è che in pratica, ufficialmente, ci ha dichiarato – e lo decliniamo in americano – che Piacenza is not an option. Eppure, fino ad una intervista fa, il Garilli era in pole position – assieme all’altra citata Bergamo – per ospitare le partite del Parma Calcio nella stagione 2024-25, in caso di inizio dei lavori alla fine di questo campionato. Mete che non risultarono gradite ai fedeli laici del rito, che non esitarono ad esporre nel tempio uno striscione ad orologeria (nello Sky Box cui era rivolto c’era il presidente Kyle Krause che se l’era fatto immantinente tradurre dal fedele collaboratore a suo lato, causando ad entrambi, immagino un travaso di bile) di dissenso.
Poi, dei provvidenziali ritardi – specie quello causato dallo stesso club per poter completare le 800 tavole della legge inviate, nella serata di lunedì 19 febbraio 2024, via Pec al Comune di Parma con destinazione finale la Conferenza dei Servizi – hanno causato un sostanziale momento di rivoluzione, portando, proprio come auspicato dal lenzuolo, al primo posto il “temporary” in provincia. Noi di StadioTardini.it non possiamo che rallegrarci per questo cambio d’idea o di programma – non sappiamo quanto dovuto alla pressione dei tifosi o delle opposizioni divisive, al caso o al fato, o al buon senso ritrovato – in quanto ci consentirà, proprio come da noi più volte auspicato, di poter vedere la prima ritrovata Serie A all’Ennio (così com’è) e poi le successive (se sapremo meritare, beninteso, dapprima la promozione al termine del presente anno scolastico, e saper mantenere la categoria in quelle successivi) in uno stadio provvisorio in provincia e non ospiti raminghi in fatiscenti impianti di territori limitrofi.
Via libera, dunque, al contest tra i vari comuni in gara per ospitare la struttura temporanea. Il fatto che, proprio ieri, il sottoscritto sia stato autore di una video intervista con il sindaco di Sorbolo Mezzani Nicola Cesari, non sta a significare automaticamente che debba per forza parteggiare per lui: però, al di là della modalità di candidatura diametralmente opposta a quella degli altri competitor (che, stando alle parole di Martines, si sarebbero auto-proposti. al contrario di lui che “ha manifestato la sua intenzione in forma mediatica ma mai con i diretti interessati”) credo che analizzare anche la sua disponibilità sia un dovere per il club, proprio al fine di poter fare la scelta migliore nell’interesse dei tifosi, senza scartare a priori, per motivi ideologici, un territorio che, tra l’altro, ha il vantaggio di poter quasi esser considerato un quartiere della città.
Prima ancora di leggere la replica di stamani di Cesari, affidata ovviamente ai social di cui è abituale fruitore (e che in parte sotto trascrivo), tra me e me mi interrogavo sul fatto di chi debba essere a fare il primo passo: l’istituzione pubblica o l’investitore privato? E mi consolava leggere su alcune chat WhatsApp di tifosi esplicite considerazioni del tipo: “Cazzo ma è la società che deve andare da Cesari mica Cesari da Krause… Sono loro che devono andare a casa sua… Il Parma ha chiamato Cesari? Perché deve essere lui a chiamare Krause?”. Nel dibattito, ovviamente, c’era anche la campana opposta: “E’ il Parma che deve andare a Sorbolo perché il Parma ‘vende’ la migrazione di tifosi in altro comune, se un comune è interessato ad acquistarli deve chiedere. Io la penso così anche perché cosa ne sa Krause se Sorbolo può ospitare o vuole ospitare il Parma?”.
Ed ecco come la pensa Cesari: “Quello che mi permetto di suggerire alla società è di fare attenzione ai ruoli. Che siano i Sindaci ad andare a proporsi agli imprenditore privati… mi lascia un po’ sgomento, perché se davvero questo corrisponde al vero, allora siamo davanti ad un ribaltamento dei ruoli pericoloso. Perché una società potrà anche avere 110 anni di Storia, ma i Comuni hanno una storia ben più antica e un compito ben chiaro, quello di portare avanti l’interesse di tutti e non quello di un Singolo. Ecco perché non sarò io a chiedere al Parma di venire a giocare nel comune di Sorbolo Mezzani, avendo io un ruolo ben diverso cioè quello di trovare soluzioni raccogliendo l’interesse dei tifosi e dei cittadini. Se il Parma Calcio comprenderà questo passaggio io sarò ben lieto di attenderli a Sorbolo nell’interesse di tutti”.
Da vecchio democristiano quale sono (purtroppo, al di là delle buone intenzioni, credo che la seconda e terza repubblica, basate sul bipolarismo, abbiano favorito quel clima di eterna campagna elettorale che porta solo a far propaganda e pochi fatti, in un’epoca che, viceversa, avrebbe bisogno di convergenza per risolvere i tanti problemi che ci sono e che finiscono in secondo piano per un futile cicaleccio quotidiano su quisquilie) inviterei le due parti, il Parma Calcio e il Comune di Sorbolo, di costruire ponti e non di abbatterli, accantonando l’orgoglio e i diritti di precedenza, appunto nell’interesse della Comunità Crociata. Strano lo sostenga un boomer come il sottoscritto, ma non credo che Cesari debba andare al rogo solo perché (ab)usa dei social, e che lui chiuda al club solo perché vorrebbe che fossero loro loro a fare il primo passo. Siamo adulti, dunque, e troviamo un punto di incontro, questa, in proposito, l’apertura di Cesari: “I legittimi interessi privati societari, a volte possono trovare un punto di incontro con gli interessi dei tifosi, che sono i principali “azionisti” della società sotto il profilo sociale del supporto alla squadra e lo sono in buona parte anche sotto quello economico”. La Società cosa risponde?
Purtroppo le parole di Martines alla Gazzetta di Parma fruttano il titolo di cui sopra di SportParma, che, appunto (per me sbagliando), taglia fuori l’opzione Sorbolo, lanciando solo Fidenza, Montechiarugolo e Noceto. Ieri, ai nostri microfoni, Cesari era stato abbastanza esplicito nel replicare, a distanza, a Fecci (il quale non mi pare gli sia poi così inferiore quando si tratta di apparire…) circa gli strumenti (consentiti dalla legge regionale del 2017) che Sorbolo (come Montechiarugolo, Sissa-Trecasali e Collecchio) avrebbe già pronto (il PUG), mentre Noceto dovrebbe ricorrere all’articolo 53 che comporterebbe, però, un consumo di suolo (destinabile, per altre attività importanti per il proprio territorio, come quelli di attività produttive definitive e non a uno stadio provvisorio da smantellare), appunto perché non considerato in origine per l’urbanizzazione. “Avere un’area già classificata – ci diceva ieri Cesari – ti permette di saltare davanti a tutti in termini di tempistiche”. Questo dettaglio non mi pare sia stato valutato, assieme a tutti gli altri menzionati in una risposta di Martines a Rinaldi: “Il conto finale dipende da tanti fattori. In primis, da alcune condizioni preesistenti – dalle quali dipendono la fattibilità e i costi -, che vanno dalla viabilità all’esistenza di un impianto, dagli impianti fognari alla linea dell’alta tensione, ai pozzi d’acqua e tante altre…”. Io ne capisco poco della materia, ma credo che il PUG dovrebbe venire prima di tutto, non so cosa ne pensi chi armeggia con carta, compasso e livella…
Nella sua conclusione, il Managing Director Corporate del Parma sostiene: “Vogliamo regalare alla città il miglior stadio possibile. Lo abbiamo dimostrato con i fatti, senza chiacchiere. Dispiace, a volte, sentire voci divisive”. Nel recente passato StadioTardini.it ha parlato dei ritardi delle grandi opere (Tardini e Collecchio) annunciate, facendo riferimento, quanto al blablabla, alla formazione declinata dallo stesso Martines in una video intervista a Vanni Zagnoli: “Mi sono laureato in Scienze Politiche alla Sapienza, con 108/110. Ho fatto la tesi sulla Propaganda sovversiva e contropropaganda nazionale fra le due guerre, Mi ispiro a Thomas Sankara, un uomo politico nel Burkina-Faso degli anni ’80, un illuminato…”. Di chiacchiere, in passato, ce ne sono state parecchie, prendiamo atto della buona volontà dichiarata sul giornale, di passare ai fatti, che ovviamente saranno concreti quando saranno realizzati, prima restano sempre e solo parole.
Gabriele Majo
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Gabriele Majo
Gabriele Majo, 60 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 a Dicembre 2023 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società. Dal 2010, a conferma di una indiscussa poliedricità, ha iniziato un percorso come attore/figurazione speciale di film e cortometraggi: l'apice l'ha raggiunto con il cammeo (parte parlata) all'interno del pluripremiato film di Giorgio Diritti "Volevo Nascondermi" (con presenza nel trailer ufficiale) e partecipazioni in "Baciato dalla Fortuna", "La Certosa di Parma", "Fai bei sogni" (del regista Marco Bellocchio), "Il Treno dei bambini" di Cristina Comencini, "Postcard from Earth" del regista Darren Aronofsky, "Ferrari" del regista Michael Mann. Apparizioni anche nei cortometraggi nazionali "Tracce", "Variazioni", "L'Assassinio di Davide Menguzzi", "Pausa pranzo di lavoro"; tra i protagonisti (Ispettore Majo) della produzione locale della Mezzani Film "La Spétnèda", e poi nei successivi lavori "ColPo di Genio" e "Franciao".