Ieri mattina è stata la volta del Centro di Formazione Professionale - Città dei Ragazzi di via Tamburini e delle sedi di via Ganaceto e via Sgarzeria del Liceo Artistico e dell'Istituto Professionale "Venturi".
I controlli antidroga sono stati svolti dalla Squadra Mobile con l'ausilio di una unità cinofila di Bologna sia all'interno dei complessi scolastici sia nelle aree cortilive.
Presso il Centro di Formazione Professionale di via Tamburini sono stati rinvenuti oltre 6 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, già suddivisa in dosi, sequestrata a carico di ignoti, occultata in un cestino all'interno di una classe e dietro un muretto nell'area cortiliva dell'istituto scolastico.
Un minorenne italiano, frequentante il suddetto centro di formazione, è stato segnalato alla locale Prefettura in quanto trovato in possesso di una dosa di marijuana pari a 0,3 grammi, che custodiva all'interno di una tasca del proprio giubbotto.
Le verifiche sono poi proseguite presso l'Istituto Venturi con esito negativo.
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Gli agenti del Posto di Polizia Ferroviaria, coadiuvati da una unità cinofila, hanno fermato in zona stazione un cittadino italiano di anni 40 in possesso di 1,2 grammi di shaboo, droga sintetica dagli effetti devastanti, motivo per il quale è stato segnalato alla Prefettura.
Rischi degli acquisti online. Donna ordina cappello da sauna su Amazon e riceve un pacco dal contenuto scioccante: droga a base di veleno di scorpione. Servono più controlli da parte delle piattaforme online e gli spedizionieri
Può accadere che occasionalmente i pacchi di prodotti acquistati sulle piattaforme online vengano scambiati e finiscano all'indirizzo di un altro destinatario o che ci venga recapitato qualcosa di completamente diverso da quello ordinato. Il caso accaduto ad una donna americana ci fa capire che può capitare davvero di tutto quando compriamo in rete.
Nella fattispecie alla signora non solo è stato inviato qualcosa di completamente diverso da quello acquistato, ma ha anche ricevuto un prodotto completamente illegale.
L'americana Meagan Day, questo il nome della donna, che lavora per una rivista, voleva solo ordinare un copricapo da sauna su Amazon. Un mese dopo arrivò finalmente il pacchetto tanto atteso. Ma invece del prodotto ordinato, Meagan ha ottenuto qualcosa di completamente diverso: una droga illegale in America, contenente veleno di scorpioni. Completamente perplessa ha scritto su un social: "In realtà, volevo solo sudare con stile e ora possiedo veleno di scorpione illegale".
Amazon si è tuttavia giustificata sull'anomala consegna "Sembra una confusione del venditore", ha affermato un portavoce di Amazon per il portale online SFGate in merito all'incidente.
Secondo Meagan Day , il gigante della spedizione le ha consegnato il cappello da sauna solo qualche giorno dopo. Per la verità quanto segnalato dalla signora Day non è l'unico caso di consegna illegale tramite piattaforme online: una coppia negli Stati Uniti è stata recentemente sorpresa con chili di marijuana.
È evidente, quindi, che nonostante la tecnologia e l'evoluzione della logistica, non solo vengono smarriti i nostri pacchi o consegnati ad altri soggetti, diversi dai reali destinatari, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti". Questo c'induce a pensare che siano necessari più controlli da parte dei titolari delle piattaforme online nella gestione delle compravendite e degli spedizionieri in quelle di stoccaggio e consegna dei beni acquistati.
Perché non è giusto che ignari acquirenti si trovino nei guai per colpa degli errori dei primi.
(8 febbraio 2018)
Ancora controlli straordinari della Polizia di Stato nelle zone a più alta criticità: un arresto
Modena 27 gennaio 2018 - Nella serata del 25 gennaio scorso, personale della Squadra Volante ha effettuato un servizio straordinario del territorio con l'ausilio del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia all'interno del parco Novi SAD e nella zona della Stazione Ferroviaria.
Sono state effettuate verifiche a tre esercizi commerciali, estese anche agli avventori. Proprio all'interno di uno di questi locali sono stati rinvenuti 15 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana nelle tasche del giubbotto di un cittadino ghanese, il quale è stato accompagnato per ulteriori accertamenti in Questura e segnalato alla Prefettura.
Complessivamente sono 36 le persone identificate (30 cittadini stranieri), di cui 15 con precedenti penali.
A questi controlli si aggiungono quelli effettuati nella mattinata di ieri dalla Squadra Mobile, unitamente a due unità cinofile antidroga e al Nucleo Prevenzione Crimine, con l'identificazione di una quarantina di persone, che hanno interessato la zona della Stazione FS, il Parco Novi SAD e l'Istituto Scolastico IPSIA "Fermo Corni" di Modena.
Proprio durante i controlli nella scuola, estesi anche all'area cortiliva, ai corridoi e ai bagni oltre che alle aule, grazie anche ai cani antidroga Irvin e Iago, sono stati recuperati 43,7 grammi di hashish e 2,6 grammi di marijuana suddivisi in vari frammenti, occultati dietro ai termosifoni e sotto una piastrella dove era stato appositamente creato un vano. Nel corso dell'attività è stato denunciato in stato di libertà uno studente di origini magrebine di 16 anni, che nel mese di novembre 2017 aveva perpetrato una rapina in danno di un altro studente, anch'egli minorenne, strappandogli dal collo la catenina.
Nel corso dei controlli al Parco Novi SAD, gli agenti hanno tratto in arresto un cittadino nigeriano di anni 22, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Occultati all'interno della biancheria intima dello straniero, sono stati rinvenuti 6 involucri contenenti complessivamente grammi 1,3 di eroina, pronti per lo spaccio, e grammi 10,4 di marijuana essiccata. Il nigeriano, irregolare sul territorio italiano e per questo motivo denunciato in stato di libertà, annovera a proprio carico precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio e la persona.
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Altro arresto della Polizia di Stato nel contrasto al narcotraffico
Nella mattinata di ieri, nell'ambito dell'attività di repressione dei reati inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti, è stato tratto in arresto da personale della Squadra Mobile, con la collaborazione della Squadra Mobile di Reggio Emilia, un magrebino classe 1985 per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel corso della perquisizione personale e locale, eseguita su delega della A.G., a carico del malvivente sono stati sequestrati 22,10 grammi di hashish, rivenuti all'interno di un pacchetto di sigarette posto sul comodino della camera da letto e grammi 15,6 di cocaina, oltre ad un bilancino di precisione, nascosti in un calzino all'interno del portaoggetti di una portiera della sua autovettura. (Vedasi foto allegata)
Il magrebino, con precedenti specifici, verrà processato questa mattina con rito direttissimo.
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Sempre nella mattinata di ieri, personale della Squadra Mobile ha tratto in arresto un cittadino italiano di anni 42, destinatario di un provvedimento di cumulo di pene e contestuale ordine di esecuzione per la carcerazione emesso il 23.01.2018 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena, dovendo lo stesso espiare la pena residua di mesi 2 di reclusione per furto aggravato. L'uomo è stato rintracciato nella propria abitazione in Modena e, dopo le formalità di rito, associato presso la locale Casa Circondariale
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Titolare di una società indagato per truffa.
Personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha denunciato per il reato di truffa il titolare di una società di compravendita di auto usate di Rovereto sulla Secchia. L'uomo dopo aver pattuito il pagamento a rate di una BMW ad un trentaduenne di Soliera allo scadere dell'ultima rata ha rifiutato la consegna dell'auto.
Per il titolare della società un italiano di 32 anni è quindi scattata la denuncia a piede libero per truffa.
Nel pomeriggio di domenica 24 dicembre, un cittadino libico di anni 43 decide di chiamare la Centrale Operativa per costituirsi dopo che l'avvocato gli ha comunicato il provvedimento di revoca della sospensione dell'Ordine di esecuzione per la carcerazione emesso nel settembre del 2016 e il contestuale ripristino dell'ordine medesimo a seguito di sentenza definitiva del Tribunale Ordinario di Modena.
Lo straniero è stato riconosciuto colpevole di reati in materia di stupefacenti per i quali deve scontare una pena di anni 1, mesi 5, giorni 28 di reclusione congiuntamente ad una multa di euro 4500,00.
Raggiunto da una pattuglia della Squadra Volante, presso il domicilio a Modena, è stato accompagnato in Questura per accertamenti più approfonditi riguardo alla sua identità, essendo clandestino e privo di documenti di identificazione.
Lo straniero, con numerosi precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio, contro la persona e in materia di stupefacenti, è stato quindi associato alla locale Casa Circondariale e denunciato in stato di libertà in quanto non in regola con le norme sugli stranieri.
La Squadra Mobile nel corso di specifici servizi finalizzati al contrasto di sostanze stupefacenti ha tratto in arresto un cittadino tunisino B.H- di anni 27 trovato in possesso di alcune dosi, pari a 4 gr., di cocaina suddivisa in dosi.
L'uomo rintracciato in via Paganini è stato tratto in arresto anche perché rientrato illegalmente nel territorio nazionale a seguito di espulsione.
A seguito di un'attività investigativa durata alcuni mesi e coordinata dalla Procura della Repubblica di Modena personale del Commissariato di P.S. di Mirandola, nella giornata di ieri, ha tratto in arresto un giovane italiano, J. B. di 28 anni, responsabile del reato di detenzione di sostanza stupefacente a fini di spaccio.
Alle prime ore del mattino, personale del Commissariato di P.S. coadiuvato da un'unità cinofila della Polizia di Stato di Bologna ha effettuato una perquisizione domiciliare presso l'abitazione in Mortizzuolo di Mirandola rinvenendo complessivamente 120 gr di marijuana, 80 gr di hashish, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi.
E' stato proprio il cane della Polizia di Stato Jago a segnalare in due distinti punti dell'abitazione i due involucri ben occultati che contenevano le sostanze.
Sequestrati, nel corso della perquisizione, anche 150,00 euro probabile provento dell'attività delittuosa.
L'ennesima campagna di controlli sulla regolarità dei contratti di locazione in zona GAD svolta dalle Fiamme Gialle ferraresi nel corrente mese di novembre ha visto l'esecuzione di controlli mirati svolti in una ventina di appartamenti situati sia all'interno del Grattacielo che nell'area di via Oroboni e strade limitrofe.
Tali controlli, svolti con la proficua e fattiva partecipazione di unità cinofile del Comando Provinciale di Ravenna e con la collaborazione di agenti del Corpo della Polizia Municipale ferrarese, hanno condotto:
- alla scoperta di sei appartamenti (uno di proprietà di un cittadino di nazionalità pachistana e gli altri di proprietà di cittadini ferraresi) tutti locati in nero a cittadini extracomunitari;
- all'individuazione di un appartamento di proprietà di un cittadino ferrarese, locato con contratto a una donna di nazionalità nigeriana, occupato da quattro prostitute nigeriane, due delle quali clandestine e una immediatamente destinataria di un decreto di espulsione emesso dalla locale Prefettura;
- alla scoperta di circa 1,5 etti di sostanza stupefacente marijuana occultata in una intercapedine del vano scala della Torre A del Grattacielo.
Per quanto riguarda i risultati nell'ambito dell'evasione immobiliare, la metodica attività delle Fiamme Gialle, nonostante le difficoltà connesse alla ricostruzione delle basi imponibili – difficoltà dovute all'impossibilità, nella maggior parte dei casi, di ricostruire i periodi di locazione in nero, irregolare o in sub-affitto - ha condotto nel corso degli ultimi 2 anni, nel contesto dell'esecuzione di circa 180 controlli, all'individuazione di redditi non dichiarati per ca. 300mila euro e all'erogazione di sanzioni pecuniarie complessive (soprattutto relative all'omessa registrazione dei contratti di locazione e all'omessa comunicazione di cessione di fabbricati) per ca. 200,00 euro.
L'inviato di Striscia la Notizia si era avventurato nel parco bolognese per filmare lo spaccio di droga. Una volta svelata la sua identità, è stato aggredito da una decina di spacciatori, che hanno derubato gli inviati di microfoni e telecamere. I Identificati e denunciati a piede libero un ventenne e un diciassettenne del Gambia.
BOLOGNA – Sarà anche un TG satirico, ma c'è poco da ridere in quello che è capitato all'inviato di Striscia la Notizia Vittorio Brumotti e a due cameramen del programma di Canale 5. La troupe si era recata nel Parco della Montagnola di Bologna, tristemente noto per essere terreno di spaccio. Proprio per documentare il traffico di droga, Brumotti si è finto un "cliente" e, a microfono e telecamera nascosti, ha cominciato a contrattare con due stranieri. Nel video si sente chiaramente che, oltre agli stupefacenti, a Brumotti viene offerto anche "un ".
Come da copione di Striscia, una volta filmato lo spaccio, è bastato che l'inviato estraesse il megafono per denunciare la situazione che tutta la troupe è stata affrontata, poi aggredita e derubata di telecamere e microfono, da una decina di spacciatori stranieri, evidentemente infastiditi e disturbati nei loro affari dalla presenza degli inviati.
Mentre gli spacciatori si dileguavano, Vittorio Brumotti si è prontamente rivolto ai Carabinieri di Bologna, che hanno organizzato un blitz nel Parco della Montagnola.
L'operazione, durata tutta la notte, ha consentito arrestare per spaccio due cittadini del Gambia di 17 e 20 anni, (che avevano offerto droga e armi a Brumotti) e altri tre africani, disoccupati e senza fissa dimora.
Altre quattro persone sono state segnalate alla Prefettura per uso di sostanze stupefacenti.
La Procura ha poi rimesso in libertà uno degli africani fermati, mentre gli altri sono stati messi in camera di sicurezza, in attesa della convalida.
(Foto tratta da Facebook)
La Sezione Antiterrorismo della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, a seguito di indagini svolte dai finanzieri del Comando Provinciale reggino in collaborazione con l'Ufficio Antifrode della Dogana di Gioia Tauro, ha disposto il sequestro di un ingente quantitativo di tramadolo sbarcato al porto gioiese, proveniente dall'India e diretto in Libia.
L'input investigativo è partito dal II Gruppo della Guardia di Finanza di Genova che nell'ambito di una operazione dello scorso maggio, aveva proceduto ad un analogo sequestro nel porto del capoluogo ligure.
La vendita al dettaglio del farmaco sequestrato avrebbe fruttato circa 50 milioni di euro, in quanto ciascuna pastiglia, sul mercato nero nord africano e medio orientale, viene venduta a circa 2 Euro.
Il tramadolo è una sostanza oppiacea sintetica, il cui uso è stato ripetutamente accertato negli scenari di guerra mediorientali, tanto da essere soprannominato "droga del combattente", essendo questo utilizzato sia come eccitante, sia per aumentare le capacità di resistenza allo sforzo fisico.
Secondo le informazioni condivise con fonti investigative estere, il traffico di tramadolo sarebbe gestito direttamente dall'IS (DAESH), al fine di finanziare le attività terroristiche che l'organizzazione pianifica e realizza in ogni parte del mondo e che parte dei proventi illeciti derivanti dalla vendita di tale sostanza, sarebbero destinati a sovvenzionare gruppi di eversione e di estremisti operanti in Libia, in Siria ed in Iraq.
L'operazione si è avvalsa infatti anche della preziosa collaborazione della D.E.A. americana e della Direzione Centrale dei Servizi Antidroga presso il Ministero dell'Interno e del supporto del Comando Generale della Guardia di Finanza.
Piazza Dante Alighieri, profugo arrestato dalla Polizia di Stato per spaccio di stupefacenti.
E' stato un equipaggio della Sezione Narcotici della Squadra Mobile a notare il comportamento sospetto di un nigeriano di 22 anni, richiedente asilo dimorante in provincia, che verso le 13.00 di ieri, dopo aver visto un'unità cinofila della G. di F. in servizio di pattugliamento, ha cercato di allontanarsi furtivamente.
L'occhio vigile della pattuglia della Squadra Mobile nel notare il comportamento sospetto dell'uomo è stato determinante e quindi dopo aver proceduto a bloccare l'uomo si è riscontrato che O.H.N. risultava in possesso di 264 gr di marijuana occultata nei pantaloni pronta per essere spacciata.
Questa mattina il nigeriano sarà processato con rito direttissimo, mentre si è proceduto a segnalare la posizione del richiedente asilo alla Prefettura per la valutazione della revoca dei benefici dell'accoglienza.