Si chiama "Casina per l'ambiente" l'iniziativa di educazione ambientale promossa dal Comune di Casina e dall'Istituto comprensivo Giorgio Gregori.
Da nord a sud, da est a ovest i ragazzi di DAD (Didattica A Distanza) non ne possono più. Così, da città in città i movimenti di protesta dilagano e anche a Parma gli studenti sono scesi in piazza e una loro rappresentanza, accompagnata da alcuni docenti, sono stati accolti dal Prefetto.
Iniziativa spontanea di un gruppo di studenti universitari partita al grido “Together, we are stronger!”.
Esistono, ci sono, in carne ed ossa. Sono gli otto studenti universitari, prevalentemente di Medicina e Chirurgia, che hanno lanciato una raccolta fondi spontanea in favore della Terapia intensiva di Parma e in poche ore ha fatto il giro del web arrivando a raccogliere quasi 300.000 euro attraverso una piattaforma online (298.177 per l’esattezza, al netto delle commissioni del sistema di pagamento).
Loro si chiamano Stefano Bacchini, Serena Gaccione, Giacomo Toscani, Marco Masetti, Luca Vento, Tommaso Trombini, Lorenzo Rotelli, Alessandro Fanti e volevano e vogliono fare la loro parte.
“Ci siamo impegnati per sostenere gli operatori sanitari in questa situazione – afferma il promotore Stefano Bacchini a nome dei compagni di questa avventura – un piccolo gesto per il grande lavoro che stanno svolgendo. Together, we are stronger!”.
E la loro parte l’hanno fatta alla grande e quanto raccolto è confluito sul capitolo “Anticovid” dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma che provvederà ad utilizzarli per sostenere e implementare i reparti direttamente coinvolti a fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
A loro e a tutte le persone che hanno donato attraverso la loro iniziativa i più sentiti ringraziamenti della direzione aziendale, dei direttori e del personale dei reparti coinvolti nell’affrontare l’emergenza Coronavirus.
Per coloro che desiderassero attivare una campagna di crowdfunding personale, è ora possibile farlo in modo ufficiale attraverso la piattaforma Crowd For Life: https://www.ca-crowdforlife.it/project/sosteniamo-i-nostri-ospedali/. Il ricavato andrà automaticamente ad aggiungersi al Fondo Emergenza Coronavirus attivato da Munus con le Istituzioni del territorio e sarà raddoppiato da Fondazione Cariparma.
Giovani ambasciatori provenienti da tutto il mondo, ospiti a Reggio Emilia del Camp organizzato dai Lions del Distretto 108 Tb, accolti in Sala del Tricolore dal sindaco Luca Vecchi. Tra loro, anche due giovani ipovendenti italiani e una giovane non vedente di Hong Kong
Reggio Emilia -
Il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi ha dato il benvenuto in Sala del Tricoloreai 28 giovani provenienti da tutto il mondo – 19 ragazze e 9 ragazzi di età compresa tra i 16 e i 22 anni –del Campo Internazionale della gioventù “Emilia”, promosso dal Distretto Lions 108 Tb, che per il secondo anno consecutivo è ospitato, fino al 21 luglio, nella città di Reggio Emilia.
Per dieci giorni, i giovani ambasciatori sono ospiti, presso l’Ostello della Gioventù del Castello di Rossena, dei soci Lions che li accompagnano alla scoperta della cultura, della storia e della gastronomia del nostro territorio, in un percorso partecipativo fatto di sport, divertimento e attività di gruppo finalizzate all’inclusione, alla conoscenza e al confronto fra culture differenti nella condivisione di iniziative comuni.
“La nostra città ha da sempre una forte vocazione internazionale, confermata anche da questa iniziativa realizzata grazie ai Lions – ha detto il sindaco Luca Vecchi, nella solennità della Sala del Tricolore – la presenza di questi giovani contribuisce ad arricchire la nostra città e getta le basi per un nuovo futuro fondato sull’amicizia e lo scambio di culture differenti”. Il sindaco ha poi concluso il suo intervento mettendo in evidenza il “forte messaggio inclusivo del Campo Emilia che coinvolge e unisce ragazzi vedenti e non vedenti, aggiungendo valore a una iniziativa già meritevole”.
Il direttore del Campo Daniela Gardini, a nome di tutto il Distretto Lions 108 Tb, ha quindi ringraziato il sindaco Vecchi per la calorosa accoglienza nella storica Sala del Tricolore “che consente ai nostri giovani ospiti di conoscere e vivere da protagonisti per un giorno la storia del nostro territorio, caratterizzata da forti valori improntati alla solidarietà e all’uguaglianza”.
Istituito circa venti anni fa dal Distretto Lions 108 Tb, il programma “Scambi giovanili e Campi per la gioventù” promuove infatti la cittadinanza globale, l’amicizia e l’intesa tra i popoli.
L’associazione internazionale, nota in tutto il mondo anche per la realizzazione di programmi volti ad eliminare la cecità prevenibile e reversibile, nell’organizzazione del Campo Emilia, grazie alla collaborazione con la Sezione provinciale di Reggio Emilia dell’Unione Italiana Ciechi, unisce la forte vocazione all’amicizia internazionale all’attività di servizio ai non-vedenti e a quanti soffrono di gravi problemi alla vista.
Dopo la positiva esperienza dello scorso anno, che ha registrato per la prima volta in un Campo Lions la partecipazione di alcuni ragazzi ipovedenti – i quali non solo hanno partecipato pienamente a tutte le attività in programma, ma anzi hanno aiutato gli amici vedenti ad acquisire nuove sensibilità esperienziali – quest’anno il Campo Emilia ospita due giovani ipovedenti italiani e una giovane non vedente straniera.
I ragazzi partecipanti al Lions Campo Emilia arrivano da 19 Paesi diversi: Australia, Austria, Bielorussia, Canada, Cina - Hong Kong, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, India, Israele, Italia, Messico, Norvegia, Olanda, Spagna, Turchia, Ungheria e Stati Uniti d’America.
I giovani, dopo essere stati ospiti per due settimane presso famiglie di Reggio, Modena, Bologna e Ferrara, sono stati accompagnati al Campo della Gioventù di Reggio Emilia dal responsabile distrettuale degli scambi Loris Baraldi e sono seguiti dal direttore del Campo Daniela Gardini, dai camp leader Liel Hameiri Gessler, Marco Tioli, Lorenzo Prati, Matteo Cantadori, Francesco Rossi, Federico Nasi e Laura Vacchetti. Insieme a loro anche il tesoriere Laura Lasagna, il segretario Sergio Vaiani e il medico del Campo Vincenzo Faraci.
I Lions Club che stanno sostenendo questa straordinaria esperienza umana ed educativa sono: nove della provincia di Reggio Emilia (Canossa Val d’Enza, Correggio “Antonio Allegri”, Fabbrico Rocca Falcona, Guastalla Ferrante Gonzaga, Reggio Emilia Host Città del Tricolore, Regium Lepidi e Cispadana, Reggio Emilia La Guglia-Matilde di Canossa, Sant’Ilario d’Enza, Scandiano); tre della provincia di Parma (Parma Ducale, Colorno La Reggia, Parma Maria Luigia); uno della provincia di Bologna (Bologna “I Portici”); dieci della provincia di Ferrara (Ferrara Host, Codigoro, Bondeno, Santa Maria Maddalena Alto Polesine, Ferrara Europa, Poggio Renatico, Ferrara Estense, Malalbergo Lyda Borelli, Ferrara Diamanti, Ferrara Ercole I D’Este).
Tra i sostenitori anche l’Associazione culturale “Matilde di Canossa - Castello di Canossa, Castello di Rossena”.
L’assessore ai Servizi Educativi, Ines Seletti, ha preso parte ad un laboratorio del progetto “L’inglese nei servizi per l’infanzia”, rivolto ai bambini dai 4 mesi ai 6 anni, condotto da una insegnante madrelingua, nella Scuola d’Infanzia Soleluna. Il progetto, in continuità con il percorso intrapreso nelle scuole dell’infanzia da una quindicina di anni, coinvolge 2.200 bambini tra nidi d'infanzia, scuole dell'infanzia e servizi sperimentali. Si tratta di un progetto condiviso che ha registrato la soddisfazione dei genitori per un'offerta formativa sempre più al passo con i tempi.
“Prosegue il progetto di valorizzazione della lingua inglese nelle scuole dell'infanzia, nei nidi d'infanzia e nei servizi sperimentali – ha sottolineato l'Assessore alla Scuola, Ines Seletti – il valore aggiunto al progetto è quello di sostenere i bambini attraverso il lavoro di gruppo e individuale con insegnanti madrelingua inglesi offrendo opportunità di apprendimento ludiche e laboratoriali”.
Il progetto è stato esteso ai servizi sperimentali 0/6 e ai nidi d’infanzia, abbassando di molto la fascia anagrafica e di fatto ampliando l’offerta formativa ad un target infantile più vasto. Elemento, quest’ultimo, che si configura come profondamente innovativo.
Il progetto si inserisce con naturalezza nella progettazione generale dei servizi: l’insegnate o l’educatore di sezione sono affiancati da una Insegnante madrelingua nei laboratori, che si svolgono la mattina, caratterizzati da esperienze ludiche e di scoperta: un modo efficace e formativo per avvicinare i bambini alla conoscenza ed all'apprendimento di una nuova lingua. La presenza di insegnanti madrelingua favorisce la realizzazione di un contesto linguistico immersivo e globale di tutte le esperienze che il bambino vive all’interno dei servizi, garanzia di un processo di apprendimento alla lingua efficace e naturale. Viene, così, favorito l'apprendimento della lingua inglese sollecitando la curiosità dei bambini e sostenendo la loro voglia di conoscere e di comunicare privilegiando il gioco e la relazione tra bambini, insegnanti ed educatori in condivisione con l’insegnate madrelingua per favorire l'apprendimento, attraverso i meccanismi di identificazione e proiezione, in grado di stimolare la creatività e l’immaginario dei bambini e delle bambine.
Fonte: Comune di Parma
A Modena un centinaio di studenti si sono dati appuntamento davanti all'istituto Barozzi con la chiara intenzione di darsele di santa ragione. L'agente che stava regolando il traffico ha chiamato subito i rinforzi, scongiurando il peggio.
di Manuela Fiorini Modena 9 maggio 2018- Quel raduno insolito di studenti che sembravano essersi dati appuntamento davanti all'Istituto Barozzi di Modena allo squillo dell'ultima campanella aveva qualcosa di anomalo. Quando poi il numero ha raggiunto il centinaio e si sono formate due fazioni, con il chiaro intento di fronteggiarsi a suon di botte, l'agente della Polizia Municipale che era in servizio per regolare il traffico ha capito che di lì a poco sarebbe scoppiata una maxi rissa e ha chiamato i rinforzi.
Dal comando di via Galilei sono quindi arrivate sul posto alcune pattuglie, che hanno ricevuto anche il supporto dei Carabinieri. Alla vista delle Forze dell'Ordine pronte a intervenire, gli studenti hanno preferito mettere da parte le ostilità. Le due fazioni hanno cominciato a sciamare verso il Parco Novi Sad, per poi disperdersi.
Non si conoscono le cause che hanno portato i ragazzi a fronteggiarsi, ma a fare scattare l'intuito dell'agente della Municipale c'è stato forse un precedente, che risale allo scorso mese di ottobre. Allora, davanti all'area di fronte all'istituto Barozzi, davanti ai frequentatori del mercato del lunedì, qualche decina di studenti era stata coinvolta in una maxi rissa, un regolamento di conti che aveva a che fare con il cyberbullismo.
Pare, infatti, che alcuni ragazzi avessero creato sui social network un gruppo nel quale venivano messi alla berlina, con tanto di foto e commenti acidi, i loro coetanei e compagni che non potendosi permettere abiti "griffati", cercavano comunque di seguire la moda con vestiti e accessori non firmati o imitazioni dei brand più in voga.