Tappa a Parma del tour nazionale del progetto "Il risparmio che fa scuola". Protagonisti gli alunni di V B della scuola primaria e quelli della I B della secondaria di primo grado dell'Istituto Comprensivo "Don Milani". L'importanza e il senso etico del risparmio promossi tramite il gioco.
Parma, 11 febbraio 2016
Ha fatto tappa a Parma il tour nazionale del progetto "Il risparmio che fa scuola", promosso da Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca, finalizzato a sensibilizzare i ragazzi in modo divertente e creativo sulla cultura del risparmio e della sostenibilità.
Presso la sede dell'Istituto Comprensivo "Don Milani", gli alunni di V B della scuola primaria e quelli della I B della secondaria di primo grado hanno partecipato all'appuntamento parmigiano del progetto coadiuvati dalle loro insegnanti.
Dopo una breve presentazione e la proiezione del cartone animato "Le avventure della famiglia Panda" (che ha raccontato in modo giocoso e divertente gli argomenti del risparmio e dell'economia), i bambini sono stati impegnati in un Gioco dell'Oca a squadre la cui formula è stata adattata per l'occasione con domande riguardanti le tematiche del progetto. Ad ogni risposta esatta, le squadre hanno conquistato le varie caselle lungo il percorso, fino a raggiungere il traguardo.
Tutti gli alunni sono stati premiati da Poste Italiane con un gadget e ad ogni classe partecipante è stato consegnato un Pandanaio, il salvadanaio a forma del piccolo panda protagonista del cartone animato.
Il progetto "Il risparmio che fa scuola" è un'occasione per promuovere con gli strumenti più attuali della comunicazione e del gioco, la diffusione dell'importanza e del senso etico del risparmio, estendendone il significato e il valore al fine di educare i ragazzi ai principi di un'economia sostenibile, al rispetto dell'equilibrio ambientale, e al rifiuto dei comportamenti che portano allo spreco di risorse naturali.
(Fonte: ufficio stampa Poste Italiane)
Una realtà postale, quella del Parmense, più digitale ma anche più moderna e facile per i cittadini, le imprese e la Pubblica Amministrazione. Attivato il WiFi negli uffici postali di Via Zani e Piazzale Giustizia. I cittadini possono accedere alla rete internet con pc, smartphone o tablet. -
Parma, 11 gennaio 2016
Una realtà postale, quella del Parmense, più digitale ma anche più moderna e facile per i cittadini, le imprese e la Pubblica Amministrazione: è l'obiettivo principale di Poste Italiane con il lancio del nuovo servizio WiFi gratuito, facile e sicuro negli uffici postali.
«Nella nostra provincia - afferma il direttore della Filiale di Parma Biagio Ximenes - oltre ai cinque del capoluogo e a quello di Collecchio, è stato ultimamente attivato il collegamento alla rete internet anche all'interno degli uffici postali di Fidenza in via Zani e Piazzale Giustizia a Salsomaggiore. E' a disposizione della clientela un hot spot gratuito che ha il vantaggio di migliorare la Customer Experience e dà la possibilità di svolgere alcune attività propedeutiche ai servizi richiesti. E' stato inoltre già pianificato il progressivo ampliamento del numero degli uffici abilitati nel nostro territorio».
In Emilia Romagna gli uffici postali con il servizio WiFi sono attualmente 57. Accedere alla rete all'interno degli uffici postali è semplice e a portata di click: basta infatti registrarsi comunicando il proprio numero di telefono mobile al quale verrà inviato un messaggio con le credenziali per l'accesso al WiFi. A quel punto, attraverso smartphone, tablet o pc sarà possibile navigare su internet, dialogare sui social network o lavorare in attesa del proprio turno allo sportello.
«Il progetto WiFi - sottolinea l'Ad di Poste Italiane Francesco Caio - rientra nella missione che ci siamo dati per i prossimi anni con il Piano Strategico Poste 2020: vogliamo essere gli architetti di un'Italia digitale e stiamo lavorando per rendere migliore la vita delle persone, includendo tutti, e con particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione. Durante il 2015 sono stati oltre 900 gli uffici postali coperti dal servizio, con la previsione di estenderlo a tutti entro i prossimi tre anni, realizzando la rete gratuita di hot spot WiFi più estesa in Italia. E' un altro passo nello sviluppo di prodotti e servizi semplici e sicuri che, con investimenti per oltre 3 miliardi di euro, punta a fare di Poste Italiane l'azienda leader del processo di cambiamento e di avanzamento economico e sociale del Paese, permettendo a tutti di cogliere le opportunità di sviluppo offerte dal digitale».
(Fonte: ufficio stampa Poste Italiane)
Poste Italiane comunica che solo per il mese di gennaio 2016 le pensioni saranno messe in pagamento a partire dal giorno 4, in conformità a quanto previsto dal decreto legge in materia di ammortizzatori sociali e di pensioni, dall' art. 6, comma 1, D.L. 21 maggio 2015 n. 65, convertito dalla L. 17 luglio 2015, n. 109.
Per i titolari di conto corrente Bancoposta l'accredito sarà disponibile sin dal giorno 3 gennaio con valuta 4 gennaio 2016. Ai titolari di libretto/INPS card le pensioni saranno invece accreditate il 4 gennaio 2016 con pari data di valuta.
Detta modalità di pagamento sarà osservata esclusivamente per il mese di gennaio 2016. Per le altre mensilità il calendario non subirà variazioni e l'assegno pensionistico sarà pagato come di consueto il primo giorno lavorativo del mese.
Negli uffici postali la comunicazione rivolta ai pensionati è già visibile in ogni sportello e sul display di tutti gli Atm Postamat.
(Fonte: ufficio stampa Poste Italiane)
Anche a Montecchio Emilia, Poste Italiane rinnova la tradizione delle Letterine a Babbo Natale. Davanti all'ufficio postale di Montecchio Emilia allestita una speciale cassetta postale decorata con l'immagine di Santa Claus riservata alla raccolta dei messaggi dei più piccoli. I bambini della scuola primaria "De Amicis" hanno già spedito le loro letterine. -
Reggio Emilia, 21 dicembre 2015
Le Festività sono alle porte e Poste Italiane rinnova la tradizione di raccogliere le Letterine a Babbo Natale scritte dai bambini per esprimere i loro desideri, dare voce ai sogni e richiedere un dono da trovare sotto l'albero. A Montecchio Emilia i primi ad affidare le loro letterine contenenti disegni, pensieri o poesie, a uno speciale "postino di Babbo Natale" sono stati i 100 alunni delle classi seconde della scuola primaria "Edmondo De Amicis", alla presenza delle insegnanti, del responsabile del recapito delle provincie e Reggio, Parma e Piacenza, Pieralberto Bizzocchi e la direttrice dell'ufficio postale di Montecchio Emilia, Maura Boni.
Quest'anno Poste Italiane ha dedicato ai bambini di Montecchio una speciale cassetta d'impostazione, riconoscibile grazie alla decorazione con l'immagine di Babbo Natale, allestita davanti all'ufficio postale di via XX Settembre. I portalettere sono già al lavoro, come ogni anno, per smistare i messaggi che i più piccoli indirizzano al caro vecchio con la barba bianca.
Anche per questa diciassettesima edizione Poste Italiane propone un gioco collegato all'iniziativa. Tutti i bambini che scriveranno a Santa Claus riceveranno, assieme alla sua risposta, il gioco "L'Albero della Pappa" e le istruzioni per scaricare sul loro smartphone e sul tablet la relativa App. Un modo divertente per informarsi sulla corretta alimentazione, abbandonare le cattive abitudini e seguire una dieta equilibrata e varia, secondo il principio della piramide alimentare. Il gioco affida ai bambini una missione molto importante: riportare in perfetta forma fisica Babbo Natale. I piccoli potranno inoltre scaricare dalla App l'Albero di Natale da condividere per inviare gli auguri ai loro amici e parenti.
(Fonte: ufficio stampa Poste Italiane)
A Reggio Emilia, in via Emilia San Pietro allestita una speciale cassetta postale decorata con l'immagine di Santa Claus e riservate a raccogliere i messaggi dei più piccoli. Tutti i bambini che scriveranno a Santa Claus riceveranno da Poste Italiane le istruzioni per scaricare sul loro smartphone e sul tablet la App "L'Albero della Pappa". -
Reggio Emilia, 19 dicembre 2015 -
Le Festività sono alle porte e Poste Italiane rinnova la tradizione di raccogliere le Letterine a Babbo Natale scritte dai bambini per esprimere i loro desideri, dare voce ai sogni e richiedere un dono da trovare sotto l'Albero. I portalettere sono già al lavoro, come ogni anno, per raccogliere i messaggi che i più piccoli indirizzano al caro vecchio con la barba bianca esprimendo sogni, speranze e desideri.
Per la raccolta delle letterine quest'anno Poste Italiane ha dedicato ai bambini di Reggio Emilia una speciale cassetta d'impostazione in via Emilia San Pietro, nei pressi dell'Ufficio Comunale in Galleria Santa Maria, e riconoscibile grazie alla decorazione con l'immagine di Babbo Natale. Da lì, le lettere prenderanno la direzione del Polo Nord, dove l'arzillo vecchietto giramondo provvederà ad esaudire tutte le richieste.
Anche quest'anno Poste Italiane propone un gioco collegato alla campagna delle Letterine a Babbo Natale. Tutti i bambini che scriveranno a Santa Claus riceveranno da Poste Italiane le istruzioni per scaricare sul loro smartphone e sul tablet la App "L'Albero della Pappa", un modo divertente per informarsi sulla corretta alimentazione, abbandonare le cattive abitudini e seguire una dieta equilibrata e varia, che aiuti a sentirsi sempre in forma e in salute, secondo il principio della piramide alimentare. Quest'anno il gioco affida una missione molto importante ai bambini: riportare in perfetta forma fisica Babbo Natale.
Ogni anno Poste Italiane riceve e smista migliaia di letterine che i bambini inviano a Babbo Natale con i più svariati indirizzi di fantasia, assicurando loro una risposta personalizzata. Il fascino, il mistero e la gioia, di una tradizione antica si rinnovano puntualmente così ad ogni Natale grazie al crescente entusiasmo dei più piccoli, testimoniato dal numero sempre più elevato di letterine spedite: dalle 40.000 del 1999 alle 130 mila del 2014. Anche per il Natale 2015 si prevede un elevatissimo volume di corrispondenza destinata a Babbo Natale. La lettera, infatti, continua a rappresentare per piccoli e adulti uno dei momenti più belli della tradizione natalizia, che Poste Italiane sostiene promuovendo il piacere della scrittura e donando la gioia di ricevere un messaggio da un personaggio tanto amato.
(Fonte: ufficio stampa Poste Italiane)
Poste Italiane comunica che solo per il mese di gennaio 2016 le pensioni saranno messe in pagamento a partire dal giorno 4, in conformità a quanto previsto dal decreto legge in materia di ammortizzatori sociali e di pensioni, dall' art. 6, comma 1, D.L. 21 maggio 2015, n. 65, convertito, dalla L. 17 luglio 2015, n. 109.
Per i titolari di conto corrente Bancoposta l'accredito sarà disponibile sin dal giorno 3 gennaio con valuta 4 gennaio 2016. Ai titolari di libretto/INPS card le pensioni saranno invece accreditate il 4 gennaio 2016 con pari data di valuta.
Detta modalità di pagamento sarà osservata esclusivamente per il mese di gennaio 2016. Per le altre mensilità il calendario non subirà variazioni e l'assegno pensionistico sarà pagato come di consueto il primo giorno lavorativo del mese.
Negli uffici postali la comunicazione rivolta ai pensionati è già visibile in ogni sportello e sul display di tutti gli Atm Postamat.
(Fonte: ufficio stampa Poste Italiane)
Poste Italiane comunica che solo per il mese di gennaio 2016 le pensioni saranno messe in pagamento a partire dal giorno 4, in conformità a quanto previsto dal decreto legge in materia di ammortizzatori sociali e di pensioni, dall' art. 6, comma 1, D.L. 21 maggio 2015, n. 65, convertito, dalla L. 17 luglio 2015, n. 109.
Per i titolari di conto corrente Bancoposta l'accredito sarà disponibile sin dal giorno 3 gennaio con valuta 4 gennaio 2016. Ai titolari di libretto/INPS card le pensioni saranno invece accreditate il 4 gennaio 2016 con pari data di valuta.
Detta modalità di pagamento sarà osservata esclusivamente per il mese di gennaio 2016. Per le altre mensilità il calendario non subirà variazioni e l'assegno pensionistico sarà pagato come di consueto il primo giorno lavorativo del mese.
Negli uffici postali la comunicazione rivolta ai pensionati è già visibile in ogni sportello e sul display di tutti gli Atm Postamat.
(Fonte: ufficio stampa Poste Italiane)
La rivoluzione postale si è avviata. Le azioni di Poste Italiane s.p.a. sono andate letteralmente a ruba a conferma del tradizionale rapporto fiduciario che lega le "poste" ai cittadini. Ma a chi giova l'ingresso in Borsa di P.I.?
di Lamberto Colla - Parma, 18 ottobre 2015 -
E' all'ufficio postale che i nostri anziani andavano a ritirare la pensione e sempre alle poste affidavano i loro risparmi stringendo con "le poste" un rapporto fiduciario quasi indissolubile perché, nel vissuto più remoto, Poste Italiane era sinonimo di Stato con tutte le garanzie che ne seguivano.
Una fiducia che si è radicata per effetto della prossimità degli uffici postali così ben distribuiti sul territorio nazionale da fare concorrenza, in termini numerici, solo ai campanili delle chiese.
Una diffusione che ha contribuito a saldare il rapporto con i più anziani e non solo, anche dopo l'avvento di internet, soprattutto nelle zone marginali, di profonda campagna o sperduta montagna. Pochi minuti e l'ufficio postale era comunque raggiungibile per ritirare i soldi della pensione, spedire il vaglia al figlio emigrato oppure studente in città o in servizio di leva, a volte per trasmettere un telegramma, l'antesignano dell'sms e di WhatsApp.
Tutto questo si inquadra in quello che è identificato "Servizio Universale", per svolgere il quale le "Poste" ricevono un contributo di 270 milioni di euro.
Non sono bazzecole e, alla pari del canone della RAI, serve o almeno dovrebbero servire, a garantire un servizio pubblico a tutti i cittadini, anche ai residenti nei villaggi più decentrati.
Questo legame con lo Stato, sfruttando perciò una posizione di privilegio e dominante, ha determinato, col trascorrere degli anni, una sempre più profonda obsolescenza delle tecnologie, dell'organizzazione e purtroppo, è brutto da dirsi, anche del tasso di qualificazione del personale agli sportelli.
Nonostante le inefficienze che si sono accumulate negli ultimi decenni "Le Poste" sono sempre rimaste, almeno questo è il diffuso sentimento in certuni strati della popolazione, un approdo sicuro, confermato anche quando la componente bancaria si è, un po' troppo rapidamente, evoluta e spregiudicatamente affacciata al campo minato dei titoli speculativi o verso le trappole dei prodotti derivati.
Una posizione di "privilegio", per di più in posizione di dominanza del mercato, che mal si coniuga con la spregiudicatezza finanziaria e con la corretta competitività commerciale.
Vero è che la privatizzazione dovrebbe condurre a confrontarsi liberamente con gli altri attori del mercato ad armi pari e diventare perciò uno stimolo al miglioramento della efficienza generale e dei servizi di cui dovrebbe, alla fine, goderne anche il consumatore finale.
Ma in queste condizioni, con la protezione del Tesoro, gli elementi di rischio vengono fortemente attenuati, se non addirittura annullati, e il regime di monopolio (protetto) di molti servizi potrebbero pregiudicare la corsa all'efficientamento dichiarato e prospettato.
"Cui Prodest?"
E' una domanda legittima che sorge spontanea, soprattutto quando si tratta di una società pubblica.
A chi giova perciò questa "pseudo privatizzazione" di Poste Italiane, detenuta ancora per il 60% dal Ministero del Tesoro?
Giova certamente all'azienda stessa che, attraverso il collocamento in borsa del 38% del capitale, rastrellerà sul mercato della finanza circa 4 miliardi, ma gioverà anche ai suoi concorrenti del sistema bancario che avranno a disposizione dei "Bond" paragonabili, per solidità, a quelli di Stato da dare in pasto alla propria clientela.
I tradizionali Titoli di Stato infatti sono merce sempre meno disponibili sul mercato del risparmio a seguito dell'operazione "Draghiana" denominata Quantitative Easying (QE) , una misura straordinaria con cui la Banca Centrale Europea effettua degli acquisti programmati di titoli finanziari - in particolare di bond, cioè di obbligazioni - negoziati sul mercato, immettendo perciò nel sistema finanziario una massiccia dose di liquidità che serve appunto per comprare i titoli.
Ecco quindi che l'operazione di privatizzazione di Poste Italiane apre uno spiraglio di mercato finanziario potendo offrire un "surrogato garantito".
Così le poste, di fatto fiduciarie del Tesoro, con la quotazione in borsa hanno garantito nuovi portafogli d'investimento che le Banche potranno vendere ai risparmiatori loro clienti, orfani ormai da qualche mese degli affezionati BOT.
Questo potrebbe essere un buon motivo per avere architettato, in fretta e furia, la privatizzazione di Poste Italiane spa cercando di mostrare, con una perfetta operazione mediatica e di camouflage, l'efficienza di una grande e moderna impresa pur mantenendo un solido rapporto col Tesoro e i privilegi che ne derivano dalla posizioni di dominanza e addirittura monopolistica di alcuni servizi.
E' difficile abbandonare i privilegi e gli ammortizzatori soprattutto se sono sorretti dalle spalle possenti del Ministero del Tesoro ma proprio per questa ragione, il management, dovrebbe orientare le sue attenzioni all'efficienza dei servizi verso l'utente cosa che invece sembra non essere ai primi posti nella scala degli interessi.
Oggi alle poste si può comperare di tutto, dai giochi, ai libri, dalle schede telefoniche ai fondi pensione. Una macedonia di servizi che rallenta le operazioni di sportello e mette a dura prova la pazienza dei tanti obbligati a servirsi degli uffici postali.
Un esempio per tutti, le contravvenzioni. Il solerte vigile lascia sul parabrezza dell'auto sia il rilevamento dell'infrazione sia il bollettino postale per agevolare l'incauto automobilista al pagamento della sanzione, magari entro i 5 giorni che consentono una sensibile riduzione dell'importo, e nessun'altra diversa modalità di pagamento.
Per quanto il pagamento, in teoria, sarebbe più semplice e comodo effettuarlo attraverso l'Home Banking, nell'avviso "giallo" non vi è l'indicazione dell'Iban di riferimento dell'Amministrazione alla quale fare pervenire quest'obolo straordinario.
Invece si è invitati a procedere attraverso lo sportello postale che per i due minuti d'operazione incassa 1,5 euro.
E così, il Comune ti sanziona e l'ufficio postale ci guadagna. Sembra un modello di salvaguardia e autoprotezione delle amministrazioni pubbliche.
Sarebbe stato molto più semplice e conveniente (per il cittadino soltanto a quanto pare!) adottare un sistema di pagamento diretto attraverso l'IBAN, magari direttamente collegato all'IBAN (IBAN to IBAN) dell'amministrazione beneficiaria senza l'obbligo di passare attraverso altri intermediatori tecnici "occulti" (tesorerie e piattaforme di transazione).
Il cittadino invece, cornuto e mazziato, ha dovuto spendere e sottrarre del tempo prezioso al proprio lavoro per recarsi in coda al più vicino ufficio postale (numero peraltro in sensibile riduzione a seguito del processo di razionalizzazione).
Infatti, nella rincorsa all'efficientamento si è proceduto alla razionalizzazione (leggi chiusura) di molti uffici postali scatenando spesso la rabbia dei residenti e dei loro sindaci i quali, un po' in tutta Italia hanno fatto ricorso al TAR. E effettivamente, per una società pubblica che per il servizio postale "universale" riceve 270 milioni di euro all'anno un maggiore riguardo nella cura delle relazioni territoriali si sarebbe apprezzata.
Ma la priorità, a quanto pare, era di correre verso la collocazione di Poste italiane in Borsa dimostrando agli investitori efficienza e profitti, saltando un passaggio fondamentale per una proficua, sicura e longeva vita sociale nell'elite della finanza, ovvero l'dentificazione precisa sell'asset da valorizzare.
Invece Poste Italiane S.p.a. si è presentata al pubblico borsistico come la macedonia di servizi che conosciamo da qualche anno. Dalla telefonia mobile ai servizi bancari, dai fondi pensione ai gadget di ogni tipo. Scorporarla sarebbe stato controproducente per due ordini di motivi.
Da un lato si sarebbero scoperti i nervi dell'inefficienza del suo "core business" e dall'altro avrebbe perduto la principale leva di successo legata ai privilegi monopolistici.
Insomma, questa operazione di privatizzazione sembrerebbe più strategica per l'azienda che per i cittadini come ha anche sottolineato, nei giorni scorsi, il Codacons sempre attento a intervenire a difesa del cittadini che, con una nota del 13 ottobre, interviene sull'argomento:
"PRIVATIZZAZIONE CONVIENE PIU' AD AZIENDA CHE A CITTADINI. Vogliamo garanzie su servizi postali e rispetto standard di qualità in favore degli utenti.
Dubbi e perplessità da parte del Codacons sull'operazione di privatizzazione di Poste Italiane. "Temiamo che l'ingresso di Poste in Borsa convenga più all'azienda che ai cittadini – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Nel tempo infatti Poste Italiane è diventata sempre più banca e sempre meno servizio postale, con ripercussioni non indifferenti per l'utenza. Le nostre paure riguardano in particolare il servizio universale che, pur essendo poco remunerativo, deve essere garantito, indipendentemente dalla privatizzazione".
Il Codacons chiede dunque oggi all'azienda di garantire il rispetto degli standard di qualità, migliorando tutti i servizi resi da Poste che, negli ultimi anni, hanno subito un deterioramento testimoniato dalle crescenti segnalazioni e lamentele da parte dei cittadini, dai ritardi nella consegna delle lettera alla chiusura degli uffici postali nei piccoli comuni."
Staremo a vedere anche perché, a ben guardare, insospettisce questa mancanza di trasparenza diffuso sull'intero mondo del sistema finanziario dove il cliente/utente/cittadino sembra risultare una mucca da mungere a piccole ma costanti dosi.
Uno nuovo specialista a disposizione di imprese, professionisti, associazioni e operatori economici all'interno degli uffici di Fidenza e Salsomaggiore. -
Parma, 10 ottobre 2015 -
Una nuova figura specializzata al servizio esclusivamente delle partita iva. Da oggi i clienti degli uffici postali di Via Zani a Fidenza e Piazzale Giustizia a Salsomaggiore, accanto agli operatori addetti ai servizi finanziari e postali, troveranno uno "specialista commerciale impresa" a disposizione di liberi professionisti, piccole e medie aziende e associazioni.
«Si tratta di un canale nuovo e privilegiato - dichiara il direttore della Filiale di Parma, Biagio Ximenes - per questo importante segmento della nostra clientela e della popolazione dei due comuni. All'interno degli uffici di Fidenza e Salsomaggiore sarà presente uno specialista, appositamente formato, pronto a dare un supporto e a individuare le soluzioni più adatte alle esigenze di ciascun cliente. Inoltre, accanto alla consulenza offerta all'interno dell'ufficio postale vi è la possibilità di concordare la visita dello specialista direttamente presso la sede dell'azienda oppure presso lo studio del professionista».
Un interlocutore unico, insomma, un consulente commerciale in grado di operare all'interno di un'ampia gamma di prodotti e servizi: dai conti correnti dedicati alle carte postepay con molteplici funzionalità che permettono di pagare gli stipendi oppure che consentono ai dipendenti di effettuare spese aziendali in totale sicurezza, dalle soluzioni di telefonia mobile alle coperture assicurative di immobili e delle stesse figure professionali. Molteplici anche i servizi postali a disposizione, come quello che consente di delegare tutte le lavorazioni propedeutiche all'invio di corrispondenza, oppure le soluzioni di direct mailing.
(fonte: ufficio stampa Poste Italiane)
E' possibile monitorare una spedizione, cercare uffici postali, atm e cassette di impostazione più vicini, pagare bollettini, inviare raccomandate e telegrammi ed effettuare bonifici e pagamenti. -
Parma, 16 settembre 2015 -
Un'azienda sempre più tecnologica e vicina alle esigenze dei clienti. Due nuove App Ufficio Postale e BancoPosta, strumenti sempre più efficienti e completi sia dal punto di vista informativo sia da quello dispositivo, a disposizione anche dei cittadini della provincia di Parma.
La prima permette di monitorare una spedizione tracciata (ad esempio raccomandate, assicurate, pacchi), di ricercare e localizzare sulla mappa gli uffici postali, i 46 Atm Postamat e le 365 cassette di impostazione presenti nel territorio del Parmense. Si possono inoltre pagare i bollettini bianchi e premarcati e inviare telegrammi, raccomandate e posta prioritaria (previa registrazione al sito www.poste.it ).
L'App BancoPosta consente di gestire il conto e le carte Postepay in mobilità. E' possibile pagare bollettini, inviare denaro tramite bonifico, postagiro e MoneyGram, ricaricare la Postepay ed effettuare miniricariche. È necessario essere titolari di una Postepay o di un conto BancoPosta o BancoPosta click, essere registrati sul sito www.poste.it e, se correntisti, possedere un lettore BancoPosta (dispositivo elettronico in grado di leggere il chip della carta).
Le App sono scaricabili gratuitamente da Google Play Store e Apple Store con le SIM di tutti gli operatori mobili.
Il percorso di digitalizzazione di Poste Italiane tocca dunque un'altra tappa importante dopo la presentazione del Manifesto Digitale e il lancio del WiFi negli Uffici Postali.
(Fonte: ufficio stampa Poste Italiane)