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Presto un piano di piccole opere a prevenzione del dissesto idrogeologico. Fritelli e Serpagli ringraziano Bonaccini e Gazzolo per l'interessamento a favore del nostro territorio. -

Parma, 6 agosto 2015 –

Sono 55 i milioni di euro che arriveranno a Parma per la costruzione della Cassa di espansione sul torrente Baganza, opera di cui Aipo sta sviluppando la progettazione, insieme a tutti gli Enti locali coinvolti.
E il prossimo passo sarà un piano sul dissesto idrogeologico che darà risposta anche alle criticità della montagna.

Lo ha reso noto la Regione Emilia-Romagna, dopo il via libera ottenuto oggi a Roma dall'unità di missione "ItaliaSicura" coi ministri all'Ambiente Galletti e alle Infrastrutture Delrio, che ha assegnato alla nostra Regione complessivamente 100 milioni di euro per la prevenzione al dissesto idrogeologico.

Il Presidente della Provincia di Parma Filippo Fritelli e il Delegato alla Viabilità Gianpaolo Serpagli esprimono il loro ringraziamento al Presidente della Regione Stefano Bonaccini e all'Assessore regionale alla Sicurezza territoriale Paola Gazzolo per l'interessamento profuso a favore del nostro territorio.

"Con questo provvedimento si inaugura un nuovo modo di affrontare i problemi da parte del governo. Come insistentemente proposto da noi si passa dall'emergenza alla prevenzione in materia di dissesto idrogeologico – afferma Serpagli – Parliamo non solo di un finanziamento su un'opera strategica quale la cassa di espansione, ma anche di altri interventi sull'asta del Baganza a monte della cassa stessa e di un piano che ci consenta di intervenire con maggiore sistematicità anche sulle frane dell'Appennino. La positiva conclusione a cui si è arrivati oggi rafforza l'interlocuzione tra Regione e Provincia di Parma."

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 31 2 agosto 2015

(in allegato il formato pdf scaricabile)
Anno 14 - n° 31 2 agosto 2015
1.1 editoriale E' sempre colpa dei giornalisti
3.1 cereali In USA tendenze ribassiste
4.1 Lattiero caseario Continua la crescita del latte spot. Flessione per il Parmigiano Reggiano
5.1 agro mercati Segnali di maggiore dinamismo sul fronte della compravendita dei cereali.,
6.1 frutta Frutta, +500% dal campo alla tavola
6.2 export Peru' I sapori emiliano-romagnoli sbarcano in Perù
6.3 Vini comuni Vini comuni, sempre più forte la leva del prezzo
7.1 Mais e Soia. mais e soia dati previsionali luglio 2015
8.1 acqua Acqua, una risorsa da gestire
10.1 pomodoro In anticipo la raccolta del pomodoro
11.1 eventi Corsa a ostacoli nel fango: una prova per veri duri!
11.2 eventi Ritorna la Sagra di Trecasali
12.2 promozioni "vino" e partners

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Luca Vedrini, direttore di Confesercenti Parma: "Esprimiamo molta delusione per non aver "premiato" le imprese che pagano di più e che stanno collaborando fattivamente, sopportando ogni disagio, al successo della raccolta differenziata." -

Parma, 31 luglio 2015 -

Tariffa dei rifiuti sempre a livelli stellari per le imprese di Parma. Gli importi approvati dall'Amministrazione Comunale, non hanno concesso alcuno sconto alle imprese del settore alimentare, ai bar e ristoranti. Purtroppo si conferma una tendenza che vede le imprese oggi con due problemi: il primo le tariffe crescenti, il secondo problema dato invece dal servizio imposto con le metodologie attuali, che ha evidenziato tante criticità e problemi, come abbiamo avuto modo di esporre all'Assessore Folli non più tardi della settimana scorsa.

Luca Vedrini, direttore di Confesercenti Parma afferma che - "Come ben ha espresso il nostro Presidente nazionale Massimo Vivoli, presentando nei giorni scorsi una indagine sui costi proprio della Tari, più che una tassa legata ad un servizio, la Tari sembra essere ormai diventata un'imposta locale basata sulla superficie dell'attività e del tutto slegata dalla effettiva produzione di rifiuti e dall'efficienza dei sistemi di raccolta. Un tributo salatissimo, che praticamente in tutti i comuni non appare proporzionato né ai consumi prodotti né al servizio ricevuto e che sta mettendo in ginocchio le imprese del commercio e del turismo, comprese quelle ambulanti che occupano per poche ore gli stalli pubblici.
Mentre attendiamo risposte per la raccolta differenziata, esprimiamo molta delusione per non aver "premiato" le imprese che pagano di più e che stanno collaborando fattivamente, sopportando ogni disagio, al successo della raccolta differenziata. A Salsomaggiore Terme, quest'anno riconoscono uno sconto del 3% alle imprese per i risultati conseguiti nella differenziata, a Colorno è accaduto l'anno scorso, -5%, Felino è stato il primo ad applicare sconti, perché il Comune di Parma, pur sempre in gestione Iren, non fa la stessa cosa, avendo inoltre attivato il termovalorizzatore proprio nel nostro Comune?"  – evidenzia in conclusione Luca Vedrini, direttore Confesercenti.

(Fonte: ufficio stampa Confeserecenti Parma)

Pubblicato in Comunicati Lavoro Parma
Giovedì, 30 Luglio 2015 12:36

Acqua, una risorsa da gestire

Simona Caselli: "In Emilia Romagna dobbiamo rapidamente ragionare sugli invasi, almeno sui medi invasi, perché non si può più procrastinare la soluzione del problema." -

- di LGC - Parma, 30 luglio 2015 -

Di acqua se ne è discusso ieri sera nel tradizionale convegno che inaugura la Fiera Agricola di Trecasali. Moderato dall'Assessore alle attività produttive del Comune di Sissa Trecasali Igino Zanichelli, il convegno ha visto la partecipazione oltre che del Sindaco Nicola Bernardi di illustri accademici dell'Università di Firenze e di Parma, Stefano Cecchi e Afro Quarantelli, del Direttore del Consorzio della Bonifica Parmense, Meuccio Berselli e della Assessore all'Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Simona Caselli.

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Dopo le presentazioni e i ringraziamenti di rito degli amministratori locali, il rappresentante dell'Università di Firenze ha portato i risultati dell'indagine da loro realizzata su richiesta dell'AMIS, volta a misurare l'efficienza dei sistemi di irrigazione, in particolare mettendo a confronto il sistema di irrigazione a pioggia (aspersione) con quello a "goccia". Inaspettatamente, il sistema da noi maggiormente diffuso, quello per aspersione, è risultato vincente a parità di qualità e quantità di prodotti raccolti.

"Questi risultati, sottolinea il professor Cecchi, non sono inaspettati ma tutti perfettamente riconducibili alla scienza agronomica". Il sistema a goccia, in sintesi, ha dimostrato "una minore efficienza agronomica condizionata anche dalle condizioni pedoclimatiche verificate nell'ambiente delle coltivazioni. In particolare per quanto riguarda i volumi distribuiti, in colture diverse, in 9 casi su 11 sono stati distribuiti volumi di acqua superiori agli omologhi appezzamenti irrigati per aspersione da un minimo di pochi millimetri, come nel caso della coltivazione di Tabacco nel veronese nel 2010, fino a un massimo di 85 millimetri nel caso di pomodoro da industria, registrato in provincia di Parma nel 2011. 85 millimetri, vale la pena di ricordare, corrispondono a 850.000 litri di acqua in più distribuita per ettaro, pur realizzando produzioni analoghe dal punto di vista qualitativo e quantitativo".

A seguire, l'intervento del secondo accademico, il professor Afro Quarantelli del dipartimento di Veterinaria dell'Università di Parma, ha sviscerato l'importanza dell'acqua nella salute e nella attività produttiva delle bovine da latte.
"Finalmente - introduce Quarantelli - si è compreso che l'acqua è un elemento nutriente a tutti gli effetti. Gli animali e l'uomo assumono l'acqua attraverso tre canali, gli alimenti (assunzione esogena), da bevanda (esogena) ma anche per via endogena ovvero attraverso l'azione metabolica."

"L'acqua, - prosegue Quarantelli - svolge un ruolo importantissimo; partecipa alla digestione, interviene nell'assorbimento dei principi nutritivi nella eliminazione dei prodotti di scarto ma soprattutto ha un ruolo importante nel mantenimento del bilancio idrico, un punto sul quale fare molta attenzione".

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Da alcune tabelle mostrate dal docente, si evince quanto sia la necessità d'acqua della bovina in piena lattazione, che può arrivare anche a 190 litri al giorno e che potrebbero sensibilmente aumentare all'incremento delle temperature esterne. Considerando perciò che l'animale è pigro e impiega 4-5 ore per mangiare e soli 20-30 minuti per bere, occorre che gli allevatori pongano particolare attenzione al bilancio idrico di ogni capo in azienda, poiché a uno sbilancio del 10% del fabbisogno si manifestano segni di prostrazione dell'animale per giungere alla morte con un deficit idrico del solo 16-17%.

Il professore ha quindi illustrato dettagliatamente le caratteristiche che devono possedere le acque per mantenere in efficienza l'animale a favore della sua salute e della produzione lattiera. "La pregiata secrezione mammaria è composta per circa l'85% da acqua ed è appunto nella lattazione che la bovina perde la maggior parte del prezioso nutriente." ha ricordato Quarantelli.

A Meuccio Berselli, direttore del Consorzio di Bonifica parmense, il compito di illustrare quali siano le soluzioni possibili per una più corretta distribuzione d'acqua, dopo avere chiarito i compiti a cui è chiamato il Consorzio di Bonifica - "Il consorzio ha tre funzioni principali: la prima riguarda il dissesto idrogeologico, il secondo è lo scolo e il drenaggio delle acque meteoriche e il terzo compito, di cui si parla stasera, è quello dell'irrigazione. Un tema delicatissimo, quest'ultimo, perché soprattutto in questo momento, i nostri partner - gli agricoltori - stanno soffrendo in modo particolare".
Molti gli interventi di manutenzione e ristrutturazione della rete distributiva sulla quale il Consorzio sta investendo notevoli risorse, ma insufficienti a risolvere il problema se non affiancati da interventi strutturali che sono in capo ad altri organismi. "Nella nostra provincia non sono state fatte delle scelte politiche forti negli anni precedenti. Secondo me, questa provincia - sottolinea Berselli - proprio per le eccellenze produttive e gastronomiche di eccellenza che possiede non può più aspettare. Per quanto riguarda il Consorzio di Bonifica noi possiamo fare dei progetti europei per migliorare le condotte e al riguardo è in cantiere un progetto di 12 milioni di euro che prevede la sostituzione di 5 km di canalette."

Il problema, posto dal direttore all'Assessore regionale, riguarda la cattura delle acque affinché tutta l'acqua che scorre a valle venga in qualche modo trattenuta per essere distribuita secondo le diverse necessità e quindi non corra direttamente in Po come sta sino ad ora accadendo. Il tema degli invasi, perciò, è di fondamentale importanza per la migliore efficientazione del sistema idrico provinciale.

Le conclusioni del convegno sono state lasciate a Simona Caselli, Assessore all'Agricoltura della Regione Emilia Romagna, peraltro chiamata in causa dall'intervento precedente. "La risorsa acqua - introduce la Caselli - sarà sempre più scarsa e la sua gestione è centrale per nutrire il pianeta. L'argomento, legato al cambiamento climatico, deve essere in cima ai nostri problemi." Ad Expo, - informa l'Assessore - sono esposte molte tecniche agronomiche innovative e ben presto si vedranno in campo. "Dobbiamo tornare a investire sulle tecniche agronomiche e sull'efficientamento dell'acqua e della sua distribuzione". Cruciale è per l'Amministratore regionale perseverare sull'agricoltura di precisione sulla quale la Regione punta molto. La nostra agricoltura è già all'avanguardia, ma occorre investire anche sulle strutture. "Il punto vero - sottolinea la Caselli - è che abbiamo bisogno di ragionare sugli invasi". "L'acqua ci vuole, -rimarca l'Assessore - e occorre la sicurezza di poterla gestire per tutto il corso dell'anno. Per cui mi aspetto con metodo partecipativo e concertativo, che si arrivi ad una soluzione molto rapida." In conclusione, l'Assessore ha voluto rimarcare l'estrema necessità - "Almeno sui medi invasi occorre che si comici a fare" .

Pubblicato in Ambiente Emilia

"Parma 2015. Al cuore dell'estate", appuntamento, questa sera, in piazza della Pace, alle 21, con l'incontro dal titolo: "Coltivare fiori in balcone per il benessere psicofisico" e la giornalista Lorena Lombroso di "Giardinaggio". -

Parma, 30 giugno 2015 -

Cosa c'è di più rilassante che curare e veder crescere e sbocciare fiori e piante? Che siano sul balcone o in un giardino, il verde ha un potere terapeutico sulle persone infondendo benessere e proprio di questo si parla questa sera nell'ambito della rassegna "Parma 2015. Al cuore dell'estate", promossa dall'Associazione culturale Multimedia con il patrocinio e la coorganizzazione del Comune e la partecipazione di Ausl. Alle 21, in piazza della Pace, all'interno degli appuntamenti verdi curati da Angela Zaffignani, l'incontro dal titolo: "Coltivare fiori in balcone per il benessere psico – fisico", con la giornalista di "Giardinaggio" Lorena Lombroso.

Lorena Lombroso si occupa di giardinaggio divulgativo; è autrice di numerosi libri, manuali e riviste per vari editori. Tra le sue opere, i volumi "Il verde in terrazzo", "Il grande libro dei fiori" e "In giardino con mamma e papà", dedicato al giardinaggio con e per i bambini. Attualmente dirige la rivista Natù e collabora con varie testate sui temi del giardino, orto e turismo nei giardini in Europa e nel mondo.
L'incontro con Lorena Lombroso sarà l'occasione per approfondire l'importanza terapeutica del verde.

Coltivare fiori e piante, anche sul proprio balcone, il rito ancestrale di infilare le mani nella terra, riconciliarsi con gli elementi e i ritmi della natura, con una nuova dimensione della vita, sono attività che hanno un effetto benefico sul benessere psicofisico. Autentici momenti di relax, alla portata di tutti.

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Dalla Regione arriva la conferma ufficiale sulla questione rifiuti liguri: toccherà a Piacenza smaltire le 10mila tonnellate in 50 giorni. -

Piacenza, 28 Luglio 2015 -

Era già stato annunciato nei giorni scorsi, ma ora la Regione conferma ufficialmente l'arrivo in Emilia-Romagna dei rifiuti provenienti dalla Liguria. Toccherà alla provincia di Piacenza smaltire 200 tonnellate di rifiuti al giorno, per un totale di 50 giorni.

Le rassicurazioni arrivano dall'Assessore all'Ambiente Paola Gazzolo: «Piacenza è stata scelta per il principio di prossimità e lo smaltimento rientrerà comunque nei limiti provinciali autorizzati – e precisa - la Liguria pagherà la stessa tariffa dei cittadini piacentini, più un rimborso ambientale di 14 euro a tonnellata al Comune di Piacenza. Dobbiamo ricordare che quella della Liguria è un'emergenza vera. Come abbiamo sempre ribadito non prenderemo rifiuti da fuori regione a meno che non si tratti di emergenze conclamate e limitate nel tempo. Le scelte dell'Emilia-Romagna in materia di rifiuti sono chiare e coerenti con il progetto di legge da poco approvato dalla Giunta e che sarà in aula a settembre. Con quel testo puntiamo a superare il 70% di raccolta differenziata nel 2020 e a chiudere in prospettiva discariche e inceneritori».

In conclusione, sempre la Gazzolo aggiunge: «La decisione di oggi è stata presa con il coinvolgimento dei territori e dei capigruppo dell'Assemblea legislativa, tutti hanno condiviso il nostro approccio, ad eccezione del Movimento 5 stelle che ha perso l'occasione di dimostrare di condividere il valore della solidarietà. Complessivamente dalla Liguria arriveranno massimo 10.000 tonnellate di rifiuti. Una quantità facilmente gestibile se pensiamo che la sola provincia di Rimini produce nel mese di agosto quasi il doppio di rifiuti».

Sulla questione ha preso pozione anche l'Iren, i cui vertici che hanno in gestione il termovalorizzatore, hanno parlato durante una conferenza stampa a Borgoforte proprio per puntualizzare alcuni aspetti molto importanti, nonché per tranquillizzare la comunità. Ad intervenire è stato l'ingegner Claudio Mazzari, responsabile della struttura: «Partiamo col dire che è ingiusto chiamarlo inceneritore perché qui con i rifiuti produciamo energia elettrica». Da Iren precisano - «I nostri dipendenti questa preoccupazione non ce l'hanno, anzi, sono più preoccupati per l'ipotetica chiusura dell'impianto nel 2020, rispetto all'arrivo dei rifiuti dalla Liguria. Però è vero che l'impianto è saturo: stiamo smaltendo oltre 300 tonnellate al giorno di rifiuti urbani, quando il massimo possibile è poco sopra i 400».

«Noi facciamo quello che gli enti ci dicono – spiega invece l'amministratore delegato di Tecnoborgo Giovanni Chinosi -, a fronte di un ingresso dei rifiuti liguri, dovremo dirottare rifiuti speciali verso altre parti perché siamo pieni. Risolvere la situazione della Liguria per noi significa trovare impianti che possano recepire i nostri rifiuti speciali, visto che il nostro impianto è saturo. Dovremmo prendere i rifiuti speciali di Piacenza e portarli altrove. Va detto che gli impianti, per questi ultimi, idonei e pronti, sono più facili da trovare».

Pubblicato in Cronaca Piacenza

La Provincia di Parma ha concluso gli interventi per circa 73.500,00 euro. Le opere sono finanziate dal Ministero dell'Ambiente. -

Parma, 24 luglio 2015 -

Consegnato il primo stralcio dei lavori che interessano la messa in sicurezza dei canali del reticolo minore di Busseto per circa 73.500,00 euro. La messa in sicurezza ha riguardato il risezionamento degli alvei, la sistemazione delle scarpate e degli argini così da garantire il regolare deflusso delle acque e la stabilità delle stesse strade provinciali. Le opere sono finanziate dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare.
I lavori hanno interessato anche il Consorzio di Bonifica che ne trae beneficio poiché l'intervento di sistemazione permette alle acque del canale di scorrere senza impedimenti. Si rinforza la sponda e si ripristinano le condizioni nei punti più delicati. In tempi brevi verrà consegnato anche il secondo stralcio di lavori.

"Grande soddisfazione" - ha dichiarato il Consigliere Provinciale Andrea Censi - "per un altro esempio di efficienza ed efficacia da parte della Provincia di Parma e ringraziamento ai tecnici sempre impegnati nella salvaguardia del territorio. Sottolineo che la sinergia fra gli enti produce sempre effetti molto positivi per la messa in sicurezza e la valorizzazione del territorio. Si tratta di lavori fondamentali e funzionali alla sistemazione dell'intera Bassa Ovest".

Maria Giovanna Gambazza, sindaco di Busseto ha così commentato: "Il Comune di Busseto ha molto a cuore l'ambiente. Sottolineo l'importanza della collaborazione fra enti: c'è attenzione a tutti i livelli istituzionali per garantire la sicurezza e la tutela dei cittadini, delle abitazioni e delle coltivazioni. Rimane ancora tanto da fare ma la strada e la direzione sono quelle giuste per arrivare a una piena sicurezza del territorio".

Al sindaco si aggiunge anche il commento di Luca Concari, assessore all'ambiente del Comune di Busseto. "Negli ultimi anni, grazie all'impegno delle amministrazioni provinciale e comunale e del Consorzio di Bonifica, sono stati raggiunti importanti risultati per la riduzione del rischio idraulico sul nostro territorio comunale. Citiamo i più significativi: la vasca di laminazione del cavo Onginella e quella del cavo Viola, gli interventi di difesa della Casa Natale di Giuseppe Verdi in Roncole e ora questi ultimi lavori consegnati. C'è grande attenzione per la salvaguardia del territorio e delle sue tipicità".

Anche Meuccio Berselli, Presidente del Consorzio di Bonifica si è detto soddisfatto: "La manutenzione, la prevenzione e la cura del territorio sono un obiettivo comune alla Provincia e al Consorzio di Bonifica. Gli interventi condivisi dedicati alle nostre Comunità testimoniano l'attenzione che Provincia e Consorzio hanno per i propri cittadini e per il territorio".

(fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

L'atto d'indirizzo chiede anche l'abbassamento delle tariffe e ribadisce la priorità di utilizzo dei rifiuti urbani rispetto a quelli speciali. Al vaglio anche uno studio di fattibilità per la gestione pubblica dell'acqua e l'istituzione di un tavolo interprovinciale per l'area vasta "Emilia".

Parma, 27 luglio 2015 –

Ultima assemblea dei sindaci prima della pausa estiva. Al vaglio dei primi cittadini dei Comuni del Parmense tre atti d'indirizzo: valutazione della richiesta di Iren di aumentare la capacità d'incenerimento del termovalorizzatore e, quindi, dalle attuali 130.000 tonnellate all'anno a 195.000 e di utilizzare rifiuti provenienti anche da fuori provincia e da fuori Regione; valutazione di uno studio di fattibilità per capire le dinamiche economiche, giuridiche e di gestione relative alla costituzione di una società pubblica per la gestione del Servizio Idrico Integrato dei Comuni della provincia di Parma; istituzione di un tavolo di lavoro interprovinciale per la definizione dell'area vasta "Emilia".

L'assemblea dei sindaci vota l'atto di indirizzo (approvato con tre voti di astensione) relativo alla richiesta di Iren per l'adeguamento dell'autorizzazione integrata del PAIP così da aumentare la capacità di incenerimento del termovalorizzatore di Ugozzolo e per utilizzare rifiuti solidi urbani e speciali extra-provinciali ed extra-regionali. L'atto votato esprime la ferma e incondizionata contrarietà, da parte dell'assemblea, al potenziamento della capacità di smaltimento del termovalorizzatore di Parma e all'utilizzo di rifiuti solidi urbani e speciali provenienti al di fuori dell'ambito provinciale; l'atto richiede l'impegno del Presidente della Provincia e del Sindaco del Comune di Parma a chiedere agli Enti preposti che venga mantenuto il rispetto degli impegni assunti in sede di pianificazione e di autorizzazione del PAIP e che, in ogni caso, vengano previste tariffe più favorevoli per il territorio provinciale qualora, a seguito della sopravvenuta normativa, presso il PAIP dovessero smaltirsi rifiuti originati in zone esterne al territorio della Provincia di Parma.

Assemblea Sindaci rid

Il Sindaco del Comune di Parma, Federico Pizzarotti e la Consigliera Provinciale all'ambiente e sindaca di Colorno, Michela Canova, hanno sottolineato la questione delle tariffe: "A fronte di utilizzo di rifiuti da fuori provincia o da fuori regione la richiesta è che le tariffe non siano uguali a quelle degli altri (che sono già più basse) ma che vengano ulteriormente abbassate: è un grande risultato".

Approvato anche l'atto (con un voto d'astensione) per la realizzazione di uno studio di fattibilità tecnico-economica, da parte dell'Università degli Studi di Parma in collaborazione con ATERSIR (che si è già espressa favorevolmente), per evidenziare problemi e criticità nella costituzione di una società interamente pubblica per la gestione del servizio idrico integrato; approvata anche la costituzione di un forum tecnico in cui i rappresentanti delle amministrazioni possano discutere gli aspetti più interessanti e critici dello studio di fattibilità e la programmazione di una riunione consiliare per ciascun Comune per la presentazione dell'iniziativa. L'operazione non comporta alcun onere per la Provincia e i Comuni del territorio.

Infine approvato, con un voto di astensione, l'atto di indirizzo per l'istituzione di un tavolo di lavoro interprovinciale per la definizione dell'area vasta "Emilia". Il Presidente della Provincia e il Consiglio Provinciale proporranno la costituzione di un tavolo di concertazione con le altre Province dell'area vasta Emilia e, in particolare, con le Province di Piacenza, Reggio Emilia e Modena. Infatti nel riordino istituzionale inaugurato dalla Legge 56/2014 (cosiddetta Del Rio) e proseguito con legge di riordino istituzionale della Regione Emilia-Romagna, le Province possono agire in modo propositivo coordinando tavoli di confronto e discussione.

Interventi del sindaco di Zibello, Andrea Censi, che ribadisce la necessità di un tavolo poiché "è fondamentale il tema della pianificazione strategica nel disegno della legge regionale sull'uso del territorio ed è necessario immaginare le modalità di stare insieme e i temi che l'area vasta dovrà affrontare". Anche Paolo Bianchi, sindaco di Collecchio, ricorda come "la legge regionale non ha preso in considerazione i confini dell'area vasta e ci sono 120 giorni per definire che cosa devono essere queste aree vaste".

Anche il sindaco Pizzarotti sottolinea l'importanza del percorso da delineare e il suo voto favorevole all'iniziativa così come il sindaco di Borgo Val di Taro, Diego Rossi, che ha sottolineato "come la proposta sia utile se accompagnata da un lavoro d'integrazione fra i Comuni anche in vista di possibili unioni e fusioni, per fare in modo che il territorio non sia sempre più distante dai luoghi decisionali".

(fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato una nota di chiarimento relativa ai dispositivi di ancoraggio per la protezione contro le cadute dall'alto. -

Parma, 27 luglio 2015 -

In risposta alle numerose richieste di spiegazioni, come specifica la circolare, riguardanti l'utilizzo, durante l'esecuzione dei lavori in quota, dei dispositivi di ancoraggio a cui vengono collegati i sottosistemi per la protezione contro le cadute dall'alto, il Ministero, in accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, sentito l'INAIL, precisa che esistono due tipologie di dispositivi distinguendoli in dispositivi di protezione individuale, che sono quelli che seguono il lavoratore e non sono installati in maniera permanente nelle opere di costruzione, e i dispositivi installati nelle opere stesse, che hanno la caratteristica di essere fissi e non trasportabili, ovvero, quei dispositivi e sistemi che non seguono il lavoratore alla fine del lavoro ma restano attaccati alla struttura.

I primi sono portati in loco e messi in opera dal lavoratore e sono rimossi al termine del lavoro dal lavoratore stesso. I secondi invece, "destinati ad essere installati permanentemente in opere di costruzione sono da considerare prodotti da costruzione e come tali rientrano nel campo di applicazione del Regolamento UE n.305/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 201 che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE del Consiglio."

Fonte: Polistudio Azienda Sicurezza sul Lavoro

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Aldo Caffagnini porta d'esempio la vicenda dell'isola ecologica a Vittoria Apuana nel Comune di Forte dei Marmi. -

Parma, 21 luglio 2015 -

Forte dei Marmi, Versilia, ha da anni un efficace sistema di raccolta differenziata porta a porta.
Vengono recuperate a domicilio le frazioni di plastica, vetro, carta-cartone, tetrapack e indifferenziato.
A Vittoria Apuana insisteva però fino all'estate scorsa un'isola ecologica open air, che altro non era che una serie di cassonetti interrati con bocche esterne suddivise per tipologia di rifiuto.
I cosiddetti cassonetti intelligenti, quelli che a Parma l'opposizione indica come soluzione ottimale alla gestione dei rifiuti domestici.
Il top del top, secondo i fenomeni locali.
L'isola ecologica di Vittoria Apuana è stata immortalata innumerevoli volte letteralmente "sommersa" di rifiuti di ogni genere, che residenti e vacanzieri solerti collocavano alla rinfusa, in enormi cumuli maleodoranti.
I cassonetti intelligenti...
Talmente tali che quest'anno l'amministrazione ha preso una drastica decisione: chiudere l'isola.
Con tanto di avviso che indica nella maleducazione il casus belli che ha portato allo stop.
L'isola che non c'è più è ora transennata ma non mancano regali tardivi dei vacanzieri disattenti.
La soluzione dei rifiuti è nella nostra mani, nelle dieci dita che con poche e semplici manovre consentono di differenziare ciò di cui non abbiamo più bisogno avviandolo nella corretta corsia che porta al riciclo.
Ci sono ancora difetti, ma sono a monte.
Se si permette ancora di produrre materiali non riciclabili o di difficile gestione qualcosa rimarrà sempre.
Se non si ribalta il pensiero comprendendo che i rifiuti hanno ancora un valore economico non indifferente, li considereremo ancora ciò che non sono, scarti da gettar via.
O da bruciare.
Con conseguenze pesanti sul benessere nostro e dei nostri figli.

Aldo Caffagnini

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