Confcooperative Parma

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«Auguriamo buon lavoro alla nuova Giunta regionale presentata oggi dal presidente Stefano Bonaccini, confidando di poter portare avanti con tutti gli assessori nominati quel metodo di confronto che ha caratterizzato la scorsa legislatura e che ha consentito di affrontare in maniera costruttiva le sfide e le difficoltà emerse in questi anni. Per questo auspichiamo innanzitutto di poter definire quanto prima con il presidente della Regione e con il nuovo assessore allo Sviluppo economico, un nuovo Patto per il Lavoro finalizzato a migliorare la qualità dell’occupazione, favorire la formazione di figure professionali richieste dalle aziende ma sempre più irreperibili, e combattere la disoccupazione giovanile».

Lo dichiarano il presidente di Alleanza delle Cooperative italiane dell’Emilia-Romagna Massimo Mota e i co-presidenti Francesco Milza e Giovanni Monti.
«Anche negli anni della crisi economica – continuano Mota, Milza e Monti – le nostre cooperative hanno continuato a investire arrivando a ridurre i loro margini pur di difendere il lavoro, il reddito dei soci e il potere d’acquisto delle famiglie. Hanno creato in regione 27.390 nuovi posti di lavoro dal 2008 al 2019, con una crescita del 12,5% nettamente superiore al 3,5% registrato dal totale delle imprese regionali, contribuendo al PIL per circa il 10% del totale regionale ».

Sul tema del welfare, l’Alleanza delle Cooperative dell’Emilia-Romagna auspica che tra le priorità della nuova Giunta venga inserito il tema dell’invecchiamento della popolazione e quindi delle nuove risposte che occorre fornire agli anziani. «Insieme a questo – aggiungono Mota, Milza e Monti – crediamo che anche la Regione debba prendersi a cuore il problema del crollo demografico, promuovendo nuove politiche che incentivino la natalità e favoriscano la conciliazione famiglia-lavoro, anche attraverso un maggiore sostegno alle politiche abitative e per la casa in affitto».

«Il sistema agroalimentare, vera eccellenza dell’Emilia-Romagna, vive una fase di grande difficoltà e incertezza, tra nuovi dazi nei mercati internazionali, emergenze climatiche e crescenti minacce per i nostri agricoltori, a partire dalla cimice asiatica. Pertanto – sottolineano Mota, Milza e Monti – riteniamo fondamentale definire un programma di azioni per sostenere le aziende agricole e le strutture cooperative che spesso si trovano ad armi spuntate davanti alle sfide poste dai cambiamenti».

«Apprezziamo infine – concludono i vertici di Alleanza delle Cooperative dell’Emilia-Romagna – la rinnovata e più decisa attenzione sui temi ambientali che porterà alla definizione di un Patto per il Clima e auspichiamo che, in linea con quanto avvenuto con il Piano Plastic FreER, tale percorso venga svolto con il coinvolgimento delle imprese, che chiedono di essere accompagnate e incentivate verso riconversioni industriali e produttive, senza subire interventi punitivi calati dall’alto».

La Federazione Bcc Emilia-Romagna compie 50 Anni: “C’è ancora bisogno di Credito Cooperativo”

Dopo le fusioni innescate dalla riforma, in regione sono presenti 10 Bcc con 130.000 soci. Al via le celebrazioni del 50esimo tra Forum nazionale dei giovani e un libro sulla storia.

(Bologna, 28 gennaio 2020) – Compie 50 anni la Federazione delle banche di credito cooperativo dell’Emilia-Romagna, organizzazione regionale di rappresentanza che fa riferimento alla Federcasse nazionale.
Era infatti il 25 gennaio 1970 quando i delegati di 47 casse rurali e artigiane provenienti da tutti i territori della regione si riunirono alla Sala dei Fiorentini in via Corte Galluzzi a Bologna per decretare l’unificazione delle due preesistenti organizzazioni. Tra loro c’erano anche nomi di spicco del panorama politico nazionale e del movimento cooperativo, tra i quali gli onorevoli Benigno Zaccagnini e Giovanni Bersani, oltre a Giovanni Dalle Fabbriche, che divenne primo presidente della Federazione unificata.

Mezzo secolo dopo, con alle spalle la recente riforma (legge 49/2016 e successive modificazioni) che ha istituito i Gruppi bancari cooperativi favorendo le fusioni, oggi la Federazione delle Bcc dell’Emilia-Romagna è composta da 10 banche di credito cooperativo con 130.000 soci e 2.600 dipendenti. Questi istituti di credito hanno competenza nel 78% dei Comuni della Regione, impieghi per circa 11 miliardi di euro e una raccolta di circa 12,5 miliardi di euro.

“I principi di mutualità, solidarietà, indivisibilità delle riserve, assenza di scopi lucrativi individuali e sostegno alle comunità locali sono rimasti immutati – afferma Mauro Fabbretti, presidente Federazione BCC dell’Emilia-Romagna – mentre l’operatività dell’organizzazione nel tempo è stata adeguata, con l’attivazione di nuovi servizi finalizzati a sostenere le banche associate a fronte della profonda trasformazione che ha interessato il settore. Gli effetti della riforma del 2016 hanno mutato l’oggetto sociale stesso della nostra Federazione, che oggi non svolge più servizi bancari ma funzioni di rappresentanza sindacale, revisione cooperativa, formazione identitaria e attuazione di progetti mutualistici territoriali”.

In occasione del 50esimo, la Federazione delle Bcc dell’Emilia-Romagna ha in cantiere per il 2020 una serie di appuntamenti per ricordare il passato e riaffermare l’attualità dei valori che mossero i fondatori. “Ad aprire le iniziative di questo importante anniversario – continua il presidente Fabbretti – sarà il 10° Forum nazionale dei giovani soci del credito cooperativo in programma dal 3 al 5 aprile a Fico (Bologna). Si tratta di un segnale molto importante che testimonia il nostro costante impegno nel trasmettere alle nuove generazioni i valori del credito cooperativo e la storia di piccole banche e casse rurali che hanno promosso lo sviluppo delle comunità locali”.

“Successivamente – continua il presidente delle Bcc dell’Emilia-Romagna - a maggio celebreremo il 50° anniversario anche all’interno della nostra assemblea regionale, mentre ad ottobre organizzeremo un convegno istituzionale con la presentazione di un libro dedicato alla nostra storia”.

“Siamo convinti – conclude Fabbretti – che nella società odierna in continua evoluzione, ci sia sempre più bisogno di un’economia partecipata, inclusiva e democratica. È ciò che le Bcc hanno cercato di costruire in tutti questi anni rispondendo ai bisogni delle nostre famiglie, delle nostre imprese, dei nostri territori, ed è quello che vogliamo continuare a fare anche in futuro”.

 

Si informano le cooperative che Fondosviluppo, nell'ambito della strategia pluriennale di Confcooperative per la promozione e lo sviluppo della cooperazione di comunità come risposta ai bisogni di territori ed aree periferiche, ha avviato un secondo Bando a favore delle cooperative di comunità stanziando un plafond complessivo di euro 700.000, estendibile sino a euro 1.000.000.

I progetti di impresa potranno essere presentati dal 14 gennaio 2020 con scadenza il 31 maggio 2020.

Siamo ad invitarvi, in caso di interesse, a prendere contatti con i nostri uffici, che potranno fornirvi maggiori approfondimenti o l’eventuale assistenza tecnica: Simone Taddei Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

COSA E'

Strumento a sostegno delle Cooperative di Comunità tramite:

- assegnazione di premi e agevolazioni ai migliori progetti di sviluppo locale

- assistenza alla progettazione

- accompagnamento imprenditoriale

 

NB: bando allegato da scaricare

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