“A Piacenza… solo contro il Piacenza”, scrive la Nord, per una volta trasferitasi al Sud in quel fatiscente stadio Leonardo Garilli di Piacenza che, in un primo momento (ma ci sono ancora molte possibilità che, dopo un po’ di cinema “temporary” vada a finire proprio così, malgrado sia stato ufficialmente bocciato) era stato identificato dai preposti del Parma Calcio come location per le gare interne della propria prima squadra maschile durante il biennio (sulla carta, of course…) di lavori di rifacimento totale dello stadio Ennio Tardini di Parma, una volta che sarà concluso il tortuoso iter burocratico-autorizzativo, la cui tappa più imminente è la Conferenza dei Servizi dalla quale, ottimisticamente, è atteso un sì, ma che non è detto possa essere “pieno”, dal momento che di perplessità ce ne sono parecchie, al di là che, chiunque abbia un piccolo potere soglia esercitarlo… La seconda, poi, sarebbe il passaggio, altrettanto non scontato, in Consiglio Comunale, per via del diritto di superficie, la cui durata resta, tuttora, un rebus…
Nell’uovo di Pasqua, forse, la sorpresa, ma intanto il messaggio indirizzato dai Boys è stato definito “eloquente” da Piovani, anche se forse poteva essere equivocato da chi è meno addentro alle cose di casa Parma, tipo la stessa FeralpiSalò, che al Garilli, da ospite proprio come potrebbe toccare a noi, sta giocando in casa, e che poteva sentirsi delegittimata a guardarlo, pur non c’entrando nulla in questa dialettica; inoltre, giacché oggigiorno il Piacenza si trova invischiato nel campionato interregionale di Serie D, considerarlo come unico avversario da affrontarsi in questa arena, potrebbe essere visto come un auspicio per una sua rapida ascesa (stile “Come noi nessuno mai…”) e non certo, si spera, una nostra rapida discesa agli inferi, giammai!
Indubbiamente, se anziché tenere le risorse sul nostro territorio, il presidente Krause decidesse di alienarle a favore dei cugini biancorossi, ristrutturando (gratis) la loro casa (come abbiamo potuto riscontrare de visu, anche ieri, al momento l’impianto non ha certo i requisiti per soddisfare i criteri previsti per la partecipazione al campionato di serie A, sicché andrebbe ampiamente ristrutturato), una eventuale rapida risalita della nobile decaduta potrebbe anche essere facilitato, ma, egoisticamente, a noi importa poco assai…
Il grande sostenitore del Garilli quale casa temporanea del Parma Calcio sarebbe proprio il tycoon americano in persona, per il quale quei 60-70 km che separano le due città sarebbero una inezia: ma uno così attento al green come lui dovrebbe riflettere su quanto sia poco ecologico un esodo di migliaia di persone ogni domenica per via dell’inquinamento generato, ma, al di là di questo aspetto, se fosse stato presente all’evento di ieri, avrebbe potuto constatare di persona quanto sia una struttura inadeguata, come ci auguriamo se ne sia reso conto chi, comunque, ha da tempo dichiarato chiusa la pista Piacenza, ossia il managing director corporate Luca Martines (presente anche il suo omologo lato sport Roel Vaeyens) che abbiamo paparazzato all’intervallo in compagnia del decano dei giornalisti parmigiani Gian Carlo Ceci.
Eh sì: la questione di dove andare a giocare durante il rifacimento del Tardini è proprio un bel grattacapo… Ma prima di ripigliare in mano l’ipotesi Garilli andranno vagliate le ben cinque proposte sorte spontanee in provincia per aggiudicarsi il temporary con argomentazioni convincenti per scartarle. Un nostro lettore, a testimonianza della inadeguatezza del Garilli, ci ha fatto pervenire una foto (vedi sotto) delle latrine che erano inclusive, contemporaneamente, di uomini e donne in attesa del proprio turno. Nel nostro spazio commenti il troll Davide, esperto d’idraulica, si è espresso cosi: “Sono tornato a frequentare le toelette del Garilli da quel lontano giugno 2017 e devo dire che Zurlini ne sarebbe orgoglioso. Qui di acqua e di inerti da cantiere ne sono stati consumati pochi…”.
Qualcuno, neppure troppo attento, potrebbe aver notato la mia sottile contrarietà all’ipotesi Garilli, ma posso garantire che non ci siano motivazioni di carattere personale dietro, dal momento che sono, anzi, particolarmente affezionato a questo stadio dove, in gioventù – ecco, appunto: in gioventù – ebbi modo di confezionare il mio primo radioservizio per la trasmissione Capital Gol, in onda su Radio Capital e condotta da Mario Giobbe. Non vi dico la mia emozione, dal momento che quando era in Rai, lui era solito dare la linea a Ciotti ed Ameri…
Quei collegamenti in diretta simil Tutto il Calcio non li feci dalla comoda cabina nella quale mi vedete sotto in compagnia di Gian Carlo Ceci (scatto di ieri a cura di Lorenzo Fava), bensì dagli spalti dell’allora Galleana – che oggi mi appaiono uguali come allora, come se fossi entrato nella macchina del tempo, ma sono passati quasi trent’anni ed infatti buona parte adesso non sono neppure più aperti al pubblico per evidenti ragioni di sicurezza – questo per via del fatto che, all’epoca vedendoci poco, handicap non indifferente per un radiocronista, (proprio a Piacenza, anni dopo, sarei stato miracolato, come vi ho recentemente raccontato, dallo Studio Maserati, che mi ha dotato di vista bionica), preferivo evitare di avere davanti agli occhi un ulteriore ostacolo come i vetri della postazione commentario, al di là del fatto che avevo sempre preferito avere come sottofondo i rumori d’ambiente dello stadio e non l’ovattata atmosfera al chiuso.
A proposito di radiocronisti: ieri Marco Balestrazzi, inviato di Radio Parma e di 12 Tv Parma, ha dovuto svolgere non solo gli abituali compiti da giornalista, così come da mansionario, ma anche quelli aggiuntivi da operatore tecnico, visto che per la prima volta, nella sua storia “pro”, l’emittente radiofonica prossima al 50° (sarà il 1° gennaio 2025 e a giugno, a Dio piacendo, sarà lo stesso per me, che proprio in quella emittente avevo mosso i primi passi da bambino prodigio, grazie alla coraggiosa precoce scrittura da parte del direttore Carlo Drapkind) non ha inviato al seguito del cronista il fonico che allestisse l’attrezzatura per andare in onda.
Balestrazzi ha cercato, così, di destreggiarsi al meglio tra computer, traslatore, cavi e cavetti, cuffia e microfono, con il salvavita del telefono cellulare a portata di mano, che, male che vada, ti fa sempre andare in onda, come noi, vecchi pirati dell’etere ben sappiamo. Ma questi non sono più i tempi pionieristici di allora, e sarebbe lecito attendersi che l’editore, anziché badare sempre al risparmio a discapito della qualità – al di là del conclamato stato di crisi del gruppo che ha comportato l’uscita anticipata dalla Gazzetta, tra gli altri, del santone Paolo Grossi – mettesse il proprio personale nelle condizioni migliori possibili per svolgere il proprio compito.
E, invece, per una trasferta tutto sommato così vicina da essere considerata in casa (il Garilli, ahinoi, credo che abbia tutt’ora oltre il 50% delle possibilità di ospitare il Parma Calcio durante l’indisponibilità del Tardini), pur ottimizzando sulle spese auto – mettendo assieme quella per il giornalista della carta stampata e quello multimediale – l’amministrazione ha preferito risparmiare sul tecnico, anche se rischiando problemi e disservizi sempre dietro l’angolo quando si va in onda live. E così, dopo aver fatto da fonico per sé stesso durante la diretta radiofonica, poi Marco Balestrazzi, giornalista, ha dovuto pure improvvisarsi cameraman in sala stampa durante il ricco servizio delle interviste in diretta post gara…
Ma a Piacenza, sia pure in formazione ridotta, l’unica radio tv locale, depositaria degli appositi diritti acquistati dalla Lega B, ha potuto, in un qualche modo – grazie a Marco Balestrazzi (nella foto sotto, al suo arrivo alla Galleana, mentre trasporta le apparecchiature) che è andato oltre i propri compiti contrattuali – esercitarli: era andata peggio, ad esempio, a Terni, dove Sandro Piovani era il solo rappresentante del gruppo editoriale di via Mantova, mentre, invece, in occasione delle gare precedenti assieme ai due giornalisti c’era anche il tecnico che si occupava di quanto di propria pertinenza, così che il pubblico a casa potesse seguire in diretta le conferenze stampa post gara degli allenatori e dei protagonisti.
Consapevole delle buone possibilità che il Garilli possa ospitare le partite del Parma, il neo eletto (nella pratica confermato) presidente del Parma Club Fidenza, Maurizio Marchinetti, che i nostri lettori conoscono con lo pseudonimo artistico di Gallo di Castione, (il quale alle 19 di mercoledì 20 vi invita a festeggiare il 54° compleanno del sodalizio al Cabriolet, con un gustoso apericena ad offerta, vedi locandina in calce) si è subito prodigato per cercare un Petitot Provvisorio ove poter continuare ad ospitare i propri fedeli iscritti ed assimilati, garantendo loro un servizio (questo sì, di qualità e a buon prezzo) di cucina pre-partita. E così, seguendo il consiglio del tifoso Crociato Giuseppe Mori, che abita in una dimora di interesse storico lì confinante, ha optato per il BarBa di Via XXV aprile 50/ a San Nicolò…
Nella foto sopra, appunto, vediamo Giuseppe Mori che, orgogliosamente, ci mostra dove abita, ma anche dove ha avuto i natali un certo SuperPippo Inzaghi. Egli ci ha anche raccontato di quella volta in cui ha esposto il vessillo Crociato a garrire nel vento dopo una promozione del Parma non riuscita al suo Venezia, con tanto di immagine inviata al suddetto, chiedendogli se riconoscesse quella casa… Ieri, l’area cortilizia del BarBa, che si nota nella immagine in alto, non era in funzione, ma se la spedizione in arrivo da Fidenza fosse stata più nutrita dei circa 20 partecipanti, vista anche la splendida giornata, avrebbe potuto esser utilizzata, e comunque è già importante sapere che ci sia, pronta all’uso in caso di necessità…
Dei tre scatti che sono riuscito ad estorcere, suo malgrado, alla signora Lorena Sogni, un po’ refrattaria ad essere immortalata, scelgo quella di cui sopra, a sorpresa, dove appare sorridente nel vedere tutti i commensali soddisfatti per i suoi indimenticabili Pisarei e faśö, e non certo quella dove mi fulmina minacciosa, una volta che si è accorta della macchina da presa in funzione. Il piatto tipico piacentino aveva fatto seguito all’ouverture con pizzette ed affini con salumi.
A seguire, invece, preparate personalmente dallo chef Gallo, ottima porchetta con patate, per chiudere il desco pre-gara, prima di correre tutti assieme (l’inizio delle 14 è sempre un po’ troppo ravvicinato per chi ama la tavola) al Garilli, dove, contrariamente alle nostre recenti abitudini, siamo arrivati non in ritardo, ma in anticipo di una buona mezz’ora sul kick off. Sarà stato, forse, perché, rispetto alle precedenti uscite, finalmente, non pioveva, anzi, faceva persino caldo…
Una volta giunti allo stadio di Piacenza, i tre inviati molto speciali di StadioTardini.it sono stati accolti da un comitato musicale di accoglienza, che poi avremmo riascoltato anche durante l’intervallo.
Lo speaker, come d’abitudine moderna, urlerà le formazioni dei propri beniamini, precedendo con una dicitura soft ed incapibile di quella avversaria: della perfetta accoglienza della FeralpiSalò in uno stadio non suo, forse questa è l’unica pecca.
Del resto, però, non si pensa mai che è un servizio anche per i propri tifosi quello di presentare i giocatori avversari, che ai meno accaniti magari non sono conosciuti, anche se stiamo parlando della capolista… Gabriele Majo
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Gabriele Majo
Gabriele Majo, 60 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 a Dicembre 2023 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società. Dal 2010, a conferma di una indiscussa poliedricità, ha iniziato un percorso come attore/figurazione speciale di film e cortometraggi: l'apice l'ha raggiunto con il cammeo (parte parlata) all'interno del pluripremiato film di Giorgio Diritti "Volevo Nascondermi" (con presenza nel trailer ufficiale) e partecipazioni in "Baciato dalla Fortuna", "La Certosa di Parma", "Fai bei sogni" (del regista Marco Bellocchio), "Il Treno dei bambini" di Cristina Comencini, "Postcard from Earth" del regista Darren Aronofsky, "Ferrari" del regista Michael Mann. Apparizioni anche nei cortometraggi nazionali "Tracce", "Variazioni", "L'Assassinio di Davide Menguzzi", "Pausa pranzo di lavoro"; tra i protagonisti (Ispettore Majo) della produzione locale della Mezzani Film "La Spétnèda", e poi nei successivi lavori "ColPo di Genio" e "Franciao".