"Bisogna stare a casa" ma non necessariamente occorre annoiarsi o subire passivamente il tubo catodico. La lettura potrebbe essere una piacevole alternativa per far scorrere il tempo che rimane a disposizione.
Un libro per nutrire la mente e per fantasticare, per distrarsi e recuperare le energie e la lucidità messa a dura prova dalla situazione contingente.
L'omaggio di "Mondadori" è stato mettere a disposizione gratuitamente uno splendido catalogo, al quale accedere come se fosse la propria libreria.
E' sufficiente scegliere il titolo e iniziare a leggere per svagarsi.
Ecco il link al quale collegarsi per decollare con la fantasia: https://www.mondadoristore.it/eBook-italiani-gratis/gr-3046/
"Grazie Mondadori"!
In un momento in cui si leggono consigli di ogni genere, in cui si cerca di riempire la giornata in maniera utile, in cui si prendere tutte le precauzioni del caso per non essere contagiati dal Coronavirus, può essere più che mai interessante rivolgere la propria attenzione alla PNL, acronimo di programmazione neuro linguistica.
Ma cos’è la PNL?
È la disciplina che studia i modi di pensare e i comportamenti delle persone di successo. Se si vogliono ottenere risultati migliori in un campo specifico, e si ha la possibilità di sapere come ragionano i migliori in quel campo, ovviamente si parte avvantaggiati. Questo non passa mai di moda perché le persone e le loro abilità specifiche in un settore evolvono. Richard Bandler è il padre della PNL e sarà prossimamente in Italia (in base agli sviluppi della situazione) per incontrare tanti appassionati: “L’Italia è un paese meraviglioso e voi italiani siete tra le persone più creative al mondo. La passione e la modalità (anche non verbale) con cui comunicate vi permette di essere enormemente efficaci nel mandare il vostro messaggio. Credo, però, che possiate migliorare in generale quando viene il momento di prendere delle decisioni. Spesso ci mettete tanto tempo e, alla fine, non avete ancora fatto una scelta definitiva. E la verità è che se non prendete una decisione, la prenderà qualcun altro per voi”.
Il parmigiano Alessandro Mora è uno dei più conosciuti trainer italiani e ci spiega i principi cardine della PNL: “Ci sono dei presupposti guida, delle convinzioni estremamente utili che ti permettono di avere un approccio efficace alla vita. Uno dei principali, applicabile nella comunicazione con gli altri, è che “la mappa non è il territorio”. Questa frase significa che la rappresentazione mentale che ci facciamo di un’esperienza non è mai l’esperienza reale che abbiamo vissuto”.
Ci può fare un esempio?
“Quando discuti con una persona, non ti rendi conto che il problema è che interpreti la realtà in modo diverso dal tuo interlocutore. La grande abilità del bravo comunicatore è quella di comprendere come l’altra persona pensa in modo da poterle fare arrivare il suo messaggio in modo più efficace senza creare inutili barriere”.
Altre indicazioni?
“Un altro caposaldo è che non esistono fallimenti ma solo risultati. Questi risultati possono essere in linea con le tue aspettative oppure no. Se sì, hai vinto. Se no, puoi imparare qualcosa di estremamente utile per diventare una persona più intelligente”.
Dove è possibile trovare queste indicazioni?
“Richard Bandler ha scritto un libro che si intitola “Pensa in modo intelligente”: è una vera e propria guida che si rivolge a tutti coloro che vogliono migliorare concretamente la propria vita, per realizzare il futuro che davvero desiderano”.
Perché vale la pena leggerlo, soprattutto in questo momento?
“Perché passa in rassegna, in modo frizzante ma allo stesso tempo riflessivo temi quali: “Come l’umorismo ci aiuta a pensare”, “La macchina per l’apprendimento più intelligente”, “Cosa significhi essere strategici”, fino a ricordare che “La felicità non capita, va allenata. E ora più che mai si tratta di argomenti importanti”.
Quali possono essere, quindi, i suoi tre consigli per migliorare la nostra qualità della vita?
“Smettila di dare la responsabilità dei propri risultati all’esterno. Molte persone vivono la malattia della “scusite” ossia hanno sempre una ragione per cui non ottengono risultati”.
Secondo?
“Scoprire cosa ci rende felice e farlo. Molte persone si lamentano di non essere felici. La felicità non è qualcosa che si trova, è qualcosa che si fa. È un atteggiamento che metti nelle azioni che fai quotidianamente”.
E ultimo?
“Scoprire perché fai le cose che fai ogni giorno. Avere un motivo chiaro per aprire gli occhi alla mattina, permette di farlo con una passione e un entusiasmo contagiosi”.
Pietro Razzini
Mercoledì 19 febbraio alle ore 18:30, all'Hotel Parma Congressi, nuovo appuntamento del calendario di eventi socio-culturali ideati, promossi, organizzati da Matteo Impagnatiello Segretario Provinciale UGL.
La presentazione del libro "Contro l'onda che sale" di Francesco Borgonovo, vicedirettore del quotidiano La Verità, sarà al centro di un dibattito moderato dallo stesso Impagnatiello, a cui parteciperanno l'avv. Luigi Tanzi ed i consiglieri comunali Tommaso Vergiati (Collecchio) e Luca Furlotti (Langhirano).
Un saggio che racconta il fenomeno politico del momento, le Sardine, che hanno influenzato il risultato delle elezioni regionali in Emilia-Romagna, ed ambiscono a recitare un ruolo da protagonista sulla scena politica italiana. Borgonovo spiega nella sua narrazione che le sardine sono un'unicità del panorama mondiale, perché scendono in piazza non contro il governo, bensì contro l'opposizione. Un gigantesco bluff, che ha riempito le piazze italiane, dove da tempo la sinistra non riusciva più a radunare folle di enorme rilevanza. Un meccanismo forse manovrato dall'estero, che ha lo scopo di scardinare il processo di intermediazione democratica tra periferia e centro, già alterato dalla mancanza di reale rappresentatività in sede parlamentare e dalla oramai cronica disaffezione degli elettori verso un sistema politico che non riesce a tradurre in atti concreti i bisogni della gente.
Borgonovo riflette, infine, sulle dinamiche politiche italiane che hanno sempre visto la destra emarginata o ancorata ad un centro moderato in un clima sociale e culturale dominato dal pensiero di sinistra.
Martedì 11 febbraio alle ore 18.00 (Borgo Santa Brigida,9) presentazione del libro "Dalla parte di Jekyll: Manifesto per una buona destra" di Filippo Rossi edito da Marsilio Editori.
In dialogo con l'autore interviene Anna Maria Corazza Bildt, imprenditrice e politica, già Parlamentare Europea per il PPE.
Modera la presentazione Marco Maria Freddi, Radicale, militante dell'Associazione Luca Coscioni e di Più Europa, Consigliere Comunale di "Effetto Parma per Pizzarotti Sindaco".
(Evento organizzato e diretto da Claudia Crivellaro, traduttrice editoriale e militante di Più Europa).
Davvero una storia e un sistema di valori composito come quelli della destra possono essere ricondotti esclusivamente al discorso di Matteo Salvini, al suo perenne urlare contro gli ultimi, i reietti, i diversi?
Filippo Rossi rende giustizia ai contenuti e alla lingua di una destra «altra» che rivendica la sua diversità.
Esiste ancora una destra che non vuole arrendersi a Salvini?
Laica, realista, autorevole ma non autoritaria, capace di dare risposte concrete senza semplificare la realtà alle sfide della modernità?
Secondo Filippo Rossi non solo esiste, ma è in grande fermento. Le sue contraddizioni si possono raccontare facendo ricorso allo strano caso del Dottor Jekyll e di Mister Hyde che, a ben vedere, non è poi così strano. Come all’interno di una stessa individualità ci possono essere il buono e il cattivo, e i medesimi impulsi possono sfociare in comportamenti diversi e contrapposti, ciò vale ancor di più per le identità collettive.
Così all’alter ego capace di ogni nefandezza che vediamo oggi e che esprime l’istinto spaventato e arrabbiato, il subconscio bestiale, si oppone una destra sana che deve reagire per riprendersi il suo posto nella storia, e non finire come il protagonista del romanzo, uccisa dalla sua stessa ombra. Rossi propone un viaggio alla ricerca di una possibile via, che accetta la sfida del nuovo, il cambiamento come stile di vita.
Un potente appello a tutti coloro che si sentono viandanti culturali, migranti politici, e che rifiutano la retorica delle radici e la tirannia degli album di famiglia.
Filippo Rossi è direttore artistico del festival Caffeina di Viterbo e direttore del sito di informazione Business.it. In passato è stato caporedattore de L’Italia settimanale e ha diretto il periodico online del think tank FareFuturo e Il Futurista. Assieme a Luciano Lanna ha scritto un dizionario sull’immaginario della destra italiana, Fascisti Immaginari.
Di Salvatore Occhiuto - Giovedì 30 gennaio un importante evento culturale è stato organizzato nella splendida e suggestiva cornice della Galleria, ex Barilla Center, di Via Emilia Est. Alla Libreria Feltrinelli si è svolta la presentazione del libro “Il cattivo ragazzo che amo” di Giulia Besa a cui è seguito un dibattito con il pubblico moderato dalla giornalista parmigiana Francesca Caggiati, referente eventi del centro culturale “La Caplera” di Medesano.
L’autrice, 29enne romana, ha esordito nel 2011 con il romanzo urban fantasy “Numero Sconosciuto” pubblicato da Einaudi, a cui sono seguite varie fatiche letterarie con altre prestigiose case editrici Sperling & Kupfer, Giunti, Antonio Tombolini. Nel suo saggio curato da Rizzoli, il sequel del “Cattivo ragazzo che voglio”, prosegue la storia dell’adolescente Chiara, classica brava che prova attrazione per Cesare, ragazzo muscoloso e misterioso, ma con un’impenetrabile corazza che gli impedisce di manifestare emozioni e sentimenti. Nel sequel Chiara entra nel mondo di Cesare e si innamora perdutamente di lui. Poi conosce il suo lato oscuro e la loro relazione diventa un triangolo con il tenebroso Ricky che è il cattivo ragazzo che era prima Cesare. Per sapere come andrà a finire… basta comprare il libro.
Intervista esclusiva a Giulia Besa a margine della presentazione
Come è nata la passione per la scrittura?
Sin da bambina ho sempre passato moltissimo tempo immersa nel mondo della fantasia. La scrittura è il primo strumento che ho imparato a usare per raccontare le storie che inventavo, e più studiavo le tecnice narrative per migliorarmi, più mi sono innamorata di questa materia. Non potrei più vivere senza.
Il target giovanile è stata una precisa scelta o è stata l’ispirazione?
Una via di mezzo. I miei romanzi sono fruibili da chiunque, scritti in una maniera per cui anche un adulto potrebbe leggerli e divertirsi tranquillamente. Ma per ragioni pratiche ed editoriali è più facile ascriverli a un genere, e quello per ragazzi permette di spaziare dal dramma, al thriller, al romance, al fantasy… io mi diverto a scrivere di tutto, e i romanzi per ragazzi aprono un mondo vastissimo.
La saga de Il cattivo ragazzo... ha un taglio autobiografico o è una storia inventata?
È una storia inventata, come tutte quelle contenute nei miei libri. Mi diverto di più quando è tutto frutto di fantasia, sono più stimolata a creare il mondo con personaggi e caratteri diversi da quelli che mi circondano. Certo, i dettagli posso prenderli dall'esperienza personale: per esempio l’ambientazione romana è facile per me da descrivere, essendo cresciuta a Roma. Ma quando non conosco qualcosa sono attenta a documentarmi, ed è molto divertente imparare cose nuove.
Il cattivo ragazzo potrebbe trovare trasposizione al contrario nel recente fatto di cronaca di Luca Sacchi e Anastasia?
Sono due vicende molto diverse. Il mio cattivo ragazzo, Cesare, ha sicuramente una cattiva influenza su Chiara, la protagonista. Ma per altri versi rispetto al fatto di cronaca recente. Non ho ancora trattato la tematica della droga, o quella della malavita, per quanto siano piene di spunti conflittuali e quindi floride in termini narrativi.
Cesare è comunque un ragazzo pieno di problemi, e di sicuro ne ha combinate anche di molto brutte.
Progetti futuri…
Tra maggio e giugno uscirà il terzo romanzo del cattivo ragazzo, ancora per l’editore Rizzoli. Sempre quest’anno uscirà anche il secondo romanzo della mia serie dark fantasy “Streghette”, per l’editore Acheron Books. Nel 2021 è già previsto in uscita un nuovo libro per Rizzoli, sempre per ragazzi, che parla delle pazzie di una ragazza di nome Evelyn e della sua cricca di amici per guadagnare like sui social… non vedo l’ora che arrivi nelle mani dei lettori!
Sabato 18 gennaio, alle 18, la scrittrice carpigiana presenta la sua ultima fatica letteraria, un racconto delicato, intenso, che attraverso il percorso interiore del protagonista, l’adolescente Gigi, ripropone in chiave moderna il messaggio di Luigi de Montfort, santo francese vissuto nel Seicento, svelandone modernità e vivacità.
MODENA – Gigi ha 15 anni e ha appena perso il papà. La scomparsa del genitore, di cui sente fortemente la mancanza, lo fa entrare in crisi. Il ragazzo mette così in discussione la scuola, la sua vita quotidiana e si mette alla ricerca di quello che lui chiama “il segreto della vita” su internet.
Gigi è il protagonista del romanzo “L’amore della Sapienza” (Edizioni Messaggero Padova) esordio letterario della scrittrice carpigiana Elisabetta Ronchetti, che sarà presentato, sabato 18 gennaio, presso il Circolo degli Artisti, di Via Castel Maraldo 21/A, a partire dalle ore 18.
Il libro è pensato per adolescenti dai 13 ai 17 anni, ma offre spunti di riflessione anche per gli adulti, in particolare genitori, insegnanti ed educatori. Il giovane protagonista, infatti, nella sua ricerca interiore, smette di andare a scuola e si chiude in casa in compagnia del suo PC, a cui dà il nome di Salomone, come il celebre re biblico a cui Dio fece il dono della Sapienza, frequentando solo due amici fidati, Tino e Tina, e condividendo i suoi pensieri con un piccione che, di tanto in tanto, si affaccia alla sua finestra.
È proprio la Sapienza sarà la chiave per comprendere “il segreto della vita”, e Gigi arriverà a scoprirlo attraverso l’indagine sul significato antico della sapienza stessa e la comprensione di alcuni messaggi profondi, ricavati dalla vita e dalla storia di Gesù e riportati nel messaggio di Luigi de Montfort, un santo francese vissuto nel Seicento e molto caro a papa Giovanni Paolo II.
A fare da “colonna sonora” alla ricerca interiore del protagonista, alcuni brani di canzoni tra classiche e moderne, che l’autrice riporta tra le pagine per dare forza e modernità al messaggio riportato nel romanzo.
Elisabetta Ronchetti, vive a Carpi (MO) e scrive dal 2015. Dopo aver ricevuto premi ad alcuni concorsi letterari, si è iscritta all’Associazione di scrittori “I Semi Neri” con i quali ha pubblicato l’Antologia La casa dei segni, viaggio nella terra e nella memoria del Frignano (Colombini 2018). L’amore della sapienza è il suo primo lavoro individuale.
L’evento è in collaborazione con l’Associazione di scrittori “I Semi Neri” ( www.semineri.it )
Conduce la giornalista Manuela Fiorini.
SCHEDA DEL LIBRO
Elisabetta Ronchetti
L'amore della sapienza- Un ragazzo cerca il segreto della vita
Edizioni Il Messaggero Padova
Pagg, 114 - € 10
È uscita in tre volumi l’antologia “Racconti a Tavola”, frutto del concorso letterario nazionale giunto alla sua terza edizione. Più di 400 i racconti arrivati da tutta Italia e anche dall’estero, anche se la nostra regione è prima per “rappresentanza”. Abbiamo incontrato il curatore dell’opera, il vulcanico Stefano Andrini.
Di Claudia Fiori, Bologna 28 dicembre 2019 – Tre volumi che racchiudono più di 200 racconti, tra noir, gialli, storie d’amore e racconti della memoria ma, soprattutto, la passione degli autori per la scrittura, le tradizioni e il buon cibo. È l’antologia “Racconti a tavola”, pubblicata dalla cesenate Historica Edizioni, frutto del concorso omonimo che quest’anno ha raggiunto la sua terza edizione. A dimostrazione che gli italiani, e gli emiliano romagnoli in particolare, essendo la nostra la regione più rappresentata, si confermano artisti, sognatori, amanti delle tradizioni e, soprattutto, buongustai. E non poteva essere altrimenti, dal momento che la cucina dell’Emilia Romagna è proverbiale e famosa in tutto il mondo. Abbiamo incontrato il curatore dell’antologia, il vulcanico Stefano Andrini, scrittore, giornalista, autore teatrale, speaker radiofonico, a cui è toccato il compito di leggere e selezionare i racconti.
Il concorso letterario nazionale “Racconti a Tavola” ha raggiunto la sua terza edizione. E la festeggia con l’uscita in ben tre volumi. Qualche numero: quanti sono stati i racconti partecipanti e quanti i selezionati?
“Un'edizione da record. Da tutte le parti d'Italia, e anche dall'estero (Stati Uniti, Spagna, Svizzera) sono arrivati 400 racconti. Ne abbiamo selezionati poco più di 200. A conferma che il nostro concorso continua a privilegiare la qualità e non la quantità. Per questo è sempre più apprezzato dagli autori e dai lettori”.
Negli ultimi anni, il binomio letteratura – cibo sembra riscuotere sempre più successo. Secondo te perché?
“Fino a poco tempo fa sembravano "i binari di una ferrovia che non si incontran mai e muoion sempre di malinconia". Poi è arrivata l'invasione barbarica della cucina di plastica veicolata dalla TV e tutti ne abbiamo fatto indigestione. Che si cura in due modi: o staccando la spina ai vari Masterchef o Cucine da Incubo. Oppure cercando di capire di più sulle nostre radici. Perché, soprattutto in Emilia-Romagna la tavola imbandita è una storia plurisecolare di pancia, cuore e memoria. L'unico antidoto alla cucina virtuale che, francamente, inizia a stancare. In questo percorso comune cucina e letteratura hanno pari dignità e finalmente lavorano all'unisono”.
C’è un genere letterario, o generi, prevalenti tra i racconti selezionati?
“Il giallo, insieme al noir con tutte le sfumature, è il genere letterario più amato e che sembra sposarsi perfettamente con il cibo (basti pensare al veleno, l'arma letale preferita dagli autori). Ma sono cresciuti in maniera significativa i racconti della memoria (le nonne spopolano) e quelli sulle tradizioni del territorio”.
Rispetto alle prime due edizioni, questa ha come novità le presentazioni, dove gli autori sono sempre più protagonisti e dove l’approccio è sempre più “multimediale” e “multiculturale”. Non solo i reading, ma anche location importanti che valorizzano il territorio. Ci puoi parlare di questo aspetto e come la letteratura può valorizzare persone e luoghi e viceversa?
“Confermo, sono gli autori i protagonisti. Noi mettiamo a disposizione la nostra esperienza e gli eventi nascono da una vera e propria community che si scambia informazioni e suggerisce idee. Decisiva la risorsa della multimedialità. Per tutti noi i social sono diventati la versione moderna del tamburo africano e della campana che allertavano il popolo quando c'erano novità. Nell'antologia la multiculturalità, che passa anche attraverso il cibo, è ormai una buona prassi. A tavola, non dimentichiamo, il confronto tra diversi è più semplice”.
A proposito di presentazioni – evento: quali saranno le prossime in calendario?
“Una data che è diventata una tradizione. Sabato 9 maggio 2020, dalle 10 alle 18 Porta Saragozza a Bologna diventerà una piccola Woodstock con gli autori dei Racconti a tavola che leggeranno gli incipit nel contesto di un gioiello architettonico straordinario
Infine, qualche piccola anticipazione. Che cosa bolle in pentola? Ci sono in programma altri concorsi a cui possono partecipare gli scrittori o aspiranti tali?
“Il nuovo concorso letterario Racconti sportivi. Partecipazione gratuita e scadenza 25 marzo. (bando su www.historicaedizioni.com) Insieme al cibo lo sport è parte integrante del nostro Dna. Anche in questo caso, ne siamo certi, non mancheranno le sorprese”.
INFO - Racconti a Tavola (volume I, II e III), € 20 cadauno, si possono acquistare online sul sito dell’editore www.historicaedizioni.com , sui principali bookstoree in libreria.
(In foto Stefano Andrini)
Grande partecipazione di pubblico all'iniziativa targata Ugl, svoltasi a Bore. La presentazione del libro di Andrea Fòffano, autore del saggio "Segreti e Intelligence", ha visto, infatti, la partecipazione attiva di una folta platea, composta da cittadini di varie fasce d'età.
Ha aperto i lavori il segretario provinciale Ugl, Matteo Impagnatiello, che ha moderato l'evento ed ha evidenziato il ruolo fondamentale della cultura, come valore aggiunto e volano per lo sviluppo economico del Paese Italia.
È seguito l'intervento del "padrone di casa", il sindaco Diego Giusti, il quale ha ricordato la rilevanza dei casi trattati nella storia italiana, "dato che a scuola, ci si ferma alla seconda guerra mondiale, tralasciando, purtroppo, eventi a noi vicini".
È stata poi la volta della senatrice Maria Gabriella Saponara la quale, nel ribadire impegno ed attenzione per efficaci politiche a sostegno della cultura, ha sottolineato l'importanza della lettura, abitudine che, stando ai dati emersi dalle ultime ricerche di diversi istituti, ci vede tra gli ultimi in Europa.
Alla fine dell'avvincente esposizione di Andrea Fòffano, in cui l'autore del saggio ed esperto di intelligence ha snocciolato una notevole quantità di dati tecnici inerenti i casi trattati (Ustica, Giulio Regeni, Ilaria Alpi e Nicola Calipari), vi sono state domande del pubblico, a testimonianza dell'interesse dei casi esposti.
Perché il dolore è quel filo sottile che ci unisce gli uni agli altri e ci permette di ravvisare negli occhi di un altro qualcosa che ci appartiene più di noi stessi.
E’ allora di fronte alla tragedia dei finali si può rispondere. E’ questo il tema conduttore che lega, le storie raccontante nel libro.
Storie di donne, di uomini, di bambini di persone coraggiose che di fronte ‘al male’ non si sono arrese e hanno lottato sempre, fino alla fine, a volte vincendo, altre perdendo.
Ma questo fa parte della vita.
Non ci sono battaglie sempre vinte o sempre perse.
Il coraggio e la grandezza di queste persone non sono mai venute meno.
Nelle loro storie è sempre presente la dicotomia dolore-amore che trae dall’esistenza spunti e significati per arrivare ad una sintesi di profonda umanità.
E’ un libro intriso di un’alchimia interiore intesa come trasformazione, sublimazione e infine di catarsi sia del dolore che dell’amore, poiché in questi racconti chi
risponde al dolore, ha saputo spogliarsi della propria identità di donatore di amore per calarsi in quella di sofferente e cosi elevare entrambi a un nuovo divenire.
Pur raccontando storie di dolore, di disperazione, non è un libro di dolore o disperazione, ma di speranza.
Alla fine il lettore scopre che se la salute ci consente di gioire e vivere bene, la malattia ci aiuta a comprenderne meglio il significato.
Molte volte nella vita siamo noi che facciamo delle scelte, altre volte è la vita che sceglie per noi.
In questi casi dobbiamo essere pronti ad affrontare tutto con coraggio e determinazione.
Perché è vero quello che scrive il Dottor Leonardi, Direttore dell’Unita operativa di Oncologia Medica, che ha curato l’introduzione.
‘Non possiamo ipotecare il futuro, né possiamo governarlo. Possiamo solo decidere come vivere il presente’
Da ultimo si puo’ concludere con un pensiero di Don Antonio Mazzi che ha scritto la prefazione.
‘Dopo la lettura di questo libro, fatemi immaginare che da sempre, da qualche parte, i luoghi e i tempi sono albe e tramonti per noi, uomini di tanta ragione e di poca fede'.
Gli autori del libro Raffaele Balsano e Marco Alfredo Arcidiacono hanno deciso di devolvere il ricavato per la costruzione del ‘NUOVO CENTRO ONCOLOGICO DI PARMA’
Curiosa e originale l’idea che ogni lettera iniziale dei protagonisti dei racconti sono evidenziate in rosso e tutte alla fine compongono una frase.
Tocca al lettore scoprire quale.
I Luoghi dell'Anima - Editore RUPE MUTEVOLE
In vendita a Parma
Libreria La Bancarella – Str Giuseppe Garibaldi 7/B
Libreria Mondadori – Centro Commerciale Eurotorri
Librerie Coop . Centro Commerciale Eurotorri
E on line Amazon, IBS, La Feltrinelli, Mondadori Store
E possibile acquistarlo anche presso tutte le librerie, prenotandolo con consegna dopo qualche giorno
Jonathan Bazzi presenta il libro “Febbre” il 14 settembre a Parma.
Di Nicola Comparato Parma 8 settembre 2019 -Una vita passata tra incertezze e sofferenza, genitori separati, un padre assente, un quartiere degradato, un ragazzo timido, serio, balbuziente, studioso, dotato di una diversità che nel contesto lo rende speciale e che lo allontana dagli altri ragazzi di Rozzano.
Jonathan Bazzi, nato a Milano il 13 giugno 1985, omosessuale e per questo vittima di bullismo, un giorno, di colpo, comincia a stare male. La febbre non passa. Jonathan è preoccupato, si pone mille domande senza riuscire a trovare una risposta. Dopo varie visite e controlli arriva il verdetto. Jonathan ha l’HIV. Ma questo per Jonathan Bazzi non significa la fine. Per lui è solo l’inizio di qualcosa di nuovo, cominciando a vedere la sua malattia, non come un problema, ma come una caratteristica. L’HIV non guarda in faccia a nessuno, non è la malattia dei tossicodipendenti e degli omosessuali come molti ancora credono. Jonathan decide di non nascondersi, affrontando a testa alta la sua nuova caratteristica, al contrario di tante persone “normali” che vivono ogni giorno indossando una maschera. E lo fa nel migliore dei modi scrivendo “Febbre”, libro autobiografico edito da Fandango, un romanzo che diventa una macchina del tempo per il lettore e per l’autore stesso, ripercorrendo, pagina dopo pagina, la vita di Jonathan da quando era bambino fino ad oggi. Perché “Febbre” di Jonathan Bazzi non è solo un libro da leggere, “Febbre” è una storia da raccontare.
Qui le prossime date della presentazione del libro:
– 14 settembre Parma
Libreria Diari di Bordo – Libri Per Viaggiare con Ariase Barretta
– 19 settembre Bologna
Centro Commerciale Artigianale Pilastro con Valeria Alpi, Sandro Mattioli e IGOR Libreria
– 20 settembre Milano
Aids Running in Music (Parco Sempione)
Per maggiori informazioni la pagina Facebook di Jonathan Bazzi
https://www.facebook.com/lacongiuradeibazzi/