Il tavolo istituzionale riunitosi in Provincia oggi pomeriggio ha fatto il punto della situazione: significativi passi avanti nel percorso delineato nell'accordo recentemente siglato.
Parma, 3 settembre 2016 - Giovedi pomeriggio in Piazza della Pace si è riunito il Tavolo di crisi istituzionale Simply – SMA, a cui hanno partecipato il Presidente della Provincia e Sindaco di Salsomaggiore Filippo Fritelli, il Sindaco di Fidenza e Delegato provinciale Andrea Massari, i parlamentari on. Patrizia Maestri e Giuseppe Romanini, il Responsabile delle relazioni industriali di Sma spa Dario Bresciani, Vincenzo Vassetta di Cgil Fidenza e Massimo Petrolini di Filcams-Cigl, Francesca Michelotti del Centro Impiego Fidenza e Vanni Salatti dell'Agenzia regionale Emilia Romagna Lavoro.
Si sono registrati significativi passi avanti rispetto alla situazione di due mesi fa, dopo l'accordo recentemente siglato tra le parti, che ha individuato un percorso per i 34 lavoratori coinvolti dalla chiusura dei due supermercati Simply – Sma di Salsomaggiore e Fidenza.
Tutti fruiranno del collocamento in mobilità per 12 mesi per i lavoratori under 50 anni e per 18 mesi per gli over 50; in alcuni casi riceveranno anche un incentivo aziendale.
Quattro lavoratori hanno accettato il trasferimento nel Milanese.
Tutti i lavoratori interessati sono stati o saranno a breve presi in carico dal Centro Impiego di Fidenza, ora diventato parte dell'Agenzia Regionale per il Lavoro Emilia – Romagna, per la definizione di un piano personalizzato di inserimento lavorativo.
Oltre a ciò, l'azienda si è impegnata a dare la precedenza alla ricollocazione di questi lavoratori in punti vendita del gruppo SMA nel Parmense, nel caso di eventuali uscite di personale. Inoltre si è impegnata a diffondere i loro curricula presso aziende con cui ha rapporti di collaborazione commerciale. Infine, l'azienda ha concesso un mese di stipendio pagato, a fronte dei tre mesi che erano stati richiesti dal sindacato.
Questi, in sintesi, i risultati ottenuti dopo due mesi di lavori del Tavolo Istituzionale, che sono stati puntualizzati oggi.
Filippo Fritelli, Sindaco di Salsomaggiore e Presidente della Provincia ha così commentato: "A nome di tutto il Tavolo esprimo soddisfazione per i risultati raggiunti, soprattutto ripensando al punto di partenza, quando la Simply – Sma aveva comunicato la chiusura improvvisa delle due sedi e il trasferimento dei dipendenti in sedi dell'hinterland milanese, che avrebbe comportato in pratica la perdita del lavoro per 34 persone tra Fidenza e Salsomaggiore. "
Fritelli e Massari ringraziano le parti presenti al tavolo, i parlamentari di Parma, i consiglieri regionali, l'azienda e i sindacati, anche in considerazione della ricaduta sociale della vicenda, in un territorio gravemente colpito dalla crisi.
Il Tavolo resta aperto per monitorare l'evoluzione della situazione.
La Guardia di Finanza sequestra quasi un milione di euro in contanti a seguito di indagini condotte sul fallimento di una azienda di Fidenza.
Parma 2 settembre 2016 - Nella mattinata odierna, la Guardia di Finanza di Parma ha eseguito, su delega della locale Procura della Repubblica, un provvedimento del Giudice per le Indagini Preliminari, con il quale è disposto il sequestro preventivo di 875.000 euro depositati sui conti correnti o comunque nella disponibilità di quattro persone indagate per bancarotta fraudolenta.
Le indagini eseguite hanno consentito di rilevare che l'amministratore della società fidentina aveva distratto ingenti risorse finanziarie, per destinarle all'acquisto di partecipazioni in due società parmensi in realtà già costituite un mese prima dalla stessa fallita.
Tali disponibilità erano in ultimo finite nei conti correnti di quattro persone fisiche, tra le quali i due soci di una società fiduciaria di Parma.
I circostanziati elementi probatori raccolti in fase di indagine hanno indotto la locale Autorità Giudiziaria a configurare - a carico del predetto amministratore e degli altri quattro soggetti - il reato di bancarotta fraudolenta.
Il provvedimento di sequestro ha permesso il recupero del profitto del reato di bancarotta che gli indagati erano riusciti a realizzare.
Il contrasto dei reati fallimentari, che consente peraltro di restituire quanto dovuto a tutti i creditori della società, rappresenta un peculiare obiettivo nella diuturna attività di servizio del Corpo e si inquadra nella più vasta attività di repressione dell'inquinamento dell'economia legale determinato dal mancato rispetto delle regole di funzionamento del libero mercato e della leale concorrenza nei vari settori economici.
Il Servizio Promozione Sociale del Comune di Piacenza comunica l'avvio della nuova misura nazionale di Sostegno per l'inclusione attiva (Sia), che prevede l'erogazione di un contributo alle famiglie in condizioni economiche disagiate nelle quali almeno un componente sia minorenne oppure sia presente un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata. La richiesta del beneficio è presentata da un componente del nucleo familiare al Comune mediante la compilazione di un modulo (predisposto dall'Inps) con il quale, oltre a formulare la domanda, si dichiara il possesso di alcuni requisiti necessari per l'accesso al programma, ovvero: Isee inferiore a 3mila euro; valore complessivo di altri trattamenti percepiti inferiore o uguale a 600 euro mensili; assenza di strumenti di sostegno al reddito per disoccupati, e altri. E' importante che il richiedente sia già in possesso di un'attestazione Isee in corso di validità, in quanto la valutazione della domanda terrà conto delle informazioni in essa contenute.
Per godere del beneficio, il nucleo familiare del richiedente dovrà aderire ad un progetto personalizzato che, oltre a prevedere la presa in carico dei Servizi sociali del Comune, consisterà in forme di attivazione sociale e lavorativa. Il progetto verrà costruito insieme al nucleo familiare sulla base di una valutazione globale delle problematiche e dei bisogni e coinvolgerà tutti i componenti, instaurando un patto tra servizi e famiglie quale reciproca assunzione di responsabilità e di impegni. Le attività riguarderanno la ricerca attiva di lavoro, l'adesione a progetti di formazione, la frequenza e l'impegno scolastico, la prevenzione e la tutela della salute, con l'obiettivo di aiutare le famiglie a superare la condizione di povertà e riconquistare gradualmente l'autonomia.
Il beneficio economico, concesso bimestralmente, verrà erogato entro due mesi dalla richiesta attraverso una carta di pagamento elettronica (carta Sia), rilasciata da Poste Italiane, con la quale si potranno pagare le bollette elettriche e del gas presso gli uffici postali, nonché effettuare acquisti in tutti i supermercati, negozi alimentari, farmacie e parafarmacie abilitati al circuito Mastercard (con il diritto a uno sconto del 5% sugli acquisti effettuati nei negozi e nelle farmacie convenzionate, con l'eccezione degli acquisti di farmaci e del pagamento di ticket).
Il beneficio mensile ammonta a 80 euro nel caso in cui il nucleo familiare sia formato da un solo componente, 160 euro per famiglie con due persone, 240 euro per nuclei di tre unità, 320 euro laddove in famiglia vi siano quattro persone e 400 euro per nuclei con 5 o più membri.
I cittadini residenti nel Comune di Piacenza potranno presentare la domanda a partire da venerdì 2 settembre, presso lo sportello InformaFamiglie & Bambini del Comune di Piacenza, nelle seguenti sedi e orari: Centro per le Famiglie di Piacenza, via Marinai d'Italia 42, lunedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 12, mercoledì orario continuato dalle 9 alle 18, sabato dalle 8.30 alle 12.30 (tel. 0523/492380, fax 0523/492379); Quartiere Roma, via Torricella 7, martedì dalle 9 alle 12 (tel. 0523/385318).
Per entrambe le sedi l'e-mail è Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
Per informazioni sul Sia è possibile contattare anche gli sportelli Informasociale del Comune di Piacenza (via Taverna 39, tel. 0523/492731; via XXIV Maggio 28, tel. 0523/492022 - indirizzo email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ).
Le borse sempre più padrone del mondo. Il loro efficace linguaggio e la capacità di osservare e reagire "fuori dagli schemi". L'intelligenza artificiale sta prendendo il sopravvento dell'umanità?
di Lamberto Colla Parma, 07 agosto 2016.
Il tanto agognato quanto temuto "Stress Test", ovvero il meccanismo con il quale viene verificata la solidità di una banca, ha dato un risultato particolarmente, quanto inaspettatamente, favorevole alla maggior parte delle banche italiane. Quattro su cinque Istituti di Credito italiani si sono piazzati ai vertici della classifica europea, dove in vetta addirittura fa bella mostra Intesa San Paolo, mentre Monte dei Paschi di Siena (MPS) è risultata, come era atteso, la peggiore di tutte.
Con un po' di sorpresa, seppure da diverso tempo si conoscesse il non perfetto stato di salute delle corazzate bancarie tedesche, nonostante gli sforzi della Merkel per celarne le magagne, i test hanno messo in evidenza che le più grandi banche teutoniche, Deutsche Bank e Commerzbank, sono entrate nella top 12 degli istituti più deboli.
Da questa fotografia dello stato di salute del sistema bancario europeo ci si sarebbe attesa una risposta delle borse di un certo tono; premi consistenti al "sistema Italia" e un segnale di preoccupazione verso quello il "sistema bancario" Germania.
Invece, nella prima giornata utile, la borsa ha stroncato tutti i titoli bancari, compresi i più solidi, e premiato il MPS sulla base di una "promessa" di risanamento che vedrebbe coinvolti la Cassa Deposito e Prestiti (Ministero del Tesoro) e un probabile impegno da parte di alcune casse previdenziali dei professionisti (accordo non ancora raggiunto e, correttamente, contrastato dai Federconsumatori e Adusbef).
Insomma, proprio quello che non ti aspetti!
Di fatto, la Borsa ha ragionato "fuori dagli schemi". Non ha creduto a tanta solidità delle banche e ha risposto con un commento positivo alla proposta di risanamento di MPS (+0,5% il giorno seguente il test e la promessa) per poi riallinerala alle altre banche nei giorni che sono seguiti, quasi a voler dire "di porre attenzione alle garanzie da mettere in gioco" (vedi casse previdenziali), riallineando MPS a tutti gli altri titoli bancari.
Una sorta di linguaggio, peraltro facilmente interpretabile anche ai più profani, quello che le borse stanno utilizzando per "convincere" gli Stati a seguire ben precisi indirizzi. Messaggi di minaccia che, quando si sono tradotti in promesse, hanno fatto veramente male ai Governi e ai loro sudditi (leggi Berlusconi Premier e lo spread alle stelle).
Quello che sconcerta è la fenomenale capacità di reazione delle borse. Immensi volumi di titoli compravenduti in poche ore da EST a Ovest del pianeta a dimostrazione che la regia delle operazioni è in mano a pochissimi soggetti. Poche persone fisiche, possessori di immensi patrimoni personali, con la disponibilità di gestire quell'immensità di "carta straccia" di derivati e altri prodotti finanziari complessi. Una immensa massa di titoli che non rappresentano la realtà dell'economia ma la influenzano senza possedere un valore reale. Basti pensare che il totale dei debiti che circolano sulla base di pezzi di carta, al mondo, è pari a oltre 50 volte il valore reale, dato dal prodotto interno lordo mondiale.
In Conclusione le borse, quindi i pochi che le governano, i cui indici quotidianamente attraggono quanto o forse più delle previsioni meteo, con sempre maggiore frequenza e autorità danno indicazioni e suggerimenti, in perfetto stile mafioso, sgrammaticato ma assolutamente efficace, agli Stati stessi (USA compresi) "suggerendo" loro le politiche da attuare. Pena, la ritorsione finanziaria e il conseguente spargimento di lacrime e sangue.
Strategiche le azioni messe in campo per favorire il dialogo interprofessionale. Mercuri: "Abbiamo registrato un'apertura sulle nostre richieste specifiche di intervento urgente"
Roma, 20 luglio 2016. "Le risorse stanziate da Governo e Mipaaf sono un primo passo per affrontare, nel breve e medio periodo, le difficoltà del comparto cerealicolo nazionale, che sta vivendo uno dei suoi momenti più difficili, specie per la fase agricola, con un abbassamento dei prezzi che si ripercuote anche sulle strutture intermedie. Siamo soddisfatti perché, tra le proposte presentate oggi al tavolo, sono state prese in considerazione molte delle richieste della cooperazione come la migliore organizzazione di filiera per la conclusione di accordi tra produzione e industria di trasformazione e un maggiore finanziamento a innovazione e ricerca, in merito alla quale le strutture cooperative possono fungere da partner per la divulgazione dei risultati".
Così il presidente dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri, al termine del tavolo nazionale della filiera cerealicola convocato dal ministro Martina, che ha visto anche la partecipazione della coordinatrice del settore grandi colture dell'Alleanza delle Cooperative, Patrizia Marcellini.
"Strategiche – ha aggiunto Mercuri - anche le azioni messe in campo per favorire il dialogo interprofessionale e quelle per rendere più trasparente la formazione del prezzo attraverso l'istituzione della Commissione unica nazionale per il grano duro. Bene inoltre la sperimentazione di uno strumento assicurativo a tutela dei ricavi delle aziende agricole. Abbiamo registrato – ha concluso Mercuri - un'apertura sulle nostre richieste specifiche di intervento urgente come l'estensione della moratoria per i crediti agrari già prevista per altri comparti, un'accelerazione sull'erogazione dei contributi PAC 2015 e un impegno concreto sugli anticipi 2016".
Roma, 18 luglio 2016. "Il pacchetto di aiuti messo a disposizione dall'Europa per sostenere l'agroalimentare ed in particolare il settore lattiero-caseario, con misure volte ad incentivare la riduzione della produzione, è una novità importante. Auspichiamo che i produttori europei scelgano con convinzione la strada del contenimento volontario della produzione di latte".
Così il coordinatore del settore lattiero-caseario dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, Gianpiero Calzolari, commenta le notizie che arrivano da Bruxelles sul pacchetto di aiuti straordinari messo a disposizione dall'Europa per gli agricoltori, destinato soprattutto agli allevatori del settore latte per un totale di 500 mln di euro. Di questi, 150 mln costituiscono un fondo per incentivare la riduzione della produzione di latte, con un obiettivo di 1,4mln di tonnellate in meno a livello europeo.
"I 21 milioni destinati dall'Europa all'Italia per i settori del latte e dell'allevamento, unitamente ai 10 milioni già stanziati dal nostro Paese e ad altre risorse che potranno arrivare – ha detto Calzolari -, potranno consentire di mettere in atto un piano di interventi decisamente importante, a condizione che non si tratti di un'iniziativa una tantum ma rappresenti l'avvio di una programmazione pluriennale della produzione europea del latte, gestita dai produttori in forma aggregata. Per questo occorre valutare attentamente le linee di intervento. La cooperazione – ha concluso Calzolari - è a disposizione del ministro Martina per valutare assieme come ottimizzare al meglio le risorse disponibili, finalizzandole ai risultati attesi e non a mera elargizione".
(Fonte Alleanza Cooperative)
L'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia rivela che nei primi sei mesi del 2016 le istanze di fallimento aperte dal Tribunale di Reggio Emilia sono state 73, il 22% in più rispetto allo stesso periodo del 2015 a causa della crisi. Dopo il capoluogo, il comune con il maggior numero di fallimenti è Scandiano.
Reggio Emilia, 18 luglio 2016
In provincia di Reggio Emilia la crisi economica non è ancora da archiviare. Dopo la flessione del numero di imprese registrato all'inizio del 2016, andamento influenzato da una crescita delle cessazioni, anche i fallimenti riprendono a salire.
Secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia, nei primi sei mesi del 2016 le istanze di fallimento aperte dal Tribunale di Reggio Emilia sono state 73, il 22% in più rispetto allo stesso periodo del 2015, quando i fallimenti coinvolsero 60 imprese. Sempre nel periodo gennaio-giugno le altre procedure concorsuali (concordarti, accordi di ristrutturazione debiti, liquidazioni coatte amministrative) sono invece diminuite, passando dalle 10 del 2015 alle 8 del 2016.
Osservando il settore di appartenenza delle imprese entrate in fallimento si trovano conferme circa le difficoltà registrate in modo particolare da alcuni comparti, primi fra tutti quello delle costruzioni (26 fallimenti) e il manifatturiero (25). Nell'industria è stato particolarmente colpito il settore metalmeccanico per il quale, nel primo quadrimestre del 2016, sono state aperte 11 istanze di fallimento, quasi la metà dei fallimenti del comparto.
Relativamente al settore terziario, in provincia di Reggio Emilia sono state aperte 10 procedure fallimentari nel commercio, 3 nelle attività immobiliari, 4 nelle attività di alloggio e ristorazione e 5 in altre attività dei servizi, fra i quali lavanderie e centri per il benessere fisico.
Scendendo nel dettaglio della tipologia d'impresa, tre imprese su quattro sono società di capitale (59 fallimenti sui 73 totali), quasi tutte società a responsabilità limitata (56); le restanti 14 procedure riguardano sia società di persone (9 fallimenti fra sas e snc) che ditte individuali (4 fallimenti) oltre ad una cooperativa.
Un ultimo dato riguarda l'ubicazione delle aziende oggetto di procedura: un fallimento su 3 riguarda imprese insediate nel comune di Reggio Emilia mentre il restante 66% si distribuisce su tutto il territorio provinciale. Dopo il capoluogo, il comune con il maggior numero di fallimenti è Scandiano con 6 imprese entrate in fallimento, mentre la zona della montagna, con solo due procedure attivate, è quella con il minor numero di fallimenti aperti nel primo semestre del 2016.
(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)
Verso il disordine universale. Cereali e dintorni. Latte spot in forte ripresa. Torna la FARM RUN. 30 falsi prodotti scoperti dal Consorzio del Parmigiano Reggiano. L'Elisir di lunga vita trovato nel Melograno. Biodiversità.
SOMMARIO Anno 15 - n° 27 10 luglio 2016 (allegato file in pdf scaricabile)
1.1 editoriale Verso il disordine universale
2.1 Cereali Cereali e dintorni. Ancora rialzi ma senza particolari giustificazioni
3.1 Lattiero Caseario Prosegue da oltre 2 mesi la ripresa del latte spot
4.1 sport e territorio The Hottest and funny Mudrun sta per tornare
6.1 italian sounding 30 falsi prodotti stroncati dal Consorzio del Parmigiano Reggiano
6.2 salute Scoperta scientifica. Nel Melograno l'elisir di lunga vita.
7.1 ismea - report Agricoltura, aumenta l'occupazione nei campi e migliora l'accesso al credito
8.1 Cereali Cereali e dintorni. Riprendono quota i listini
9.1 biodiversità Nasce il salone della biodiversità e dei territori
9.2 DOP e best practice Mercuri. Grana Padano e Parmigiano Reggiano: best practice contro sounding
10.1 imprese e biodiversita' Rivalta, viaggio tra i custodi della biodiversità
11.1 frumento Grano amaro
12.1promozioni "vino" e partners
13.1promozioni "birra" e partners
La macchina del tempo ha innestato la retromarcia. Disordini sociali, conflitti, lotte di classe e conflitti razziali. Il mondo, o meglio l'uomo, ha nostalgia del suo peggior passato.
di Lamberto Colla Parma, 17 luglio 2016.
Di quell'Europa unita e forte che sarebbe stata in grado di frapporsi tra i due blocchi egemoni, USA e URSS, come era nei sogni di tanti a fine del secolo, ormai non c'è più nulla.
La nuova premier britannica, Theresa May, a poche ore di distanza dall'insediamento al numero 10 di Downing Street, forse per farsi perdonare una posizione troppo defilata in campagna referendaria, ha immediatamente annunciato che l'uscita dall'Unione Europea porterà prosperità al popolo britannico e, per per rendere ancor più credibile l'affermazione, ha nominato al Ministero degli Esteri, l'ex Sindaco di Londra, quel Boris Johnson che fu il più accanito sostenitore della campagna per la Brexit.
Dalle parole ai fatti nella rincorsa a usurpare il titolo di Lady di Ferro che fu assegnato a Margareth Thatcher la quale, nell'aprile del 1982, non ci pensò due volte a mandare la flotta britannica oltre oceano a sopprime ogni velleità Argentina sulle Isole Falkland.
Paradosso dei paradossi, proprio durante il mandato presidenziale di Barack Obama, il primo presidente di colore della storia a stelle e strisce, il conflitto razziale sta tornando prepotentemente alla ribalta e gli scontri di Dallas ne sono una terribile, quanto preoccupante, segnale. Un rapido salto indietro al 1968 quando, nello stesso anno, furono assassinati Bob Kennedy e Martin Luther King nel mentre la Primavera di Praga teneva con il fiato in sospeso l'europa.
La passione per il "Vintage" sta prendendo la mano al mondo intero.
In Europa, la cavalcata russa per il controllo dell'Ucraina e la riammissione della Crimea, con spargimenti di sangue ben celati dai media di tutto il mondo, sta di fatto, ricostituendosi il "Blocco sovietico" in contrapposizione, guarda caso, alla manifesta volontà della NATO al controllo dell'europa e a marcamento diretto del potenziale militare dello Zar Putin.
Intanto prosegue la campagna di guerra per la riconquista degli antichi territori islamici (dalla Spagna all'Iraq passando per tutto il nord africa con qualche nuova velleità per Roma vaticana), lanciata dall'Isis che, a fronte delle sconfitte che sta subendo sul terreno, ha intensificato le azioni terroristiche con particolare riguardo alla Francia, al Belgio e alla Turchia (ultimo in ordine di tempo lo scorso 14 luglio a Nizza in occasione della festa nazionale della "Presa della Bastiglia").
In questo contesto, intanto a prosperare sono solo il caos e la povertà.
Conclusioni
Tra conflitti razziali, religiosi e di classe il valore entropico delle società occidentali è ormai al livello di guardia e il rischio di deflagrazione è sempre più probabile.
Non siamo attrezzati per governare un tale valore energetico e perciò rimarremo inermi in attesa dell'esplosione, dopodiché, finalmente, i sopravvissuti, potranno godere della rinascita, almeno per un ventennio.
La storia purtroppo si ripete, così come si ripetono sempre i medesimi errori.
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Grano amaro: oggi 100 chili di grano valgono meno di 8 chilogrammi di pane. Il prezzo del grano tenero è sceso ai minimi storici, sedici euro al quintale (un quarto di secolo fa valeva 30.000 lire, gli attuali 15 euro – Giornata di mobilitazione di CIA – Confagricoltura – Copagri – Presso l'azienda agricola Villani di Gualtieri hanno fatto il punto della situazione il presidente CIA Antenore Cervi e per Confagricoltura Davide Calzolari, con l'appoggio del Sindaco Renzo Bergamini.
"Cento chilogrammi di frumento valgono, al mercato attuale, meno di 8 chili di pane: una situazione insostenibile, contro la logica delle cose, che non può nemmeno lasciare indifferenti i consumatori di fronte ad un tale distorsione dei mercati che vede danneggiati gli agricoltori in primis". Per questo oggi in tutta l'Emilia Romagna CIA, Confagricoltura e Copagri sono mobilitate per informare cittadini e consumatori di una situazione che si rivela insostenibile per gli agricoltori, con un'iniziativa denominata "Grano amaro".
Nella provincia di Reggio Emilia, un incontro informativo è stato effettuato presso l'azienda agricola Villani in via Fattori a Gualtieri, dove il presidente di CIA Antenore Cervi e per Confagricoltura Davide Calzolari hanno sottolineato amaramente la situazione del comparto cerealicolo che a tutt'oggi – a campagna di raccolta ormai in fase avanzata - assiste a quotazioni del frumento tenero sui 16 euro al quintale, mentre quello duro è valutato 19 euro. La solidarietà ed il sostegno istituzionale sono stati espressi dal Sindaco di Gualtieri Renzo Bergamini, mentre timori e speranze dei giovani imprenditori del settore sono stati espressi da Valeria Villani dell'azienda che ospitava l'evento.
Già nei primi mesi del 2016 il frumento tenero panificabile valeva mediamente 166 euro a tonnellata, quello duro a 238 euro e l'orzo 170 euro a tonnellata (quotazioni Borsa Merci Bologna). Questa la fotografia della situazione in campo quando, mai come quest'anno, i frumenti presentano un'alta qualità, con proteine elevate e ottimo peso specifico.
"E' inoltre una annata con un raccolto soddisfacente nella media ed anche oltre – hanno spiegato i rappresentanti di Cia e Confagricoltura di Reggio - ed è per questo che abbiamo dato vita ad una iniziativa che abbiamo chiamato "Grano amaro", per far capire alla cittadinanza il nostro disagio e far conoscere la situazione critica dei cereali, e mettere in evidenza il divario tra costo del frumento, pane e pasta. Abbiamo voluto far vedere - anche fisicamente - cosa sta avvenendo, in considerazione del fatto che 25 anni fa un quintale di frumento valeva circa 30.000 lire, gli attuali 15 euro. Se si fanno le debite proporzioni c'è stata una perdita di valore che non ha eguali in altri prodotti".
La produzione di quest'anno del grano tenero, secondo le prime indicazioni dei tecnici, nella provincia di Reggio Emilia si annuncia sui 70/75 q.li per ettaro, contro i 62,6 del 2014 ed i 55 del 2015, annata segnata da un andamento meteorologico molto sfavorevole. Anche il livello qualitativo si annuncia notevole. Nella nostra provincia, la cerealicoltura ha una notevole importanza per il comparto agricolo: il frumento tenero copre oltre 10mila ettari di superficie, mentre quello duro ha appena superato gli 800 ettari, con un forte aumento negli ultimi anni. In netto calo sono invece i cereali 'zootecnici' con l'orzo ed il mais che in pochi anni hanno quasi dimezzato le superfici occupate, oggi circa rispettivamente a mille e 6.500 ettari.
Ma, "Quello dei prezzi – hanno concluso Cia, Confagricoltura e Copagri, è un problema serio e non si limita alle sole aziende agricole: il crollo del prezzo del frumento non ha portato alcun beneficio al consumatore. Serva una riflessione sull'intera filiera, non è possibile che i costi gravino solo su produttori e consumatori finali".
(Gualtieri 13 luglio 2016 Cia-Copagri Confagricoltura)