan in tutta Italia.

Una notizia che lo "Sportello dei Diritti" ha anticipato lo scorso 20 febbraio riportando l'annuncio del sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi europeo (RASFF).

Premesso che i cartelli sul ritiro Parmalat si sono visti molto poco nei supermercati e nei punti vendita, va però detto che alcune catene hanno dato l'annuncio sui loro siti.

Oggi infatti,dopo che alcune catene hanno dato l'annuncio sui loro siti, adesso arriva direttamente anche dai supermercati Auchan la segnalazione che ha richiamato e ritirato dai punti vendita in Italia due lotti KYR YOGURT PAPPA REALE e KYR YOGURT BIANCO (Z 01/03 e Z 02/03) in vasetti da 2x125 grammi, che potrebbero mettere a rischio la salute se consumati.

Tutti i prodotti richiamati sono prodotti nello stabilimento della Parmalat Spa a L.N.U.F. - Laval Zi De Touches Bd Arago 53810 CHANGE (FR).

Secondo quanto si legge nel comunicato diffuso da PARMALAT Spa, motivo del richiamo è: possibile presenza di corpi estranei, frammenti di spago. Il provvedimento, disposto è in via del tutto precauzionale. I clienti che hanno acquistato il prodotto sopra indicato, conclude il comunicato, sono pregati di restituirlo al punto vendita che procedera' al rimborso oppure contattare il numero verde Parmalat 800 848 020. Ci scusiamo per il disagio Parmalat spa.

Nell'ottica d'informazione quotidiana ai consumatori in materia di allerte alimentari, lo "Sportello dei Diritti" nella persona del presidente Giovanni D'Agata, ricorda che la procedura di richiamo riguarda il lotto in questione ed in caso di acquisto di provvederne alla restituzione presso il relativo esercizio che dovrà provvedere anche a rimborsarne il prezzo. Ora alle autorità sanitarie spetta il compito di controllare che tutte queste operazioni vengano realizzate in modo corretto.

(22 febbraio 2018)

Filetti scongelati di marlin infetti: epidemia di origine alimentare per «avvelenamento da istamina». Allarme in Italia di Rasff: "Gravi rischi per la salute"

Nella notifica settimanale del Sistema di Allerta Rapido Comunitario (RASFF), l'elenco del sistema di allerta inviata dal Ministero della Salute italiano del 21 febbraio (455.2018), comprende una segnalazione di allarme livello "rischio grave", per epidemia di origine alimentare da filetti di "Marlin" (Makaira indica) scongelati provenienti dalla Spagna, contenenti elevate quantità di istamina e di altre amine vasoattive, che causa il cosiddetto «avvelenamento da sgombroidi». Nello specifico, su ordine dell' autorità, è stato disposto il ritiro dal mercato dei prodotti contaminati. La sindrome sgombroide è una patologia simil-allergica risultante dall'ingestione di pesce alterato.

È il secondo tipo più frequente di intossicazione da prodotti ittici, seconda solo alla ciguatera. Spesso tuttavia non viene rilevata perché assomiglia e confusa con l'allergia alimentare. Viene riportata con la massima frequenza relativamente a specie ittiche a carne rossa, appartenenti alle famiglie Scombridae (come il tonno, tonno pinna gialla, tonnetto striato (chiamato anche bonito), sgombro, lampuga, Clupeidae (sardine, aringhe, cheppie) ed acciughe e specie ittiche imparentate con queste, refrigerate o conservate in modo non adeguato dopo la pesca.La sindrome sgombroide può derivare dall'inappropriato trattamento del pesce durante l'immagazzinamento o la lavorazione; quando per l'innesco di processi di degradazione si producono quantità importanti di istamina.

L'istamina è una delle sostanze tossiche implicate nell'intossicazione sgombroide. Nel tessuto di pesci in decomposizione sono state trovate altre sostanze chimiche, ma la loro associazione con la sindrome sgombroide non è stata stabilita chiaramente. Le manifestazioni cliniche dell' intossicazione riguardano l'apparato gastrointestinale (nausea, vomito, diarrea) il sistema nervoso centrale (vertigini, cefalea), la cute (rush); raramente si osservano disturbi respiratori e ipotensione. L'inizio della sintomatologia è rapido (20-30 minuti dall'assunzione dell'alimento) e i disturbi, abitualmente di lieve entità, si risolvono generalmente in breve tempo; solitamente durano meno 24 ore. La sindrome, sebbene frequente, viene spesso diagnosticata come reazione allergica alimentare.

Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", invita chiunque avesse acquistato questi prodotti a non consumarli e a consegnarli al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.

(22 febbraio 2018)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"