La riapertura dei mercati all’insegna di valori negativi. Stazionari i mercati delle due principali DOP mentre flessioni importanti hanno registrato il Latte Spot e il Burro.
di Virgilio -
Parma 15 gennaio 2014 --
Prezzi stazionari e scambi normali secondo l’ultimo bollettino della Borsa Merci di Parma relativamente al Formaggio Parmigiano Reggiano. Quotato tra 9,00 e 9,40€/Kg, il parmigiano Reggiano di 12 mesi e oltre, è l’unico prodotto che ha registrato un segno positivo alla riapertura dell’attività lo scorso 3 dicembre. +0,27% rispetto l’ultima quotazione del 2013. Nessuna variazione invece da rilevare per il Grana Padano che conferma le chiusure dello scorso anno.
Prosegue invece la discesa a grandi falcate del latte Spot. Ai 4 euro perduti nel mese di dicembre si deve aggiungere un altro euro lasciato sul campo lunedi scorso. Un ulteriore -3,09% che porta il prezzo del latte crudo all’interno della forbice 47,43-49,49€/100litri di latte.
Scende anche il burro che perde tra l‘1,30% e l‘1,98% a seconda delle tipologie. Prendendo a riferimento il Burro CEE questo perde 1,30% fissando il prezzo a 3,80/kg. Unica eccezione per il Burro zangolato quotato a Parma che conferma i 2,70€/kg. chiusura d’anno precedente.
(Foto: Alaa El-Din A Bekhit)
Latte e Formaggio di Cerva: migliori proprietà di quello d’asina.
Le analisi condotte dal Dipartimento di scienze alimentari dell'Università di Otago (regione al sud della Nuova Zelanda) hanno identificato nel latte dei cervidi (alci, caprioli, cervi, daini, renne) e quindi nel formaggio, composti bioattivi, in grado di rafforzare il sistema immunitario negli esseri umani che se ne cibino.
L'idea di produrre un formaggio dal latte di cerva, è nata proprio, secondo quanto dichiarato alla stampa dal responsabile di progetto professor Alaa El-Din A Bekhit, «dall'apprendere che in Europa si vende - a prezzi altissimi - il formaggio di latte di asina, che ha solo alcune proprietà bioattive, mentre il latte di cerva ha proprietà ancora più benefiche».
Se la ricerca confermerà i dati, dovranno risolvere alcuni problemi legati alla mungitura automatica degli animali, e poi sarà la volta che troveremo il latte di cerva sulle nostre scaffalature.
Aumentano il volume di latte lavorato e il numero di forme prodotte dai caseifici cooperativi modenesi -
Modena, 30 dicembre 2013 -
Aumentano il volume di latte lavorato e il numero di forme prodotte dai caseifici cooperativi modenesi, cala leggermente il prezzo medio di liquidazione del latte. Lo comunica Confcooperative Modena, che ha analizzato i bilanci al 31 dicembre 2012 delle 43 cooperative casearie aderenti (31 di montagna e dodici di pianura), le quali rappresentano il 59 per cento dei 73 caseifici attivi in provincia di Modena al 30 settembre scorso (363 nell'intero comprensorio del Parmigiano-Reggiano).
«L'anno scorso il latte conferito alle nostre cooperative ha superato 1,7 milioni di quintali, 87 mila quintali in più (+ 5,5 per cento) rispetto al 2011 – afferma il direttore di Confcooperative Modena Cristian Golinelli – Questo è accaduto nonostante sia diminuito il numero dei caseifici; ciò significa che si è rivelata giusta la politica delle aggregazioni tra cooperative che stiamo portando avanti da qualche anno». Nel dettaglio i 31 caseifici di montagna (in media hanno nove soci conferenti) hanno trasformato in Parmigiano Reggiano 844 mila quintali di latte, mentre le dodici cooperative di pianura (media di quindici soci) hanno lavorato 896 mila quintali di latte. Nel 2012 in provincia di Modena sono state prodotte 643.501 forme di Parmigiano Reggiano; il 48,6 per cento delle forme è stato prodotto dai 43 caseifici aderenti a Confcooperative Modena (quasi 150 mila forme i caseifici della montagna, 163 mila quelli di pianura).
Si conferma buona la resa del formaggio, che oscilla tra i 7,19 e 7,18 kg di Parmigiano Reggiano ogni cento litri di latte lavorato. L'unico dato non positivo è il calo del prezzo medio di liquidazione del latte, che l'anno scorso si è fermato a 55 centesimi al litro (era di 70 centesimi nel 2010). «Si tratta di valori ancora accettabili, anche se in montagna i costi di produzione sono più alti rispetto alla pianura e gli allevatori hanno margini inferiori», commenta Giordano Toni, presidente del settore lattiero-caseario di Confcooperative Modena. In compenso vanno bene le vendite dirette effettuate dagli spacci aziendali: l'anno scorso i 19 caseifici di montagna che hanno il negozio hanno venduto 13 mila forme (prezzo medio 12,39/kg), mentre i dodici caseifici di pianura con spaccio hanno ricavato un prezzo medio di 12,23 euro/kg dalle 45 mila forme vendute (ma il dato è "inquinato" dalla solidarietà post terremoto).
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)
Cifra equamente divisa tra mercato interno ed estero. Produzione prevista in calo dell’1%
Reggio Emilia, 11 dicembre - Dopo aver definito il “quanto” produrre (3.250.000 forme per l’anno prossimo, come stabilito dall’Assemblea del settembre scorso con l’adozione dei piani produttivi), le azioni del Consorzio del Parmigiano Reggiano si spostano ora sul “come” e sul “per chi” (quali mercati e quali consumatori), mettendo in moto una serie di investimenti che, per il 2014, ammontano a quasi 13 milioni di euro.
“Oggi – ha detto il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai, nel corso dell’assemblea dei caseifici che ha approvato il bilancio preventivo dell’Ente – il nostro primario obiettivo è quello di coinvolgere e far giocare un ruolo nuovo, integrato e importante a tutti i soggetti della filiera: dai produttori (protagonisti di piani produttivi), ai caseifici (destinatari delle azioni a sostegno del prodotto), ai commercianti-stagionatori (partecipi di nuove azioni per la diffusione dei consumi sia in Italia che all’estero), alla GDO (più coinvolta nell’informazione e in testing store, in particolare all’estero)”.
“Nei prossimi mesi – ha aggiunto Alai – approfondiremo nuove modifiche al disciplinare di produzione, con l’esclusivo obiettivo di tutelare ed innalzare gli elementi di distintività del prodotto: quelli, in sostanza, che oggi consentono al Parmigiano Reggiano di viaggiare con incrementi superiori al 3% sulle esportazioni e di tenere molto bene sui consumi interni”.
“A fronte di una lieve flessione delle vendite nella GDO, largamente inferiore al calo medio del 2,6% che ha interessato in questi mesi i formaggi duri – ha proseguito il presidente del Consorzio di tutela – i consumi di Parmigiano Reggiano si sono alzati nella ristorazione e sono fortemente salite le vendite dirette da parte dei caseifici, con risultati più che soddisfacenti in presenza di una crisi economica del Paese che ha intaccato anche i consumi alimentari”. Ed è proprio a sostegno delle esportazioni e dei consumi interni che il Consorzio investirà la gran parte delle risorse del bilancio 2014, con 11,5 milioni di investimenti equamente divisi su Italia ed estero.
“Al mercato interno – ha detto al proposito Alai – si lega ancora quasi il 70% delle vendite, e oggi dobbiamo investire per fidelizzare ulteriormente i consumatori e avvicinarne altri ad un prodotto di cui puntiamo a far percepire meglio le caratteristiche e l’unicità, non solo per sbloccare l’attuale stabilità dei consumi di Parmigiano Reggiano, ma anche per evitare che i consumi globali in recessione interessino questa eccellenza”.
Piede sull’acceleratore, poi, sui mercati internazionali (“dove in questi anni – ha detto Alai – abbiamo avuto eccellenti riscontri e sui quali puntiamo, in un quinquennio, a collocare il 50% del prodotto”) e su nuovi progetti con la GDO e sul canale horeca (hotel, restaurant e cafè-catering), con circa 600.000 euro di specifici investimenti.
Occorrerà vigilare sul fronte produttivo (il sistema – ha ricordato Alai – negli ultimi tre anni ha registrato un incremento del 19,7% del prodotto immesso sul mercato, oltretutto in presenza di una grave crisi economica), ma le condizioni per nuove affermazioni sembrano esserci tutte: la produzione 2013 dovrebbe registrare una flessione dell’1% rispetto al 2012 (3.307.221 forme), le giacenze, ad ottobre, erano in calo del 7,4% in totale e del 3,7% sul prodotto di 12 mesi), mentre le quotazioni alla produzione – dopo il minimo 2013 segnato a luglio con 8,53 euro/kg – al 30 novembre si sono portate a 9 euro/kg.
Reggio Emilia, 7 agosto 2013 -
Oltre 26 mila presenze e circa 3.500 kg di Parmigiano Reggiano venduto nel corso dei quattro giorni della manifestazione: si chiude con risultati più che positivi la 47esima edizione della Fiera del Parmigiano Reggiano di Casina.
Un successo confermato dal pubblico e dagli ottimi numeri raggiunti con le vendite, che ha riaffermato la centralità del territorio e di una delle sue eccellenze più importanti, il Parmigiano Reggiano di montagna, realizzato esclusivamente con il latte prodotto da aziende agricole locali.
A chiudere il programma delle iniziative è stato lunedì 5 agosto il secondo Palio "Città di Casina", vinto quest'anno dalla Latteria sociale San Giorgio di Cortogno. Una competizione di gusto che ha sancito il miglior Parmigiano Reggiano di montagna con stagionatura 30 mesi tra quello proposto dalle nove latterie coinvolte, dislocate sul territorio di Reggio Emilia, Bologna, Modena e Parma: Caseificio Sociale d
i Montagna Ravarano/Casaselvatica di Berceto di Parma, Consorzio Terre di Montagna Modena e Bologna, Caseificio Rosola di Zocca, Consorzio Vacca Bianca Modenese, Latteria Sociale del Fornacione Felina, Latteria Sociale di Casale di Bismantova, Latteria Sociale Garfagnolo, Latteria Sociale di Migliara, Latteria Sociale S. Giorgio di Cortogno, Latteria Sociale S. Giovanni di Querciola. A giudicare le nove forme presentate dalle latterie, presentate in forma anonima una giuria di esperti capitanata da Mario Zannoni, davanti a un pubblico di oltre cinquemila persone, che hanno potuto assaggiare scaglie del gustoso formaggio in due stagionature diverse grazie alla collaborazione con il Consorzio Parmigiano-Reggiano.
«Non possiamo che dirci soddisfatti della riuscita di questa edizione, che si è caratterizzata non soltanto come la Fiera del Parmigiano Reggiano di montagna ma sempre più come fiera del territorio» spiega il sindaco Gianfranco Rinaldi. «Una grande festa che ha saputo unire, come spiega lo slogan scelto per quest'edizione, "Qualità è futuro", le due anime del nostro territorio: da una parte il rispetto per la tradizione, dall'altra la spinta verso un futuro, che significa soprattutto sviluppo dell'economia locale e della montagna. I numeri raggiunti quest'anno danno conto di una Fiera cresciuta ulteriormente rispetto alle passate edizioni e ci spingono a lavorare sul percorso intrapreso per far crescere questa manifestazione e promuovere ancora di più l'eccellenza della nostra agricoltura e del nostro territorio». Il primo cittadino ha voluto poi «ringraziare tutte le persone che si sono impegnate nell'organizzazione della Fiera, a cominciare dai volontari del Comitato Fiera e dell'associazione Effetto Notte, la Protezione Civile e la Croce Rossa Italiana, gli sponsor che hanno reso possibile anche quest'anno, nonostante la crisi generale, di confermare e addirittura aumentare le iniziative in programma dal 2 al 5 agosto 2013».
«Rispetto all'anno passato, le presenze nei quattro giorni di Fiera sono aumentate e questo non può che riempirci di soddisfazione, a dimostrazione del grande apprezzamento non soltanto da parte dei cittadini di Casina ma anche delle tante persone provenienti da tutta la provincia e non solo» spiega Afro Torri, Coordinatore del Comitato Fiera di Casina. «Basti pensare ai numeri registrati nei ristoranti nella zona e nei due punti ristoro gestiti dalla Protezione Civile e dalla Croce Rossa Italiana, che a pranzo e cena hanno servito coperti nell'ordine delle migliaia. Un successo a tutto tondo, che ha riguardato le tante iniziative organizzate nei quattro giorni, come ad esempio la mostra allestita da Bergogno Medievale presso i Giardini pubblici sulla storia del grano e del pane, i mercati dell'usato e del riciclo creativo, o ancora il mercato tradizionale». Molto bene anche i numeri delle diverse iniziative promosse nei diversi angoli del paese, come la Cucina Teatro, la gara di fast pulling di domenica mattina, le fattorie didattiche e il Roadie Rock Festival. «Un risultato importante, frutto di scelte decise e nuove a dimostrazione della continua evoluzione di una manifestazione che punta a crescere ancora di più, puntando su qualità, tradizione e promozione di un prodotto, il Parmigiano Reggiano di montagna, che per noi è già futuro» conclude Torri, che ha voluto anch'egli ringraziare tutti i volontari che hanno permesso di realizzare il ricco programma di iniziative ed eventi.
La Fiera del Parmigiano Reggiano è organizzata dal Comune di Casina con la collaborazione del Comitato Fiera e dell'associazione Effetto Notte, il patrocinio della Provincia di Reggio Emilia, il contributo di Consorzio del Parmigiano Reggiano, Banca di Credito Cooperativo Reggiano, Generali Agenzia di Reggio Emilia, CNA Reggio Emilia, CF Coperture Noleggio e Vendite, La Nuova Tipolito, e la partecipazione di CON.V.A (Consorzio per la valorizzazione dei prodotti dell'Appennino).