Cresce la provvista pubblica per il Fondo energia: al via finanziamenti a tasso agevolato, realizzato con risorse Por Fesr, destinati alle pmi. Ammesse spese fino a 1 milione di euro. L'assessore regionale Palma Costi: "Puntiamo a promuovere la nascita di nuove imprese operanti nel campo della green economy" -
Parma, 19 marzo 2015 –
Ben 16 milioni di euro per le imprese emiliano romagnole per i progetti green. Passa, infatti, dal 40% al 70% la provvista pubblica di finanziamento per il Fondo energia, realizzato con risorse Por Fesr 2007-2013, destinato a sostenere l'efficienza energetica e lo sviluppo di fonti rinnovabili nelle piccole e medie imprese dell'Emilia-Romagna. Inoltre è esteso a sette anni della durata massima del finanziamento, in precedenza fissata a 4 anni.
«L'obiettivo del fondo è quello di incrementare gli investimenti delle imprese destinati a migliorare l'efficienza energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Questo – ha sottolineato l'assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi - attraverso la produzione o l'autoconsumo, oltre all'utilizzo di tecnologie che consentano la riduzione dei consumi energetici da fonti tradizionali. Puntiamo a promuovere la nascita di nuove imprese operanti nel campo della green economy, incentivare gli investimenti immateriali per l'efficienza energetica dei processi, oppure a ridurre il costo energetico incorporato nei prodotti».
Il fondo concede finanziamenti agevolati con provvista mista, da un minimo di 20 mila euro e fino a un massimo di 1 milione di euro per progetto (soglie fissate, in precedenza, rispettivamente a 75 mila e 300 mila euro). Sono ammissibili le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2013, secondo la data indicata in fattura. Possono accedere al fondo le piccole e medie imprese operanti – in base alla classificazione delle attività economiche Ateco 2007 – nei settori dell'industria, dell'artigianato e dei servizi alla persona con sede produttiva in Emilia-Romagna.
Diverse le banche convenzionate con il fondo: tutte le Banche di Credito cooperativo dell'Emilia-Romagna, la Banca Popolare dell'Emilia-Romagna, il Banco Popolare (che comprende l'ex Banco di San Geminiano e San Prospero e l'ex Banca Popolare di Lodi). Dal punto di vista tecnico, il costo della provvista pubblica, che incide per il 70% sul tasso del finanziamento, è pari allo 0%; per cui, agli attuali valori di Euribor, corrisponderebbe a un Taeg per le imprese sul finanziamento complessivo non superiore al 1,5% per l'intera durata del finanziamento.
La possibilità di presentare on line le domande per il Fondo Energia è stata riaperta lo scorso 2 marzo secondo le modalità definite dalla delibera 94/2015. Il fondo è gestito dal raggruppamento temporaneo d'imprese Fondo energia, formato dai Confidi regionali Unifidi-Fidindustria.
Sul sito www.fondoenergia.eu sono disponibili le informazioni sul fondo e il modulo per la presentazione on line delle domande.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Sabato 21 e domenica 22 marzo per le Giornate Fai di Primavera in Emilia-Romagna appuntamento dedicato alla scoperta e valorizzazione del patrimonio artistico e monumentale con 34 beni visitabili in 22 località e 2000 studenti dei licei a fare da ciceroni -
Parma, 18 marzo 2015 -
In tutta Italia sabato 21 e domenica 22 marzo va in scena sul palcoscenico più bello del mondo il grande spettacolo delle Giornate Fai di Primavera, giunte quest'anno alla 23ª edizione.
È il più grande evento di piazza dedicato ai beni culturali, un appuntamento che da anni dimostra la voglia di partecipazione e l'orgoglio di appartenere a una collettività che ama i luoghi in cui vive. Una giornata ideale per visitare luoghi spesso inaccessibili nei quali riconosciamo la nostra identità e che rappresentano una ricchezza comune e fieramente condivisa.
In Emilia-Romagna i beni aperti saranno 34 in 22 località, con 2000 studenti dei licei che faranno da guida, "aspiranti ciceroni", in un incontro e uno scambio fra generazioni. Volontari del progetto "Arte un Ponte tra Culture" nelle lingue spagnolo, filippino e rumeno guideranno visite speciali dedicate a chi non conosce la lingua italiana.
Il Fai Emilia Romagna
Il Fai Emilia Romagna conta 10 Delegazioni, 10 Gruppi, 11.000 aderenti (3000 solo a Bologna) e 9 Gruppi Fai Giovani con oltre 1000 aderenti, a fronte di circa 100mila iscritti in tutto il Paese. Le Giornate Fai di Primavera, oltre a essere un momento di incontro prezioso ed emozionante tra il Fai e la gente, sono anche un'importante occasione di condivisione degli obiettivi e della missione della Fondazione. Tutti possono dare il loro sostegno attraverso l'iscrizione annuale (vale tutto l'anno per avere sconti, omaggi e opportunità e in occasione delle Giornate Fai di Primavera per visite esclusive e per corsie preferenziali), oppure con un contributo libero, o ancora con l'invio di un Sms solidale al numero 45507, attivo sino a domenica 22 marzo. Si potranno donare 2 euro da cellulari Tim, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile, CoopVoce o 2 euro con chiamata da rete fissa Vodafone, Teletu e Twt oppure 5 o 10 euro con chiamata da rete fissa Telecom Italia, Infostrada e Fastweb.
I luoghi aperti città per città in Emilia-Romagna sono indicati nell'allegato scaricabile con gli indirizzi, orari di apertura e modalità di accesso.
Con il progetto "SOS Bonifica" il Consorzio della Bonifica Parmense mette a disposizione dei Comuni del territorio collinare e montano mezzi d'opera e risorse umane con lo scopo di prevenire frane e dissesti in Appennino -
Parma, 17 marzo 2015 –
L'iniziativa "SOS Bonifica" è stata presentata oggi dal Presidente della Provincia Filippo Fritelli, dal Presidente del Consorzio della Bonifica Parmense Luigi Spinazzi e dal Direttore Meuccio Berselli. Con questo progetto, si punta ad una costante manutenzione della regimazione dell'acqua nelle cunette e nei fossi adiacenti alle strade comunali e vicinali per prevenire frane e dissesti, così numerosi e devastanti nel nostro Appennino.
Il Consorzio della Bonifica Parmense mette a disposizione dei Comuni del territorio collinare e montano mezzi d'opera e risorse umane. Appositi escavatori di medie dimensioni, dotati anche di cingoli in gomma, per la protezione del manto stradale, saranno impiegati a rotazione in tutto il territorio interessato; alle Amministrazioni comunali verrà affidata la scelta dei programmi, delle priorità e l'elenco degli interventi da realizzare.
Questo progetto, sperimentato con successo l'anno scorso a Salsomaggiore, che è stato il comune–pilota, viene così esteso ai comuni della collina e della montagna. "Visti i risultati positivi, ritengo estremamente apprezzabile lo spirito di collaborazione con i Comuni che il Consorzio di Bonifica esprime; questo intervento a favore del territorio rappresenta un metodo innovativo e concreto di prevenzione." - afferma nella nota il Presidente della Provincia Filippo Fritelli, sindaco della città termale.
Il Consorzio della Bonifica Parmense in coerenza con la sua mission di presidio idrogeologico e di difesa del suolo, già negli anni scorsi aveva avviato con successo il progetto "Difesa Attiva Appennino" per la prevenzione sul territorio collinare - montano. "Il progetto Difesa Attiva Appennino ha avuto grande apprezzamento e molte aziende agricole hanno beneficiato del progetto di salvaguardia, contribuendo anche direttamente a segnalare per tempo il dissesto e consentendo al Consorzio di arginare il fenomeno - dice il direttore del Consorzio Meuccio Berselli nella nota - Sos Bonifica, che presentiamo oggi per tutto il comprensorio montano, mostra quanto sia importante prevenire, anziché intervenire in emergenza con costi davvero esplosivi".
Dopo aver geolocalizzato in tutta l'Emilia Romagna i mille cantieri utili per la messa in sicurezza definitiva del territorio i Consorzi di Bonifica hanno indicato quelli aperti e quelli cantierabili al più presto per combattere il dissesto idrogeologico. Presentato il progetto di irrigazione virtuosa IRRIFRAME che rappresenterà le bonifiche italiane ad EXPO2015 -
Parma, 11 Marzo 2015 –
L'incontro territoriale che l'ANBI (Associazione Nazionale Bonifiche Italiane) ha organizzato ieri a Bologna, chiamando a raccolta tutti i Consorzi di bonifica dell'Emilia Romagna, gli assessorati all'Ambiente-Difesa Suolo e all' Agricoltura, unitamente ad ANCI e UNCEM e diversi stakeholder, ha affrontato diverse tematiche di strettissima attualità e salvaguardia ambientale. Primo tra tutti quello del governo territoriale delle acque, sia per ciò che concerne la componente di difesa idraulica che per l'irrigazione dell'intero comprensorio regionale. All'attenzione di tutti gli intervenuti il fondamentale ruolo esercitato nelle zone montane dai Consorzi per la mitigazione del dissesto idrogeologico molto preoccupante anche in ragione del modo di manifestarsi delle piogge e ancor di più se si pensa che in Emilia Romagna quasi il 20% della popolazione vive in un'area a rischio idrogeologico.
"Una ricerca recentissima dice che ben 7000 cantieri in Italia potrebbero essere aperti nell'immediato e nel 90% dei casi invece se ne riparlerà solo tra 5 anni– sottolinea Massimiliano Pederzoli Presidente di URBER (Unione Regionale Bonifiche Emilia Romagna), 34 mesi è il tempo medio di valutazione di un'opera solo a livello burocratico. Oggi vogliamo rimarcare come, a cinque anni dal riordino legislativo territoriale, l'operatività delle bonifiche si inserisce in questo quadro con una serie di cantieri in regione già aperti o in fase di avvio già da domani. Oggi i cantieri di bonifica in regione sono oltre 600 per un ammontare complessivo di 245milioni e mezzo di euro."
Oggi l'Unità di Missione del Governo in carica e il Ministero dell'Ambiente cercano di ridurre notevolmente i tempi per sbloccare subito gli interventi individuando al contempo le risorse prontamente disponibili per opporre al dissesto qualcosa di molto concreto. "In questo scenario estremamente più operativo le bonifiche italiane e quelle emiliano romagnole rappresentano un valore aggiunto rispetto al passato visti i tempi e le modalità con cui intervengono direttamente su tutto il territorio – dice il presidente nazionale ANBI Francesco Vincenzi- Molto spesso infatti una lunga catena di interventi preventivi minori e quindi più facili da "sdoganare" fanno risparmiare sette volte il costo di un intervento successivo fatto in emergenza o quello di una grande opera."
Nel corso dell'incontro il ruolo dei Consorzi in regione è stato evidenziato da parte dell' Assessore all'Ambiente e Difesa Suolo Paola Gazzolo che ha spiegato come la sinergia attiva con la Regione Emilia Romagna consente di intervenire con maggior prontezza in zone che vivono sotto la costante minaccia del dissesto. Apprezzamento anche da parte dell'Assessore all'Agricoltura Simona Caselli "Puntiamo sulla bonifica di qualità e in Emilia Romagna le esperienze dei Consorzi sono virtuose. Sarà importante implementare ruolo e ricerca di fondi utili ove disponibili". Il presidente ANBI Vincenzi e il direttore Gargano hanno anche colto l'occasione per presentare il progetto dell'irrigazione IRRIFRAME (progetto in allegato) che rappresenterà le bonifiche nazionali ad EXPO2015 e che è stato realizzato col contributo fondamentale del Canale Emiliano Romagnolo. Un progetto che dimostrerà il contributo dell'agricoltura e dei Consorzi ad un modello di sviluppo basato sui valori del territorio e che troverà in EXPO la vetrina più autorevole.
Dettagli cantieri:
INTERVENTI 603 Totale 245.562.000
Difesa Suolo 81
Irrigazione 49
Difesa Suolo Montagna 81
(Fonte: ufficio stampa Urber)
Conoscenza e rispetto per la risorsa acqua. Ultimi giorni per la presentazione degli elaborati multimediali del concorso per le scuole " Acqua e Territorio"di Urber e Consorzio di bonifica di Piacenza. Gli studenti piacentini son stati chiamati a lavorare sul rischio di dissesto idrogeologico con progetti multimediali -
Piacenza, 9 Marzo 2015 -
Interessanti novità caratterizzano le attività scolastiche che il Consorzio di Bonifica di Piacenza sta svolgendo con le scuole della città e della provincia. Percorsi virtuosi di apprendimento sull'ambiente che ci circonda accomunati tutti dal filo rosso di una maggior consapevolezza dell'elemento naturale "acqua", preziosa risorsa esauribile che richiede attenzione e rispetto, oculatezza nell'uso e conoscenze approfondite per la sua gestione sul territorio.
In quest'ottica puntare sui contenuti, lavorando direttamente a stretto contatto con le giovani generazioni piacentine, rappresenta per l'ente la migliore delle scommesse possibili. Quest'anno, L'URBER (l'Unione Regionale delle Bonifiche dell'Emilia Romagna), ha stimolato l'intero sistema di bonifica del territorio a lavorare insieme alle scuole su un tema che coinvolge da vicino tutta la comunità e la sua sicurezza: il Concorso multimediale "Acqua e Territorio" propone infatti: "Viviamo d'acqua, viviamo con l'acqua ma non viviamo sott'acqua - Il dissesto idrogeologico (frane e alluvione) minacciano il tuo comune? Testimonia con fotografie e video l'elevato rischio per la tua comunità".
Gli alunni delle scuole devono descrivere la loro percezione del rischio idrogeologico attraverso la realizzazione di elaborati multimediali esemplificativi del pericolo nel loro ambiente vitale (immagini, video, audio e/o animazioni). Il 16 Marzo prossimo sarà il termine ultimo per consegnare gli elaborati (fino ad allora le scuole interessate potranno iscriversi scaricando la documentazione necessaria dal sito del Consorzio di Bonifica di Piacenza – www.cbpiacenza.it ). Gli elaborati più originali verranno premiati - la premiazione regionale avverrà a Ravenna, presso il Consorzio di Bonifica della Romagna, mentre quella provinciale si svolgerà a Piacenza il 29 Maggio. "Terra dura in Multicolor" invece, è un progetto rivolto alle scuole superiori ed è una vera e propria rappresentazione teatrale che spiega le origini e lo sviluppo del mondo della bonifica ideato ed interpretato dall'animatore Lorenzo Bonazzi.
Un altro percorso particolarmente adatto per le superiori, nato grazie al rapporto di collaborazione instaurato con il Museo di Storia Naturale di Piacenza Geologico di Castell'Arquato, è Un'aula Verde sull'Arda, che ha come obiettivo l'approfondimento della storia geologica del Bacino dell'Arda sede della riserva naturale del Piacenziano. Il Consorzio dà inoltre la possibilità di svolgere l'Attività didattica agli impianti per una conoscenza diretta delle opere e delle sue attività "aprendo le porte" agli alunni che visiteranno la diga di Mignano in alta Val d'Arda, la diga del Molato in alta Val Tidone e l'impianto idrovoro Finarda di Piacenza tutto alla presenza di personale tecnico specializzato.
In località Mirafiori di Rivergaro poi, nell'area del Parco del Trebbia si svolgono lezioni mirate in una struttura consortile, "Un'Aula Blu sul Trebbia", grazie anche alla collaborazione con il Museo Civico di Storia Naturale di Piacenza e con la Società Piacentina di Scienze Naturali. Uno dei progetti molto apprezzati e avviati già l'anno scorso è Dall'acqua alla Tavola, realizzato al Museo Civico di Storia Naturale in collaborazione con gli esperti museali della Società Piacentina di Scienze Naturali e quelli di Coldiretti - Campagna Amica. Il tema centrale sviluppato è sempre quello dell'acqua, dalla sua gestione alla fruizione finale, passando attraverso un utilizzo più razionale della risorsa anche nel quotidiano. Un ulteriore percorso didattico che è stato avviato quest'anno, frutto della collaborazione tra Urber, Consorzi e CER (Canale Emiliano Romagnolo) è Acqua e Territorio Lab – ovvero i Laboratori interattivi Irrinet, con il quale si sensibilizzano gli studenti degli istituti agrari al complesso tema del ruolo della bonifica, attraverso un approccio interdisciplinare e con le più moderne tecnologie che saranno presentate tra poco ad EXPO2015 all'interno del progetto Irriframe di ANBI.
"Attraverso le competenze interne del Consorzio e le collaborazioni sul territorio - ha rimarcato il presidente Fausto Zermani - creiamo in modo semplice ma coinvolgente i presupposti per incrementare il livello di conoscenza del nostro ambiente nelle giovani generazioni. I giovani sono chiamati a vivere un presente difficile, ma sono una ricchezza imprescindibile per investire su un futuro migliore".
(Fonte: Ufficio Stampa Consorzio di Bonifica Parmense)
Dalla Provincia un'ordinanza-tipo, condivisa con il prefetto, che consente l'abbattimento di questa specie estremamente dannosa per coltivazioni e tenuta idraulica degli argini. -
Reggio Emilia, 5 marzo 2015 -
Le nutrie potranno di nuovo essere 'controllate', ovvero soppresse, in modo da limitare i pesanti danni che questi animali dall'elevato tasso riproduttivo (14 cuccioli per femmina) e dalla bassa mortalità naturale (causata quasi unicamente da inverni freddi con prolungati periodi di temperature al di sotto degli 0 gradi) provocano tanto alle coltivazioni, quanto alla tenuta idraulica degli argini. E' il risultato dell'impegno della Provincia di Reggio Emilia che ieri mattina, nel corso del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, ha ottenuto il via libera da parte del prefetto a una ordinanza-tipo con i quali i sindaci potranno dichiarare, nei rispettivi territori, l'emergenza nutrie.
"Questo permetterà di riattivare il controllo numerico della specie che in passato si è sempre praticato, ma che la Legge 116 dell'11 agosto 2014 ha bloccato escludendo le nutrie, al pari di talpe, ratti e topi, dalla fauna selvatica, consentendo a questa specie di crescere ulteriormente e di provocare ancora più danni", spiegano il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, e il consigliere delegato all'Agricoltura Alessio Mammi sottolineando le "numerose segnalazioni pervenute da aziende agricole di danneggiamento alle colture e alle arginature da parte di questa specie, presente in gran numero soprattutto in prossimità delle zone umide".
L'ordinanza prevede che il controllo numerico delle nutrie avvenga secondo modalità sostanzialmente corrispondenti a quelle applicate in precedenza - ovvero tramite l'abbattimento diretto e/o la cattura con gabbie-trappole (vietato invece l'uso di veleni e rodenticidi) - ed individua i soggetti autorizzati a tali operazioni: gli agenti di Polizia provinciale o i cosiddetti coadiutori (cacciatori, ma anche coltivatori o personale della Bonifica) formati e abilitati al controllo della fauna selvatica da parte della stessa Provincia di Reggio Emilia.
"Saranno i singoli sindaci, cui compete l'applicazione di provvedimenti contro gli animali infestanti, alla cui stregua sono considerate le nutrie dalla stessa Regione Emilia-Romagna, a dover ora valutare se dichiarare l'emergenza nei rispettivi territori, utilizzando la bozza di ordinanza predisposta dalla Provincia che autorizza il controllo numerico della specie", conclude il presidente Manghi.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
In arrivo prima dell'estate l'importante strumentazione integrerà la rete di monitoraggio dell'aria già in uso -
Piacenza, 3 Marzo 2015 -
Ancora qualche mese e si potrà monitorare con chiarezza la qualità dell'aria a Piacenza e provincia. Ad analizzare con chiarezza l'andamento dello stato di inquinamento saranno i due monitor fanno parte dei 130mila euro di contributo che la Provincia di Piacenza, durante la fine dell'Amministrazione Trespidi, aveva assegnato ad Arpa.
Lo scopo del finanziamento era legato principalmente all'acquisizione di un'unità mobile per il controllo dell'inquinamento atmosferico, mediante uno strumento apposito in grado di quantificare le polveri fini per classi di distribuzione granulometrica, e di esaminare le particelle carboniose che si formano in seguito alla combustione incompleta di combustibili fossili e biomasse.
Una strumentazione che andrà ad integrare quella della rete di monitoraggio già in uso per la misura degli inquinanti tradizionali. A questo si aggiunge un progetto di acquisizione sia della strumentazione per il controllo ai camini delle emissioni in atmosfera di composti organici volatili, polveri e diossine, che dei sistemi hardware e software per la diffusione pubblica dei rilevamenti effettuati dalla rete di monitoraggio della qualità dell'aria.
Ancora non è chiaro dove verranno posizionati i monitor, ma l'intenzione è quella di poter avere in funzione gli schermi prima dell'inizio dell'estate.
Il Comitato "Salviamo il Casino dei Boschi di Carrega", dopo il successo del sondaggio FAI, pensa al futuro.
di Virgilio Parma, 25 febbraio.2015 -
Sono stati raccolti 5.567 voti, un risultato che ha permesso al "Casino dei Boschi" di raggiungere il 67° posto nella categoria del palazzi storici ed al 1° nella categoria a livello regionale.
Un successo insperato che ha premiato l'iniziativa e la perseveranza del "Comitato Promotore" che si è fatto portavoce di un sentimento diffuso di affetto verso questa splendida dimora che fu di Maria Luigia e che insieme alla Reggia di Colorno e alla residenza Ducale di Parma formano un trittico di elevata suggestione storica e di grande fascino.
La speranza è quella che l'edificio storico possa essere preso a balia dal FAI e riportato all'antico splendore.
I prossimi passi saranno decisivi e porteranno, a partire da Marzo, all'apertura di una nuova e importante fase di lavoro, secondo le Linee Guida per gli interventi dedicate ai luoghi che hanno ottenuto almeno 1.000 voti.
I diversi referenti potranno, infatti, presentare al FAI una richiesta di intervento legata a progetti concreti, attuabili in tempi certi e dotati di un co-finanziamento che garantisca un sostegno reale proveniente dai territori di riferimento.
Successo per l’edizione 2014 del progetto “I Luoghi del Cuore”. La petizione a favore della salvaguardia del “Casino dei Boschi” ha raggiunto il 67° posto.
Parma 25 Febbraio 2015 -
Non soltanto segnalazioni, ma una vera e propria crescita della partecipazione organizzata da parte di associazioni, gruppi e comitati che si sono attivati a sostegno del progetto “I Luoghi del Cuore”, uno strumento importante di sensibilizzazione in favore del nostro straordinario patrimonio storico culturale. L’edizione 2014 ha registrato un successo senza precedenti con un totale di 1.658.701 voti raccolti, segnale che riesce a testimoniare quanto, nei suoi 10 anni di vita, questo censimento sia riuscito a diffondersi e radicarsi nell’opinione comune.
Proprio all’interno di questo progetto era stata lanciata l’iniziativa di raccolta firme per la salvaguardia e ristrutturazione del “Casino dei Boschi”, anima dei meravigliosi Boschi di Carrega, raro esempio di integrazione progettuale tra architettura e paesaggio. La speranza è quella che l'edificio storico possa essere preso a balia dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) e riportato all’antico splendore.
Sono stati raccolti 5.567 voti, un risultato che ha permesso alla questione di raggiungere il 67° posto nella categoria del palazzi storici ed al 1° nella categoria a livello regionale.
I prossimi passi saranno decisivi e porteranno, a partire da Marzo, all’apertura di una nuova e importante fase di lavoro, secondo le Linee Guida per gli interventi dedicate ai luoghi che hanno ottenuto almeno 1.000 voti. I diversi referenti potranno, infatti, presentare al FAI una richiesta di intervento legata a progetti concreti, attuabili in tempi certi e dotati di un co-finanziamento che garantisca un sostegno reale proveniente dai territori di riferimento.
Smog, continui sforamenti al livello di pm10 consentito: 32simo risultato fuorilegge del 2015, ma in un anno ne sono consentiti 35 -
Parma, 18 febbraio 2015 -
Non migliorano i dati preoccupanti per l'alto tasso di inquinamento che flagella la nostra città. Gli sforamenti continui, oltre il livello di Pm10 consentito per legge, sembrano non dare tregua a Parma. Con le nuove misure adottate dal Comune - l'ordinanza è entrata in vigore lunedì - inizia la conta dei giorni di sforamento, a seguito dei quali - dopo quattro consecutivi - verrà attivato il blocco del traffico entro le tangenziali.
Di seguito riportiamo la nota di Aldo Caffagnini, di Gestione Corretta dei Rifiuti -
Ieri ha ripreso a mordere lo smog. Il "sollievo" è durato due giorni, domenica e lunedì, che avevano però registrato valori oltre la soglia di attenzione, quindi l'aria era semplicemente accettabile, mediocre, entro i limiti.
Ieri invece l'asticella ha superato di netto la soglia dei 50 microgrammi, fermandosi a 61, 32simo risultato fuorilegge del 2015 (in un anno ne sono consentiti 35).
Ieri sera a Teleducato la conferma del blocco del traffico dopo 4 giorni consecutivi di sforamenti.
Dai dati di previsione meteo, oggi, domani e venerdì saranno stabili ed è praticamente certo lo sforamento consecutivo di 4 giornate, limite oltre il quale scatta il blocco del traffico alle tangenziali.
Anzi, la giornata di venerdì 20 febbraio sarà particolarmente "nera", con previsioni da brivido sull'incremento delle polveri sottili su tutta la regione, ma in particolare ovviamente in pianura.
L'immagine allegata è evidente.
La qualità dell'aria è prevista "pessima", il livello peggiore.
Ci si attende quindi un picco che porterà i livelli di polvere a superare la soglia dei 100 microgrammi per metro cubo di aria.
Non si sa cosa respirare.
La settimana prossima inizierà il blocco del traffico entro l'anello delle tangenziali, che si protrarrà fino al rientro dei valori nei limiti di legge.