Il veterinario Diego Santini, indica regole d'oro per non far soffrire cani e gatti quando fa freddo...perché spesso ignoriamo che loro soffrono più di noi. Ecco cosa temere per la salute del nostro pet quando le temperature si fanno più rigide e come proteggerli.
Di C.N.
Parma, 30 gennaio 2016
Il freddo è arrivato ma non è un gran freddo. Quindi lo sottovalutiamo senza sapere che i nostri amati amici a 4 zampe possono soffrirlo più di noi. Soprattutto se fanno parte di razze particolari.
Sembra strano, ma ci sono pellicce e pellicce.
"Il freddo può diventare un problema – spiega il veterinario, Diego Santini -. Ogni stagione ha le sue esigenze e questo vale per ogni specie animale. Non tutti però patiscono le basse temperature nello stesso modo: le razze di taglia grande, per la maggiore massa corporea, trattengono il calore per molto più tempo e di conseguenza sono più 'calorose', mentre quelle più piccole o a pelo raso, come per esempio Dalmata, Boxer, Chihuahua, sono le più freddolose".
Quello di cui si deve temere è soprattutto lo sbalzo termico. L'improvviso passaggio dal caldo al freddo può essere molto pericoloso. Per loro come per noi, "mai passare in breve tempo dal caldo del termosifone al gelo esterno – dice il dott. Santini -. Le patologie respiratorie e la diarrea sono in agguato e non aspettano altro per scatenarsi. E' consigliabile quindi, prima di uscire, trattenersi qualche minuto in una parte della casa non troppo calda ( per es. l'ingresso del palazzo o il garage) proprio per evitare che l'organismo subisca uno stress termico troppo grande. Poi, una volta in strada, potremo utilizzare un cappottino (soprattutto per le razze a pelo corto, per i cuccioli e gli anziani o per quelli con problemi di salute) che in certi casi è un vero antidoto al cosiddetto colpo di freddo".
Insomma, l'idea dell' 'abitino' all'animale non è balzana. L'indumento serve, eccome!
L'importante è che non corrisponda solo ad esigenze estetiche ma che sia adeguato allo scopo e pratico.
Come scegliere, allora, quello perfettamente funzionale?
"Dovrà coprire sia il collo che l'addome, dovrà avere l'interno di tessuto o di panno per trattenere il caldo del corpo mentre l'esterno sarà di materiale impermeabile – spiega il Veterinario - . Anche i piedini non vanno trascurati. I polpastrelli sono molto sensibili alle basse temperature, in particolare alla neve e al ghiaccio, e quindi andrebbero protetti con prodotti specifici. E al ritorno dalla passeggiata sarà buona norma pulirli in modo da togliere lo sporco, insieme al sale che nei mesi invernali viene sparso di frequente sui marciapiedi delle nostre città".
E non pensiate che gli animali che vivono all'aperto siano più predisposti al freddo, perché abituati.
A loro, anzi, andrebbero riservate cure ancora più meticolose.
Il Vademecum ideal dice che si devono usare sensibilità e buon senso.
"Innanzitutto è indispensabile una cuccia che li ripari dal freddo, dal vento e dalla pioggia – dice Santini -. Questa dovrà essere di dimensioni adeguate rispetto alla taglia del cane, evitando cioè di essere troppo grande per non disperdere il calore del corpo. Dovrebbe essere isolata dal terreno o sollevata da terra di qualche centimetro, al riparo dalle correnti d'aria, coinbentata e impermeabile alla pioggia".
Queste precauzioni non valgono comunque per cuccioli e gattini perché hanno minori capacità di termoregolarsi e quindi non dovrebbero essere lasciati all'esterno per lunghi periodi, né tantomeno di notte.
"Anche l'alimentazione – ci tiene a sottolineare l'Esperto - in questi casi può fare la differenza perché con il freddo, anche loro come noi, bruciano più calorie. Per un cane o un gatto che vive fuori casa e che soprattutto vi dorme sarà necessario aumentare anche del 40% la razione alimentare mentre se vi passa solo brevi momenti o viene portato fuori esclusivamente per la passeggiata allora sarà sufficiente aumentarla di un 5%. La stessa attenzione dovrà essere data all'acqua che se lasciata all'esterno non si dovrà mai raffreddare troppo per cui sarà preferibile porla in una ciotola di plastica perché conduce il freddo meno rapidamente del metallo. Inoltre andrà posizionata in una zona riparata e cambiata spesso. Anche l'acqua troppo fredda può esserefonte di problemi, in particolare di disturbi gastroenterici, qualche volta anche gravi. Il gelo, specialmente se notturno, ha la forza di una malattia ed è per questo che i soggetti delle razze più predisposte al freddo, come pure gli animali anziani o ammalati non dovrebbero essere lasciati all'aperto, anche se protetti, perché spesso mancano dell'energia sufficiente per la termoregolazione".
Il veterinario avverte che molti cani e gatti tutti gli anni muoiono nella stagione invernale per questo motivo e per altrettanti ci sarà un peggioramento di malattie croniche già esistenti.
Come ogni cappotto che si rispetti, anche il mantello ha bisogno di cure specifiche per renderlo efficiente, vista la sua indispensabile funzione termica.
Tutti dovremmo sapere che il pelo andrebbe spazzolato con regolarità, non solo per favorirne il rinnovo ma anche per stimolare la circolazione sanguigna della pelle. Va da sé che in inverno gli animali non vanno tosati. "Se però – avverte Santini - il pelo è coperto da piccoli cristalli di neve o ghiaccio sarà meglio evitare di toglierli con le mani per scongiurare il rischio di procurare strappi o danni. La scelta migliore sarà di porlo vicino (ma non troppo) ad una fonte di calore e aspettare solo qualche minuto che si sciolgano, solo allora sarà possibile incominciare le operazioni di toelettatura".
Anche l'automobile, inestate come in inverno, potrebbe rivelarsi un pericolo per i nostri animaletti. Se durante la stagione estiva può favorire il colpo di calore, così nella stagione fredda può predisporre all'ipotermia, diventando una sorta di frigorifero soprattutto nelle ore serali. In qualche caso però il pericolo può diventare ancora maggiore. Con le basse temperature gli animali liberi e soprattutto i gatti tenderanno a rifugiarsi sotto le auto proprio per riscaldarsi con il caldo del motore. Ricordiamoci perciò, prima di ripartire, di dare sempre un'occhiata tra le ruote e per sicurezza di unire anche dei colpetti sul cofano: tante volte basta poco per salvare una vita!
Il pensiero finale dobbiamo dedicarlo però a quelli meno fortunati e che sono ancora in cerca di una casa. Dai nostri armadi possono infatti saltar fuori tante "cose" utili per loro: vecchi maglioni e coperte, lenzuola e piumoni che ormai non usiamo più sono una risorsa fondamentale per le associazioni che si occupano di animali in attesa di un'adozione e diventare un caldo abbraccio per quelli che stanno già tremando, e non soltanto di solitudine.