La propria indipendenza, a detta di quasi tutti gli individui, si raggiunge inizialmente con un lavoro e, quindi, con la percezione del reddito; un’ulteriore situazione in cui ci si può considerare quasi del tutto indipendenti è l’acquisto della prima casa.
“Dal prossimo primo ottobre la spesa per le bollette elettriche potrebbe aumentare del 40 per cento ‘per congiunture internazionali’, come ha annunciato il ministro della Transizione ecologica, Stefano Cingolani nel corso di un convegno a Genova.
L'indice Ismea dei costi di produzione a settembre segna una riduzione del 2,2% su base annua. A incidere sul calo soprattutto i prodotti energetici (-7,9%), ma il ribasso riguarda fertilizzanti e fitosanitari (-3,9% e -1,2%), mangimi (-2,8%), materiali, attrezzi e piccoli apparecchi (-5,4%)
Roma, 31 ottobre 2016 - Nel terzo trimestre 2016, l'indice Ismea segnala costi di produzione più bassi rispetto a quelli sostenuti nel 2015. Prosegue infatti, anche nel mese di settembre, la dinamica deflativa dei mezzi correnti di produzione del settore agricolo che, senza soluzione di continuità, prosegue ormai dal 2014.
L'Indice dei prezzi dei mezzi correnti di produzione elaborato dall'Ismea, nel mese in esame si porta a quota 102,8, mostrando una sostanziale stabilità sul livello dei costi del 2016 (-0,3% il calo rispetto al mese di agosto), ma risultando in flessione di 2,2 punti percentuali su base annua.
Analizzando le singole voci di spesa, anche nel mese di settembre, la componente che ha determinato il calo dei costi per la produzione agricola è quella relativa ai prodotti energetici: tale voce risulta interessata da una dinamica significativamente deflativa (-7,9% rispetto al corrispondente periodo del 2015) seppure con cedimenti tendenziali più contenuti rispetto a quelli di inizio anno (attorno ai 13 punti percentuali). A monte, i ribassi che stanno interessando le quotazioni del petrolio, strettamente connesse ai prezzi degli energetici, proseguono ma si riducono di intensità: a settembre il prezzo al barile (Brent), dopo due lievi incrementi mensili, ha raggiunto quota 46,6 $, e le recenti affermazioni di un possibile accordo tra la Russia e i paesi dell'OPEC per tagliare la produzione hanno fatto ulteriormente salire le quotazioni a ottobre, pur rimanendo il livello di tali quotazioni sempre più basso di quello corrispondente del 2015.
Altre voci di costo che a settembre hanno riportato un calo su base tendenziale sono quelle relative ai prodotti fertilizzanti e fitosanitari (rispettivamente -3,9% e -1,2%). Con riferimento alle spese sostenute dagli allevatori, proseguono i ribassi nei prezzi dei mangimi (-2,8%) mentre i prezzi degli animali d'allevamento risultano stazionari (+0,2%). A livello trasversale, sono diminuiti i costi relativi a materiali vari, attrezzi e piccoli apparecchi (-5,4%).
Per comparto, sono quindi le aziende delle produzioni vegetali a trarre maggior vantaggio dal calo dei costi di produzione: i prezzi dei mezzi correnti usati nelle coltivazioni agrarie, leggermente in crescita rispetto ad agosto (0,4%), risultano comunque in flessione nel confronto tendenziale (-2,4% rispetto a settembre 2015).
Tutte le produzioni vegetali beneficiano di costi più bassi e se ne avvantaggiano particolarmente le imprese specializzate in cereali e in semi oleosi: per queste la variazione su base annua è rispettivamente del -3,2% e del -2,9%.
In ambito zootecnico d'altronde i costi risultano in calo rispetto ad agosto (-0,9%) e riportano una flessione tendenziale di 2 punti percentuali. Se la contrazione ha riguardato tutte le principali produzioni, i dati di dettaglio evidenziano un ribasso particolarmente rilevante nel segmento produttivo delle uova (-10,7% su base annua), imputabile al forte ribasso della voce di costo relativa all'acquisto degli animali del segmento avicolo (-18,7%).
Conclusosi il terzo trimestre dell'anno, la variazione acquisita dei prezzi dei mezzi correnti di produzione per l'intero 2016 scende ulteriormente in territorio negativo: il confronto con il dato medio 2015 si porta al - 2,1% per l'indice generale e al -2,8% per le coltivazioni. Risulta in calo anche la variazione acquisita calcolata per l'indice per i prodotti zootecnici (-1,5%).
(Fonte Ismea 31 ottobre 2016)