Venerdì, 18 Ottobre 2024 05:05

Pecchia e il doppiopesismo del Parma In evidenza

Scritto da Gabriele Majo

A_gabriele-majo-foto-corrado-benedetti.jpeg(Gmajo) – “Nelle ultime ore sono state fatte circolare notizie infondate circa l’avvicendamento delle figure dirigenziali sportive della nostra società. Parma Calcio smentisce categoricamente tali illazioni, ritenendole un evidente tentativo per destabilizzare la compagine societaria, creare disorientamento e confusione nella nostra tifoseria e nell’ambiente. Parma Calcio, a cominciare dal suo Presidente Kyle Krause, continua a lavorare giorno dopo giorno per cercare di dare il massimo supporto alle nostre squadre (Maschile e Femminile) impegnate in questo importante finale di stagione”. Questo duro dispaccio venne pubblicato sul sito ufficiale parmacalcio1913.com in data 17 marzo 2023, nelle immediate ore antecedenti la delicata partita di Serie B Como-Parma, che si sarebbe disputata il giorno successivo allo stadio Sinigaglia, terminata 2-0, con reti di Alberto Cerri al 5′ e Tommaso Arrigoni al 53′ (ed espulsione di Alessandro Circati al 61′).

 

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Se ne parliamo ora, a pochi giorni dalla identica sfida in calendario alle ore 15:00 di sabato 19 ottobre 2024, non è per una classica forma di amarcord, quanto per rimarcare il differente comportamento del club che, a seguito della notizia (notizia, logicamente, si fa per dire) altrettanto (anzi, per me di più ancora) destabilizzante e che creadisorientamento e confusione nella nostra tifoseria e nell’ambiente, quale quella lanciata dieci giorni fa da Matteo Moretto di Relevo sul proprio profilo X, ed immediatamente virale sui principali organi d’informazione, Sport Mediaset in prima linea, “i ducali starebbero valutando l’ipotesi di cambiare guida tecnica considerata la sosta del campionato” non ha fatto altrettanto, lasciando correre, senza proteggere con pari vigore il proprio allenatore, Fabio Pecchia, il nostro Gasperini, che, secondo gli embedded sarebbe già vincolato sino al 2027, anche se nessuno straccio di notula d’annunzio conferma la fola de l’oca.

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Si dirà: l’artificiere, il solerte addetto stampa Fabrizio Cometti, vero e proprio specialista della materia, aveva immediatamente disattivato l’ordigno, facendolo rimuovere a tempo di record (nel giro di meno di un’ora aveva fatto capovolgere i contenuti “Parma: Pecchia resta in sella e si pensa al rinnovo”), ma non ha, evidentemente, ricevuto mandato, come un anno e mezzo prima, per impugnare lo scudo protettivo della società a protezione del proprio tesserato.

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Ma cosa era accaduto alle idi di Marzo del 2023, di così pesante, da indurre una società, quale il Parma americano non avvezza a questo tipo di comunicazione, a mostrare i muscoli? Semplice: quel monellaccio di Guglielmo Trupo, si era permesso di scrivere, su Parma Today, che nell’agenda di Krause era appuntato anche il nome di Roberto Samaden, appena fuoriuscito dall’Inter dopo 33 anni di onorata carriera (e poi accasatosi all’Atalanta, sai quando hai indosso il nerazzurro…) per il casting in corso per la figura di Managing Director Sport, dopo il repentino addio di Julien Fournier (e prima dell’ingaggio di Roel Vaeyens).

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Quindi, ricapitoliamo: un anno e mezzo fa Trupo prova a buttare lì (in ambito locale) un nome per andare a coprire la casella vacante di Managing Director Sport, dopo il breve (92 giorni) interregno di Julien Fournier – quindi senza andare apparentemente a disturbare nessuno, se non sfiorare il direttore sportivo Mauro Pederzoli, che avrebbe avuto un nuovo riporto sopra in luogo dell’ingombrante francese – e la comunicazione del Parma tira fuori l’artiglieria per un inedito comunicato esplosivo; un anno e mezzo dopo, a livello internazionale (Relevo è ispanico) sparano che stai per cambiare il tuo allenatore – in quelle ore, tra l’altro, premiato con grande pompa nel salone d’onore del Coni con l’ambito Scopigno – quello che reputi il tuo Gasperini e che, anche se non lo dici per chissà quali strategie visionarie, ha già rinnovato sino al 2027 e te ne stai muto, senza uno straccio di difesa d’ufficio? Perché questo doppiopesismo? Se stessimo parlando di arbitri sai i meme, sai gli influencer…

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Siamo al diciassette di ottobre dell’anno del Signore 2024 (DC) e ancora oggi, mentre scrivo, l’adeguamento del contratto dell’allenatore del nuovo Ajax non è stato formalizzato. Spero che mi stupiscano nelle prossime ore, ma non sono così fiducioso. Ed in ogni caso sarà tardi: la sosta sta finendo e grazie a Dio non ha portato a ribaltoni di carattere tecnico come paventato da Moretto (che ha insinuato qualche dubbio anche in Trupo, se questi l’altro giorno, ha buttato lì, verso la fine del suo articolo questo inciso “Pecchia che nell’ultimo periodo sembra sia stato un po’ messo in discussione dal Club”), ma neppure la sua anelata conferma, di cui anche noi agnostici, dovremmo credere sulla parola.

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Sarò all’antica, avrò poca dimestichezza con i QRcode, epperò, per me, l’allenatore che, compiendo un vero e proprio miracolo alla Re Mida, ti ha portato in serie A, avresti dovuto blindarlo il giorno dopo quel successo – chiamalo, se proprio vuoi, premio produzione (o promozione) – non solo per un discorso di riconoscenza (mercepoco diffusa e conosciuta), ma perché, prosaicamente, in questo mondo, anche le persone più educate e a modo ragionano sui soldi, e pensare di essere il meno pagato della serie A (anche perché è uno stipendio da serie B) non credo che accresca l’autostima del Mister e del suo entourage. Nonostante questo, Pecchia, ancora una volta, con una serietà che non è comune, sta dando tutto sé stesso alla causa, trasformando l’acqua in vino(Hainaut, per citarne uno): a Gasperini, all’Atalanta, danno i giocatori che vuole e non gliene mettono fuori lista altri – sì, Cyprien – per inspiegabili motivi.

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Io dico che siamo a poche ore dalla delicatissima trasferta di Como, che affronteremo in emergenza (anche per colpevoli autolesionistiche scelte societarie) e con un allenatore che ancora non è stato ufficialmente confermato dalla proprietà, al di là della propaganda e delle paginate dei giornali. Si dirà: è comunque sotto contratto sino a fine stagione: certo, ma nel calcio italiano (ed Eupalla ci sta facendo vedere in continuazione quanto sia offesa con noi) esistono usi e costumi che vanno al di là della fredda logica americana che, con buon senso, andrebbero tenuti in debita considerazione, al di là dei propri principi, convincimenti e voglia di cambiare gli altri, salvo, nelle occasioni pubbliche (vedi al Teatro Regio, durante l’happening per la presentazione della terza maglia) ostentare un’umiltà di facciata affermando: “Sarebbe molto facile venire qui e offire il peggiore esempio che un americano può dare, cioè avere la pretesa e la presunzione di avere tutte le risposte. Io non le ho…” Gabriele Majo

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gabriele-majo-per-slide.jpegGabriele Majo

Gabriele Majo, 60 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni . Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma FC quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 a Dicembre 2023 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società. Dal 2010, a conferma di una indiscussa poliedricità, ha iniziato un percorso come attore/figurazione speciale di film e cortometraggi: l'apice l'ha raggiunto con il cammeo (parte parlata) all'interno del pluripremiato film di Giorgio Diritti "Volevo Nascondermi" " (con presenza nel trailer ufficiale) e partecipazioni in "Baciato dalla Fortuna", "La Certosa di Parma", "Fai bei sogni" (del regista Marco Bellocchio), "Il Treno dei bambini" di Cristina Comencini, "Postcard from Earth " del regista Darren Aronofsky, "Ferrari" del regista Michael Mann. Apparizioni anche nei cortometraggi nazionali "Tracce", "Variazioni", "L'Assassinio di Davide Menguzzi", "Pausa pranzo di lavoro"; tra i protagonisti (Ispettore Majo) della produzione locale della Mezzani Film "La Spétnèda", e poi nei successivi lavori "ColPo di Genio" e "Franciao".

 

 

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